Come pubblicare file sul Web
Ti trovi a dover fare i conti con una problematica tecnologica alla quale non riesci assolutamente a venire a capo: devi trasferire un documento a una serie di persone ma l’elenco dei destinatari è immenso. Avevi pensato di inviare questo file tramite posta elettronica ma, purtroppo, il file supera le dimensioni prestabilite. Anche volendo, ti risulta impossibile caricarlo come allegato e inviarlo via email. Devi riuscire assolutamente a eseguire quest’operazione e sei quindi un po’ nel panico perché non sai davvero più cosa fare.
Stai tranquillo, ti capisco, è capitato anche a me: quello che hai di fronte è un problema piuttosto comune e, fortunatamente, è di facile risoluzione. Il modo più semplice per inviare un file (o più di uno) a una serie di destinatari è quello di caricarlo su uno spazio di cloud storage o di usare un servizio di hosting: attraverso il caricamento di questo file su Internet, i destinatari, collegandosi all’indirizzo da te fornito, potranno scaricare il documento in qualsiasi momento. Bisogna però dire che sono molteplici i servizi che permettono di caricare file sul Web, e possono avere caratteristiche e scopi differenti: alcuni sono pensati principalmente per la condivisione — e l’eventuale modifica — dei file personali con un pubblico limitato (ad es. soltanto alcuni contatti selezionati), mentre altri sono strutturati per la distribuzione dei file verso platee più ampie (ad es. tramite link su un sito Web specifico).
Fatte queste dovute premesse sulle possibilità che hai a disposizione per pubblicare un file sul Web, ciò che ti fornirò in questo tutorial sarà una spiegazione dettagliata su quali strumenti utilizzare. Per ogni servizio indicato, inoltre, ti guiderò passo dopo passo nell’utilizzo, così che non avrai problemi a capire come disporne. Tutto chiaro? Si? Benissimo, allora non mi resta che augurarti una buona lettura e un buon “lavoro”.
Indice
- Come condividere documenti personali sul Web
- Come distribuire file sul Web
- Come pubblicare immagini sul Web
Come condividere documenti personali sul Web
Se hai la necessità di condividere file e documenti personali su Internet con i tuoi amici, parenti, collaboratori o, in generale, con un pubblico che conosci, ti consiglio di fare affidamento a un servizio di cloud storage di comprovata serietà ed efficienza. Piattaforme di questo tipo consentono di archiviare i propri file personali direttamente su Internet e, al bisogno, di condividerli con uno o più utenti della Rete: su alcune piattaforme, l’accesso al file può essere limitato soltanto a specifici indirizzi email; su altre, invece, è sufficiente fornire l’apposito link al destinatario, mediante i sistemi di condivisione integrati nella piattaforma stessa.
Ancora, alcune piattaforme consentono agli utenti della Rete di modificare i documenti condivisi da altri (ad es. documenti di testo, fogli di calcolo, presentazioni e così via): si tratta di una funzione estremamente utile quando più persone hanno bisogno di lavorare sullo stesso file, per lavoro, per studio o per altri scopi che richiedono collaborazione. Chiaramente, per far sì che un documento risulti modificabile, è assolutamente necessario che il legittimo proprietario fornisca le autorizzazioni per la modifica.
Nel momento in cui scrivo, esistono numerose piattaforme cloud di questo tipo: quasi tutte prevedono una certa quantità di spazio di archiviazione gratuito, che può essere espanso previa sottoscrizione di un abbonamento mensile o annuale. OneDrive, per esempio è la piattaforma di archiviazione cloud promossa e gestita da Microsoft, la quale consente di archiviare i file personali, di condividerli con un pubblico specifico e di proteggerne l’apertura con una password.
Il servizio offre altresì funzionalità collaborative per la modifica online, se il documento condiviso può essere gestito tramite una delle applicazioni Web di Microsoft365 (ad es. Word Online, Excel Online, PowerPoint online e così via). La versione gratuita di OneDrive, associata a tutti gli account Microsoft, prevede 5 GB di spazio online gratuito, che può essere ampliato sottoscrivendo un piano in abbonamento alla piattaforma Microsoft 365 (con prezzi a partire da 2€/anno per 100 GB di spazio). Il servizio OneDrive è integrato in Windows 10 e Windows 11 ed è parimenti accessibile mediante client per macOS, app per Android, iPhone, iPad e sito Web dedicato.
