Come collegare due monitor al PC
Lo spazio sul desktop non ti basta mai? Vorresti poter controllare la posta elettronica mentre guardi un film o svolgi altre operazioni in contemporanea senza problemi? Beh, hai mai pensato a equipaggiare il tuo computer con due schermi anziché uno? Basta davvero pochissimo e i benefici che si hanno sulla qualità del proprio lavoro sono indiscutibili.
Ho capito, vorresti farlo da tanto tempo ma non sai ancora come collegare due monitor al PC. Allora non preoccuparti, ti garantisco che la procedura da effettuare è molto meno complicata di quello che puoi immaginare. Tutti, infatti, possono riuscire senza problemi a usare due schermi contemporaneamente sul proprio computer, basta solo sapere dove mettere le mani e avere un minimo di pazienza, nient’altro.
Se sei quindi effettivamente intenzionato a scoprire di che cosa hai bisogno per riuscirci, ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di posizionarti ben comodo dinanzi il tuo fido computer e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni passo-passo che trovi proprio qui sotto. Sono sicuro che, alla fine potrai, dirti più che soddisfatto del risultato ottenuto. Scommettiamo?
Indice
- Come collegare due monitor al PC con cavo: HDMI e altre tecnologie
- Come collegare due monitor allo stesso PC: sistemi wireless
- Come gestire i monitor collegati
Come collegare due monitor al PC con cavo: HDMI e altre tecnologie
Senza ombra di dubbio, il modo più economico di connettere due schermi al computer prevede l’impiego di un cavo: è sufficiente che la scheda video installata nello stesso abbia a disposizione almeno due uscite differenti e, con una spesa di pochi euro, è possibile stabilire il collegamento in pochi secondi.
Le porte di connessione e i relativi cavi possono essere di categorie differenti e, come puoi facilmente immaginare, l’impiego d una tecnologia anziché un’altra dipende fortemente dalle uscite video disponibili sul computer, dagli ingressi presenti sul secondo monitor e, se vogliamo, anche dalle prestazioni richieste.
Senza ombra di dubbio, la tecnologia di collegamento più diffusa è HDMI: si tratta di una porta presente sulla stragrande maggioranza dei computer fissi e dei notebook, tramite la quale è possibile ottenere contenuti con risoluzione fino a 8K (7680 x 4320 pixel) a 60 Hz (in questo caso parliamo dello standard HDMI 2.1, le versioni precedenti, come HDMI 2.0, supportano solo fino a 4K a 60 Hz o 8K a 30 Hz).
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Altra tecnologia di connessione in grado di fornire risoluzioni fino a 8K è quella Thunderbolt, che su molti computer (ad esempio i Mac di Apple) viene integrata in porte USB-C, ovvero le moderne porte USB (di tipo reversibile) che in molti casi (come quando, appunto, supportano la tecnologia Thunderbolt) possono essere utilizzate anche per collegare display muniti di questa tipologia di connettività. Ci sono, però, anche porte USB-C che non supportano l’uscita video, quindi informati bene.
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Anche la tecnologia DVI è abbastanza diffusa su monitor, schede video desktop e notebook moderni: la risoluzione massima supportata, in questo caso, è QHD (2560 x 1600 pixel), con frequenza di aggiornamento pari a 60 Hz.
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Sui MacBook Apple di nuova generazione, così come su alcuni computer (anche recenti), potrebbe essere presente l’uscita DisplayPort, o Mini DisplayPort: essa supporta risoluzione massima pari a 8K, con frequenza di aggiornamento fino a 75 Hz.
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Chiaramente, se intendi collegare un secondo monitor al computer in maniera cablata, devi accertarti che la porta di ingresso presente sullo schermo sia coerente con quella di uscita presente sul computer, per poi procedere con l’acquisto del cavo più adatto.
