Come caricare power bank
Stanco di vedere il tuo cellulare con la batteria costantemente esaurita quando sei fuori casa e desideroso di poterlo mettere sotto carica anche in assenza di una presa di corrente, hai finalmente provveduto a comprare un power bank.
Al momento, puoi dirti ben felice e soddisfatto della scelta fatta. Tuttavia se ora sei qui e stai leggendo queste righe evidentemente è perché, essendo il tuo primo device parte della categoria, non hai ancora le idee molto chiare su come usarlo. Per la precisione, quello che ti piacerebbe capire è come caricare il power bank a sua volta.
Come dici? Le cose stanno esattamente in questo modo e vorresti allora sapere se posso darti una mano oppure no sul da farsi? Ma certo che sì, ci mancherebbe altro. Se mi dedichi qualche minuto del tuo prezioso tempo, infatti, posso fornirti io tutte le spiegazioni di cui hai bisogno. Per cui, posizionati bello comodo, prenditi qualche istante solo per te e concentrarti sulla lettura di quanto riportato qui di seguito. Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto delle nozioni apprese.
Indice
Informazioni preliminari
Prima di entrare nel vivo del tutorial, ovvero prima di spiegarti come caricare un power bank, mi sembra doveroso fornirti alcune informazioni preliminari riguardo quelli che sono i parametri di cui tenere conto per effettuare la ricarica dei suddetti dispositivi, oltre che alcune dritte relative al loro funzionamento.
Partiamo da un presupposto fondamentale: di batterie portatili ne esistono di vari tagli, o per meglio dire di capacità diversa, la quale viene espressa in milliampereora (mAh). Per verificare la potenza di un power bank, è sufficiente dare un’occhiata a quanto indicato sul dispositivo stesso oppure sulla relativa confezione di vendita.
Nel fare ciò, però, va tenuto presente che il numero di mAh indicato non deve essere rapportato direttamente a quello delle batterie dei dispositivi da ricaricare, in quanto, nella maggior parte dei casi, viene espresso sulla base di una tensione di 3.7V (che è il voltaggio della batteria) e non sulla tensione di 5V (che è il voltaggio usato per la ricarica). Di conseguenza, per individuare il reale amperaggio di un power bank occorre usare una formula ad hoc: 3.7 * [numero dei mAh] / 5. Il risultato ricavato sarà un valore di mAh “compatibile” con quello del dispositivo a cui dare la carica.
Da notare, poi, che a volte la capacità dei power bank viene espressa in watt-ora (Wh). In tal caso, per ricavare il valore di Wh compatibile con quello del dispositivo da ricaricare bisogna usare la seguente formula: (5V): [numero Wh]/5.
Ciò detto, va altresì tenuto conto del fatto che maggiore è la capacità di un power bank, maggiori saranno i tempi richiesti per la ricarica dello stesso. Mediamente, per una batteria portatile di taglio medio-piccolo è necessario un tempo di ricarica che va dalle 2 alle 5 ore, fino ad arrivare ai modelli più grandi che necessitano anche di 20 ore di ricarica.
Ad ogni modo, la maggior parte delle batterie portatili dispone di appositi LED che consentono di tenere sotto controllo lo stato della carica del dispositivo. Su alcuni dispositivi, quando il power bank è in carica, i LED lampeggiano e smettono di farlo ad operazione completata, mentre su altri assumono una data colorazione (es. rossa) in fase di ricarica e un’altra (es. bianca o blu) a processo ultimato. I power bank di fascia più alta, poi, possono anche essere dotati di un apposito display LCD che riporta le informazioni in questione.
Un’altra cosa che ti invito a tenere presente è il fatto che per caricare il power bank non bisogna necessariamente attendere che questo si scarichi del tutto. Infatti, è possibile caricare il 10%, 20% o 30% ogni volta che lo si desidera. I cicli parziali possono persino prolungare la durata della batteria agli ioni di litio, diversamente da come accadeva, invece, per le vecchie batterie che “dimenticavano” la loro piena capacità e di volta in volta non erano più in grado di ricaricarsi in maniera completa.
Per ulteriori approfondimenti, puoi fare riferimento alla mia guida all’acquisto dedicata alle batterie portatili e al mio articolo incentrato su come funziona un power bank.
Come ricaricare power bank
Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e andiamo a scoprire, esattamente, come fare per caricare un power bank. Qui di seguito, dunque, trovi spiegato come compiere l’operazione in oggetto per la prima volta (ma anche tutte le volte successive) e come fare per intervenire sui power bank di tipo solare.
Come caricare power bank prima volta
Se è la prima volta che ti ritrovi a dover caricare il power bank e non hai la più pallida idea di come riuscirci, ti comunico che si tratta di una procedura estremamente semplice da compiere. Vediamo subito in che maniera procedere, tenendo presente che le operazioni descritte in questo capitolo risultano valide non soltanto per la prima ricarica ma anche per quelle successive, i passaggi da compiere sono sempre gli stessi.
