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App per caricare il telefono

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Ti sei sempre trovato bene con il tuo smartphone ma, con il tempo, non hai potuto fare a meno di notare come la batteria di quest’ultimo impieghi veramente molto tempo per una ricarica anche solo parziale. Dal momento che passi quasi la totalità delle tue giornate fuori casa, ti risulta sempre più difficoltoso trovare il modo e il tempo di caricare lo smartphone e, di conseguenza, l’autonomia di quest’ultimo è sempre, inevitabilmente, “agli sgoccioli”.

Ecco, dunque, che hai notato sullo store virtuale del tuo dispositivo alcune applicazioni, all’apparenza quasi “miracolose”, che promettono una ricarica completa in tempi record, e vorresti che te ne consigliassi qualcuna nello specifico, dico bene?

In tal caso, ritengo doveroso invitarti a fare molta attenzione a queste ipotetiche soluzioni; se hai qualche minuto da dedicarmi, ti spiegherò il motivo di questa raccomandazione e il perché, nella stragrande maggioranza dei casi, utilizzare app per caricare il telefono non è una buona idea. Inoltre, ti spiegherò anche come ricaricare la batteria del tuo telefono nel modo più sicuro. Che ne dici, dunque? Queste premesse hanno suscitato il tuo interesse? Perfetto, allora ti auguro una buona lettura!

Indice

Informazioni preliminari

Cavo caricatore

Come avrai notato, il Play Store di Android e l’App Store di iPhone (anche se in misura minore) abbondano di presunte app per caricare il telefono velocemente. Ebbene, devi sapere che la totalità di queste ultime sono inefficaci e, alla lunga, potrebbero perfino portare al danneggiamento della batteria dello smartphone. A riprova di quanto ti sto accennando, ti basta leggere la sezione dedicata alle recensioni delle applicazioni in questione.

Come dici? Mi stai chiedendo quali potrebbero essere, quindi, gli accorgimenti da adottare per caricare lo smartphone in modo corretto, in modo da preservare le prestazioni della batteria in esso presente? Nulla di più semplice: per prima cosa, cerca di tenere sempre sotto controllo il livello di carica residua della batteria (tramite l’apposita icona mostrata in alto a destra quando lo smartphone Android o l’iPhone è in funzione).

L’ideale, sarebbe iniziare a ricaricare il telefono quando la percentuale di carica è a circa il 30% del totale e, successivamente, interrompere il processo di ricarica (scollegando il cavo di alimentazione) quando lo smartphone è carico circa all’80%. Questa abitudine, protratta nel tempo, ti permetterà di estendere l’aspettativa di vita della batteria.

Le batterie al litio, infatti, non amano gli “estremi”, dunque andrebbe evitato ogni volta che è possibile di farle scendere oltre un certo livello di carica (il 30%) e farle salire oltre un certo livello (l’80%).

Ti consiglio, inoltre, di evitare la ricarica rapida e la ricarica wireless: la prima, lavorando a un wattaggio maggiore rispetto alla ricarica standard con cavo, riscalda di più la batteria “stressandola” molto in poco tempo; la ricarica wireless invece è più lenta di quella con cavo ma fa anche scaldare di più la batteria, e come detto un eccessivo surriscaldamento della batteria porta a un suo deterioramento sul lungo periodo. Puoi trovare informazioni utili sul funzionamento delle batterie agli ioni di litio sul sito Battery University, vera autorità in questo settore (è disponibile solo in lingua inglese).

Altresì, cerca di evitare l’uso intensivo dello smartphone quando è in carica (es. sessioni di gioco, videochiamate, navigazione GPS e così via). Anche queste ultime attività, infatti, non fanno che causare il surriscaldamento della batteria (che, di norma, è già piuttosto calda in fase di ricarica).

Allo stesso modo, evita di utilizzare lo smartphone negli ambienti troppo caldi e sotto luce diretta del sole; l’ideale sarebbe sempre l’intervallo di temperatura compreso tra i 16° e i 22°. Se l’argomento del quale ti ho parlato finora ti interessa in modo particolare, ti invito a leggere il mio approfondimento su come non rovinare la batteria del cellulare, nel quale trovi altri suggerimenti analoghi a quelli proposti.

Miglior app per caricare il cellulare

Nei prossimi capitoli di questo tutorial vedremo come utilizzare alcune delle più affidabili applicazioni per tenere sotto controllo lo “stato di salute” della batteria dello smartphone ed evitare che la stessa abbia problemi. Ecco tutti i dettagli.

App per caricare il telefono velocemente

Caricatore rapido

Mi spiace dirti che, ribadendo quanto già affermato nel capitolo iniziale, sono pressoché inesistenti le applicazioni che permettono davvero di caricare il telefono in modo rapido. Ciò perché, essenzialmente, non è possibile aumentare “materialmente” (tramite software) la quantità di potenza massima erogata dalla batteria o dal caricatore dello smartphone (i due dispositivi sono abbastanza “intelligenti” da inviare e ricevere l’energia che serve senza app esterne a gestire il tutto).