Tuttavia, se il computer e il monitor sono dotati di porte di connessione digitale differenti, puoi far fronte alla cosa acquistando un cavo video bidirezionale dotato di estremità diverse (ad es. HDMI/DVI, HDMI/USB-C, HDMI/DisplayPort, DisplayPort/USB e così via); la risoluzione ottenibile, in questo caso, corrisponde con quella caratteristica della porta meno prestante.
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In ultimo, merita menzione la tecnologia VGA: probabilmente, essa ha rappresentato il più impiegato standard di collegamente video tra monitor, computer e periferiche di altro tipo. A differenza delle tecnologie viste finora, VGA è uno standard di trasmissione analogico che, in teoria, offre supporto fino alla risoluzione FullHD (1920 x 1080 pixel); va detto, però, che la resa dei contenuti in alta definizione potrebbe rivelarsi problematica.
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Le porte VGA possono essere facilmente individuate su schede video e notebook di vecchia generazione e su schermi multi-purpose; tuttavia, a causa delle sue dimensioni piuttosto importanti e sulle prestazioni decisamente limitate, potrebbe mancare sugli apparecchi più recenti.
Come collegare due monitor al PC fisso
Una volta individuate le porte di collegamento presenti sulla scheda video (o sulle schede video) del computer fisso e sui monitor, è arrivato il momento di spiegarti come procedere, per effettuare la connessione vera e propria.
Per cominciare, stabilisci il il collegamento tra il primo schermo (quello principale) e il computer, se non l’hai già fatto: individua dunque l’uscita video più appropriata sul retro del case, inserisci l’apposito cavo di connessione al suo interno e connetti la seconda estremità di quest’ultimo all’apposito ingresso video situato sul monitor. Se non l’hai ancora fatto, collega computer e schermo all’alimentazione e accendili.
Successivamente, utilizza il secondo cavo di collegamento (che, presumibilmente, dovrebbe essere di tipo diverso da quello primario) per collegare tra di loro, allo stesso modo, il computer e lo schermo aggiuntivo: se tutto è andato per il verso giusto, il computer dovrebbe “accorgersi” della cosa e duplicare automaticamente il desktop sul display secondario.
A connessione stabilita, puoi personalizzare la modalità d’uso di entrambi i monitor e le rispettive impostazioni, così come trovi spiegato in uno dei passi successivi di questa guida.
Anche se si tratta di un’eventualità piuttosto rara per quel che concerne i computer desktop, può capitare che la scheda video disponga di una sola uscita video. In questo caso, puoi far fronte alla cosa procurandoti un particolare dispositivo, denominato splitter, in grado di “sdoppiare” l’unica porta a disposizione sul PC oppure sul Mac.
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Questo approccio, però, presenta una limitazione che non andrebbe sottovalutata: tramite lo splitter, è possibile sfruttare unicamente la modalità di duplicazione dello schermo, andando dunque a replicare sul monitor secondario tutto quanto visibile sul display principale. Inoltre, il sistema operativo individuerà un solo schermo (in quanto il flusso video viene sdoppiato e non suddiviso tra due porte di output diverse) e non consentirà di intervenire sulle opzioni del display secondario: tienine conto.
Se trovi che lo splitter non sia adatto alle tue esigenze, puoi sempre collegare il secondo monitor usando un sistema di connessione wireless, quale potrebbe essere Miracast o AirPlay: trovi tutto spiegato nel capitolo successivo di questa guida.
Come collegare due monitor al PC portatile
Se poi hai un PC portatile, oppure un Mac, puoi abbinare un monitor esterno a quello già integrato, semplicemente usando l’uscita video supplementare disponibile: le tecnologie disponibili sui notebook, così come le modalità di connessione, sono pressoché identiche a quelle già viste per i fissi, con l’unica differenza che le porte di output sono generalmente poste su uno dei bordi laterali del computer, e non sul retro.
Qualora la scheda video presente a bordo del computer prevedesse due uscite, puoi altresì collegare due monitor esterni, da associare a quello integrato sul computer. hai un notebook, puoi effettuare la connessione a un secondo schermo impiegando l’uscita video che più preferisci, tra quelle disponibili: a differenza dei computer desktop, esse sono solitamente poste su uno dei bordi laterali del PC, e non sul retro.
