Chi non paga il canone Rai
Istituito verso la fine degli anni 30, il canone Rai è un’imposta che deve essere pagata da coloro che detengono uno o più apparecchi televisivi. In poche parole chiunque è in possesso di un televisore è obbligato al pagamento di questo tributo, a prescindere dal fatto che l’apparecchio venga utilizzato concretamente.
Dal 2016, infatti, il canone è stato incluso direttamente nella bolletta della luce, con l’introduzione del concetto di “presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo” nel caso esista un’utenza di fornitura elettrica. In pratica se paghi la bolletta elettrica perché abiti in quella casa vuol dire che quasi sicuramente guarderai il televisore e quindi sarai soggetto anche al canone. Detta così, quindi, sembrerebbe che nessuno possa sfuggire al pagamento di questa tassa, tuttavia non tutti sono obbligati a pagare ed esistono alcune categorie e soggetti esenti.
Per questo motivo, nei capitoli che seguono, ti mostrerò chi non paga il canone Rai illustrandoti i motivi e le modalità per chiedere l’esenzione oltre alle possibili conseguenze sanzionatorie in cui rischi di incappare in caso di dichiarazioni non veritiere. Detto ciò, sei pronto per iniziare? Perfetto! Non perdiamo altro tempo in chiacchiere e passiamo subito all’azione. A me non resta altro che augurarti una buona lettura!
Indice
- Importo e scadenza del canone Rai
- Chi non paga il canone TV
- Come non pagare il canone Rai in bolletta
- Chi non paga canone Rai cosa succede
Importo e scadenza del canone Rai
Prima di entrare nel vivo di questa guida, mi sento in dovere di darti alcune informazioni preliminari riguardanti l’importo e scadenza del canone Rai.
Come detto in premessa, il canone Rai fu introdotto nel 1938 e deve essere versato da chiunque possegga un apparecchio televisivo, al di là del fatto che venga utilizzato. Tuttavia è giusto ricordare che questa imposta va versata per singolo nucleo familiare e non per ogni televisore posseduto. Quindi anche se in casa hai più di un apparecchio televisivo il canone da pagare sarà sempre e solo uno solo.
Con il progresso tecnologico avuto negli ultimi anni, si è posto il problema se, oltre gli apparecchi televisivi, a essere sottoposti a questa tassa devono essere anche altri dispositivi che, pur non essendo dei veri e propri televisori, hanno comunque la capacità di ricevere segnali radiotelevisivi e quindi idonei a vedere la TV in streaming, come ad esempio i computer, gli smartphone, i tablet ecc.
Tuttavia, nel momento in cui scrivo, tali device sono esclusi dal pagamento del canone poiché esso si riferisce solo agli apparecchi dotati di sintonizzatore TV o decoder, atti a ricevere il segnale audio e video attraverso la piattaforma terrestre e/o satellitare. In poche parole, se ad esempio il PC consentirà la visione di programmi televisivi esclusivamente in streaming, quindi via Internet e non attraverso la ricezione di un segnale terrestre o satellitare, non sarà assoggettabile al canone Rai.
Se prima il canone Rai poteva essere pagato in un’unica rata (o in due o quattro rate semestrali) esclusivamente agli sportelli bancari o postali, dal 2016 invece l’abbonamento è addebitato direttamente sulla fattura dai gestori di fornitura elettrica. L’importo del canone, nel momento in cui scrivo, è pari a 70 euro/anno suddiviso in rate di pari importo, in base alla ricezione della bolletta della luce. In pratica, se ricevi la fattura ogni 2 mesi, pagherai un importo pari a 14 euro a bolletta, se invece ricevi la fattura ogni mese, in bolletta ti apparirà la cifra di 7 euro, da pagare nei primi 10 mesi dell’anno.
Il canone Rai si paga solo sulla prima casa, quindi solo per l’abitazione principale in cui il contribuente ha la residenza anagrafica, e non va versato per ogni immobile posseduto. In caso invece di esercizi pubblici, ossia se si è in possesso di apparecchi televisivi nei locali della proprie attività, il canone (detto anche canone speciale) dovrà essere pagato con le modalità tradizionali, ossia in un’unica soluzione da pagare tramite mav o bollettino.