In primo luogo, provvedi a collegare il caricabatterie portatile alla presa di corrente, utilizzando l’apposito cavo di ricarica (che può essere di tipo USB, Micro-USB oppure USB-C, a seconda del modello di power bank) annesso ala confezione di vendita del dispositivo e l’adattatore (in genere viene fornito anche quest’ultimo in accoppiata alla batteria portatile, ma in caso contrario puoi usarne uno qualsiasi). Devi inserire l’estremità del cavo più grande nell’adattatore e devi poi inserire quest’ultimo nella presa a muro, mentre l’estremità più piccola va collegata al power bank, nella porta dedicata.
In alternativa a come ti ho appena indicato, puoi effettuare la ricarica del tuo power bank collegando il dispositivo ad una delle prese USB del computer, sempre utilizzando l’apposito connettore. In questa circostanza specifica, però, tieni presente che il computer deve essere accesso, senza andare in stato di stop o sospensione, e deve continuare a rimanere tale per tutto il tempo della ricarica, altrimenti, come facilmente intuibile, il power bank non verrà alimentato.
Successivamente, se il power bank che stai usando è munito di un tasto d’accensione, schiaccialo per attivarlo. Dopodiché lascia la batteria portatile in carica per il tempo indicato sulla confezione di vendita del dispositivo e/o nella relativa manualistica.
Se stai usando un power bank munito di LED, puoi verificare facilmente a che punto è la carica del dispositivo mediante questi ultimi. Solitamente, quando il power bank è in carica i LED lampeggiano e smettono di farlo a processo ultimato, oppure cambiano colore. Le stesse informazioni possono essere riportate anche su un display LCD, come ti ho spiegato nel passo presente a inizio guida.
Completata la ricarica, scollega il power bank dalla presa a muro oppure dalla porta USB del computer, rimuovendo il relativo cavo dagli ingressi appositi. Inoltre, se avevi dovuto accendere la batteria portatile premendo sul pulsante Power, schiaccialo nuovamente per mantenere spento il dispositivo sino a quanto non dovrai utilizzarlo.
Per sincerarti del fatto che il power bank si sia effettivamente caricato, puoi collegare a quest’ultimo il tuo smartphone o il tuo tablet e verificare che venga erogata energia e che la batteria del dispositivo venga a sua volta ricaricata.
Come ricaricare power bank solare
Se possiedi un power bank solare, utilissimo in situazioni estreme o comunque quando ci si ritrova a passare parecchio tempo all’aria aperta, il dispositivo può essere ricaricato senza l’ausilio della corrente elettrica, per cui le operazioni che devi compiere sono diverse da quelle che ti ho descritto nel passo precedente.
In questo caso specifico, per ricaricare il power bank occorre esporre al sole o comunque ad una fonte luminosa il pannello fotovolatico su di esso presente sotto. Se il modello che stai utilizzando è dotato un tasto d’accensione, schiaccialo prima di procedere così come ti ho appena indicato.
Ti faccio notare che la ricarica mediante energia solare avviene, di norma, in maniera molto più lenta rispetto a quella che può essere effettuata sfruttando l’elettricità. Ad esempio, per un power bank di dimensioni medio-piccole potrebbero volerci dalle 5 alle 10 ore per completare tutta la ricarica. Informazioni più precise al riguardo puoi trovarle sulla confezione di vendita del dispositivo e/o nella manualistica a corredo.
Se poi il power bank che stai usando è equipaggiato con dei LED, puoi osservarli per verificare con maggiore facilità a che punto è la ricarica del dispositivo: in genere, quando il power bank è in carica, gli indicatori luminosi lampeggiano e smettono di farlo a procedura ultimata, oppure cambiano colore, come ti ho spiegato anche nel passo a inizio tutorial.
Completata la procedura di ricarica, se per azionare il power bank solare in tuo possesso hai dovuto premere il pulsante Power, schiaccialo nuovamente per tenere il dispositivo spento sino a quando non dovrai utilizzarlo.
Tieni comunque presente che molte delle batterie portatili appartenenti alla categoria in questione sono dotate anche di un ingresso per la ricarica di tipo USB, Micro-USB o USB-C, a seconda del tipo di connettività supportata, il quale può essere sfruttato per caricare il dispositivo tramite elettricità, quando non si intende sfruttare l’energia solare. In questo caso specifico, le operazioni da compiere per caricare il power bank sono praticamente le stesse di quelle che ti ho indicato nel capitolo precedente relativo ai power bank “classici”.
Come usare power bank
Vuoi scoprire come caricare il power bank e il telefono insieme oppure come usare una batteria portatile per caricare il tuo laptop? Allora prosegui pure nella lettura: le indicazioni di cui hai bisogno le trovi riportate proprio qui di seguito.
Come caricare power bank e telefono
Se ti stai chiedendo se è possibile caricare il power bank e il telefono usando entrambi i dispositivi in contemporanea, in modo tale da assicurarti che la tua batteria portatile risulti pronta all’uso e che, al tempo stesso, possa esserlo anche quella del tuo cellulare, ti comunico che la cosa è possibile.
