Come velocizzare apertura programmi
Ormai il tuo fidato PC “da battaglia” è diventato una sorta di simpatico meme tra i colleghi. Il trascorrere del tempo sta infatti facendo il suo corso e ormai non c’è giorno in cui non si presenti una certa lentezza nell’esecuzione delle classiche operazioni quotidiane. Insomma, è arrivato il momento di agire.
Lasciami indovinare: è per questo motivo sei alla ricerca di indicazioni in merito a come velocizzare l’apertura dei programmi, vero? E allora lascia che ti dia una mano io, indicandoti un ampio numero di opzioni a tua disposizione, sia che si tratti di funzioni integrate nei più moderni sistemi operativi che nel caso in cui si tratti di qualcosa che ha a che fare con terze parti.
Certo, far resuscitare il tuo computer potrebbe non rivelarsi impresa semplice, soprattutto se ha ormai troppi anni sulle spalle, ma vedrai che, seguendo in modo preciso le rapide indicazioni presenti nei capitoli che seguono, riuscirai quantomeno a comprendere meglio la situazione, facendo sorridere anche i tuoi colleghi. Non mi resta che augurarti buona lettura e buona ottimizzazione!
Indice
- Gestire l'avvio automatico dei programmi
- Verificare se sono presenti virus e malware
- Deframmentare il disco oppure ottimizzare l'SSD
- Utilizzare programmi di pulizia di terze parti
- Altri consigli per velocizzare l'apertura dei programmi
Gestire l’avvio automatico dei programmi
Visto che stai cercando di comprendere come velocizzare l’apertura dei programmi, non posso che partire da una questione che può impattare in modo importante sulle prestazioni del computer. Mi riferisco a quelle applicazioni che si avviano in automatico all’accensione, che spesso utilizzano risorse senza che tu ne abbia poi così tanto bisogno.
Che tu stia cercando, dunque, di velocizzare l’apertura dei programmi su Windows 11 o di velocizzare l’apertura dei programmi su Windows 10, il primo aspetto a cui ti consiglio di prestare attenzione è questo. Tuttavia, è bene scegliere con molta cura quali programmi eseguire all’accensione della macchina e quali no. Vi sono alcuni software, infatti, che integrano delle funzioni di pre-caricamento (come OpenOffice) tese proprio a velocizzarne l’avvio. Pur consigliandoti di disattivare l’avvio automatico di tutti i programmi non necessari (a breve ti spiegherò come puoi farlo), ti consiglio anche di attivare le funzioni di lancio al boot per tutte quelle applicazioni che usi con maggiore frequenza.
Per scoprire dove si trovano le funzioni di pre-caricamento disponibili per i programmi che usi più frequentemente, ti suggerisco di leggere la guida in linea di questi ultimi o di cercare nelle relative impostazioni. Se non riesci a trovare l’impostazione che cerchi, prova a fare una ricerca online utilizzando query come “[nome del programma] funzione di pre-caricamento” o “[nome del programma] preload feature”.
Per procedere, invece, alla disattivazione dei programmi impostati per l’avvio automatico su Windows, puoi ricorrere allo strumento Gestione attività, il quale può essere richiamato nei seguenti modi: premendo simultaneamente Ctrl+Alt+Canc sulla tastiera e poi facendo clic sulla voce Gestione attività nella relativa schermata; cercando “gestione attività” nella barra di ricerca di Windows situata in basso e premendo poi sulla corrispondenza migliore (quindi la prima in elenco), oppure facendo clic destro in un punto “vuoto” della barra delle applicazioni e selezionando la voce Gestione attività (su Windows 10/Windows 111) o Avvia gestione attività (su Windows 7) dal menu contestuale.
Nella finestra principale di Gestione attività, fai clic sul pulsante Più dettagli (se necessario), così da espandere il menu e visualizzare tutte le informazioni contenute al suo interno, e poi premi sulla scheda Avvio/App di avvio, in modo tale da visualizzare l’elenco dei programmi impostati per l’avvio automatico. Ora, non devi fare altro che selezionare ciascun programma che non vuoi far eseguire all’avvio della macchina (valutandone magari anche l’Impatto di avvio) e premere sul relativo tasto Disabilita/Disattiva.
