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Come capire se il TV è DVB-T2

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Hai sentito al telegiornale che è in arrivo un nuovo standard per vedere le trasmissioni televisive sul digitale terrestre, chiamato DVB-T2. Ti sei quindi sin da subito preoccupato di capire come funzionerà e se il televisore in tuo possesso sarà in grado di ricevere il segnale dopo questo importante cambiamento. Tuttavia, online hai trovato delle informazioni poco precise e quindi non hai capito molto bene cosa succederà. Non ti preoccupare: se vuoi, posso darti una mano io a fare chiarezza sull'argomento.

Nella guida di oggi, infatti, ti spiegherò nel dettaglio come capire se il TV è DVB-T2 facendo una breve panoramica sulla normativa che regola il settore e illustrandoti i metodi con cui si può adeguare il proprio impianto spendendo il meno possibile. Ovviamente, non mancherò di fare chiarezza su quanto avverrà nelle singole Regioni, sulle tempistiche e sulle varie iniziative che il Governo ha deciso di mettere in atto per questo cambio di standard.

Che ne dici? Sei pronto a scoprire tutto quello che c'è da sapere sul DVB-T2? Credo proprio di sì, quindi non mi dilungherò più in chiacchiere. Tutto quello che devi fare è seguire le rapide istruzioni che trovi qui sotto e, in men che non si dica, ti assicuro che arriverai a capire cosa devi fare per non restare senza i tuoi amati programmi televisivi. Detto questo, a me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura!

Indice

Informazioni preliminari

Spiegazione DVB-T2

Prima di entrare nel dettaglio della procedura su come capire se il TV è DVB-T2, ritengo possa interessarti saperne di più su questa tecnologia e le motivazioni che lo stanno facendo diventare uno standard obbligatorio.

Ebbene, il DVB-T2 è l'ultima versione dello standard che regola la modalità di trasmissione televisiva sul digitale terrestre. In parole povere, stiamo parlando del metodo che viene utilizzato per consentire alle persone di vedere i canali sul televisore tramite la classica antenna TV (quella terrestre, non la parabola satellitare).

Lo standard in questione è stato originariamente creato nell'aprile nel 2007 ed è già diffuso nella maggior parte dei Paesi europei. Senza entrare troppo in tecnicismi, il DVB-T2 migliora il precedente standard (il DVB-T), soprattutto dal punto di vista della ricezione e della qualità visiva (si può arrivare fino all'Ultra HD 4K) e sonora.

Tuttavia, un altro importante motivo per cui il DVB-T2 è diventato obbligatorio in Italia è da ricercarsi nella decisione della Commissione Europea di liberare la banda di trasmissione dei 700 MHz, ovvero le frequenze che vanno dai 694 ai 790 MHz, in vista dell'arrivo del 5G.

In parole povere, la banda che veniva utilizzata in precedenza per le trasmissioni televisive deve lasciare spazio alla connettività migliorata per smartphone e tablet. Nel caso non lo sapessi, il 5G è uno standard che va a migliorare soprattutto la velocità e i tempi di risposta della connessione dati che siamo soliti utilizzare sul telefono. Ovviamente, si tratta del successore di 4G, 3G e così via: se vuoi approfondire la questione, potrebbe interessarti dare un'occhiata al mio approfondimento sul perché avere uno smartphone 5G.

5G DVB-T2

Per questi motivi, a partire dal 22 dicembre 2018, tutti i televisori venduti in Italia devono implementare, per legge, un sintonizzatore digitale in grado di supportare il DVB-T2 e la codifica HEVC Main10. Questa scelta è stata presa per rendere meno “problematico” il totale passaggio al nuovo standard. Le prime trasmissioni di questo tipo, che utilizzano il codec HEVC Main10, sono già realtà, ma lo “switch off definitivo”, ovvero lo spegnimento delle frequenze precedenti, avverrà più in là. Per il momento, si segnalano i primi canali Rai passati al DVB-T2 il 28 agosto 2024. Maggiori info qui.

Cosa ha significato tutto ciò per gli spettatori? La principale operazione che è stata richiesta di effettuare agli utenti è stata la risintonizzazione dei canali. Inoltre, c'è stato uno spostamento dei canali HD in termini di numerazione, una mossa pensata anche per far iniziare a prendere confidenza alle persone con le nuove trasmissioni in MPEG-4. Il passaggio a quest'ultimo standard, infatti, ha portato ai primi numeri del telecomando i canali HD.

Per farti un esempio concreto, Rai 1 HD è ora associato al numero 1 del telecomando, mentre la versione a più bassa definizione del canale è stata spostata al numero 501 (dove era collocato in precedenza Rai 1 HD). Se vuoi un consiglio, già provare a comprendere se vedi i canali HD potrebbe aiutarti a capire se il tuo TV supporta le trasmissioni in MPEG-4, anche se ti consiglio vivamente di non fermarti a questo test e proseguire con la lettura della guida per comprendere meglio il tutto.

