Come proteggere la privacy del cellulare
Con l’avvento degli smartphone, il nostro modo di comunicare e la nostra routine in generale sono profondamente cambiati. Da un lato c’è il positivo progresso tecnologico, ma dall’altro ci sono crescenti timori legati alla privacy, visto che i malintenzionati purtroppo se ne escono sempre con nuovi metodi per cercare di ottenere dati sensibili.
È dunque più importante che mai comprendere come proteggere la privacy del cellulare, evitando di cadere in quelle classiche trappole che potrebbero mettere a rischio la sicurezza del tuo dispositivo di fiducia. Non ci sono però solamente i malintenzionati di mezzo, in quanto col passare degli anni gli utenti stanno acquisendo una sempre maggiore consapevolezza in termini di trattamento dei dati.
Insomma, le questioni da approfondire non mancano di certo e mi appresto a fornirti tutte le informazioni del caso nei capitoli che seguono. Vedrai che, una volta terminata la guida, sarai più consapevole in merito alla tua privacy. Detto questo, a me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura!
Indice
- Sfruttare le opzioni del sistema operativo
- Utilizzare un sistema di sblocco sicuro
- Nascondere le notifiche dalla lock screen
- Non accedere a reti Wi-Fi pubbliche
- Scaricare le app dagli store ufficiali
- Non effettuare procedure di sblocco del cellulare
- Leggere la policy sulla privacy dei servizi e delle app
- Non prestare lo smartphone agli sconosciuti
- Ricorrere alle VPN
- Installare un antivirus
- Nascondere o bloccare le app
Sfruttare le opzioni del sistema operativo
Le preoccupazioni legate alla privacy riguardano una fetta sempre più ampia di opinione pubblica, dunque i grandi player del mondo tech non possono più far finta di niente. Tra i colossi del settore che hanno “cavalcato” per primi questo tema c’è Apple che ha il merito di offrire ai suoi utenti numerosi funzioni legate alla tutela della privacy.
Ad esempio, se hai un iPhone puoi recarti nelle Impostazioni del sistema operativo (mediante l’icona dell’ingranaggio presente nella schermata Home) e spostarti nella sezione Privacy e sicurezza, dove troverai tutte le opzioni del caso relative al trattamento dei tuoi dati.
Qui, premendo sulla voce Resoconto sulla privacy delle app e poi sull’opzione Attiva resoconto sulla privacy delle app, potrai iniziare a monitorare le attività delle app e ottenere dei riassunti in merito a con quale frequenza le applicazioni utilizzano le varie autorizzazioni che hai concesso loro (es. quella per la localizzazione). Non manca, poi, un riepilogo delle attività di rete: per maggiori informazioni, puoi fare riferimento alle linee guida ufficiali di Apple.
Al netto della possibilità relativa all’ottenimento di informazioni potenzialmente utili, è anche possibile agire in merito al tracciamento delle attività che svolgi su app e siti Web di altre aziende. Più precisamente, recandoti nel percorso Impostazioni > Privacy e sicurezza > Tracciamento puoi spostare su OFF la levetta legata all’opzione Richiesta tracciamento attività, così che tutte le nuove richieste di tracciamento da parte delle app vengano automaticamente rifiutate. Se sei alla ricerca di ulteriori dettagli, potrebbe interessarti dare un’occhiata alle FAQ ufficiali di Apple.
Su Android la situazione si fa invece un po’ più “intricata”, visto il numero di modelli diversi presenti sul mercato, ma ti consiglio anche in questo caso di accedere alle Impostazioni di sistema e dare un’occhiata alla sezione Privacy: su un buon numero di dispositivi potresti trovare la cosiddetta Dashboard della privacy, nonché altre opzioni utili, ad esempio, per gestire le autorizzazioni delle app.
Per il resto, non sottovalutare gli aggiornamenti di sicurezza che vengono rilasciati periodicamente (a tal proposito, potresti voler approfondire i miei tutorial su come aggiornare Android e come aggiornare iPhone).
Utilizzare un sistema di sblocco sicuro
Utilizzare un sistema di sblocco sicuro è un ulteriore passo per proteggere la privacy del cellulare. Dal momento che lo smartphone ospita dati sensibili — contatti, appuntamenti, promemoria, cronologia Web e così via — bisogna assicurarsi che nessuno possa accedervi liberamente.
Evita, quindi, sistemi di sblocco poco sicuri (come la sequenza, un metodo che potrebbe essere facilmente intercettato da chi ti sta intorno) e usa un PIN o una password difficile da indovinare. Se lo smartphone prevede la possibilità di effettuare lo sblocco tramite un sensore biometrico, come quello con l’impronta digitale o il riconoscimento del volto, abilitalo: è ancora più affidabile e sicuro.
