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Come caricare batteria smartphone

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A differenza dei cellulari di vecchio corso, i moderni smartphone non servono solo ed esclusivamente a fare telefonate e inviare SMS. Nella migliore delle ipotesi, infatti, vengono altresì impiegati per navigare sul Web, accedendo ai social network, leggendo notizie e mandando email. Quando messi particolarmente sotto sforzo, vengono utilizzati anche per giocare, scattare foto, registrare video, ascoltare musica, tracciare le attività fisiche e chi più ne ha più ne metta.

Quel che ne consegue, come facilmente deducibile, è che l'autonomia del cellulare può terminare piuttosto rapidamente e inesorabilmente. Chiedersi dunque come caricare la batteria dello smartphone in maniera corretta, in modo tale che il dispositivo riesca poi a dare il meglio di sé, appare più che lecito e se ora sei qui e stai leggendo questo post mi pare ben evidente il fatto che anche tu, così come tantissimi altri utenti, ti stia ponendo questa domanda.

Che ne dici? Sei pronto a procedere? Per scendere nel dettaglio della questione, ti basta reperire il tuo cellulare di fiducia, metterti ben comodo e iniziare a concentrarti sulle rapide indicazioni che puoi trovare qui sotto. Sono sicuro che, al termine del tutorial, potrai poi dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso, nonché che riuscirai a schiarirti le idee sull'argomento. Ti auguro, come al solito, buona lettura!

Indice

Tipi di batterie

Batteria iPhone

Visto che ti stai chiedendo come caricare la batteria dello smartphone, ritengo che sia prima giusto approfondire rapidamente quali sono le principali tipologie di batterie utilizzate in questo ambito.

Gli smartphone presenti attualmente sul mercato sono dotati di batterie agli ioni di lito, conosciute anche più semplicemente come al litio. Hanno dimensioni abbastanza ridotte, si rivelano altamente efficaci ed efficienti e sono in grado di assicurare buone prestazioni e un tempo di ricarica nettamente inferiore rispetto alle batterie realizzate con leghe al nichel-cadmio (Ni-Cad), ovvero quelle con cui erano invece equipaggiati i vecchi telefonini.

Le batterie agli ioni di litio si suddividono a loro volta in due diverse tipologie: gli accumulatori agli ioni di litio (Li-ion), ideati agli inizi del XX secolo e commercializzati a partire dall'inizio degli anni '90 (maggiori info qui), e le batterie ai polimeri di litio (Li-po), più recenti e leggere rispetto alle prime (maggiori info qui).

Le due tipologie di batterie al litio appena menzionate differiscono anche per il fattore forma oltre che per la loro costruzione. Infatti, nelle batterie agli ioni di litio, che possono essere a forma di bottone o di lunghi cilindri metallici, i sali del minerale sono immersi in un solvente liquido che fa da elettrolita. Nelle batterie ai polimeri di litio, invece, il solvente liquido è sostituito da un composto polimerico solido che rende gli accumulatori facilmente modellabili e adattabili alle più disparate circostanze.

Ad ogni modo, tutte e due le tipologie presentano un funzionamento basato su delle reazioni chimiche. Più precisamente, gli ioni di litio (Li+) si muovono dall'anodo in carbonio (elettrodo positivo) al catodo in litio (elettrodo negativo). Il movimento prodotto dagli atomi rilascia poi energia all'intero circuito dando la carica agli smartphone. Quando invece viene messo in funzione il caricabatterie il processo che si verifica è inverso e dunque gli ioni positivi sono assorbiti dall'anodo. Si tratta di una questione un po' tecnica, ma interessante.

Come effettuare la ricarica

Ora che hai le idee più chiare riguardo le tipologie di batterie per cellulari, è arrivato il momento di comprendere, concretamente, cosa occorre fare per poter caricare la batteria dello smartphone. Tranquillo, d'ora in poi scenderò più nel pratico che nel tecnico. Si tratta, infatti, di gesti piuttosto semplici da compiere: nessuna cosa “trascendentale” o comunque fuori dalla portata dei più, a prescindere da marca e modello del dispositivo di riferimento. Che tu ti stia chiedendo, ad esempio, come caricare la batteria di un Samsung oppure in generale come caricare la batteria di un nuovo smartphone, le soluzioni sono due: o si passa via cavo oppure si utilizza la tecnologia wireless.

Via cavo

Ricarica via cavo smartphone Android

La prima soluzione, che è anche quella più diffusa, riguarda l'utilizzo di un apposito cavo presente in confezione: certo, non c'è bisogno di ricordarlo troppo, ma ci sono comunque alcuni dettagli su cui vale la pena soffermarsi.