Canali HD digitale terrestre Rai 1 HD DVB-T2

Non c'è infatti solamente la visione dei canali HD di mezzo: tuttavia, se non riesci a prendere visione di questa tipologia di canali ma riesci invece a guardare quelli a più bassa definizione presenti alle numerazioni dalla 501 in poi, potrebbe trattarsi di un primo segnale importante. Ribadisco che più avanti ti spiegherò come effettuare test più approfonditi, ma ci tenevo a metterti a conoscenza della questione, nonché, nel caso tu stia riscontrando problemi di questo tipo, a rimandarti al mio tutorial su come mai non si vedono i canali Rai, in cui ho approfondito ulteriori situazioni che possono anche andare oltre alla questione DVB-T2.

Tuttavia, dato che il “momento clou” si avvicina, comprendo che tu voglia capire in modo inequivocabile se il tuo televisore è pronto o meno per il nuovo standard. Le indicazioni dei capitoli successivi ti aiuteranno a fugare ogni dubbio in merito.

Come capire se il TV è DVB-T2

Adesso che sei a conoscenza di essenzialmente tutto ciò che c'è da sapere in merito all'arrivo del DVB-T2, direi che è giunta l'ora di approfondire i metodi a tua disposizione per verificare di essere pronto allo switch off finale. Di seguito puoi trovare tutti i dettagli del caso.

Come capire se il TV è DVB-T2: canale

Come capire se il TV è DVB-T2 canale

Il metodo più semplice per comprende se il tuo televisore è effettivamente pronto al passaggio definitivo al DVB-T2 consiste nel raggiungere gli appositi canali di test predisposti da Rai e Mediaset.

Devi infatti sapere che, per semplificare la transizione, le più importanti emittenti televisive del nostro Paese mettono a disposizione dei canali che consentono di comprendere “al volo” se il proprio televisore è pronto al DVB-T2 o meno. Ti basta dunque prendere in mano il telecomando e raggiungere il canale 100 (Rai) o il canale 200 (Mediaset).

Se, una volta raggiunto uno di questi canali, a schermo compare un quadrato bianco su sfondo blu con all'interno la scritta Test HEVC Main10, significa che l'apparato è compatibile con il “nuovo digitale terrestre”. Nel caso ciò non avvenga, prima di proseguire con le altre indicazioni presenti in questa guida che ti aiuteranno a comprendere meglio quanto offerto dal tuo TV, ti consiglio di provare quantomeno a effettuare una nuova sintonizzazione dei canali, ripetendo poi l'operazione.

Come capire se il TV è DVB-T2: specifiche

Specifiche TV DVB-T2

Al netto dei canali TV per verificare il supporto al DVB-T2, potresti voler effettuare ulteriori verifiche relative al tuo specifico televisore, approfondendo le specifiche.

A tal proposito, tieni bene a mente che, come accennato in precedenza, se il tuo televisore è stato acquistato in Italia dal 22 dicembre 2018 in poi, dovresti poter stare tranquillo, in quanto il modello in tuo possesso dovrebbe supportare sia il DVB-T2 che il codec HEVC Main10. Stesso discorso vale anche per alcuni televisori di fascia medio/alta acquistati prima del 2018, che potrebbero essere altresì compatibili con il nuovo standard. Insomma, l'anno in cui hai acquistato il televisore può essere utile, ma non dev'essere preso come una sicurezza.

Per avere una conferma definitiva, potrebbe interessarti approfondire quanto effettuato dalla DGTVi, l'associazione italiana per lo sviluppo della televisione digitale terrestre nel nostro Paese, che rilascia i bollini dedicati al DVB-T2. In particolare se, quando hai comprato il televisore, su di esso era presente il bollino Platinum DVB-T2 HEVC, significa che il tuo modello è compatibile con il nuovo standard. Nel caso in cui tu non conosca il modello del tuo televisore, spesso puoi trovarlo sull'etichetta posta sul retro del dispositivo.

DVB-T2 compatibile televisore

Se non hai trovato alcun bollino di questo tipo, ti invito a fare un controllo digitando il numero di modello del televisore seguito dalla scritta “DVB-T2 HEVC” su Google: in questo modo, dovresti trovare tutte le informazioni del caso (spesso presenti all'interno del sito ufficiale del produttore) e risalire alle specifiche complete del televisore, dove probabilmente ci sarà anche l'informazione che stai cercando. Verifica dunque che venga indicato il supporto al DVB-T2 e alla codifica HEVC e il gioco è fatto.

Per il resto, nel caso in cui tu disponga del manuale d'istruzione originale, potresti voler cercare anche lì. Insomma, seguendo queste semplici indicazioni non dovresti avere particolari difficoltà a capire definitivamente se il tuo televisore è compatibile con il DVB-T2 e con il codec Main10. Per il resto, potrebbe interessarti approfondire anche il mio tutorial su come sapere se il TV è da cambiare.

Cosa fare se il TV non è DVB-T2

Cosa fare se il TV non è DVB-T2

Come dici? Hai seguito le mie indicazioni e sei sicuro che il televisore in tuo possesso non supporta il nuovo standard? Non preoccuparti, sono qui proprio per spiegarti cosa puoi fare in questo caso.

