App per vendere cibo fatto in casa
Ami molto cucinare e, non a caso, i tuoi piatti sono particolarmente apprezzati dai tuoi familiari, nonché dai tanti amici che, anche per via di queste tue rinomate doti, vengono spesso a farti visita. Ultimamente, però, stai pensando di trasformare questa passione in qualcosa di più remunerativo: vendere le tue pietanze casalinghe potrebbe, infatti, diventare un buon modo per arrotondare lo stipendio o, perché no, avviare un vero e proprio business.
La tua idea, per la precisione, è quella di utilizzare eventuali app per vendere cibo fatto in casa al fine di gestire le ordinazioni tramite smartphone e tablet anche durante gli spostamenti che quotidianamente effettui. Dato che non hai particolare esperienza al riguardo, ti sei di conseguenza messo alla ricerca di informazioni sulle piattaforme online in grado di offrire questo genere di servizi.
Beh, mi sembra davvero un’ottima iniziativa e, se vuoi, posso suggerirti io delle risorse idonee, fornendoti allo stesso tempo anche qualche indicazione sulle varie regole che occorre seguire per poter avviare questo genere di attività in Italia. Come dici? É esattamente ciò che ti serve e non vedi l’ora di saperne di più? Allora direi di mettere da parte le chiacchiere e passare ai fatti: ti auguro quindi una buona lettura, e ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.
Indice
Migliori app per vendere cibo fatto in casa
Come promesso, ho selezionato per te quelle che ritengo essere alcune fra le migliori app per vendere cibo fatto in casa. Va detto che, nel momento in cui scrivo, non sono molte le realtà del settore che offrono questo genere di servizi mediante specifiche applicazioni per dispositivi mobili, ma ho comunque individuato delle soluzioni che reputo adatte allo scopo.
Prima di cominciare, però, credo sia essenziale fare alcune importanti premesse: devi sapere, infatti, che la legge consente di vendere il cibo fatto in casa, ma per farlo occorre avviare una microimpresa domestica alimentare (IAD). Si tratta di una particolare attività, regolamentata a livello regionale, che permette a una persona di commercializzare a privati e aziende alcune specifiche categorie di pietanze preparate fra le mura domestiche.
Fra queste rientrano ad esempio prodotti da forno e pasticceria, come torte e biscotti, conserve e confetture, preparazioni di gastronomia (primi e secondi), specialità tipiche regionali, e bevande non alcoliche.
Ovviamente, occorre innanzitutto rispettare le norme igieniche in materia di sicurezza alimentare, applicando in primo luogo quelle previste dall’H.A.C.C.P. (il sistema che si occupa di valutare e controllare i pericoli che possono insorgere durante la produzione alimentare, al fine di prevenire i rischi per la salute dei consumatori), ottenendo la relativa certificazione OSA (Operatore del settore alimentare), previa frequentazione di un apposito corso di preparazione.
Ci sono poi altri adempimenti da tenere in considerazione, per i quali, ci tengo a ribadirlo, devi fare riferimento alle disposizioni della tua Regione di appartenenza. Di norma è comunque sempre necessario presentare una richiesta di autorizzazione all’ASL di riferimento: per ottenere l’abilitazione, è essenziale disporre di una cucina/laboratorio (con tanto di planimetria redatta da un geometra o architetto) che rispetti le norme di igiene e di sicurezza alimentare previste dalla legislazione italiana ed europea, in particolare dal punto di vista degli spazi.
L’attività va regolarizzata anche sotto l’aspetto fiscale aprendo una partita IVA e la posizione INPS nella sezione Artigiani, iscrivendo poi l’attività alla Camera di Commercio. Occorre anche segnalare l’inizio attività tramite SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo sportello SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del Comune dove questa si svolgerà.
I prodotti, poi, dovranno obbligatoriamente essere accompagnati da un’etichetta contenente tutte le informazioni richieste per legge, o dovrai anche predisporre dei sistemi di imballaggio e spedizione idonei.
Dopo questa breve introduzione, andiamo a vedere a quali applicazioni e piattaforme puoi fare riferimento per vendere i tuoi prodotti alimentari fatti in casa.
Etsy (Android/iOS/iPadOS)
Etsy è una interessante piattaforma ecommerce dedicata all’artigianato, che permette quindi ai venditori di esporre gli articoli frutto della loro creatività in una vetrina virtuale: fra questi, puoi trovare anche tanti prodotti alimentari fatti in casa.
