Come cambiare spina elettrica
In casa tua hai degli elettrodomestici che hanno smesso di funzionare o che non puoi più utilizzare perché hanno la spina rotta, con i cavi spellati o altri problemi di sorta? Allora è chiaro che, con una veloce sostituzione, potresti ridare vita a qualcosa ancora perfettamente funzionante.
Il problema è che non sai come cambiare spina elettrica, ma qui ci sono io ad aiutarti. In questa guida voglio mostrarti come procedere in modo da poter fare questo lavoretto in totale autonomia, anche se non hai le basi necessarie in questo settore.
Attenzione però, le mie parole non ti rendono un elettricista e, sebbene si tratti di un lavoro facile, occorre farlo con estrema cura e precisione per evitare danni. Se non ti senti in grado o se hai paura di combinare guai, meglio chiamare un elettricista piuttosto che prendere la scossa (cosa potenzialmente letale) o rischiare di mandare la casa in fiamme. Io non mi assumo alcuna responsabilità in merito, sia chiaro!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come cambiare spina elettrica L/C
- Come cambiare spina elettrica Schuko o altre spine elettriche
Informazioni preliminari
Iniziamo a dire che, per svolgere questo lavoro, potresti tecnicamente arrabattarti con quello che hai in casa (probabilmente), ma non è consigliabile. Se sei alle prime armi con questi lavoretti, meglio partire con degli strumenti adeguati, altrimenti renderai il tuo percorso ancora più in salita.
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Detto questo, un qualcosa che ti consiglio di avere è uno spelafili, ovvero una specie di pinza che ti permette di spellare il cavo in modo perfetto (se usato bene) e di evitare danni alla guaina o incisioni del cavo di rame che potrebbero poi dare problemi.
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A questo aggiungerei un buon cacciavite a taglio e uno a croce di medie dimensioni, dipende un po' da quale spina andrai a montare. In ultimo, del nastro isolante per le evenienze, in caso ci siano dei danni lievi alla guaina che dovrai sanare. Detto questo, possiamo passare all'azione.
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Come cambiare spina elettrica L/C
Iniziamo a vedere la classica spina che possiamo incontrare in Italia, ovvero quella di tipo L (ovvero con 3 pin disposti in linea) e, in misura minore, quella di tipo C, ovvero con due pin ai lati e senza quello centrale. In seguito daremo poi un occhio ad altre tipologie che puoi incontrare.
Se hai una vecchia spina elettrica danneggiata ma il cavo di quell'apparecchio è abbastanza lungo, ti suggerisco di tagliare il cavo di netto il più vicino possibile alla spina. Spero sia superfluo dire che dovrai prima assicurarti di aver disinserito tale spina dalla presa di corrente, altrimenti prenderai la scossa.
Questo per il semplice fatto che, con gli anni, il cavo vicino alla spina e pizzicato dentro il fermacavo che si trova all'interno (che vedremo dopo), potrebbe essersi danneggiato. Non è detto, ma la cosa più semplice è rimuovere quella parte e procedere a un montaggio “pulito”, con una parte di cavo intonsa. Se il cavo così facendo risultasse però troppo corto, puoi smontare la vecchia spina.
Per farlo apri la vite centrale sul piatto della medesima (almeno il 95% sono fatte così) per dividere le due parti, poi apri le viti che chiudono l'estremità dei 3 (magari solo 2) cavi e che coincidono con i pin della spina stessa, poi procedi alla rimozione del fermacavo.
Se invece parti da un cavo ancora da spellare, prendi lo spelafili e usalo per incidere o rimuovere la guaina principale, la quale al suo interno ha i 3 fili colorati. Attenzione a regolare bene la spellatura in modo che l'attrezzo non vada a incidere la guaina colorata dei fili interni, andando a esporre il rame. Se, nell'operazione, facessi danni e i fili mostrassero il rame in punti dove non devono, ti consiglio di tagliare di netto quella parte e ripartire da zero.