Poi c’è Google Drive, il sistema di cloud storage gestito da “Big G”: Anche in questo caso, ci troviamo al cospetto di un servizio che consente di archiviare i file personali, di condividerli con specifici utenti su invito o tramite link e di modificarli in maniera collaborativa, ove possibile, previa assegnazione di permessi dedicati. Il servizio Google Drive è associato di default a tutti gli account Google/Gmail e prevede 15 GB di spazio gratuito, che può essere espanso previo abbonamento al servizio Google One (con prezzi a partire da 1,99€/mese per 100 GB di spazio). I file su Google Drive possono essere condivisi e visualizzati tramite client per computer, app per Android, iPhone, iPad e sito Web dedicato.
iCloud Drive è invece il servizio di archiviazione cloud di casa Apple: le funzioni della piattaforma — pensata inizialmente per l’archiviazione dei soli file provenienti dalle applicazioni compatibili su iPhone, iPad e Mac — sono state ampliate nel tempo e, a oggi, è possibile caricare e condividere documenti personali di qualsivoglia tipo, anche limitandone l’accesso (e l’eventuale modifica) a indirizzi email specifici. La versione gratuita di iCloud Drive, associata a tutti gli ID Apple, prevede 5 GB di storage gratuito, che può essere ampliato sottoscrivendo un piano in abbonamento al servizio iCloud+ (con prezzi a partire da 0,99€/mese per 50 GB). La piattaforma iCloud Drive è integrata nella stragrande maggioranza dei dispositivi di casa Apple (iPhone, iPad, Mac e così via), ma è possibile fruire del servizio anche da Web e dall’apposito software per Windows.
Senza ombra di dubbio, merita menzione anche il servizio Dropbox: si tratta di una tra le più longeve piattaforme di cloud storage presenti sulla piazza, la quale consente archiviare e condividere i propri file personali in maniera estremamente semplice. Nella sua forma gratuita, Dropbox offre 2 GB di spazio online e consente di condividere file sia in visualizzazione che in modifica, anche soltanto con un pubblico ristretto, e di ottenere statistiche circa la visualizzazione degli elementi condivisi. I piani a pagamento di Dropbox, oltre a espandere lo spazio a disposizione dell’utente, introducono anche funzionalità di sicurezza, condivisione e controllo sui file particolarmente avanzate, utili per ambienti professionali multi-utente. È possibile usare Dropbox da computer, tramite il software dedicato, usando le app per Android, iPhone e iPad e mediante il sito Web omonimo.
Le modalità d’impiego dei vari servizi sono quasi sempre le stesse: una volta scaricata l’app, il programma o raggiunto il sito della piattaforma scelta, bisogna creare un account e avviare il caricamento dei file che si intende condividere, seguendo le indicazioni ricevute sullo schermo. Fatto ciò, è sufficiente accedere all’elemento in questione dall’interno del programma, dell’app o del browser, richiamarne il menu delle funzioni e scegliere la voce dedicata alla condivisione.
Per farti un esempio concreto, lascia che ti spieghi come condividere un file attraverso il servizio Google Drive mediante le varie piattaforme disponibili. Se impieghi il browser, dopo aver eseguito l’accesso al tuo account e caricato sulla piattaforma il file da condividere, fai clic destro sulla sua anteprima (disponibile nella sezione Il mio drive) e scegli la voce Condividi dal menu che va ad aprirsi.
Ora, se ti interessa condividere il file soltanto con un pubblico limitato, digita gli indirizzi Gmail delle persone di tuo interesse nell’apposito campo e dai Invio. In seguito, utilizza il menu a tendina dedicato per scegliere le autorizzazioni da concedere ai vari utenti (visualizzatore, commentatore o editor) e premi sul pulsante Invia, per spedire gli inviti. Le persone selezionate potranno visualizzare o modificare il file soltanto accedendo all’account Gmail specificato.
Se, invece, desideri che il file risulti accessibile da chiunque ne possieda il link, imposta il menu a tendina Accesso generale sull’opzione Chiunque abbia il link, premi sui pulsanti Copia link e Fine e invia il collegamento così ottenuto a chiunque tu desideri, usando la posta elettronica, i social network, i sistemi di messaggistica e così via.
Il funzionamento dell’app di Google Drive per smartphone e tablet è piuttosto simile: dopo aver avviato l’app in questione, fai tap sulla scheda File, individua il file di tuo interesse e premi sul simbolo ⫶ posto in sua corrispondenza; successivamente, seleziona la voce Condividi dal menu che compare sullo schermo e segui le stesse indicazioni già viste per computer, in modo da condividere il file con una cerchia di utenti selezionati o con un pubblico più ampio.
Ad ogni modo, se ti interessa approfondire le modalità di funzionamento delle piattaforme che ti ho appena menzionato, prendi visione dei vari tutorial tematici, disponibili sul mio sito: come funziona OneDrive, come funziona Google Drive, come funziona iCloud Drive, come funziona Dropbox e come condividere file su Dropbox.
