Come collegare home theatre alla TV
Recentemente sei venuto in possesso di un impianto home theatre, oppure hai intenzione di comprarne uno nuovo per migliorare la resa audio della TV (cosa che si rende spesso necessaria, visto che i produttori tendono a sacrificare il comparto sonoro dei televisori per esigenze di design e compattezza).
Ora, quindi, non vedi l’ora di poter vedere i tuoi film preferiti con un audio in grado di farti sentire come al cinema, e sei comprensibilmente impaziente di metterlo all’opera. Prima, però, vorresti essere certo di impostare tutti i collegamenti a dovere. In effetti, compiere degli errori in questa fase potrebbe inficiare molto sul risultato finale, per cui è importante fare riferimento a una guida in grado di esporti, in maniera semplice ma chiara, tutte le operazioni necessarie per una corretta configurazione dell’impianto.
A tal proposito, ho realizzato per te questo tutorial che ti aiuterà in questa delicata fase: se vorrai dedicare qualche minuto del tuo prezioso tempo alla lettura dei prossimi paragrafi, ti illustrerò in maniera chiara ed esaustiva come collegare home theatre alla TV, in modo da consentirti di individuare la soluzione più idonea alle tue esigenze. Come dici? Sei già pronto con i vari componenti dell’impianto davanti al televisore? Perfetto, allora non perdiamoci in altre chiacchiere e mettiamoci subito all’opera. Buona lettura e buon divertimento!
Indice
Informazioni preliminari
Come prima cosa, per non lasciare adito a dubbi sull’interpretazione delle istruzioni che sto per fornirti, credo sia essenziale fare una breve panoramica dei componenti che fanno parte di un impianto home theatre completo.
Al primo posto ci sono i diffusori, che in un kit completo di norma sono passivi, ovvero privi di amplificatore integrato (questo compito è assegnato a un elemento separato, appunto l’amplificatore, di cui ti parlerò più avanti) e il cui numero è variabile.
Si parla di impianto 2.1 quando quest’ultimo consta di due casse e di un ulteriore elemento, denominato subwoofer, per la gestione delle frequenze basse: questa soluzione è in grado di sviluppare un effetto Dolby Surround. In tale configurazione gli speaker vanno posizionati lateralmente, a destra e a sinistra dello schermo e in maniera equidistante, orientati in diagonale verso lo spettatore. Il subwoofer, invece, deve essere il più possibile centrato sotto al televisore.
L’impianto 5.1, invece, prevede una cassa aggiuntiva centrale e altri due diffusori posteriori, da posizionare alle spalle dello spettatore, sempre in diagonale: questa modalità permette di realizzare una configurazione audio di tipo Dolby Digital. L’impianto 7.1, infine, è quello che garantisce un effetto Dolby Surround a 360°, ed è composto da due diffusori frontali, uno centrale, due casse laterali, due altoparlanti posteriori e un subwoofer.
Tutti gli speaker vanno collegati mediante appositi cavi stereo, a eccezione degli impianti wireless di ultima generazione. Nei sistemi più tradizionali si tratta di cavi di potenza, avvolti in una guaina rossa e nera, di cui una piccola porzione alle due estremità va spellata per far fuoriuscire i fili di rame. Questi vanno poi inseriti, rispettando l’associazione del colore, negli appositi connettori presenti su quello che possiamo considerare come elemento centrale dell’impianto, ovvero l’amplificatore.
I morsetti presenti su amplificatore e casse permettono di assicurare la stabilità dei cavi tramite appositi sistemi di chiusura. In alternativa potresti riscontrare la presenza di ingressi RCA: questo avviene in particolare quando è presente un subwoofer attivo preamplificato, il cui collegamento avviene, dunque, mediante un apposito cavo dotato di due spinotti di colore rosso e bianco. Questi vanno inseriti (sempre rispettando l’associazione dei colori) nei rispettivi ingressi LINE IN della cassa e AUDIO OUT dell’amplificatore.
Tornando sull’amplificatore, quest’ultimo ha il compito essenziale di decodificare il segnale audio che arriva dalle varie sorgenti e distribuirlo in maniera omogenea a ciascun diffusore, in modo da definire nel migliore dei modi il suono. In alcuni modelli l’amplificatore può gestire anche i segnali video: in questo caso si parla più specificatamente di sintoamplificatore, un dispositivo più complesso che può svolgere anche la funzione di riproduzione di segnali video provenienti, ad esempio, da un decoder, un lettore DVD o una console per videogiochi.
I segnali video, quindi, verranno elaborati e inviati al televisore, in modo da migliorarne la qualità attraverso apposite funzionalità dedicate. La possibilità di integrare tali dispositivi è strettamente collegata alla disponibilità di ingressi nell’amplificatore e alla compatibilità con le uscite di cui sono provviste le suddette sorgenti.
Quando possibile, dunque, è opportuno collegare i suddetti componenti direttamente all’amplificatore, in modo che quest’ultimo possa centralizzarne la gestione: valuta con attenzione la priorità che vuoi assegnare agli elementi, considerando che per quelli più utilizzati e per i quali si esige una qualità maggiore andranno connessi tramite cavi HDMI.
L’ultimo elemento (ma non per importanza) dell’impianto è il televisore: sarà molto importante determinare le uscite disponibili sul pannello delle connessioni sul retro del suddetto dispositivo per capire come collegarlo all’impianto home theatre e, in particolare, all’amplificatore.
Come collegare home theatre alla TV
La prima operazione essenziale da eseguire per capire come collegare home theatre alla TV è quella di verificare la disponibilità di ingressi dell’amplificatore e determinare la compatibilità con le uscite di cui è provvisto il televisore.
Le possibili combinazioni, infatti, sono molteplici: nei prossimi paragrafi ti esporrò le varie alternative con le quali potresti avere a che fare, mostrandoti come realizzare fisicamente il collegamento.
