Come creare filtri storie Instagram
I filtri di Instagram sono diventati una vera e propria “dipendenza” per te: da quando li hai scoperti, non riesci più a farne a meno. A tal proposito, di recente hai sentito parlare della possibilità di creare dei filtri personalizzati e, visto che l’argomento ti interessa molto, vorresti assolutamente saperne di più al riguardo.
Le cose stanno proprio così, vero? Allora credo di poterti aiutare: se ti domandi come creare filtri storie Instagram, sappi che nei prossimi capitoli di questa guida ti fornirò tutte le informazioni di cui hai bisogno: dai passaggi preliminari alla procedura esatta da svolgere per la creazione di un filtro in realtà aumentata per Instagram, attraverso l’utilizzo del software proprietario di Facebook Spark AR Studio.
Come dici? Non vedi l’ora di saperne di più e sei impaziente di iniziare? In tal caso, mettiti seduto bello comodo davanti al computer e segui attentamente le indicazioni che sto per fornirti, in modo da metterle in pratica per lo scopo che ti sei proposto. A questo punto, non mi resta altro che augurarti una buona lettura e, soprattutto, un buon lavoro!
Indice
- Informazioni preliminari
- Scaricare Spark AR Studio
- Creare filtri facciali Instagram stories
- Caricare filtro storie Instagram
Informazioni preliminari
Prima di spiegarti come creare filtri storie Instagram, lascia che ti fornisca tutte le informazioni preliminari relative al corretto compimento di quest’operazione. Prima di tutto, devi sapere che i filtri per le storie di Instagram non sono altro che effetti bidimensionali o tridimensionali che possono essere applicati al proprio volto in tempo reale, tramite la fotocamera di Instagram.
Detto ciò, per creare i filtri per le storie di Instagram, è necessario possedere un account Facebook, al quale va connesso quello di Instagram. Per quanto riguarda la creazione del filtro, invece, questo deve essere pensato per essere utilizzato in una storia di Instagram e, quindi, dev’essere creato a partire da un’immagine con risoluzione 1080×1920 px caratterizzata da sfondo trasparente.
A tal proposito, per riuscire in quest’intento, ti suggerisco l’impiego di un software di grafica professionale, come per esempio Photoshop o qualsiasi altro programma o app di grafica digitale (es. Adobe Creative Cloud Express per Android/iOS/iPadOS). Se non sai come procedere, fai riferimento al mio tutorial riguardante l’utilizzo delle principali app per fare grafiche.
Per l’elaborazione in realtà aumentata, invece, dal momento in cui non esistono app per creare i filtri nelle storie di Instagram, devi avvalerti del software ufficiale Facebook Spark AR Studio per Windows e macOS, seguendo passo dopo passo le indicazioni che ti fornirò nel prossimo capitolo di questo tutorial.
Inoltre, dopo aver esportato il filtro sul proprio computer, è necessario inviarlo a Facebook per l’approvazione, compilando in ogni parte il modulo d’invio present sul sito Web Spark AR Hub, di cui ti parlerò dettagliatamente nel capitolo dedicato all’operazione in questione. Il filtro, se approvato, sarà visibile nella galleria degli effetti di Instagram e potrà essere condiviso e utilizzato da tutti gli utenti del social network.
Allo scopo dell’invio e dell’approvazione dell’effetto realizzato, però, devono anche essere rispettate le linee guida per la pubblicazione indicate da Facebook e Instagram le quali, tra le altre cose, richiedono che venga creata un’icona dell’effetto con un file PNG o JPG di dimensione minima di 200×200 px, oltre che un video di presentazione di massimo 15 secondi, registrato tramite la fotocamera di Instagram.
Infine, non dimenticare che, in caso di dubbi o problemi diversi da quelli finora sollevati, puoi consultare la guida ufficiale in lingua inglese relativa all’utilizzo di Spark AR Studio e ai requisiti necessari per la creazione e pubblicazione dei filtri su Instagram.
Scaricare Spark AR Studio
Come detto, per creare i filtri nelle storie di Instagram devi avvalerti di Spark AR Studio, software di grafica digitale sviluppato da Facebook disponibile per Windows e macOS, che permette la gestione, l’elaborazione e la modifica dell’effetto importato. A tal proposito, ti indico qui di seguito quelli che sono i suoi requisiti di sistema.
- Sistema operativo: Windows 10 (64 bit) o macOS 10.14+.
- CPU: Intel Core i3 2.5GHz, o AMD Bulldozer/Jaguar/Puma/Zen con set d’istruzione SSE4.1.
- RAM: almeno 4GB.
- Display: risoluzione dello schermo 1280×768 pixel o superiore.
- GPU: scheda video HD Graphics 4000 / Nvidia GeForce 710 / AMD Radeon HD 6450 o superiore.
Se il tuo computer rientra nei requisiti sopraelencati, scarica Spark AR Studio collegandoti al suo sito Web ufficiale e cliccando prima sul pulsante Download Now e poi su Download. Attendi, quindi, lo scaricamento del file eseguibile sul tuo computer.
Al termine, fai doppio clic sul file scaricato, per avviarlo e iniziare l’installazione del software, seguendo le indicazioni che sto per darti.
