Come collegare 3 monitor al PC
Per via del tuo nuovo lavoro, sei costretto a usare e controllare più programmi contemporaneamente e, siccome lo spazio sul tuo desktop sembra proprio non essere sufficiente a contenerli tutti, stai pensando di aggiungere al tuo PC o al Mac altri due schermi, in modo da averne a disposizione tre. Che dire? Ottima scelta!
In situazioni come quella descritta o, in linea di massima, quando c’è bisogno di svolgere più azioni quasi in simultanea (e senza perderne di vista nessuna), le configurazioni multi-monitor rappresentano la soluzione ottimale e maggiormente efficace in termini di benefici. Lascia, dunque, che ti dia una mano e ti spieghi come collegare 3 monitor al PC.
Ti assicuro che non hai nulla di che preoccuparti: bastano un po’ di pazienza e gli strumenti giusti per poter riuscire nell’impresa nel giro di poche decine di minuti. Che ne dici, allora, di passare subito all’azione? Ti va? Benissimo, allora leggi e metti in pratica le istruzioni che trovi di seguito. A me non resta che augurarti buona lettura e buon lavoro!
Indice
- Informazioni preliminari: modalità di collegamento
- Come collegare 3 monitor al PC desktop
- Come gestire gli schermi collegati
Informazioni preliminari: modalità di collegamento
A dispetto di quanto potresti pensare, collegare 3 monitor al PC non è un’impresa poi così difficile: è tuttavia importante conoscere perfettamente quelle che sono le strategie per poterci riuscire e i limiti di ciascuna di esse. Di base, è possibile collegare il computer a qualsiasi schermo esterno sia usando un cavo di connessione appropriato, sia usando un protocollo di trasmissione wireless, sia combinando contemporaneamente entrambe le tecnologie: tutto dipende dalle tue preferenze e dagli strumenti in tua dotazione.
Collegamento con cavo
Il modo più rapido (ed economico) di collegare tre schermi al computer prevede l’impiego di tre cavi, da collegare a una scheda video che abbia a disposizione almeno tre uscite differenti e che sia in grado di gestire il flusso di dati su tutti e tre i monitor, contemporaneamente. Nel caso dei notebook, informati bene su quanti monitor esterni è possibile usare contemporaneamente (in alcuni casi, infatti, potrebbero essere previsti un numero massimo di due o tre schermi, ma con anche lo schermo del portatile incluso nel conto).
I cavi per collegare gli schermi al computer e le relative prese possono essere di tipi diversi: la scelta delle tecnologie da impiegare dipende dalle prestazioni richieste, dalle uscite a disposizione sul computer e dagli ingressi video presenti sui monitor. Di seguito ti indico quelle che, al momento, sono le tecnologie di connessione (e di cavi) usate più di frequente.
- HDMI: è la modalità di collegamento più usata e la porta omonima è presente su quasi tutte le schede video e i monitor attualmente in commercio. È possibile trasmettere e ricever dati con risoluzione fino a 8K e frequenza di aggiornamento pari a 60 Hz ma, per trasmettere a risoluzione pari o superiore a 4K, è indispensabile adoperare un cavo HDMI 1.4 o di versione successiva.
- DVI: è un’altra conosciuta e diffusa modalità di comunicazione video, presente su numerosi monitor e su computer desktop e portatili. Supporta il transito di contenuti in risoluzione QHD e frequenza di aggiornamento pari a 60 Hz. Grazie ad appositi adattatori/cavi, è possibile “trasformare” un’uscita DVI in un ingresso HDMI, e viceversa, caratteristica utile quando uno dei dispositivi coinvolti dispone di porta DVI, mentre l’altro è dotato di HDMI.
- DisplayPort/Mini DisplayPort: è una tecnologia disponibile su numerosi computer, anche recenti, oltre che sui MacBook Apple di vecchia generazione. È in grado di far transitare dati con risoluzione massima pari a 8K e frequenza di aggiornamento a 75 Hz. Anche in questo caso, è possibile trasformare un’uscita DisplayPort in un ingresso HDMI (e viceversa) usando un adattatore dedicato.
- Thunderbolt (USB-C): alcuni notebook moderni di fascia alta, così come i MacBook di Apple, consentono di collegare più schermi esterni tramite porte Thunderbolt, in formato USB-C, impiegando un adattatore HDMI o Mini DisplayPort. Fai però attenzione: in alcuni casi (ad es. sui vecchi MacBook 12″ di Apple), la porta USB-C del computer potrebbe non essere compatibile con lo standard Thunderbolt, ma solo con quello DisplayPort. Ad ogni modo, la risoluzione massima raggiungibile, in questo caso, è 8K.