Innanzitutto è importante che tu sappia che il Governo ha previsto alcuni bonus, che però nel momento in cui scrivo sembra non siano stati rinnovato.

Ad esempio, fino al 12 novembre 2022 c’erano principalmente due bonus per agevolare il passaggio al nuovo standard. Si tratta del Bonus TV — Decoder e del Bonus Rottamazione TV. Nel primo caso l'agevolazione era relativa all'acquisto di TV o decoder compatibili con DVB-T2 e HEVC Main10 e ha valore, salvo esaurimento delle risorse stanziate, fino a 50 euro. Potevano richiederla le famiglie con ISEE fino a 20.000 euro. Solo un componente per nucleo familiare poteva usufruire dello sconto facendo richiesta di usufruire del bonus ai venditori idonei.

Insomma, in questi casi è sempre bene informarsi come si deve, in quanto ci sono sempre dei requisiti richiesti e una “procedura” da seguire. Al netto di questo, arrivando alla seconda agevolazione disponibile, ovvero al Bonus Rottamazione TV, devi sapere innanzitutto che quest'ultimo è dedicato solamente ai TV (e non ai decoder). Chiaramente qui si fa riferimento allo smaltimento degli apparecchi televisivi obsoleti, dunque è necessario portare il proprio vecchio TV per ottenere uno sconto del 20% sul prezzo d'acquisto, fino a un massimo di 100 euro.

Attenzione però anche in questo caso ai requisiti, in quanto è prevista la rottamazione unicamente di televisori acquistati in data precedente rispetto al 22 dicembre 2018. Inoltre, possono accedere al Bonus Rottamazione TV unicamente i residenti in Italia in regola col pagamento del canone TV. La rottamazione deve in ogni caso avvenire presso il rivenditore aderente all'iniziativa presso cui si acquista il nuovo televisore e risulta necessario presentare un modulo di autocertificazione che attesta l'acquisto del TV prima della succitata data.

C'è anche la possibilità di consegnare il vecchio TV a un'isola ecologica autorizzata e recarsi poi con il modulo di autocertificazione firmato da un addetto RAEE in un negozio aderente.

Bonus DVB-T2 disponibili Italia

Va poi precisato che in realtà esiste anche un terzo bonus, disponibile in questo caso fino all'esaurimento delle risorse stanziate e unicamente per chi non ha usufruito del classico Bonus TV, ovvero il Bonus Decoder TV a Domicilio (conosciuto anche come Bonus decoder a casa). Quest'ultimo è destinato alle persone che all'1 gennaio 2022 vantano un'età anagrafica pari o superiore a 70 anni e che godono di un trattamento pensionistico non superiore a 20.000 euro annui. I soggetti devono inoltre risultare residenti in Italia e intestatari dell'abbonamento al servizio di radiodiffusione. Cosa si riceve in questo caso? Un decoder DVB-T2 e HEVC Main10 gratuito, dal prezzo non superiore ai 30 euro, direttamente a casa.

Per informarti ed eventualmente richiedere quest'ultimo bonus, puoi fare riferimento al portale ufficiale di Nuova TV digitale. Lo so: è tutto un po' “complesso”. Se hai bisogno di “districarti” in modo più chiaro tra le varie possibilità disponibili, oltre a informarti di tuo pugno sull'agevolazione di tuo interesse, potresti voler consultare la mia guida specifica su come accedere al Bonus TV (in cui ho trattato sia il Bonus TV — Decoder che il Bonus Rottamazione TV, così come il Bonus Decoder TV a Domicilio).

Dopo averti messo a conoscenza di queste possibilità, direi che sei pronto per passare all'azione. Ebbene, ci sono due metodi per farti trovare preparato all'avvento dello standard DVB-T2 con codec HEVC Main10: aggiornare il tuo “vecchio” televisore tramite un decoder oppure acquistare un nuovo modello di TV.

Nel primo caso, i costi sono particolarmente ridotti: solitamente si parla di circa 30 euro. Se ti serve qualche consiglio, ti invito a consultare il mio tutorial su quale decoder digitale terrestre comprare.

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Nel caso in cui tu voglia acquistare un nuovo televisore, invece, i prezzi salgono e dipendono, come sempre, dalle caratteristiche tecniche del prodotto, dall'ampiezza dello schermo e da tante altre specifiche.

In ogni caso, come ti ho spiegato prima, dal 22 dicembre 2018 in poi, in Italia è obbligatorio vendere televisori che supportano lo standard DVB-T2 e quindi probabilmente i modelli che trovi in vendita sono tutti compatibili con il nuovo standard.

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Se non sei molto esperto, magari puoi chiedere informazioni al personale (nel caso di un negozio fisico) oppure verificare la descrizione del prodotto (se hai intenzione di acquistare online). Potresti inoltre voler dare un'occhiata alla mia guida sui migliori televisori.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.