Come dici? Non hai idea di come abilitare sul tuo cellulare uno dei sistemi di sblocco sopraccitati? Te lo spiego subito: se hai uno smartphone Android, generalmente ti basta recarti nelle Impostazioni e selezionare in seguito la voce relativa ai metodi di sblocco, ad esempio Sicurezza. Qui saranno presenti tutte le opzioni del caso. Se possiedi un iPhone, invece, recati nelle Impostazioni e fai tap sulle voci Face ID/Touch ID e codice > Aggiungi codice/Cambia codice.
Per maggiori dettagli, puoi in ogni caso fare riferimento alle mie guide su come sbloccare un telefono, come mettere l’impronta digitale su Android e come configurare il Face ID.
Nascondere le notifiche dalla lock screen
La lock screen dello smartphone, ovvero la schermata di blocco in cui vengono mostrati, ad esempio, l’ora e le ultime notifiche ricevute, potrebbe rivelare alcune informazioni sensibili. Proprio per questa ragione, è importante nascondere le notifiche dalla lock screen.
Come puoi compiere quest’operazione? Se hai uno smartphone Android, generalmente basta recarsi in Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo > PIN, impostare un PIN e selezionare l’opzione per nascondere solo i contenuti sensibili. Tuttavia, dipende dal tipo di modello a tua disposizione: ad esempio, potresti trovare queste opzioni in qualche schermata legata alla notifiche.
Su iPhone, invece, recati in Impostazioni > Notifiche, fai tap sul nome dell’app per la quale non desideri visualizzare le notifiche nella schermata di blocco (ad esempio, WhatsApp) e sposta su OFF l’interruttore situato in corrispondenza dell’icona Schermata di blocco. Potresti anche voler approfondire le opzioni presenti nella sezione in basso, ovvero ASPETTO SCHERMATA DI BLOCCO.
Per il resto, se vuoi approfondire la questione, potrebbe interessarti consultare il mio tutorial su come non far vedere i messaggi sul blocco schermo.
Non accedere a reti Wi-Fi pubbliche
Collegarsi alle reti Wi-Fi pubbliche può mettere potenzialmente a rischio la privacy del tuo dispositivo.
Per quale motivo? Ebbene, le reti Wi-Fi pubbliche sono notoriamente più vulnerabili agli attacchi informatici e, infatti, i cybercriminali le utilizzano per perpetrare il cosiddetto sniffing dei dati.
Se hai la necessità di collegarti a Internet quando sei fuori casa, il consiglio che posso darti è quello di utilizzare la connessione 4G/5G del tuo operatore oppure di collegarti a una rete Wi-Fi protetta.
Scaricare le app dagli store ufficiali
Un altro importante accorgimento che puoi adottare per salvaguardare la tua privacy è quello di scaricare le app dagli store ufficiali. Prima che vengano pubblicate sugli store, infatti, le applicazioni devono passare un processo di analisi alquanto lungo che ne verifica la sicurezza e, soprattutto, gli eventuali rischi per la privacy degli utenti.
Se utilizzi un smartphone Android, quindi, ti suggerisco di evitare di passare per store di terze parti e file APK. In parole povere, ti sto suggerendo di passare unicamente per il Play Store di Google (preinstallato su molti dispositivi Android) o comunque sullo store ufficiale presente sul tuo modello di smartphone, ad esempio HUAWEI AppGallery.
Se utilizzi un iPhone, invece, evita quelle applicazioni che possono essere installate collegando il telefono al computer o visitando siti Web potenzialmente pericolosi: scarica soltanto le applicazioni pubblicate sull’App Store (ovvero il negozio preinstallato).
Non effettuare procedure di sblocco del cellulare
Le procedure di sblocco di Android (root) e iOS (jailbreak) favoriscono l’installazione delle app spia, software che controllano in tutto e per tutto l’attività che l’utente compie sul suo cellulare: dalle chiamate effettuate alla navigazione Web, passando per il testo digitato sulla tastiera (ti ho illustrato come funzionano alcune di queste applicazioni nella guida su come spiare un cellulare).
Pertanto, se vuoi dormire sonni ragionevolmente tranquilli, non effettuare procedure di sblocco del cellulare. Infatti, per quanto possano tornare utili in alcuni contesti, anche se ormai col passare degli anni hanno sempre meno senso, queste procedure espongono il dispositivo a un pericolo concreto.
Leggere la policy sulla privacy dei servizi e delle app
Prima di iscriverti a un servizio e/o scaricare un’app, potresti voler leggere con attenzione la policy sulla privacy. Alcuni servizi, infatti, potrebbero chiedere il tuo permesso per condividere i tuoi dati con terzi, non chiarendo in quali casi potrebbero effettuare quest’operazione.
Se i termini riguardanti la salvaguardia della tua privacy sono fumosi o comunque poco chiari, ti consiglio di orientarti verso altri servizi e altre app similari che garantiscono maggiore attenzione verso la tua riservatezza.