Qualora avessi a disposizione più di un’uscita video, puoi connettere anche due monitor esterni e ottenere un totale di tre schermi complessivi (includendo quello già integrato). Per il resto, la gestione dei parametri di configurazione di ordine, risoluzione e orientamento dei vari monitor è identica a quella già vista per i PC fissi.
Come collegare due monitor allo stesso PC: sistemi wireless
Se non hai la possibilità di utilizzare un cavo per collegare un monitor secondario al computer, puoi far fronte alla cosa affidandoti a un sistema di connessione wireless, compatibile con la trasmissione diretta dei contenuti. Tuttavia, affinché la procedura vada per il meglio, è indispensabile che almeno uno dei due monitor sia collegato al computer tramite cavo, così da poter stabilire il collegamento verso il secondo schermo.
Miracast (Windows)
Se il tuo computer è dotato di una moderna edizione di Windows (ad es. Windows 10 o Windows 11), di scheda video relativamente recente e di scheda di rete senza fili, è molto probabile che tu sia in grado di sfruttare il protocollo di comunicazione Miracast, per trasmettere le immagini a uno schermo esterno.
Chiaramente, a meno che tu non possieda uno Smart Monitor nativamente compatibile con questa tecnologia, devi dotarti di un apposito adattatore, meglio se di buona qualità, da collegare successivamente a una porta HDMI libera sullo schermo.
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Anche i dispositivi Fire TV di Amazon, per tua informazione, integrano il supporto al protocollo Miracast: dunque, se possiedi un dongle di questo tipo (oppure sei intenzionato ad acquistarlo, anche per altri motivi), sappi che puoi usarlo per gli scopi di questo tutorial.
Dopo aver ottenuto il necessario, procedi in questo modo: se il monitor di cui disponi è nativamente dotato del supporto a Miracast, accendilo e predisponilo in modo opportuno, seguendo le indicazioni presenti sul manuale d’uso dello stesso; se, invece, hai scelto di usare un adattatore, collegalo alla porta HDMI dello schermo, accendi quest’ultimo e impostalo sulla sorgente giusta, se necessario.
Se hai scelto di rivolgerti al Fire TV Stick, collegalo al monitor tramite HDMI, alimentalo tramite USB o presa di corrente e provvedi a configurarlo, come ti ho spiegato nel mio tutorial a tema; fatto ciò, apri le Impostazioni del dispositivo tramite l’apposita icona presente nella schermata principale dello stesso e raggiungi le sezioni Suono e schermo > Attiva duplicazione schermo.
A questo punto, spostati sul PC Windows, assicurati che il Wi-Fi risulti attivato e premi la combinazione di tasti Win+K sulla tastiera, in modo da richiamare il pannello Trasmetti; ora, attendi qualche istante affinché il nome dello Smart monitor/adattatore compaia sullo schermo e fai clic su di esso, per stabilire la connessione.
Per impostazione predefinita, lo schermo viene trasmesso in modalità di duplicazione; tuttavia, puoi gestire la tipologia di trasmissione delle immagini e le impostazioni di ciascun monitor, seguendo le indicazioni presenti in questo capitolo.
AirPlay (macOS)
Se, invece, il tuo è un Mac, puoi trasmettere lo schermo in modalità wireless, sfruttando la tecnologia AirPlay: se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta del sistema proprietario di Apple pensato per la trasmissione (e la ricezione) dei contenuti multimediali tra quasi tutti i dispositivi prodotti dal big della “mela morsicata”.
Per potertene servire, devi avere a disposizione uno Smart TV o monitor compatibile con il sistema di trasmissione AirPlay 2, oppure collegare a qualsiasi schermo dotato di connettività HDMI un dispositivo specifico, denominato Apple TV. Nella fattispecie, quest’ultimo è un box multimediale, dotato di telecomando e store di app che, una volta configurato e collegato a Internet, abilita la ricezione dei contenuti video (ma anche audio, se necessario) provenienti dai Mac e da altri dispositivi Apple.