HDMI
Uno dei metodi più comuni per realizzare il collegamento fra home theatre e TV è quello di utilizzare, se disponibili in entrambi i dispositivi, le rispettive porte HDMI. Prima di procedere, tuttavia, occorre essere certi che esse supportino la funzionalità ARC, acronimo di Audio Return Channel.
Questa tecnologia permette al segnale audio di viaggiare in entrambe le direzioni, da e verso l’amplificatore, migliorando così la qualità del suono (supporta, infatti, sia il Dolby Digital che il Digital Surround) e la fisiologica latenza che intercorre fra la trasmissione del segnale e l’elaborazione dello stesso. Se non trovi una chiara dicitura nell’etichetta degli ingressi dei suddetti apparati, verifica anche sul relativo manuale di istruzioni.
CSL - Cavo HDMI 8k / 4k 2.1/2.0 1m - 8K @ 60Hz - 4K @ 120Hz - 48 Gbit/...
deleyCON 1m Cavo HDMI con un Angolo di 90° - Compatibile con HDMI 2.0/...
Una volta appurata questa essenziale condizione, dunque, sarà possibile utilizzare un cavo HDMI (che deve essere di buona qualità per poter supportare tale tecnologia) fra l’uscita del televisore e l’ingresso dell’amplificatore. Nei modelli più recenti, infine, potrebbe addirittura essere disponibile la tecnologia eARC (enhanced Audio Return Channel), in grado di gestire fino a 32 canali audio con una qualità altissima (campionamento a 24 bit e frequenza a 192kHz). Per approfondimenti, ti consiglio di consultare la mia guida all’acquisto sui cavi HDMI.
RCA
Molto probabilmente il tuo amplificatore avrà a disposizione un ingresso di tipo RCA, e lo stesso varrà per il televisore. Il cavo in questione è composto da due connettori dedicati alla trasmissione dell’audio stereo, ciascuno dei quali è dotato di uno spinotto centrale all’interno di un anello metallico. I due canali vengono distinti tramite il colore della guaina che avvolge i due spinotti, rispettivamente bianco e rosso.
In questo caso, tuttavia, non aspettarti una qualità particolarmente elevata, in quanto il segnale viene gestito dagli apparati in maniera analogica. Sicuramente, comunque, potrai ottenere una resa audio di gran lunga superiore a quello offerto dalle casse integrate nel televisore.
Il collegamento, quindi, può essere realizzato facilmente dotandosi del suddetto cavo e inserendo i due spinotti nei relativi ingressi sia lato televisore che lato amplificatore, rispettando l’associazione dei colori sopra indicati. Se hai un decoder esterno, invece e quest’ultimo risulta compatibile con il Dolby Digital, puoi migliorare la resa audio eliminando un passaggio e collegando il cavo RCA direttamente all’amplificatore.
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Nei sintoamplificatori il connettore RCA presenta un ingresso aggiuntivo dedicato al video: il cavo, quindi sarò composto da tre spinotti di colore giallo (video) e rosso/bianco (audio). In questo caso, però, ti suggerisco di preferire il collegamento HDMI.
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Ottico
Un’altra soluzione alla quale molto probabilmente potrai fare riferimento per trasmettere l’audio dal televisore all’amplificatore è quella di avvalerti di un cavo ottico. In questa tipologia di trasmissione il segnale viene trasferito tramite impulsi di luce laser generati da LED: si tratta di una tecnologia in grado di garantire un ottimo livello qualitativo.
Sebbene, infatti, sia sempre preferibile utilizzare l’HDMI (quando possibile) per via della quantità di formati audio che quest’ultimo è in grado di gestire, la qualità garantita dalla modalità di connessione ottica non è assolutamente trascurabile: essa può supportare tranquillamente anche soluzioni audio ad alta risoluzione come il Dolby Digital 5.1.
La presenza di questi ingressi è facilmente individuabile: si tratta di uno sportellino di forma quadrata (dovresti trovare vicino anche l’indicazione Digital Audio Out — Optical) dal quale, a dispositivo acceso, si intravede una leggera luce rossa.
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Occorre, quindi, collegare un’estremità del cavo ottico all’uscita del televisore e l’altra all’ingresso dell’amplificatore. In alcuni modelli di televisore potrebbe essere necessario aprire il menu delle impostazioni audio e selezionare l’uscita in questione fra quelle disponibili, al fine di attivare la trasmissione.
Coassiale
Il cavo coassiale nella sua forma è del tutto simile a un cavo RCA standard (con un solo spinotto), ma a differenza di quest’ultimo (che è analogico), esso sfrutta il segnale elettrico per permettere un’interconnessione digitale fra gli apparati.
Di conseguenza è opportuno dotarsi di un cavo specifico per questo collegamento, in quanto ha valori di impedenza diversi da quelli digitali (50 ohm dell’analogico contro i 75 ohm del digitale).
Anche se potenzialmente il coassiale garantisce una larghezza di banda tale da rivaleggiare con il più diffuso collegamento ottico, la trasmissione elettrica, purtroppo, favorisce il passaggio del rumore di fondo, che potrebbe inficiare non poco la qualità audio finale. È consigliabile avvalersi di questa soluzione, dunque, solo se non si dispone di valide alternative di tipo HDMI o ottica.
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Realizzare il collegamento è molto semplice: il cavo va steso fra l’uscita audio del televisore, che è simile a quella RCA ma singola e generalmente di colore nero (potrebbe essere presenta la dicitura AUDIO OUT o COAX) e il corrispettivo ingresso nell’amplificatore.
Bene, adesso dovresti avere tutte le informazioni necessarie a collegare con successo il tuo home theatre. Buon divertimento!
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.