- VGA: è stato uno degli standard di connessione video più impiegati, prima dell’avvento di HDMI. Supporta al massimo risoluzione FullHD ma i contenuti con risoluzione superiore a HD potrebbero non essere visualizzati correttamente. A causa delle sue dimensioni, questa porta potrebbe mancare sugli apparecchi più recenti.
Sebbene quasi tutte le schede video di questo tipo siano compatibili con la gestione di due schermi, la possibilità di connetterne tre potrebbe invece non essere scontata: ti consiglio, per questo motivo, di dare uno sguardo alle specifiche tecniche della scheda video del tuo computer, per verificare la presenza di questa possibilità; di questo, però, parleremo tra poco.
Per quanto riguarda la risoluzione, è importante sapere che l’uso di più monitor ad alta risoluzione richiede una scheda video capace di gestire carichi grafici pesanti. Con schede video meno potenti, il supporto per tre monitor potrebbe comportare una riduzione delle prestazioni, specialmente in applicazioni grafiche o video-intensive.
Collegamento wireless
Se poi il computer in tua dotazione è dotato di sistema operativo Windows di versione pari o successiva alla 8.1 (ad es. Windows 10 oppure Windows 11), oppure se si tratta di un Mac, potresti essere in grado di stabilire il collegamento verso uno schermo esterno in modalità wireless, sfruttando alcuni ben noti protocolli di trasmissione.
- Miracast: compatibile con Windows, si tratta di un sistema di scambio multimediale basato sul protocollo Wi-Fi Direct. La tecnologia in questione è presente su alcuni monitor Smart e su numerosi Smart TV di nuova generazione; in alternativa, può essere implementata su qualsiasi schermo dotato di porta HDMI libera, con l’ausilio di un adattatore apposito. La risoluzione massima raggiungibile è pari a 4K, con trasmissione dell’audio, e lo schermo esterno può essere gestito direttamente tramite le impostazioni di Windows. Per approfondimenti, leggi la guida in cui ti spiego come funziona Wi-Fi Direct per la trasmissione dello schermo.
- AirPlay: si tratta del protocollo di trasmissione di casa Apple, che consente di trasmettere contenuti da qualsiasi Mac (ma anche iPhone e iPad) verso uno schermo esterno compatibile. A tal proposito, è possibile trasmettere contenuti verso un secondo Mac, verso un iPad, verso uno schermo o Smart TV abilitato AirPlay oppure verso qualsiasi monitor HDMI al quale sia collegato il box multimediale Apple TV. La risoluzione massima raggiungibile è pari a 4K, con trasmissione dell’audio, e lo schermo esterno può essere gestito direttamente dalle impostazioni di macOS. Se vuoi saperne di più, leggi la guida in cui ti spiego come funziona AirPlay.
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- Google Cast: è un protocollo di trasmissione messo a punto da Google, il quale permette di replicare lo schermo di qualsiasi computer su un ricevitore compatibile, a patto che sia presente il browser Google Chrome. Si possono trasmettere contenuti con risoluzione massima pari a 4K, audio incluso, verso qualsiasi Smart TV Android o schermo con Google Cast integrato, oppure verso qualsiasi monitor HDMI al quale sia collegato un dispositivo Chromecast o Google TV Streamer. Tramite Google Cast, però, si può soltanto replicare il contenuto del desktop verso il ricevitore, ma non usare quest’ultimo come estensione. Se vuoi approfondire l’argomento, leggi la guida in cui ti spiego come funziona Google Cast.
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Come già detto poc’anzi, è possibile combinare la connessione con cavo a quella Wi-Fi per collegare 3 monitor differenti al computer; a meno di non usare Google Cast, tutti gli schermi vengono poi gestiti dal sistema operativo in egual maniera, a prescindere da come essi risultano collegati.
Come collegare 3 monitor al PC desktop
Fatte le dovute precisazioni del caso circa le tecnologie utilizzabili, è arrivato il momento di spiegarti come stabilire il collegamento tra computer e schermi sia nel caso dei computer fissi, sia nel caso di quelli portatili.
Come collegare 3 monitor al PC portatile
Se disponi di un notebook e vuoi collegare ad esso due schermi esterni tramite cavo, da sommare a quello integrato, devi innanzitutto controllare le uscite disponibili sulla scheda video del dispositivo. Solitamente, queste si trovano su una delle parti laterali del computer e sono in formato HDMI, mini-DisplayPort oppure USB-C; se possiedi un portatile abbastanza datato, potresti altresì imbatterti nelle uscite VGA o DVI, anche se si tratta di un’eventualità piuttosto rara. Come già detto in precedenza, informati bene sul numero di monitor esterni che è possibile usare contemporaneamente (in alcuni casi, infatti, potrebbe essere previsto l’uso di un numero massimo di due o tre schermi, ma con anche lo schermo del portatile incluso nel conto).