Il modello attualmente in vendita è Apple TV 4K, che supporta l’HDR con Dolby Vision anche a 60 fps, ed è disponibile in due versioni: una da 64 GB solo Wi-Fi (169 euro), e una da 128 GB, che aggiunge il supporto alla connettività Ethernet e a una serie di funzioni di domotica avanzate (189 euro).
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Il funzionamento di AirPlay è davvero semplicissimo: se hai deciso di usare uno Smart Monitor, predisponilo per accettare connessioni AirPlay, seguendo le istruzioni presenti sul manuale a corredo; se, invece, hai optato per un dispositivo Apple TV, collega quest’ultimo al televisore, provvedi alla sua configurazione iniziale e assicurati che risulti connesso sia connesso alla stessa rete in uso sul Mac.
A questo punto, passa al computer, apri il Centro di Controllo di macOS cliccando sul simbolo delle levette posto nei pressi dell’orologio di sistema (in alto a destra), premi sull’icona di duplicazione schermo presente al suo interno (il simbolo dei rettangoli sovrapposti) e premi successivamente sul nome del monitor/Apple TV, che dovrebbe comparire poco dopo.
Una volta stabilito il collegamento, puoi scegliere se attivare la duplicazione dello schermo (impostazione predefinita) oppure se estendere la scrivania del Mac, personalizzare la posizione degli schermi e molto altro, seguendo i passaggi che ti ho mostrato in questo capitolo.
Google Cast (Windows/macOS)
In alternativa, puoi duplicare con facilità il desktop di qualsiasi computer sul quale sia presente il browser Google Chrome, attraverso il protocollo nativo Google Cast; quest’ultimo è disponibile su numerosi Smart Monitor di nuova generazione o, in alternativa, può essere implementato su qualsiasi schermo dotato di connettività HDMI, con l’ausilio di un dispositivo denominato Chromecast.
Nel momento in cui scrivo, in commercio è disponibile Chromecast con sistema operativo Google TV e telecomando, in due differenti edizioni: quella HD, che supporta contenuti a risoluzione massima, per l’appunto, HD; e quella 4K, che supporta le risoluzioni 4K con HDR e si può acquistare in due diverse colorazioni.
Google TV Chromecast con (4K) Bianco Ghiaccio - Intrattenimento in str...
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Una volta ottenuto Chromecast, collegalo a una porta HDMI libera sul monitor, alimentalo tramite presa di corrente e, dopo aver acceso lo schermo, effettuane la configurazione, attenendoti alle istruzioni che ti ho fornito nel mio tutorial dedicato, avendo cura di collegarlo alla medesima rete Wi-Fi in uso sul computer. Se hai scelto invece di usare uno Smart Monitor dotato di connettività Google Cast, configuralo in maniera opportuna, affinché possa ricevere contenuti dal computer.
A questo punto, passa a quest’ultimo dispositivo, avvia Google Chrome e clicca sul pulsante (⋮) situato in alto a destra, per richiamarne il menu principale; successivamente, seleziona le voci Salva e condividi… > Trasmetti…, attendi che il nome del dispositivo Google Cast venga rilevato e scegli di trasmettere il desktop, avvalendoti del menu a tendina Origini.
Per avviare la duplicazione dello schermo, clicca infine sul nome del dispositivo di riproduzione e, se impieghi Mac, fornisci al browser l’autorizzazione per la registrazione dello schermo. A collegamento stabilito, sul display esterno verrà visualizzata una copia esatta di ciò che si vede sul monitor principale, senza alcuna possibilità di usare la modalità di estensione desktop, né di configurare i parametri del secondo schermo.
Ad ogni modo, se vuoi approfondire quelle che modalità d’impiego riguardanti il protocollo Google Cast, puoi dare uno sguardo al tutorial d’approfondimento che ho dedicato al tema.