Esistono anche ulteriori casi in cui le imprese dell’energia elettrica non possono addebitare il costo in fattura e quindi occorre provvedere al pagamento del canone tramite modello F24. Tra questi abbiamo gli abitanti delle isole minori in cui l’energia elettrica viene fornita da una rete non interconnessa con quella nazionale, chi ha la residenza in una casa in affitto e non è intestatario dell’utenza elettrica, il portinaio che vive nella casa assegnata dal condominio come alloggio di servizio e chi possiede un contatore con potenza superiore a 3 kW (ad esempio 4,5 kW o 6 kW). Maggiori info qui.
Infine, anche chi vive all’estero deve pagare il canone Rai se possiede un apparecchio televisivo in un’abitazione in Italia.
Chi non paga il canone TV
Chiunque sia intestatario di una fornitura di energia elettrica è tenuto a pagare il canone Rai, tuttavia esistono alcune categorie e soggetti esenti da questa tassa. Ecco, quindi, di seguito chi non paga il canone TV.
- Le persone che hanno compiuto 75 anni — con un reddito annuo proprio e del coniuge, senza conviventi titolari di un reddito proprio (ad esempio colf, badanti ecc.), non superiore complessivamente a 8 mila euro. L’agevolazione è per l’intero anno se si compiono 75 anni entro il 31 gennaio dell’anno stesso, altrimenti se ciò avviene dal 1° febbraio al 31 luglio, l’agevolazione spetta per il secondo semestre.
- I proprietari di seconda casa — che già pagano il canone nella bolletta della luce dell’abitazione principale (prima casa).
- I proprietari di immobili locati — poiché il pagamento del canone Rai spetta all’affittuario che beneficia materialmente del televisore.
- Gli agenti diplomatici e i funzionari e impiegati consolari stranieri accreditati in Italia.
- I funzionari di organizzazioni internazionali.
- I militari di cittadinanza straniera — che rientrano nelle forze armate della Nato.
- I rivenditori e riparatori di televisori — i quali sebbene hanno un locale pieno di televisori, non li usano certamente per vedere i programmi TV.
A queste categorie, si aggiungono anche coloro che non sono in possesso di un televisore o, per essere più precisi, di un apparecchio televisivo. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, se l’apparecchio usato per vedere un programma televisivo non riceve, direttamente o tramite decoder, il segnale del digitale terrestre o satellitare, questo è esente dal pagamento del canone.
Ci viene in aiuto, in questo senso, la nota tecnica esplicativa del 20 aprile 2016 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha fornito la definizione di apparecchio televisivo.
Nel dettaglio, “per apparecchio televisivo si intende un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente (in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari) o tramite decoder o sintonizzatore esterno. Per sintonizzatore i intende un dispositivo, interno o esterno, idoneo ad operare nelle bande di frequenze destinate al servizio televisivo secondo almeno uno degli standard previsti nel sistema italiano per poter ricevere il relativo segnale TV. Non costituiscono quindi apparecchi televisivi computer, smartphone, tablet, ed ogni altro dispositivo se privi del sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare”.
Per farti qualche esempio, se utilizzi esclusivamente un PC, un Mac, uno smartphone o un tablet per vedere i contenuti via streaming, tramite le apposite app o piattaforme, non dovrai pagare il canone Rai. Allo stesso modo anche il collegamento di un dongle HDMI (ad esempio Chromecast e Fire TV Stick) a un monitor non comporterà alcun pagamento, mentre invece se andrai a connettere lo stesso monitor a un decoder DTT avrai “assemblato” un cosiddetto apparecchio TV è quindi dovrai pagare il canone.