Cosa fare se sul tuo PC è installato Windows 7 o una versione meno recente del sistema operativo sviluppato da Microsoft? In tal caso puoi disabilitare l’avvio automatico dei programmi dal pannello Esegui. Per richiamarlo, premi contemporaneamente i tasti Win+R sulla tastiera, digita “msconfig” nella casella di testo situata in corrispondenza della voce Apri e fai clic sul pulsante OK.
Nella finestra Configurazione di sistema che si compare a schermo, fai clic sulla scheda Avvio, togli la spunta dai software che non vuoi attivare in automatico all’avvio del sistema e poi premi in successione sui pulsanti Applica e OK per salvare le modifiche appena fatte.
Usi un Mac? Anche sui computer prodotti dal colosso di Cupertino è possibile scegliere quali programmi avviare in automatico all’avvio del sistema e quali no. Per procedere in tal senso, recati innanzitutto nelle Impostazioni di Sistema (l’icona con gli ingranaggi situata sul Dock), fai clic sulla voce Generali, seleziona l’opzione Elementi login, individua tutti i programmi che non vuoi far partire in automatico all’avvio di macOS, fai clic sull’icona di ciascuno di essi e poi premi sul pulsante – situato in basso a sinistra. Ulteriori dettagli qui.
Verificare se sono presenti virus e malware
Pur avendo disattivato le applicazioni impostate per l’avvio automatico, non hai ancora notato miglioramenti significativi per quanto riguarda la velocità di esecuzione dei programmi? Il problema potrebbe derivare dalla presenza di virus e malware che, senza essertene accorto, si potrebbero essere annidati sul tuo PC, magari in seguito al download di software da fonti poco affidabili.
I virus e i malware, infatti, possono impattare in modo importante sulle prestazioni del sistema e sulla velocità di esecuzione dei programmi. C’è un solo modo per individuarli ed eventualmente rimuoverli: utilizzare dei buoni antivirus (Windows Defender integrato, gratis o a pagamento, poco importa), aggiornare regolarmente le loro definizioni (ovvero le firme che utilizzano per riconoscere possibili minacce informatiche) ed effettuare scansioni complete del sistema.
Aggiornare le definizioni dell’antivirus è un gioco da ragazzi: in genere non devi fare altro che avviare l’antivirus sul tuo computer e fare clic sul relativo pulsante Aggiorna (operazione che comunque dovrebbe essere impostata per l’esecuzione automatica a intervalli di tempo prestabiliti). Per effettuare una scansione completa del sistema, invece, devi fare clic sul pulsante preposto alla scansione e poi scegliere la funzione di scansione completa dall’apposito menu.
Se hai difficoltà a individuare la funzione in questione, prova a dare un’occhiata ai tutorial in cui spiego nel dettaglio come procedere su alcuni dei principali antivirus, fra cui le soluzioni di Bitdefender e Malwarebytes (antimalware). Sono sicuro che questi ti aiuteranno a comprendere meglio il livello di protezione del tuo sistema.
Deframmentare il disco oppure ottimizzare l’SSD
Se il tuo computer dispone del sistema operativo Windows 10 o successivi (ad esempio, Windows 11), puoi pensare di utilizzare uno strumento integrato per ottimizzare l’SSD (se è questo il tipo di memoria coinvolta).
Ti ricordo che per gli SSD, più moderni rispetto ai classici hard disk, si utilizza il termine ottimizzazione (e non deframmentazione) perché questi possono gestire solo un numero “finito” di scritture prima di smettere di funzionare, quindi un ciclo di riscrittura come quello previsto in ambito di deframmentazione in questo contesto risulterebbe, in realtà, dannoso per l’SSD.
