Come creare partizione
Partizionare un disco significa suddividerlo, virtualmente, in più parti. Quest’operazione consente di gestire in maniera più organizzata i propri dati — separando ad esempio la partizione che contiene i file personali da quella che ospita programmi e sistema operativo — e di installare più sistemi operativi sullo stesso disco senza che questi vadano in conflitto tra loro.
Con il tutorial di oggi ti illustrerò, dunque, come creare partizione spiegandoti come preparare il tuo disco alla suddivisione e come ricavare lo spazio per dar vita a una nuova partizione. Ti assicuro che si tratta di un’operazione molto più semplice di quello che immagini, basta solo metterci un pizzico di attenzione in quello che si fa.
Prima di cominciare assicurati di creare un backup di tutti i file presenti sul computer in quanto errori durante il processo di partizionamento potrebbero portare alla perdita dei dati. Sia chiaro: di norma va tutto bene e non si perde alcun file, ma la prudenza non è mai troppa e sarebbe stupido correre rischi inutili. Ciò detto, prenditi tutto il tempo che ti serve e, non appena sei pronto, comincia a partizionare il tuo disco, seguendo le indicazioni che trovi di seguito.
Indice
- Informazioni preliminari
- Come creare partizione disco: Windows 10 e Windows 11
- Come creare partizione Mac
- Come creare partizione su chiavetta USB
- Come creare partizione di ripristino
- Come creare partizione EFI
Informazioni preliminari
Prima di entrare nel vivo di questa guida e di spiegarti, nel dettaglio, come creare una partizione, lascia che ti dia qualche indicazione in più sulla natura di questo termine informatico. Partizionare un disco, una chiavetta USB o qualsiasi altro dispositivo di archiviazione di massa significa suddividerlo in più pezzetti virtuali, ciascuno dei quali viene letto dal sistema operativo esattamente come se si trattasse di un disco indipendente.
Le partizioni, a seconda delle rispettive caratteristiche, non sono tutte uguali e si possono suddividere in tre grandi categorie, che mi appresto a illustrarti di seguito.
- Partizioni primarie: possono ospitare qualsiasi tipo di file e/o sistema operativo. Quelle contrassegnate come partizioni di avvio/sistema contengono tutti i file necessari al boot dei sistemi operativi installati sul computer.
- Partizioni estese: vengono usate come “contenitori” per creare delle partizioni logiche.
- Partizioni logiche: possono ospitare qualsiasi tipo di file. In alcuni casi, possono essere impiegate anche per i sistemi operativi, ma i file di boot di questi ultimi devono essere comunque ospitati su una partizione primaria contrassegnata come attiva.
La necessità di creare partizioni logiche è nata perché i dischi con tabella di partizionamento MBR, quest’ultima indispensabile per poter ospitare un sistema operativo su un PC dotato di BIOS classico (la maggior parte di quelli commercializzati fino al 2012), erano — e sono tutt’oggi — in grado di ospitare al più quattro partizioni distinte. Dunque, creando una partizione estesa e inserendo al suo interno un numero variabile di partizioni logiche si poteva, “aggirare” questo limite.
Oggigiorno, con i computer basati su UEFI e sul sistema di gestione delle partizioni denominato GPT, questa limitazione non sussiste più, si possono creare fino a 128 partizioni primarie, pertanto la necessità di creare partizioni logiche è piuttosto limitata.
Ancora, quando si crea una partizione, bisogna scegliere quale file system utilizzare in quest’ultima. Il file system, che all’atto pratico è lo “schema” che il sistema operativo utilizza per archiviare e individuare i dati presenti sul disco, va scelto con attenzione, in base agli scopi ai quali è destinato il supporto di memoria. Qui sotto ti elenco quali sono i file system più comunemente usati, insieme alle rispettive caratteristiche di base.
- NTFS: è il file system predefinito di Windows, progettato e gestito interamente da Microsoft. È molto diffuso ma alcuni dispositivi e sistemi operativi non lo supportano, o lo supportano soltanto in parte. Su Mac, ad esempio, si può utilizzare in sola lettura e per sfruttarlo appieno bisogna installare appositi driver. È soggetto a una moderata frammentazione dei dati ma non presenta limiti stringenti circa il peso dei file. Da scegliere se si desidera utilizzare la partizione principalmente con i sistemi Windows.