Come gestire i monitor collegati
Una volta completato il collegamento tra il computer e i monitor esterni, è giunto il momento di raffinare il comportamento di questi ultimi, in modo tale che rispecchi le tue esigenze.
Windows
Iniziamo da Windows. Sulle edizioni più recenti del sistema operativo Microsoft, puoi stabilire la modalità di trasmissione del desktop (duplicazione, estensione, primo schermo esclusivo o secondo schermo esclusivo) usando la combinazione di tasti Win+P sulla tastiera: a seguito della pressione di questi ultimi pulsanti, dovresti veder comparire un pannello nell’angolo in basso a destra dello schermo, tramite la quale poter selezionare la modalità di trasmissione desiderata.
Per modificare la risoluzione dell’uno o dell’altro display, ridisporre la posizione degli schermi oppure cambiarne l’orientamento, fai clic destro su un punto vuoto del desktop, seleziona la voce Impostazioni schermo dal menu che ti viene proposto e seleziona l’icona dello schermo sul quale agire. Il gioco è praticamente fatto: per regolare il comportamento del monitor selezionato, non devi fare altro che accedere alle sezioni Più schermi, Luminosità e colore o Scalabilità e layout, per applicare le impostazioni che desideri.
Infine, se vuoi riposizionare un display rispetto all’altro, così che l’ubicazione dei monitor nello spazio virtuale rispetti quella reale, ritorna in cima alla finestra delle impostazioni e premi sul sul pulsante Identifica, per visualizzare la “numerazione” degli schermi assegnata da Windows. Infine, “afferra” uno dei due schermi e trascinalo in maniera opportuna.
Se poi hai deciso di collegare due monitor al PC fisso Windows 7, sappi che i passaggi da compiere non sono molto dissimili da quelli visti poco fa: per accedere all’area del Pannello di controllo dedicata alle impostazioni degli schermi, fai clic destro su un punto vuoto del desktop e selezionando la voce Risoluzione dello schermo dal menu contestuale visualizzato; nel pannello successivo.
macOS
Se impieghi macOS, puoi gestire le modalità di duplicazione dello schermo direttamente dal Centro di Controllo, oppure mediante l’icona della duplicazione che dovrebbe essere comparsa nei pressi dell’orologio (il simbolo dei quadrati sovrapposti). In primo luogo, per decidere il comportamento della Scrivania rispetto ai monitor collegati, fai clic sull’icona della duplicazione o, se questa è assente, apri il Centro di Controllo di macOS e clicca sul pulsante Duplica schermo, residente al suo interno.
Se tutto è filato liscio, dovresti veder comparire un pannello contenente il nome dei display collegati: puoi selezionare se usare ciascun monitor in modalità duplicazione (cioè andando a riflettere ciò che si vede sul display principale), oppure come schermo separato, apponendo il segno di spunta accanto all’opzione più congeniale, sottostante il nome dello schermo stesso.
Qualora volessi invece riposizionare i display collegati o definire le impostazioni specifiche per ognuno degli stessi (profilo colore, risoluzione, orientamento e così via), premi sulla voce Impostazioni Schermi…, posta in fondo al pannello Duplica Schermo; in alternativa, puoi accedere alla medesima sezione aprendo le Impostazioni di Sistema e cliccando poi sulla voce Schermi, visibile di lato.
A questo punto, clicca sul display sul quale operare e serviti delle voci che compaiono subito sotto, per definire la modalità di estensione dello schermo (schermo principale, schermo esteso o duplicazione), la risoluzione, il profilo colore, la frequenza di aggiornamento e la rotazione di ciascun display.
Qualora volessi invece riposizionare virtualmente gli schermi, così che le rispettive ubicazioni riflettano lo scenario reale, premi sul pulsante Disponi… posto in alto e organizza i monitor virtuali come più preferisci, trascinandoli verso destra, verso sinistra, in alto oppure in basso. Le modifiche apportate sono istantanee.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.