Cosa si può fare, allora, per cercare di migliorare la situazione in questo senso? C’è da dire che Windows usualmente esegue in automatico l’ottimizzazione, motivo per cui non dovresti preoccuparti più di tanto di questo scenario. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe effettivamente tornare utile effettuare una verifica manuale, motivo per cui mi appresto a spiegarti come metterla in atto.
Ebbene, puoi procedere premendo sulla barra di ricerca (presente in basso su Windows) e digitando “deframmenta”, così da poter poi avviare lo strumento Deframmenta e ottimizza unità mediante una pressione sul relativo riquadro. Nella finestra che compare a schermo, dunque, potrebbe interessarti dare un’occhiata all’indicazione relativa allo Stato corrente. In questo caso, infatti, viene indicato quando è stata effettuata l’ultima ottimizzazione automatica.
Nel caso in cui ci sia la scritta Ottimizzazione necessaria, il consiglio è quello di fare clic in successione sui pulsanti Ottimizza e OK, così da completare l’operazione. Per il resto puoi dare un’occhiata all’area Ottimizzazione pianificata, verificando che tutto sia impostato su Attivata. In questo modo, infatti, il sistema provvederà a eseguire ottimizzazioni automatiche col passare del tempo.
Usi un PC Windows equipaggiato con un disco meccanico (anziché un’unità SSD)? In caso affermativo, accertati che sia attiva la funzione relativa alla deframmentazione del disco, la quale è impostata “di default” su Windows ma si può disattivare facilmente per sbaglio.
Qualora non lo sapessi, la deframmentazione è un’importante operazione di “manutenzione” che pone rimedio al fenomeno della frammentazione che interessa principalmente i dischi meccanici formattati con determinati file system, fra cui FAT32 e NTFS (molto usati da Windows). Per mancanza di spazi contigui sul disco, i dati vengono salvati in modo frammentato o disordinato e, di conseguenza, il sistema impiega ingenti quantità di tempo per trovarli. Con la procedura di deframmentazione, quindi, i file in questione vengono riordinati, il sistema operativo riesce a trovarli più velocemente e il risultato è che vengono abbattuti i tempi d’attesa relativi all’avvio del sistema operativo e dei software applicativi.
Come ti ho già detto poc’anzi, Windows esegue in modo automatico la deframmentazione del disco, ma se vuoi accertarti che tale funzione sia effettivamente attiva, devi agire in questo modo: clicca sul pulsante Start (il simbolo della bandierina situata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), cerca il termine “deframmenta” nel menu che si apre e seleziona la voce Deframmenta e ottimizza unità dai risultati restituiti dalla ricerca.
Nella finestra che compare a schermo, fai clic sul pulsante Modifica impostazioni e verifica che sia spuntata la voce Esegui in base a una pianificazione (scelta consigliata). Qualora non sia spuntata la voce in questione, provvedi tu stesso a farlo e poi seleziona l’opzione Ogni settimana dall’apposito menu a tendina e premi sul tasto OK per salvare le modifiche.
Su macOS non è necessario effettuare la procedura di deframmentazione del disco. Per quale ragione? Perché i file system APFS e HFS+ (che sono quelli usati su macOS) sono meno soggetti alla frammentazione. Se nonostante ciò volessi effettuare la procedura di deframmentazione su macOS, leggi pure la guida che ho dedicato sull’argomento per sapere come procedere.
Utilizzare programmi di pulizia di terze parti
Certo, oggi le opzioni integrate nei sistemi operativi che possono consentirti di ottimizzare le prestazioni non mancano di certo, ma è mediante l’utilizzo di programmi di pulizia di terze parti che puoi “completare” l’operazione. Si fa infatti riferimento a soluzioni in grado di agire su vari aspetti, sistemandoli a dovere.
Il principale esempio pratico è costituito da CleanMyMac X, un programma di pulizia avanzato disponibile per il tuo fidato Mac. Le operazioni di ottimizzazioni che può mettere in atto sono delle più svariate, dalla rimozione dei file inutili del disco, fino alla gestione delle impostazioni di sistema per velocizzarlo, passando persino per la protezione del Mac dai malware e per una funzione di disinstallazione avanzata. Si tratta, insomma, di un tuttofare.