Il servizio integra molti strumenti per la gestione degli ordini, e permette di fruire di risorse per l’analisi delle vendite e utili funzionalità di promozione dell’attività. L’iscrizione è del tutto gratuita, ma va corrisposta una tariffa di pubblicazione pari a 0,18 euro per inserzione, valida per 4 mesi o fino alla vendita. Per ogni ordine andato a buon fine, poi, dovrai riconoscere a Etsy le commissioni di transazione (pari al 6,5% dell’importo di vendita) e di gestione del pagamento (il 4% + 0,30 euro). Maggiori info qui
La piattaforma è accessibile, oltre che dal Web, anche mediante l’app Etsy Seller per dispositivi Android (verifica su store alternativi se il tuo device non ha i servizi Google) e iOS/iPadOS. La registrazione, però, va preventivamente effettuata dal sito Internet che ti ho linkato poc’anzi: fai pure riferimento a questa mia guida dedicata se pensi di aver bisogno di supporto in questa fase.
Ad ogni modo, si tratta di una procedura guidata alquanto semplice, durante la quale, dopo aver definito il nome del negozio, devi sostanzialmente provvedere alla creazione della prima inserzione, alla definizione delle modalità di spedizione e delle condizioni di vendita e reso, e all’impostazione dei metodi di pagamento.
Una volta completata l’iscrizione, avvia l’app (di cui ti ho fornito i riferimenti in un paragrafo precedente), quindi abilita la ricezione delle notifiche ed esegui l’accesso con il tuo account venditore. Se lo reputi opportuno, provvedi anche ad attivare l’autenticazione a due fattori per rendere ancora più sicuro il tuo negozio.
La schermata Home dell’app mostra un riepilogo delle vendite e delle entrate nel periodo di tempo selezionato. Il menu principale posto in basso permette poi di accedere alle sezioni per la gestione dei messaggi e degli ordini, e a quella per la creazione di nuove inserzioni.
Per quanto riguarda quest’ultima operazione, l’iter da seguire è sostanzialmente lo stesso che hai già potuto verificare in fase di registrazione: occorre, dunque, semplicemente selezionare la categoria Cibo e bevande e la relativa sottocategoria, inserire foto, descrizione e prezzo del prodotto, e le altre informazioni essenziali su spedizioni e reso.
ProntoPro (Android/iOS/iPadOS)
ProntoPro è una piattaforma online sviluppata appositamente per mettere in contatto professionisti di varie categorie di attività con utenti che necessitano dei loro servizi. Al suo interno, dunque, è possibile trovare anche profili del settore alimentare, come cuochi che propongono la preparazione di cibi e bevande fatte in casa.
Il sistema permette di scegliere fra un’ampia gamma di servizi e, dunque, potresti proporre ad esempio la fornitura di prodotti alimentari in modalità catering, e aggiungere eventualmente altre tipologie di servizi di ristorazione.
Per registrarti come professionista e gestire l’attività puoi utilizzare il sito Web di ProntoPro, o procedere direttamente dalla relativa app per dispositivi mobili Android (se il tuo device non ha i servizi Google, verifica se questa è disponibile anche su market di app alternativi) e iOS. In quest’ultimo caso, una volta avviata, dopo aver definito il Paese nel quale operi dovrai pigiare sulla voce Iscriviti nella schermata iniziale e selezionare una categoria di servizio idonea, relativa ovviamente al settore alimentare.
Successivamente, ti verrà richiesto di indicare se sei un libero professionista o un’azienda, dopodiché dovrai seguire una semplice procedura per completare le informazioni essenziali del tuo profilo (inclusa una foto). Trovi tutto descritto nei particolari in questa mia guida dedicata a come funziona ProntoPro per professionisti.
Una volta fatto ciò, verrai rimandato alla schermata principale dell’app, dove potrai visualizzare e cercare opportunità di lavoro, gestire i preventivi e monitorare i lavori ottenuti.
Tieni conto che ci sono due tipologie di richieste che puoi ricevere: quella diretta, che si verifica quando vieni inserito nella lista dei professionisti proposta al cliente, in quanto le sue esigenze combaciano con la tipologia di servizio che offri (anche in funzione del budget e dell’area geografica) e quest’ultimo decide di rivolgersi a te, e quella generica, non indirizzata in maniera specifica a te.
Devi inoltre sapere che è necessario ricaricare il conto ProntoPro con appositi crediti per poter rispondere alle richieste degli utenti, operazione che può essere compiuta pigiando sulla voce Impostazioni collocata in basso a destra, selezionando la funzione Il mio conto > Ricarica il conto, e scegliendo uno dei pacchetti offerti dalla piattaforma. Dovrai quindi corrispondere la relativa somma mediante carta di credito/debito o PayPal.