Tanto per cominciare, dopo che hai afferrato il cavo di ricarica annesso alla confezione di vendita del dispositivo, potresti notare che questo è USB-C (nella maggior parte degli smartphone Android e degli iPhone pari o successivi al 15), microUSB (sui modelli di Android datati) oppure Lightning (per gli iPhone fino alla famiglia 14). I connettori USB-C e Lightning si possono inserire da entrambi i lati, quelli microUSB hanno un verso esatto in cui inserirli.

Al netto dell'approfondimento della tipologia di standard in uso, ti basta collegare l'estremità del cavo più piccola all'attacco per la ricarica del cellulare, che solitamente si trova nella parte inferiore del dispositivo, mentre l'altra estremità del cavo, quella con la spina per la presa elettrica, va inserita nella presa a muro.

Un aspetto un po' meno conosciuto, invece, riguarda il fatto che spesso il cavo si può staccare dal caricabatterie, potendo dunque essere utilizzato per il collegamento alle prese USB del computer per far avvenire la ricarica in quel modo. Certo, dipende dal modello di smartphone in tuo possesso, ma adesso sei a conoscenza di quelle che sono le classiche possibilità in questo campo.

Compiuti i passaggi di cui sopra, se sul tuo cellulare risulta abilitata la suoneria, dovresti sentire un lieve suono o una vibrazione indicante il fatto che è cominciata la fase di ricerca. Inoltre, in corrispondenza dell'indicatore della ricarica (quello solitamente legato all'icona della batteria in alto a destra dello schermo) dovresti vedere apparire il simbolo di un fulmine o quello di una spina di corrente. L'indicatore della batteria andrà dunque a riempirsi poco alla volontà, sino a risultare totalmente pieno, vale a dire sino al raggiungimento del 100%. Nel frattempo, potrebbe cambiare anche colore: di solito il colore rosso indica che il dispositivo è totalmente scarico, quello giallo che la batteria sta per esaurirsi e quello verde che la carica è sufficiente.

Una volta raggiunto il 100%, la ricarica del dispositivo verrà interrotta. Scollega dunque il dispositivo dalla corrente rimuovendo prima la spina del cavetto dalla presa a muro e poi l'altra estremità del cavo dal cellulare ed è fatta. Per quel che concerne invece le tempistiche di ricarica, sono variabili a seconda della capacità della batteria e della velocità di ricarica. Al giorno d'oggi, infatti, esistono delle ricariche molto rapide, ma ti consiglio di fare riferimento al mio tutorial specifico su come caricare il telefono velocemente per tutti i dettagli del caso.

Caricatore smartphone

Mi sembra poi doveroso fare una precisazione: se lasci collegato il tuo cellulare alla presa di corrente anche quando questo ha ormai raggiunto il 100% il dispositivo non continuerà a caricarsi all'infinito. La ricarica verrà infatti interrotta al fine di evitare surriscaldamenti e problemi vari: la cosa è regolata dal componenti interne del telefono stesso. Detto questo, è comunque sconsigliato lasciare la batteria sempre in carica per evitare inutili surriscaldamenti.

Mentre il cellulare è in carica, nulla ti impedisce di utilizzarlo, ma è sconsigliato farlo, in quanto il dispositivo si surriscalderà e la batteria diminuirà la sua vita.

Ci tengo poi a farti presente che i passaggi di cui sopra possono essere compiuti sia a smartphone acceso che spento. Stesso discorso vale se il tuo cellulare si era scaricato completamente prima di essere messo sotto carica. In tal caso, l'unica differenza starà nel fatto che una volta avviata la procedura di ricarica potresti non essere in grado di accendere subito il dispositivo a causa dei “tempi tecnici” necessari per rimettere in funzione il sistema dopo lo spegnimento completo.

Fai attenzione al fatto che nel mercato attuale degli smartphone potresti riscontrare l'assenza del caricabatterie in confezione. Le motivazioni sono da ricercarsi anche nel fattore relativo all'impatto ambientale, visto che in questo modo si è per certi versi portati a riutilizzare il vecchio caricabatterie. Tuttavia, se hai bisogno di acquistare un prodotto di questo tipo, sappi che ce ne sono tantissimi, ad esempio, su store online come Amazon.