Ora, una volta che hai i 3 fili colorati davanti a te liberi per circa 2 o 3 cm dalla guaina principale è tempo di andare a spellarne l'estremità. Per farlo prendi lo spelafili, regola la spellatura e procedi andando a pelare circa 0,5/1 cm di tutti i cavetti presenti, in modo da liberare il rame all'estremità degli stessi. Anche qui, attenzione a non fare danni con un'incisione troppo profonda che vada a recidere parte dei fili di rame. Se ne tagli 3 o 4 non fa nulla, ma se ne tagliassi la metà sarebbe un problema e dovresti tagliare quella parte e ricominciare.
Fatto questo è tempo di andare a smontare la spina nuova che andrai a piazzare. Per farlo procedi come già ti ho detto per quella vecchia poche righe fa, la procedura è la medesima. Una volta che tutto è pronto, possiamo passare ad assemblare il tutto.
La prima cosa da fare è piazzare la guarnizione sul cavo, ovvero quel gommino circolare con il buco in mezzo che dev'essere presente nella spina nuova. Una volta messo sulla guaina, portalo un po' indietro e lascialo lì, per ora. Adesso collega i cavi ai morsetti della spina stessa, avendo cura di seguire il giusto criterio.
Quale? Il giallo/verde va sempre in mezzo, mentre marrone e blu vanno ai lati. Sui morsetti della spina dovrebbero essere indicati i colori da mettere dove, secondo gli standard CEI. Se non fosse presente il cavo giallo/verde, non ti preoccupare.
Significa solo che il dispositivo è a doppio isolamento e non necessita della messa a terra. In questo caso, se hai una spina a 3 poli, puoi lasciare libero quello centrale senza problemi. Quando posizioni i fili di rame nel morsetto però, presta moltissima attenzione.
Essi infatti devono entrare tutti nel morsetto, senza fili che svolazzano in giro. Se non riesci a farli entrare tutti, puoi “attorcigliare” il rame con le dita per unirlo meglio. Se ci saranno fili in giro, ti esporrai al rischio di cortocircuiti o ad altri possibili danni. Una volta chiusi bene i morsetti (senza che diventino una tagliola ma abbastanza che i cavi non escano nemmeno se tiri forte), puoi procedere al prossimo passo.
Adesso devi piazzare il fermacavo che si mette sulla guaina (non sui cavi colorati) all'inizio della spina. Anche qui chiudi bene ma non esagerare, altrimenti potresti rovinare il cavo. La misura è sempre quella che, uno strattone forte, non faccia scappare il cavo.
Ora che anche questo è piazzato, porta quella guarnizione circolare all'imboccatura della spina com'era quando l'hai aperta, poi chiudi le due parti. Qui occorre fare molta attenzione, in quanto se chiudi male la spina potresti danneggiare la guaina dei fili colorati, con possibili conseguenze nefaste.
Quando avvicini le due parti, assicurati che i cavi non vengano malamente pizzicati ai lati o nelle alette interne alla spina. Infine, andando a rimettere la vite, controlla che non sia lei stessa ad andare a danneggiare i cavi. Se è tutto ok, procedi ad avvitare e chiudere il tutto. Adesso hai finito, puoi provare se il tutto funziona.
Come cambiare spina elettrica Schuko o altre spine elettriche
Se la spina elettrica da cambiare non fosse di tipo L o C, nel 99% dei casi ti troverai di fronte a una Schuko. Sono le classiche spine tedesche rotonde e tozze, con due pin e delle lamelle di metallo ai lati. Se non fosse una Schuko, potrebbe essere una spina monofase industriale o qualunque altra per essa, in realtà poco importa.
La pratica è sempre la stessa, anche se con lievi differenze date dalla struttura. Le cose più importanti da capire sono come smontare e rimontare tale spina (delle quali non posso parlare qui poiché sono troppe) e, una volta aperta, comprendere dove va la terra in primis (generalmente in mezzo), poi fase e neutro.
La terra, se collegata impropriamente, causerà un corto circuito. Se invece invertissi fase e neutro non accadrebbe nulla, ma è sempre meglio verificare dove collegarli leggendo le scritte sui morsetti, per rispettare gli standard CEI. Una volta fatto questo, si tratta solo di non fare danni lasciando parti in rame libere o esposte, le quali potrebbero andare a fare danni. Per tutto il resto, vale quanto già detto nel capitolo precedente.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.