- FAT32: è un file system che, seppur datato e con dei limiti funzionali piuttosto marcati, è ancora largamente diffuso, in quanto compatibile con una vasta gamma di dispositivi e sistemi operativi. Non permette di ospitare file più grandi di 4GB ed è soggetto a un’importante frammentazione dei dati. Da scegliere solo se si deve utilizzare la partizione con più sistemi operativi (es. Windows e Linux) o più dispositivi.
- exFAT: è una versione migliorata del FAT32 che elimina il limite dei 4GB ed è un file system supportato dalla maggior parte dei sistemi operativi e dei dispositivi attualmente in commercio. Da preferire a FAT32, a meno che non si abbiano dispositivi molto datati non compatibili con esso.
- APFS/HFS+: sono i file system proprietari di Apple. Non presentano limiti stringenti per il peso dei file, non sono soggetti alla frammentazione dei dati, ma la compatibilità di questi ultimi è limitata al mondo Mac. Per poter accedere ai dati archiviati su una partizione APFS/HFS, su Windows, occorre quasi sempre installare dei software di terze parti (spesso a pagamento).
- EXT2/EXT3/EXT4: sono varie versioni del file system usato dai sistemi basati su UNIX, come Linux e Android. Lo scenario d’impiego ideale per le partizioni EXT si limita principalmente a PC Linux oppure a smartphone/tablet Android poiché, su altri sistemi operativi, è quasi sempre richiesta l’installazione di programmi aggiuntivi anche solo per la visualizzazione dei file in sola lettura.
Come creare partizione disco: Windows 10 e Windows 11
Fatte tutte le doverose precisazioni del caso, è arrivato il momento di entrare nel vivo di questa guida e di spiegarti, nel dettaglio, come partizionare un disco fisso. Iniziamo dai sistemi operativi Windows 11 e Windows 10, entrambi dotati di una utility “di serie” adibita allo scopo, denominata Gestione disco.
Per accedervi, fai clic destro o tap prolungato sul pulsante Start di Windows e seleziona la voce Gestione disco, dal menu contestuale che va ad aprirsi; in alternativa, apri il menu Start, digita la parola partizioni al suo interno e clicca sulla voce Crea e formatta le partizioni del disco rigido, che dovrebbe comparire entro pochi istanti.
L’interfaccia dell’utility Gestione Disco è piuttosto intuitiva: nella parte alta della finestra figura l’elenco delle unità collegate al computer, mentre in basso è presente la rappresentazione grafica delle partizioni presenti su ciascun disco. Ora, a meno che tu non stia cercando di partizionare un disco non formattato, devi innanzitutto ridimensionare una partizione già esistente, così da ottenere spazio per crearne una nuova.
Per riuscirci, clicca sul nome dell’unità sulla quale ti interessa operare, fai clic destro sul grafico raffigurante la partizione da rimpicciolire e seleziona la voce Riduci volume, dal menu contestuale che si apre; in seguito, indica la quantità di spazio che desideri destinare alla nuova partizione (digitandolo nel campo Specificare la quantità di spazio da ridurre, in MB:) e premi sul pulsante Riduci, per salvare le modifiche e ridimensionare la partizione.
Quest’ultimo passaggio avrà come diretta conseguenza la creazione di una certa quantità di spazio non allocato sul disco, corrispondente al valore inserito in precedenza; per creare una partizione al suo interno, fai clic destro sulla sua rappresentazione grafica e scegli la voce Nuovo volume semplice, dal solito menu contestuale che compare.
A questo punto, clicca sul pulsante Avanti, accertati che nel campo Dimensioni volume semplice in MB sia indicata con esattezza la quantità di spazio non allocato che hai ottenuto poc’anzi e clicca nuovamente sul pulsante Avanti; in seguito, specifica una lettera di unità da assegnare alla partizione, vai Avanti, assicurati che ci sia il segno di spunta accanto alle voci per formattare il volume tramite formattazione veloce e regola il resto delle preferenze relative alla partizione da creare, in base alle tue esigenze.
- File System: puoi scegliere NTFS, exFAT o FAT32.
- Dimensioni di allocazione: a meno che tu non abbia esigenze specifiche, ti consiglio di lasciare il valore predefinito.
- Etichetta di volume: puoi scegliere facoltativamente di assegnare un nome arbitrario alla partizione.