Quando scarichi un’app, inoltre, presta attenzione ai permessi che essa richiede per funzionare correttamente: più è elevato il numero di permessi che devi concedere a un’app, più rischi (potenziali) ci sono per la tua privacy, soprattutto se l’app in questione desidera accedere alla fotocamera del tuo dispositivo, al microfono e ai contatti, giusto per fare degli esempi. In questo contesto, le opzioni del sistema operativo che ho citato in precedenza potrebbero tornarti utili. Potresti poi voler dare un’occhiata alle linee guida di Google e alla mia guida su come autorizzare un’app su iPhone.
Non prestare lo smartphone agli sconosciuti
Può sembrare un consiglio banale, ma non prestare lo smartphone agli sconosciuti è sempre una buona pratica. Devi infatti sapere che un crescente numero di utenti cade in una trappola alquanto efficace e subdola denominata ingegneria sociale.
Come viene perpetrata questa particolare tecnica? Semplice, il cybercriminale avvicina la sua potenziale vittima e fa leva sui suoi sentimenti per sottrargli il cellulare (ad esempio chiede alla sua vittima di prestargli il cellulare per contattare i suoi familiari). L’utente, pensando di fare una buona azione, cede ben volentieri alla richiesta cedendo il proprio smartphone e il criminale informatico, così, ha via libera per carpire informazioni confidenziali presenti sul cellulare dell’utente o, peggio ancora, per scaricare software-spia e monitorarlo da remoto, senza che questo se ne accorga.
Se vuoi evitare di cadere in una situazione simile a quella che ti ho appena descritto, guardati bene dal prestare il tuo smartphone a perfetti sconosciuti o a persone che conosci da poco tempo. Come si dice in questi casi: la prudenza non è mai troppa.
I cybercriminali utilizzano inoltre un’altra tecnica riconducibile all’ingegneria sociale che è alquanto insidiosa: il phishing. In cosa consiste? Anche in questo caso si mira ai sentimenti degli utenti, inviando via chat o e-mail dei link che rimandano a siti Web falsi che spingono il malcapitato a inserire informazioni confidenziali o a scaricare file e applicazioni malevole, magari facendo leva su una presunta situazione di urgenza. L’unico modo per evitare di cadere in questa trappola, che rientra nelle tecniche di social engineering, è ignorare link e messaggi sospetti.
Ricorrere alle VPN
Ricorrere alle VPN (abbreviazione di Virtual Private Network, cioè rete virtuale privata) è un ottimo modo per proteggere la propria privacy quando si naviga sul Web con lo smartphone, e non solo.
Grazie a un particolare sistema chiamato tunneling, infatti, è possibile sia rendere invisibili le proprie attività online a malintenzionati, provider Internet e agli stessi gestori delle VPN, sia mascherare l’indirizzo IP (cioè l’indirizzo identificativo) da cui si accede al Web potendo così superare censure e restrizioni regionali.
Questo risultato viene ottenuto realizzando una sorta di rete privata che risulta accessibile soltanto agli utenti autorizzati. Dal momento che la rete in questione non viene creata tramite l’ausilio di dispositivi fisici, bensì tramite una connessione a Internet, è definita virtuale.
Esistono diversi servizi di VPN. Tra i principali, ti segnalo NordVPN (la mia recensione qui) e Surfshark (la mia recensione qui), così come non dimenticarti di Express VPN e Privado VPN. Si tratta di servizi che offrono tutti una compatibilità trasversale tra dispositivi e sistemi operativi e garantiscono l’uso di numerosi server sicuri (e veloci) disseminati in tutto il mondo.
Installare un antivirus
Un ulteriore aspetto che potresti voler tenere in considerazione è l’installazione di un antivirus, così da avere a disposizione un’app che può scansionare i file presenti sul dispositivo e così via.
Va detto però, a dire il vero, che sui vari dispositivi sono già presenti delle opzioni di protezione. Per intenderci, su Android c’è Play Protect, l’antivirus sviluppato da Google, che verifica l’attendibilità delle applicazioni scaricate dal Play Store. Comunque sia, puoi ricorrere anche a delle soluzioni di terze parti, come quelle che trovi nel mio tutorial sui migliori antivirus per Android e nel mio articolo su come capire se il cellulare ha un virus.
Se hai a disposizione un iPhone, il pericolo malware — a meno che non si tratti di un dispositivo sottoposto a jailbreak — è pressoché nullo. Ti ho spiegato meglio la questione nel mio tutorial su come eliminare virus da iPhone.
Nascondere o bloccare le app
Infine, un ultimo consiglio che mi sento di darti per proteggere la tua privacy è quello di nascondere o bloccare le applicazioni che ospitano i tuoi dati bancari, i tuoi dati sanitari e altre informazioni riservate.
A tal proposito, sia Android che iPhone includono delle soluzioni native per fare ciò; te ne ho parlato nei miei tutorial su come nascondere le app su Android, come nascondere le app su iPhone, come mettere l’impronta digitale sulle app e come mettere la password alle applicazioni.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.