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Ti consiglio di verificare la compatibilità col tuo dispositivo (più che altro, in termini di porta utilizzata), ma per il resto sono disponibili soluzioni un po' per tutte le tasche ed eventualmente, se hai bisogno di consigli più precisi, puoi fare riferimento alla mia guida all'acquisto relativa ai migliori caricabatterie. Insomma, adesso sai anche come caricare la batteria dello smartphone la prima volta.

Wireless

Ricarica wireless iPhone

Una possibilità tutto sommato recente riguardante la ricarica degli smartphone riguarda la modalità wireless, ovvero senza fili. Potresti averne sentito parlare, senza però capire per bene come funziona: ti spiego subito quello che c'è da sapere.

Ebbene, il punto forte di questa soluzione è sicuramente rappresentato dalla comodità di utilizzo: usualmente le basi di ricarica sono circolari e basta poggiare sopra di essere lo smartphone per iniziare la ricarica. Questo significa che puoi avere delle superfici in grado di aumentare la batteria del tuo dispositivo.

Tuttavia, ci sono delle questioni da tenere a mente: al netto del fatto che generalmente una ricarica wireless è più lenta rispetto a quella classica via cavo, di fatto la modalità più “moderna” risulta anche più stressante per la batteria. Il motivo? Una soluzione di questo tipo produce più calore, cosa che può comportare, sul lungo periodo, una riduzione del ciclo vitale della batteria.

Nonostante questo, se la ritieni una scelta interessante e il tuo dispositivo supporta la ricarica wireless (puoi verificarlo dalla scheda tecnica), puoi optare per l'acquisto di una base di ricarica per il tuo dispositivo (anche da utilizzare “in modo alternato” al classico caricabatterie via cavo). Ne trovi tantissime anche su store online come Amazon, che propone modelli un po' per tutte le tasche. Inoltre, nella descrizione dell'annuncio spesso vengono illustrati i modelli di smartphone compatibili, motivo per cui non dovresti riscontrare troppi problemi a trovare quanto fa al caso tuo.

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Se ti interessa approfondire la questione, sappi che i principali produttori utilizzano lo standard Qi (nelle sue varie generazioni), con Apple che ha introdotto anche il suo MagSafe: tutte cose che ho approfondito per bene nella mia guida su come funziona un caricabatterie wireless.

In ogni caso, il consiglio in fase di scelta non può che riguarda l'utilizzo di accessori originali o comunque di comprovata qualità, dato che questo può consentirti di ottenere un'esperienza di alto livello.

Ci sono poi alcuni aspetti collegati a questo ambito su cui vale la pena soffermarsi un momento. Mi riferisco, innanzitutto, all'esistenza della ricarica inversa, che può avvenire sia mediante cavo che via wireless. Di cosa si tratta? Gli smartphone compatibili possono sfruttare l'autonomia residua per ricaricare un altro dispositivo, che potrebbe essere, ad esempio, una custodia relativa agli auricolari Bluetooth.
Oggi, infatti, esistono smartphone che dispongono di un retro che può ricaricare wireless questa tipologia di prodotti. In questo scenario, però, puoi evitare di effettuare operazioni troppo esose in termini di risorse mentre è in corso una ricarica inversa.

Buoni consigli per aumentare la durata della batteria

Partendo dal presupposto fondamentale che le moderne batterie di cui risultano dotati gli smartphone hanno un ciclo di vita di alcuni anni e che durante tale arco di tempo il loro rendimento tende a calare in maniera sempre più drastica, alcune modalità di utilizzo dello smartphone non esattamente “a regola d'arte” potrebbero stressare più del dovuto la batteria. Vale insomma la pena scendere nel dettaglio di alcuni scenari a cui puoi prestare un po' più di attenzione. Qui sotto, dunque, puoi trovare alcune cose da fare e da non fare in questo contesto.

Cosa fare

Modalità aereo Android

Che ci sia di mezzo una ricarica via cavo o che tutto avvenga mediante wireless, le operazioni che si possono mettere in atto per aumentare la durata della batteria non mancano di certo.