Per riuscirci, tutto quello che devi fare è mettere sotto carica il power bank, come ti ho spiegato nel passo a inizio articolo e, nel frattempo, collegare ad una delle porte USB, Micro-USB o USC-C presenti sullo stesso (dipende dal modello di batteria portatile e di cellulare) il cellulare da ricaricare, usando l’apposito cavetto di ricarica fornito in dotazione con lo smartphone. Più precisamente, devi inserire l’estremità più piccola del cavetto nell’ingresso apposito del telefono e quella più grande nell’ingresso del caricatore.
Tieni tuttavia presente che non tutte le batterie portatili possono essere ricaricate e, nel frattempo, ricaricare a loro volta latri dispositivi. Per cui, se il modello di power bank da te posseduto non riesce a funzionare così come ti ho appena indicato, puoi comunque aumentarne l’autonomia e nel frattempo caricare il tuo cellulare adottando un semplice ma spesso sottovalutato “escamotage”: utilizzare un caricatore da muro con più ingressi USB. Puoi trovarli in qualsiasi negozio “fisico” di informatica ed elettronica oltre che in Rete, ad esempio su Amazon, a prezzi solitamente compresi tra i 5 e i 30 euro, come nel caso di quelli che ho provveduto a segnalarti di seguito.
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Utilizzando un caricatore USB multiplo, dunque, potrai collegare agli ingressi presenti su quest’ultimo sia il cavetto di ricarica inserito nel power bank che quello inserito nel telefono e dare energia in contemporanea entrambi i dispositivi. Chiaramente, per riuscirci, devi prima provvedere ad inserire il caricatore da muro in una presa elettrica.
Per completezza d’informazione, ti segnalo poi che per utilizzare il tuo power bank per ricaricare il cellulare, ti basta semplicemente collegare il cavo di ricarica del telefono all’ingresso USB, Micro-USB o USB-C presente sul power bank, inserire l’estremità più piccola nel connettore dello smartphone e attendere che la procedura di ricarica venga avviata.
Se il telefono non è impostato su muto, con l’inizio della ricarica viene emesso anche un apposito suono di notifica e, inoltre, nella parte in alto del display l’icona della batteria segnala che, appunto, è in corso la ricarica del dispositivo, cambiando colore, mediante un’apposita animazione o un determinato segnale, a seconda della piattaforma mobile in uso e del modello di cellulare.
Come caricare PC con power bank
Se ti interessa utilizzare un power bank per caricare la batteria del PC portatile, ti comunico subito che nella maggior parte dei casi le batterie portatili usate per smartphone, tablet e altri dispositivi di “piccole” dimensioni non sono idonee allo scopo.
Per compiere l’operazione in oggetto, infatti, bisogna usare un power bank con un amperaggio maggiore a seconda della capacità della batteria del portatile, ad esempio pari o addirittura superiore a 20.000 mAh, in modo da riuscire ad intervenire senza difficoltà anche sulle batterie dei PC di capienza più elevata.
Altra cosa da tenere conto è il fatto che quando si utilizza un power bank per caricare un PC occorre disporre di un apparecchio dotato del giusto parco connettori, ad esempio i MagSafe per i vecchi Mac, gli spinotti intercambiabili per i notebook “comuni” e/o i connettori USB Type-C per i laptop moderni. Detta in altri termini, il classico cavetto USB che viene usato anche per ricaricare la batteria dei cellulari non è sufficiente.
In tutti i casi, per usare il power bank per caricare il PC procedi nel seguente modo: collega l’estremo più piccolo del connettore in tuo possesso alla porta apposita presente sul power bank (generalmente posto su uno dei lati) e inserisci l’altro estremo nell’ingresso presente sul computer (anche in tal caso, di solito, è posto lateralmente, sul retro della scocca oppure sulla parte frontale).
Se poi il power bank che stai usando necessita di essere accesso, provvedi a fare ciò, premendo sull’apposito pulsante Power su di esso presente. In seguito, la ricarica del PC verrà avviata e potrai facilmente renderti conto della cosa in quanto, sia su Windows che su macOS, vedrai comparire l’apposito indicatore che, appunto, segnala il fatto che il computer si trova sotto carica.
A procedura ultimata, scollega il power bank dal PC, rimuovendo il relativo cavetto dall’ingresso utilizzato e, se necessario, spegni la batteria portatile premendo sull’apposito bottone.
Tieni comunque presente che essendo i PC portatili ben più “esigenti” in termini di dispendi energetici rispetto a smartphone e tablet, in alcuni casi l’uso di un power bank potrebbe non essere sufficiente a caricare completamente la batteria del portatile o comunque potrebbe essere efficace solo per riuscire a mantenere la carica in essere senza arrivare a ricaricare completamente il computer.
Ad ogni modo, ti sconsiglio di utilizzare l’alimentazione da power bank laddove avessi bisogno di potenza di calcolo particolarmente elevata, in quanto trattandosi di una sorgente di alimentazione con capienza limitata potresti consumarla tutta rapidamente, senza neppure rendertene conto.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.