Una volta impostate tutte le tue preferenze, fai clic sui pulsanti Avanti e Fine e attendi qualche secondo, affinché la partizione venga effettivamente creata; nel giro di pochi istanti, Windows dovrebbe riconoscere quest’ultima e consentirti di accedervi tramite la lettera di unità configurata in precedenza, esattamente come se si trattasse di un nuovo disco.
Qualora avessi bisogno di creare una partizione con file system differente da quelli nativi Windows, oppure se hai necessità di effettuare operazioni più complesse (ad es. il riposizionamento di una o più partizioni o la distribuzione automatica dello spazio non allocato), ti consiglio di affidarti a uno dei tantissimi programmi per partizionare disponibili sulla scena, dei quali ti ho parlato nella mia guida specifica sul tema.
Come creare partizione Mac
Anche macOS integra una comoda utility “di serie” in grado di gestire dischi e partizioni: essa è denominata Utility Disco ed è accessibile tramite l’icona residente nella cartella Altro del Launchpad, oppure nel menu Vai > Utility di macOS. La finestra di Utility Disco è di semplice interpretazione: a sinistra vi è l’elenco delle unità di memoria installate nel computer, mentre a destra vi è la rappresentazione grafica delle partizioni contenute in ciascuna unità.
Per partizionare un disco, fai clic sul suo nome residente nella barra laterale di sinistra, premi successivamente sul bottone Partiziona residente in alto e attendi qualche istante, affinché ti venga mostrata la schermata dedicata al partizionamento del disco. Superato anche questo step, clicca sul pulsante [+] collocato subito sotto il grafico a torta, premi sul pulsante Aggiungi partizione (se necessario) e serviti dell’indicatore grafico che viene mostrato (la pallina bianca), per definire lo spazio da dedicare alla nuova partizione, andando a toglierlo invece dalle partizioni contigue già esistenti.
Una volta completata la fase di ridimensionamento, fai clic sullo spicchio di torta che rappresenta la tua nuova partizione e indicane il nome e il formato/file system, all’interno degli appositi campi. Non dovrebbe essere necessario intervenire sul campo Dimensioni, il quale dovrebbe contenere l’informazione corretta. Per creare più partizioni contemporaneamente, clicca sul pulsante [+] e ripeti gli stessi passaggi di cui sopra.
Dopo aver completato il tuo lavoro, clicca su ciascuno degli spicchi di torta e da’ uno sguardo a quanto compare in basso a destra, per avere un’idea delle operazioni che saranno svolte su ciascuna delle partizioni create/modificate; quando hai finito, clicca sul pulsante Applica e attendi pazientemente che l’operazione venga portata a termine, avendo cura di non interromperla per alcuna ragione.
Aspetta, mi stai dicendo che non sai come creare partizione Windows su Mac, perché il file system NTFS non era tra quelli disponibili in Utility Disco? Ebbene, è perfettamente normale: come ho avuto modo di accennarti nelle battute iniziali di questa guida, macOS non integra il supporto nativo per la scrittura/formattazione di dischi e supporti con il summenzionato file system.
Per ovviare al problema, prima di tentare il partizionamento, dovresti installare su macOS un driver o un programma che ti permetta di gestire appieno il file system NTFS, fornendoti anche la possibilità di usarlo come schema di formattazione: per maggiori informazioni al riguardo, leggi attentamente la mia guida su come formattare in NTFS con Mac, dove trovi tutto spiegato con dovizia di particolari.
Come creare partizione su chiavetta USB
Non hai bisogno di partizionare un disco fisso bensì una chiavetta USB? Ebbene, sappi che i passaggi da compiere sono identici a quelli visti poc’anzi per Windows e macOS. L’unica accortezza, per così dire, che dovrai avere prima di procedere, consiste nell’inserire la chiavetta USB all’interno di una porta libera sul computer e attendere che il sistema operativo la riconosca. Quando ciò avviene, puoi operare su di essa esattamente come se si trattasse di un disco fisso, usando le stesse utility analizzate nei capitoli precedenti di questa guida.
Discorso perfettamente identico è da farsi anche nel caso tu ti stia chiedendo come creare partizione micro SD: anche le schede di memoria possono essere gestite, partizionate e formattate alla stregua dei dischi fissi, una volta collegate al computer. Per saperne di più al riguardo, leggi con attenzione il tutorial in cui ti spiego, in maniera ancor più dettagliata, come partizionare una scheda SD.