Una volta identificate le uscite presenti sul computer portatile, dà uno sguardo agli ingressi presenti su ciascuno schermo e, se necessario, procurati i cavi e gli adattatori necessari per mettere fisicamente in comunicazione tra loro i dispositivi.
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Se la scheda video presente sul tuo notebook non dispone di un quantitativo di uscite sufficiente a raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato, puoi far fronte alla cosa acquistando una scheda video USB esterna, compatibile con il sistema operativo da te in uso. Dispositivi di questo tipo vanno collegati a qualsiasi porta USB libera sul computer e consentono di ottenere delle porte di output aggiuntive, gestite da Windows o da macOS esattamente come se fossero appartenenti alla scheda video originale.
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Dopo aver ottenuto tutto il materiale occorrente, non ti resta che collegare una delle due estremità del cavo (o dei cavi) video alle apposite uscite sul computer e connettere poi la seconda estremità allo schermo, oppure agli schermi, usando se necessario un adattatore. Chiaramente, laddove avessi deciso di sfruttare una scheda video esterna, dovresti aver già collegato quest’ultima a una porta USB libera sul computer, prima di impiegarne le uscite disponibili.
Una volta stabilito il collegamento fisico, non ti resta che accendere gli schermi e il gioco è fatto: sia Windows che macOS dovrebbero riconoscerli nell’immediato e, per impostazione predefinita, replicare il contenuto del desktop sugli stessi.
Se intendi poi usare (o affiancare) il collegamento senza fili, predisponi lo schermo o gli schermi riceventi in maniera opportuna, a seconda del dispositivo o dei dispositivi in tuo possesso, dopodiché accedi alle impostazioni di trasmissione del computer e seleziona i dispositivi di ricezione: su Windows, devi premere la combinazione di tasti Win+K sulla tastiera e cliccare poi sul nome dello schermo esterno; su macOS, invece, devi cliccare sul bottone di replicazione dello schermo disponibile nel Centro di controllo e premere poi sul nome dello schermo AirPlay.
Qualora avessi bisogno di una guida che ti spieghi passo-passo come agire, oppure se riscontri qualche problema nel mettere in pratica la connessione tra computer e schermo senza fili, prendi visione degli approfondimenti in cui ti spiego come collegare il PC al TV senza fili e come collegare il Mac al TV senza fili.
A prescindere dalla modalità di collegamento da te scelta, se ne hai bisogno, puoi modificare la modalità di trasmissione del desktop, riposizionare gli schermi oppure cambiare le impostazioni grafiche di ciascuno (ad es. risoluzione e orientamento), usando le apposite sezioni di Windows e macOS: trovi tutto spiegato nel capitolo conclusivo di questa guida.
Come collegare 3 monitor al PC fisso
Non hai un computer portatile, bensì un desktop? Non temere: anche in questo caso, valgono pressappoco le stesse indicazioni viste poc’anzi per i computer portatili, sia per la connessione agli schermi tramite cavo, sia per il collegamento Wi-Fi. Cambia, però, la posizione delle uscite video presenti sul computer: esse sono quasi sempre disponibili sul retro del case o della scocca principale, in genere verso l’alto.
A differenza di quanto succede sui notebook, è più probabile che i computer desktop, soprattutto i PC muniti di scheda video discreta, ospitino due o più uscite video di tipo diverso: un’uscita HDMI, una DisplayPort e una VGA; oppure un’uscita DVI, una HDMI e una DisplayPort. Ancora, potresti imbatterti in due uscite HDMI e una VGA: tutto dipende dalle specifiche caratteristiche dell’hardware video in tua dotazione!
Anche il collegamento a uno schermo wireless avviene con le stesse modalità viste per i notebook, a patto che il computer fisso sia dotato di scheda di rete senza fili. In caso contrario, con una spesa davvero esigua, puoi acquistare una chiavetta Wi-Fi da collegare a una porta USB libera sul computer.
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Come gestire gli schermi collegati
Stabilita la connessione fisica o wireless tra il computer e i tre schermi, non ti resta che usare le impostazioni del sistema operativo in uso, per definirne ordinamento, risoluzione e opzioni di duplicazione: qui sotto trovi spiegato come fare.