Considera, infine, che a seguito dell’accettazione di un preventivo, ProntoPro non interverrà nella trattativa fra utenti e professionisti: dunque, dovrai prendere accordi direttamente con il cliente per quanto riguarda modalità e tempi di pagamento.
Foodbarrio (Android/iOS/iPadOS)
Foodbarrio è una marketplace focalizzato sul cibo artigianale italiano che si occupa di promuovere le eccellenze alimentari del territorio nazionale in tutto il mondo. Tramite la sua app per dispositivi Android (anche su store alternativi) e iOS/iPadOS, dunque, è possibile vendere direttamente i propri prodotti ai clienti, ma per creare una bottega online all’interno della piattaforma è necessario acquistare un abbonamento che comprende servizi di creazione e manutenzione dell’ecommerce e di formazione sulle strategie di vendita. Il suo costo ammonta a 69 euro/mese.
Una delle caratteristiche più interessanti del servizio riguarda la possibilità per gli utenti di creare dei gruppi di acquisto che consentono di dividere le spese di spedizione o accedere a eventuali sconti previsti dal produttore: si tratta sicuramente di una valida strategia in grado di invogliare l’acquirente a effettuare ordini più ingenti.
Se sei interessato, collegati a questa pagina del sito di Foodbarrio e compila il modulo ivi presente con i dati richiesti, quindi accetta i termini sulla privacy apponendo il segno di spunta nell’apposita casella e premi il pulsante Richiedi informazioni sottostante. Così facendo, verrai ricontattato dal team del servizio che ti fornirà tutti i ragguagli del caso.
Ti consiglio anche di dare un’occhiata al Regolamento per il venditore disponibile in calce al sito ufficiale di foodbarrio.
Altre soluzioni per vendere cibo fatto in casa
Oltre alle risorse di cui ti ho parlato nei precedenti capitoli, puoi fare riferimento anche ad altre soluzioni per vendere cibo fatto in casa: quelle che ti elenco di seguito, pur non trattandosi in molti casi di app per dispositivi mobili, possono essere utilizzate anche da smartphone e tablet, accedendo ad esempio al relativo sito.
- Moome (Online) — si tratta di una piattaforma Web che permette di trasformare la propria passione per la cucina in un’opportunità di guadagno. I clienti la utilizzano per effettuare gli ordini online, scegliendo il giorno e l’orario in cui desiderano ricevere il cibo presente nel menu da te proposto. Per aderire al servizio, compila il modulo presente in questa pagina del sito ufficiale del servizio, in modo da essere ricontattato dal suo staff commerciale.
- Babette (Online) — piattaforma Web nata per agevolare l’incontro fra utenti desiderosi di provare piatti fatti in casa e cuochi domestici presenti nelle loro vicinanze. I pagamenti degli ordini avvengono tramite PayPal. Una volta avviata l’attività, per proseguire con la vendita del cibo dovrai acquistare delle ricariche sul sito.
- Facebook (Android/iOS/iPadOS) — anche se non si tratta di un canale di vendita diretto, è essenziale attivare una efficace promozione dell’attività sui social. Ti consiglio di dare un’occhiata a questa mia guida dedicata a come creare una pagina Facebook aziendale per saperne di più sulla procedura da seguire e trovare interessanti spunti per renderla maggiormente “appetibile”.
- Shopify (Online) — creare un sito ecommerce nel quale proporre la vendita di prodotti alimentari fatti in casa può rappresentare un’ottima soluzione per dare slancio all’attività. Con Shopify l’operazione diventa particolarmente semplice e, inoltre, i costi di gestione di un negozio online sulla piattaforma in questione sono piuttosto contenuti (a partire da 21 euro al mese). Tieni conto del fatto che il servizio può essere provato gratuitamente per tre giorni e, a seguire, il primo mese ti verrà addebitato solo 1 euro per consentirti di prendere confidenza con le funzionalità del servizio. Maggiori info qui.
- Wix (Online) — questa piattaforma permette di creare un sito Web gratuitamente (ma con dominio di terzo livello), essenziale biglietto da visita per consentire a potenziali clienti di farsi un’idea della tua proposta commerciale. Vi sono poi soluzioni a pagamento piuttosto convenienti che consentono di rendere la presenza online più professionale (a partire da 11 euro al mese) e altre che permettono di sviluppare un vero e proprio ecommerce.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.