Agendo in questo modo, infatti, si causerebbero sovraccarichi e seri problemi per l’integrità del dispositivo stesso e l’incolumità di persone e/o cose. Mi raccomando quindi: fai molta attenzione a evitare soluzioni che (solo nominalmente) promettono di far caricare la batteria in modo istantaneo o comunque più rapido di quello garantito dal produttore.

Eventualmente, se attualmente usi un vecchio caricabatterie che non eroga tutta la potenza che è in grado di accogliere il tuo smartphone, potresti optare per l’acquisto di un caricatore con wattaggio superiore e, magari, con supporto a tecnologie come il QuickCharge, che consentono una ricarica più rapida (solo sui modelli di smartphone che la supportano).

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Ovviamente, come già detto, lo smartphone prenderà dal caricatore solo l’energia che gli serve, quindi è inutile acquistare un caricatore più potente del wattaggio massimo supportato dallo smartphone. Allo stesso modo, ribadisco che usare tecnologie come il QuickCharge (o altra ricarica rapida) può alla lunga portare a un degrado nelle performance massime della batteria. Insomma: meglio caricare a potenza e velocità inferiori per qualche minuto in più anziché caricare al massimo della potenza lo smartphone pur di risparmiare qualche minuto a ogni carica.

App per far caricare il telefono

Ricarica smartphone

Come dici? Utilizzi uno smartphone Android e sei curioso di sapere se c’è qualche applicazione valida e affidabile che possa fornirti informazioni dettagliate sulla potenza di carica e scarica della batteria del tuo dispositivo? In questo caso il mio consiglio è quello di scaricare l’app Ampere (se sul tuo dispositivo non sono presenti i servizi Google, controlla se l’app è disponibile anche sugli store alternativi), che è molto apprezzata dalla community.

Tramite accurate misurazioni, l’app in questione può facilmente aiutarti a capire quali sono i caricatori in grado di caricare più velocemente il tuo dispositivo (non tutti gli smartphone sono però supportati). L’app in oggetto è gratuita, anche se contiene qualche annuncio pubblicitario. Dopo averla avviata, premi sul pulsanti Yes I agree e Close.

A questo punto, fai tap sul pulsante OK posto in basso a sinistra per saltare il tutorial introduttivo. In alto, potrai controllare il consumo della batteria del tuo dispositivo in tempo reale (espresso in mAh, ossia milliampereora). Se collegherai il tuo smartphone a un dispositivo di ricarica, inoltre, potrai controllare la velocità di ricarica nella stessa schermata principale dell’app (in questo caso, la cifra visualizzata in alto sarà evidenziata in verde).

Ampere Android

Quello che utilizzi è un iPhone e hai anche un Mac a disposizione? Allora ti suggerisco di utilizzare il programma gratuito coconutBattery che è piuttosto simile all’app della quale ti ho parlato sopra (puoi ottenere anche varie informazioni generali sullo stato e le prestazioni della batteria del tuo dispositivo). Puoi effettuare il download del software in questione dal portale ufficiale dello stesso (premendo sui pulsanti Download [numero versione], Consenti e Apri).

Una volta collegato l’iPhone al tuo Mac, premi quindi sul pulsante iOS Device; da qui potrai dunque controllare tutte le informazioni utili sullo stato della batteria del tuo dispositivo. Per ulteriori dettagli su quanto finora spiegato, dai un’occhiata al mio articolo su come capire se la batteria dell’iPhone è “in salute”.

Ti faccio presente, poi, che Apple ha anche reso disponibile da qualche tempo su iPhone un sistema, noto come caricamento ottimizzato, che regola automaticamente la soglia di ricarica dello smartphone in base alle abitudini e agli orari dell’utente.

Ad esempio, se si ricarica tutte le notti lo smartphone fino alle 08.00, questa funzione permetterà di caricare quest’ultimo fino all’80% poco prima delle 08.00 e poi la batteria arriverà al 100% a ridosso dell’orario in cui l’alimentazione dello smartphone viene solitamente interrotta (proprio per la questione di non tenere troppo la batteria sotto carica ed evitare gli “estremi”). Per maggiori dettagli su questa opzione consulta il mio tutorial su come caricare iPhone 13.

coconutBattery

In conclusione, mi raccomando: come già detto in precedenza, non utilizzare ottimizzatori “magici” che sono inutili e possono causare solo danni.

App per caricare il cellulare senza caricabatterie

Ricarica wireless

Hai sentito dire in giro che è possibile ricaricare la batteria di uno smartphone anche senza un caricatore? Ebbene sì! Ti confermo che la cosa è ormai possibile da diverso tempo (senza il ricorso ad app “magiche che, di fatto, non esistono), ma non tutti i dispositivi supportano questa funzionalità, che è detta, solitamente, ricarica wireless inversa.

Alcuni smartphone di fascia alta, infatti, (come Samsung S22 Ultra e Google Pixel 6) dispongono di questa comoda opzione. Quest’ultima rende possibile ricaricare la batteria di un altro dispositivo compatibile con la funzionalità stessa, semplicemente avvicinando i due device. Se la cosa ti incuriosisce e vuoi scoprire tutti i dettagli al riguardo, ti invito a consultare la mia guida su come caricare un telefono con un altro telefono.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.