Windows
Iniziamo da Windows. Per gestire le modalità di replicazione su ciascuno schermo collegato, fai clic destro su un punto vuoto del desktop e seleziona la voce Impostazioni schermo, dal menu contestuale che va ad aprirsi. In primo luogo, da un’occhiata al riquadro superiore visibile nella finestra che va ad aprirsi, tramite il quale puoi intervenire sulla disposizione fisica dei tre monitor: per iniziare, clicca sul pulsante Identifica e serviti dei numerini che compaiono su ciascun display, per identificarli.
Per riposizionare un monitor rispetto agli altri, afferra la sua anteprima con il mouse, trascinala nella posizione più opportuna (su Windows 11, puoi anche regolarne la posizione verticale) e clicca sul pulsante Applica, per applicare i cambiamenti.
In genere, per impostazione predefinita, la trasmissione dello schermo avviene in modalità replicazione desktop, ossia andando a duplicare sui monitor collegati il contenuto dello schermo principale; se vuoi alterare questo comportamento, clicca sulla miniatura del display esterno di tuo interesse, intervieni sul menu a tendina di duplicazione (che potrebbe trovarsi nella sezione Più schermi) e imposta quest’ultimo sull’opzione Estendi il desktop a questo schermo.
Qualora volessi invece duplicare il desktop di un dato schermo su un altro, dopo aver cliccato sulla miniatura del display sul quale vuoi agire, clicca sul menu a tendina di duplicazione e seleziona la voce Duplica il desktop su [X] e [Y]; infine, qualora volessi modificare lo schermo principale (ossia il desktop di riferimento), clicca sulla miniatura del display di tuo interesse e apponi il segno di spunta accanto alla voce Imposta come schermo principale.
Sempre tramite lo stesso pannello delle impostazioni, puoi altresì regolare la risoluzione di ciascuno schermo, le opzioni di ridimensionamento, le opzioni di colore, la luminosità (ove possibile) e l’orientamento: è sufficiente cliccare sull’anteprima del display sul quale operare e modificare le varie voci disponibili, in maniera opportuna.
Le indicazioni che ti ho appena fornito sono riferite in particolare a Windows 11 ma, salvo la posizione di alcune specifiche voci, possono essere applicate in maniera pressoché identica anche a Windows 10 e alle edizioni precedenti del sistema operativo Microsoft.
macOS
Discorso molto simile vale anche per macOS: una volta collegati, i display esterni possono essere gestiti direttamente tramite le impostazioni del sistema operativo. In primo luogo, per definire rapidamente il comportamento di ciascuno schermo, puoi cliccare sull’icona della duplicazione che dovrebbe essere comparsa nella barra dei menu, nei pressi dell’orologio, ed è contraddistinta dal simbolo di due quadrati sovrapposti, con la figura anteriore colorata. Se quest’ultima non dovesse comparire, apri il Centro di controllo di macOS cliccando sul simbolo degli interruttori e premi, una volta lì, sul pulsante Duplica schermo, per accedere allo stesso menu.
Quest’ultimo, in particolare, ti consente di scegliere se usare ciascun display come schermo esteso, andando a estendere il contenuto dello schermo principale, oppure come monitor duplicato, andando invece a replicare quest’ultimo.
Laddove avessi bisogno di riposizionare ciascuno monitor rispetto agli altri (solo in modalità estensione dello schermo), modificare la risoluzione di ciascuno degli stessi, cambiare lo schermo principale o nascondere/mostrare la barra laterale o la Touch Bar sugli schermi secondari, riapri il menu di duplicazione come visto poc’anzi e seleziona la voce Impostazioni Schermi…, residente in fondo. In alternativa, puoi accedere alla medesima sezione aprendo le Impostazioni di macOS (basta cliccare sul simbolo dell’ingranaggio che si trova sul Dock) e cliccando poi sulla voce Schermi, residente di lato.
Giunto nel pannello dedicato, per cambiare la posizione dei monitor configurati come estensione della scrivania, clicca sul pulsante Disponi… e trascina l’anteprima del monitor di tuo interesse nella posizione più opportuna; quando hai finito, fai clic sul bottone Fine.
Se vuoi operare sulle impostazioni di un singolo schermo, clicca invece sulla sua anteprima posta in alto e serviti delle voci che compaiono subito sotto, per apportare le modifiche opportune: a seconda dei casi, puoi scegliere se usare lo schermo selezionato come schermo principale, monitor duplicato o monitor esteso, scegliere se (e dove) mostrare la barra laterale e/o la Touch bar, intervenire sulla risoluzione, sul profilo colore, sulle impostazioni HDR e sulla rotazione di ciascuno schermo.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla ĆØ il blogger e divulgatore informatico piĆ¹ letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilitĆ nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. Ć il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti piĆ¹ visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicitĆ a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.