Per installare Spark AR Studio su Windows, fai clic sul pulsante Next, poi apponi segno di spunta sulla casella riguardante l’accettazione dei termini di servizio, fai nuovamente clic sul pulsante Next per tre volte consecutive e poi fai clic su Install.
Adesso, premi sul pulsante Sì nella finestra di Controllo dell’Account Utente, in modo da avviare il download di tutti i file necessari al corretto funzionamento del programma. Infine, al termine, fai clic sul pulsante Finish, per concludere la procedura d’installazione.
Su macOS, invece, per installare Spark AR Studio, fai doppio clic sul file .dmg scaricato, dopodiché trascina l’icona del software nella cartella Applicazioni di macOS.
All’avvio del software, effettua l’accesso con l’account Facebook che risulta connesso a Instagram e con il quale desideri inviare la pubblicazione del filtro che andrai a importare e modificare in Spark AR Studio seguendo le indicazioni che ti fornirò nel prossimo capitolo.
Creare filtri facciali Instagram stories
Il primo passo da effettuare per utilizzare Spark AR Studio è quello relativo all’apertura di un nuovo progetto di grafica in realtà aumentata, nel quale importare l’effetto creato in precedenza.
Tieni però in considerazione che il software di Facebook è disponibile soltanto in lingua inglese ed è uno strumento piuttosto avanzato; per questo motivo, le procedure da effettuare per l’elaborazione e la modifica dei filtri potrebbero essere differenti, a seconda del filtro importato. Detto ciò, in questa guida ti indicherò i passaggi da effettuare per l’importazione di un basilare filtro statico bidimensionale, in quanto la creazione e la modifica dello stesso risulta semplice e alla portata di tutti.
Per iniziare, quindi, all’avvio del software, premi sul pulsante Create New e poi fai clic sulla voce Blank Project, per aprire un nuovo progetto vuoto.
Adesso, come prima cosa, crea la “base” sulla quale importare il filtro: nel menu principale del software, fai clic sulla voce Add object, premi sulla dicitura Face Tracker e poi fai clic su Insert. Seleziona, adesso, il livello Face Tracker appena aggiunto e fai clic con il tasto destro del mouse sullo stesso. Dopodiché, nel menu che ti viene mostrato, premi sulla voce Add e seleziona la dicitura Plane.
Fatto ciò, carica il filtro precedentemente creato, selezionandolo dal tuo computer: premi sul pulsante From computer situato in basso nel menu Assets. Dopo averlo importato, rinominalo facendo doppio clic sullo stesso, per poterlo ritrovare più velocemente.
A questo punto, fai clic sul livello Plane0 e, nel menu laterale di destra, espandi il menu Materials, dopodiché fai doppio clic sulla voce Material0.
Adesso, espandi la voce di menu Texture e seleziona il nome del file relativo al filtro che hai già caricato e rinominato. Torna, quindi, nel menu Plane0 (facendo clic su di esso) e modifica le impostazioni del filtro, per esempio regolandone le dimensioni, tramite i menu Position, Scale e Rotation.
Al termine delle modifiche, non ti resta che esportare il filtro. Per riuscirci, fai clic sulla voce File (in alto) e seleziona la voce Export nel menu a tendina che ti viene mostrato. Se tutto è andato per il verso giusto, ti verranno indicati dei segni di spunta di colore verde, a conferma della corretta elaborazione del filtro e della sua ottimizzazione per Android e iOS. In tal caso, premi sul pulsante Export, per esportare il file e salvarlo sul tuo computer.
Al termine dell’esportazione, premi sulla voce Open Spark AR Hub, per aprire subito l’omonimo sito Web di Facebook tramite il quale, seguendo le indicazioni che ti fornirò nel prossimo capitolo, inviare il filtro per l’approvazione.
Caricare filtro storie Instagram
Per caricare il filtro nelle storie di Instagram effettua il login al sito Web Spark AR Hub con i dati del tuo account Facebook connesso al profilo Instagram. Fatto? Benissimo, adesso premi sul pulsante Carica effetto creativo, situato in alto a destra, per iniziare.
Fatto ciò, premi sul pulsante Inizia e, nella successiva schermata che ti viene mostrata, indica tutti i dati richiesti, in modo da compilare in ogni sua parte il modulo relativo all’invio del filtro per l’approvazione (i team di Facebook e Instagram potrebbero riservarsi 10 giorni o più per la verifica).
Adesso, carica il file esportato con Spark AR Studio oppure trascinalo nel campo di testo che ti viene mostrato nella scheda Dettagli dell’effetto. Seleziona, quindi, il profilo o la pagina Facebook alla quale attribuire la proprietà dell’effetto, tramite il menu Titolare dell’effetto e indica anche la relativa destinazione, scegliendo tra Facebook e Instagram.
Importa, quindi, l’immagine relativa all’icona dell’effetto e, dopo aver indicato anche il nome dell’effetto, premi sul pulsante Carica e continua.
Dopodiché, nella schermata Suggeriti, indica la categoria del filtro, carica il video demo, nella relativa sezione e fai clic sul pulsante Avanti, quando richiesto, in modo da poter controllare tutte le informazioni (Controlla le informazioni) e, se tutto corretto, effettuare l’invio del filtro per l’analisi.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.