Così come, se in casa avessi un vecchio televisore senza alcun tipo di sintonizzatore per lo standard DVB-T (lo standard televisivo utilizzato attualmente in Italia) non sei tenuto al pagamento del canone Rai, a meno che lo stesso TV non sia successivamente collegato ad un decoder esterno. Inoltre, ci tengo a sottolineare che, qualora il tuo televisore fosse fornito di sintonizzatore per il digitale terrestre questo non potrà essere rimosso manualmente poiché non è più prevista la disdetta dell’abbonamento Rai richiedendo il suggellamento dell’apparecchio tv. Quindi se sei in possesso di un televisore Smart di ultima generazione, con sintonizzatore per il digitale terrestre e/o satellitare integrato, dovrai pagare l’imposta anche se lo utilizzi solo per la Web TV.
A tal proposito, ti consiglio di prenderti il tempo necessario per leggere anche la mia guida su come trasformare TV in Smart TV, in quanto ti sarà molto utile.
Infine, ti consiglio anche di visitare questa pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate in cui ci sono alcune risposte alle domande più frequenti inerenti il pagamento della tassa televisiva.
Come non pagare il canone Rai in bolletta
Qualora quindi ti fossi appena accertato di avere i requisiti per essere dichiarato esente dal pagamento del canone Rai, lascia che ti spieghi nelle prossime righe come non pagare il canone Rai in bolletta.
Per non ricevere in automatico l’addebito dell’abbonamento Rai nella fattura della luce, tutto ciò che dovrai fare sarà comunicarlo all’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione varrà per l’anno in cui è stata presentata e non si rinnova in automatico, ciò vuol dire che dovrà essere ripresentata annualmente.
Per prima cosa, devi procurarti il modulo da inviare all’Agenzia delle Entrate. Per fare ciò visita questa pagina e, in base al requisito che ti permette di essere esente dal pagamento del canone Rai, clicca sul link corrispondente al modulo giusto per scaricare il file (ad esempio Modello di esenzione canone per gli over 75 — pdf, Modello di dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato — pdf ecc.).
A download completato, stampa il modulo, compilalo in ogni sua parte e invialo (insieme alla copia di un tuo documento di identità in corso di validità) in un plico raccomandato, senza busta, al seguente indirizzo.
Agenzia delle entrate — Direzione Provinciale 1 di Torino — Ufficio Canone TV — Casella postale 22 — 10121 Torino.
È possibile trasmettere il suddetto modulo anche tramite posta elettronica certificata, purché sia firmato digitalmente da chi richiede l’esenzione. In questo caso, il modulo dovrà essere inviato all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it.
In alternativa, il modulo può essere anche consegnato presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate. Gli indirizzi degli uffici territoriali sono consultabili sul sito ufficiale.
Per ulteriori informazioni generali sull’argomento, potrebbe interessarti approfondire il mio tutorial specifico su come non pagare il canone Rai.
Chi non paga canone Rai cosa succede
Da quando il canone Rai è stato inserito direttamente nella bolletta della luce è praticamente impossibile evitare di pagarlo, il che ovviamente è un bene per chi, in buona fede, rischiava di dimenticarlo o di pagarlo in ritardo.
Quindi, cosa succede a chi non paga il canone Rai senza avere i requisiti per farlo? Evadere il canone vuol dire, il più delle volte, commettere il reato di falso ideologico, ossia dichiarare una menzogna all’interno di un documento ufficiale, come ad esempio attestare falsamente di non essere in possesso di un televisore.
La pena prevista dal codice penale, per questo tipo di reato, consiste nella reclusione fino a due anni. Inoltre chi non paga il canone Rai, quando dovrebbe, rischia anche una sanzione pecuniaria che va dai 200 ai 600 euro, oltre l’obbligo di pagare tutti gli arretrati più gli interessi. Il termine di prescrizione del canone Rai è di dieci anni.
Per questo motivo, considerando anche l’importo annuo modesto, per giunta suddiviso in 9 rate, sottrarsi illecitamente al pagamento rappresenta una mossa, oltre che illegale, anche poco saggia. Di conseguenza, io non mi assumo alcuna responsabilità in caso di cattivo utilizzo delle indicazioni presenti in questo tutorial.
Infine, se ti stai chiedendo come contattare la Rai, ti invito a dare un’ occhiata al mio tutorial dedicato.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.