  • Spegnere lo smartphone e disattivare i servizi non necessari: Se durante la giornata non ti occorrono, ti suggerisco vivamente di disattivare tutti i servizi secondari che possono inficiare la durata della batteria: GPS, Wi-Fi e connessone dati. Inoltre, se sei in un luogo dove sai che il telefonino non ha campo o prende a fatica, potresti addirittura spengere il cellulare sin quando non ti occorre oppure metterlo in modalità aereo. Altra cosa che puoi fare, sempre al fine di risparmiare batteria, è ridurre la luminosità del display e impostare il timer di spegnimento automatico dello schermo al minimo.
  • Attivare le opzioni di Risparmio energetico: Può sembrare un consiglio banale, ma attivare la modalità di Risparmio energetico integrata nel sistema operativo del proprio smartphone può garantire anche diverse ore di autonomia in più (stressando anche, per certi versi, un po' meno la batteria). Per maggiori dettagli, puoi fare riferimento alle mie guide su come risparmiare batteria su Android e come risparmiare batteria su iPhone.
  • Inizializzare la batteria: Quando compri un nuovo smartphone, la batteria risulta carica soltanto in parte. Utilizzare il dispositivo in questo stato è controproducente per la batteria. È dunque consigliabile attuarne l'inizializzazione mettendolo subito sotto carica da spento e lasciandolo sotto corrente per un arco di tempo massimo pari a 4-5 ore.
  • Utilizzare solo gli accessori originali: Ricarica il tuo cellulare utilizzando sempre e solo il cavo e gli altri accessori di ricarica originali o quantomeno certificati per il tuo dispositivo. L'uso di accessori non originali potrebbe infatti compromettere irrimediabilmente il corretto funzionamento della batteria dello smartphone e creare parecchi problemi.
  • Mantenere un livello di carica ideale: Un ottimo sistema per cercare di tenere il più in forma possibile la batteria dello smartphone consiste nel mantenere un livello di carica generalmente compreso tra il 30% e l'80%. Questo per evitare di sottoporre la batteria e il dispositivo stesso a inutili stress.

A proposito di quest'ultimo punto, in alcuni casi potresti anche trovare delle opzioni di ricarica ottimizzata direttamente nelle Impostazioni di sistema. Di solito queste si trovano, su Android, nella scheda Batteria e risultano accessibili, ad esempio, mediante la voce Carica ottimizzata. Su iPhone, invece, sono in Impostazioni > Batteria. Maggiori info qui.
Cosa fanno queste funzioni all'atto pratico? Devi sapere che una carica eccessiva può avere effetti negativi sulla batteria e ridurne la durata, dunque abilitare un'opzione in grado di mantenere condizioni ottimali nel tempo può tornare utile.

Tutto questo anche basandosi sulle tue abitudini, in modo da attendere il giusto momento per concludere la carica (usualmente, per l'appunto, il 20% finale). Va detto che, visto l'ampio numero di smartphone presenti sul mercato, non sempre è possibile accedere a questo tipo di soluzione, ma è comunque giusto metterti a conoscenza della possibilità.

Infine, una fonte che ritengo valida per ottenere consigli e dettagli tecnici in generale in questo ambito è Battery University, a cui puoi dare un'occhiata se questo mio post ti ha messo curiosità.

Cosa evitare

Cosa evitare No temperature elevate

Adesso che sei a conoscenza delle possibilità relative all'ottimizzazione della batteria, direi che è arrivato il momento di scendere nel dettaglio di quel che puoi fare per evitare che ci siano problemi in fase di ricarica. Di seguito puoi trovare alcune rapide indicazioni.

  • No alle le temperature elevate: per fare in modo che la batteria non si rovini, è importante evitare di custodire il telefono a temperature più alte di 32°. Il discorso vale anche durante la ricarica, che idealmente dovrebbe avvenire in ambienti né troppo caldi né troppo freddi. In tal senso, puoi aiutarti andando a rimuovere l'eventuale cover protettiva applicata al dispositivo che, come facilmente deducibile, crea un ulteriore spessore e dunque può causare leggeri surriscaldamenti.
  • No al freddo eccessivo: così come il troppo caldo, anche il troppo freddo, che anticipato, può far male alla batteria del cellulare. Evita dunque di lasciare il tuo smartphone (e la relativa batteria) al gelo totale (ad esempio, sotto il getto diretto di un condizionatore). Una temperature ideale è quella compresa tra i 16 e i 22°.
  • Non lasciare il telefono scarico per troppo tempo: sebbene la cosa possa apparire oggigiorno assai improbabile, se sai che non utilizzerai il tuo cellulare per diverse settimane, evita di lasciarlo spento troppo a lungo o potresti non essere più in grado di accenderlo. Un po' come succede con le auto insomma. Quindi, se pensi di non usare il tuo cellulare per un certo periodo, ricordati comunque di ricaricarlo, di tanto in tanto, almeno fino al 50%.

Per il resto, se ti interessa approfondire ulteriormente l'argomento, potresti reputare utile dare un'occhiata anche alla mia guida su come non far scaricare il telefono, in cui ho fornito dei consigli in questo senso.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.