Come distribuire file sul Web
Qualora avessi necessità di caricare file sul Web per distribuirli a un’ampia platea di utenti, sulla quale non sei interessato ad avere il controllo (ad es. per condividere i file di tuo interesse tramite link sul tuo sito Web e/o account social personale), puoi rivolgerti a una serie di piattaforme che, pur offrendo spazio di archiviazione online, funzionano in maniera leggermente diversa rispetto a quelle analizzate poco fa, in quanto prevedono specifiche caratteristiche mirate alla condivisione dei file verso una gran quantità di utenti (ad es. limiti o concessioni sulla velocità e/o la banda disponibile, sul numero di download simultanei e così via).
Uno tra questi è sicuramene WeTransfer: si tratta di uno storico servizio di scambio file via Internet, fruibile sia da Web che da app per smartphone e tablet, che consente di inviare gratuitamente (anche senza registrazione) file di dimensioni pari o inferiori a 2 GB, generando un link condivisibile tramite email o qualsiasi altro strumento di preferenza. I link così generati “scadono” dopo 7 giorni, trascorsi i quali gli elementi caricati vengono definitivamente rimossi dal server.
Le limitazioni di spazio e tempo di cui sopra possono essere bypassate sottoscrivendo un piano in abbonamento al servizio WeTransfer Pro che, con prezzi a partire da 12€/mese, consente di incrementare la dimensione dei file condivisi fino a 20 GB, di archiviare documenti sul server per un massimo di 200 GB di spazio, di definire “manualmente” la scadenza dei file e di proteggere questi ultimi con password. Per maggiori informazioni circa le modalità d’uso di WeTransfer, ti rimando alla lettura della guida specifica che ho dedicato al servizio.
Altra piattaforma largamente utilizzata per la distribuzione dei file in rete è MEGA: nato dalle “ceneri” del compianto MegaUpload, questo servizio (accessibile anche tramite app per smartphone e tablet) consente di ottenere link per file di qualsivoglia tipo, accessibili praticamente da chiunque, con grande attenzione alla privacy e alla sicurezza dei dati caricati. La versione gratuita del servizio, che richiede registrazione, consente di caricare fino a un massimo di 15 GB di file e di ottenere una banda in download ristretta; per superare questi limiti, bisogna sottoscrivere un abbonamento Pro al servizio, con prezzi a partire da 4,99€/mese per 400 GB di spazio e 1 TB di larghezza di banda complessiva. Per saperne di più, da’ un’occhiata al tutorial in cui ti spiego, nel dettaglio, come usare MEGA per condividere file.
Come pubblicare immagini sul Web
Sei poi hai interesse nel pubblicare immagini su Internet originali e realizzate da te, in modo tale che altri utenti possano visionare il tuo lavoro e darvi un parere in merito, dovresti valutare l’impiego di un apposito servizio di hosting per immagini. Piattaforme di questo tipo, infatti, non soltanto consentono ad altri utenti registrati di commentare i lavori pubblicati, ma anche di ottenere link di condivisione fatti apposta per l’incorporamento in siti e blog di terze parti; in alcuni casi, l’utente può anche decidere se i lavori pubblicati possano essere scaricati e redistribuiti liberamente o meno. Detto ciò, lascia che ti elenchi una serie di servizi di questo tipo, di comprovata serietà.
- Imgur: è una tra le più conosciute piattaforme di image hosting a livello mondiale, tramite la quale è possibile pubblicare, condividere e ricevere pareri sui propri lavori grafici. Il servizio è fruibile gratuitamente (con presenza di piccoli banner pubblicitari) ma ne è disponibile una versione a pagamento, denominata Emeral, che rimuove la pubblicità e aggiunge una serie di funzioni aggiuntive.
- Imgbb: altra ottima piattaforma di hosting per immagini, liberamente accessibile e utilizzabile da chiunque. Le immagini possono essere caricate a costo zero e senza effettuare alcuna registrazione, ma la dimensione di ciascun file non deve superare i 32 MB; per superare questo limite ed eliminare i banner pubblicitari presenti nella versione free (comunque non invasivi), è possibile sottoscrivere un piano in abbonamento mensile, trimestrale o annuale.
- Postimages: è un servizio di hosting pensato principalmente per l’upload delle immagini per fini d’incorporamento. Fruibile a costo zero, la piattaforma consente di caricare qualsiasi tipo di elemento grafico, di ridimensionarlo automaticamente e di anche di impostarne una “durata” (1 giorno, 7 giorni, 31 giorni). Le immagini caricate possono essere condivise tramite link di condivisione, o incorporate in varie piattaforme Web mediante gli shortcode disponibili.
Qualora avessi bisogno di maggiori informazioni circa l’argomento appena trattato, ti invito a leggere attentamente il mio approfondimento dedicato, nello specifico, ai servizi di hosting per foto e immagini personali.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.