Quanto costa il programma? Di base si tratta di una soluzione a pagamento, ma c’è l’opportunità di usufruire di un periodo di prova gratuita iniziale di 7 giorni. Successivamente, invece, occorre ottenere una licenza una tantum oppure passare a un piano in abbonamento. A tal proposito, potresti reputare interessante approfondire Setapp, soluzione che consente di accedere a decine di app per Mac che generalmente risulterebbero a pagamento, CleanMyMac X inclusa. Tutto questo in cambio di una piccola fee annuale o mensile, sempre con periodo iniziale di prova gratuita. Maggiori dettagli qui.
Dopo aver ottenuto il programma e averlo avviato, ti basterà fornire le giuste autorizzazioni per iniziare a utilizzarlo. Successivamente, seleziona l’opzione Scansione smart collocata sulla sinistra, premendo dunque sul pulsante Scansiona collocato in basso. Ti verrà, dunque, richiesto di fare clic sul tasto Consenti, così da fornire le ulteriori autorizzazioni richieste e vedere comparire a schermo la scansione in ambito di Pulizia, Velocità e Protezione.
Ti sarà dunque chiaro, a questo punto, il risultato della scansione, che può consistere, ad esempio, nell’indicazione relativa ai GB che risulta possibile eliminare senza troppi pensieri, ma soprattutto al numero di attività per aumentare le performance che CleanMyMac X può mettere in atto. Per portare dunque a termine l’effettiva ottimizzazione del sistema, premi sul pulsante Avvia (ed eventualmente, se non l’hai già fatto, avvia la prova gratuita di 7 giorni, se di tuo interesse). Se hai dubbi sulla procedura, puoi comunque fare riferimento al mio tutorial specifico su come funziona CleanMyMac X.
Per il resto, se sei alla ricerca di un programma di pulizia per Windows e Linux, potrebbe interessarti dare un’occhiata a BleachBit, soluzione gratuita e open source ampiamente utilizzata in questo ambito. Per ulteriori dettagli, fai riferimento al mio approfondimento relativo ai programmi per la pulizia del PC.
Altri consigli per velocizzare l’apertura dei programmi
Adesso che sei a conoscenza sia delle principali possibilità lato sistema operativo che delle opportunità relative ai programmi di pulizia di terze parti, ritengo giusto fornirti, in conclusione, altre rapide indicazioni relative a operazioni che potrebbero aiutarti a ottimizzare ulteriormente le prestazioni del sistema.
- Aggiornamento di driver e sistema operativo: in un momento in cui c’è ampia richiesta di prestazioni in ambito, ad esempio, di schede video, vista l’ampia diffusione dei videogiochi, mantenere aggiornati i relativi driver risulta importante, come evidenziato nella mia guida su come ottimizzare il PC per giocare. Non si tratta, però, solo di questo, dato che gli aggiornamenti in generale, compresi quelli di sistema, risultano di fondamentale importanza per le performance. Potrebbe, insomma, interessarti consultare i miei tutorial su come aggiornare i driver del PC, come aggiornare Windows e come aggiornare macOS.
- Sostituzione dei componenti: al netto delle questioni software, intervenire sull’hardware, se possibile, può indubbiamente risultare importante per migliorare le prestazioni di un computer. Per tutti i dettagli del caso, puoi consultare i miei approfondimenti su come potenziare un PC e su come potenziare un computer portatile.
- Ripristino di sistema: nel caso in cui nulla di quanto indicato funzioni, potresti ricorrere a una “soluzione drastica”, ovvero il ripristino. Si tratta, però, di un’operazione che va messa in atto in modo ragionato, motivo per cui ti consiglio eventualmente di fare riferimento alle mie guide su come ripristinare Windows e come ripristinare macOS.
Per il resto, se pensi che ormai il tuo computer sia da sostituire, visto che le prestazioni non ne vogliono proprio sapere di migliorare, consultare la mia guida alla scelta del giusto PC potrebbe fare al caso tuo.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.