Come creare partizione di ripristino
Le partizioni di ripristino erano molto comuni, in passato, sui notebook e sui PC pre-assemblati: utilizzandole, infatti, si poteva riportare riportare il computer allo stato di fabbrica, ripristinando totalmente il sistema operativo, i driver e i programmi preinstallati dal produttore.
Queste partizioni, complice l’evoluzione dei moderni sistemi operativi per computer, sono diventate via via meno comuni, fino a scomparire quasi del tutto: a partire da Windows 8.1, infatti, è stata introdotta la possibilità di ripristinare il sistema operativo (anche evitando la formattazione completa del disco) senza usare alcun supporto esterno, esattamente come succede da sempre su macOS. Di fatto, il sistema di ripristino integrato elimina la necessità di usare una partizione dedicata.
Tuttavia, alcuni produttori consentono comunque di realizzare una partizione di ripristino, da poter usare per riportare il PC allo stato in cui era quando è uscito dalla scatola: in genere, bisogna avviare il software dedicato del produttore (dopo averne effettuato il download da Internet, laddove non fosse disponibile di serie) e seguire le indicazioni che compaiono sullo schermo, per procedere con il partizionamento automatico del disco e la copia dei file necessari.
Sfortunatamente, non mi è possibile fornirti indicazioni più precise sul da farsi, in quanto la procedura varia in base al produttore del computer e all’edizione di Windows installata; per avere informazioni dettagliate sul tuo caso specifico, ti consiglio di cercare su Google frasi come partizione di ripristino [marca e modello computer] o recovery partition [marca e modello computer].
Infine, sappi che tutte le edizioni di Windows consentono di creare un disco di ripristino, da utilizzare nel caso in cui il computer non dovesse essere in grado di avviarsi a causa di danni ai file di sistema; va detto, però, che non potrai però usare un disco o una partizione interna per riuscire nello scopo, ma dovrai necessariamente usare un’unità esterna dedicata (sia essa una chiavetta USB oppure un DVD). Per approfondimenti, leggi senza esitare le mie guide su come creare un disco di ripristino su Windows 10 (valida anche per Windows 11) e come creare un disco di ripristino per Windows 7.
Come creare partizione EFI
Nonostante i miei numerosi avvertimenti, hai seguito le istruzioni presenti nella mia guida su come eliminare la partizione di sistema EFI e, adesso, ti ritrovi nell’impossibilità di avviare Windows? Fortunatamente, con un pizzico di ingegno e un po’ di tempo a disposizione, si può rimediare anche a questo.
La prima cosa che devi fare, in questo caso, è creare una chiavetta USB avviabile contente l’edizione di Windows in uso sul tuo computer: se non sai come fare, puoi consultare le guide specifiche disponibili sul mio sito, dedicate a Windows 11, Windows 10 e Windows 8.1. Una volta completata la creazione del drive, collegalo al computer problematico, accendi quest’ultimo e configura il relativo sistema EFI per l’avvio da USB, così come trovi spiegato nella mia guida specifica sull’argomento.
A questo punto, il computer dovrebbe avviarsi direttamente dalla chiavetta: quando richiesto, premi un tasto per avviare da USB, attendi la comparsa della schermata di scelta della lingua di Windows e, una volta lì, premi la combinazione di tasti Shift+F10 sulla tastiera, per accedere al Prompt dei comandi.
Fatto ciò, impartisci l’istruzione diskpart
e dai Invio: quest’ultima è l’utility che consente di operare sulle partizioni del disco senza usare l’interfaccia grafica. Successivamente, dai il comando list disk
(sempre seguito dalla pressione del tasto Invio) e individua il numero associato al disco sul quale è installato Windows, che solitamente è 0, aiutandoti con le sue dimensioni. Verifica poi che lo spazio disponibile sia almeno di 265 MB, perfetti per ospitare una partizione EFI standard.
A questo punto, digita il comando select disk X
(sostituendo alla X il numero individuato in precedenza), dai Invio e, per accertarti che si tratti del disco esatto, impartisci l’istruzione list partition
, così da verificare che le partizioni siano coerenti con quelle che ricordavi di avere — e che la partizione EFI non sia effettivamente presente.
Per creare la partizione di cui sopra, impartisci il comando create partition efi size=260
, dai Invio e, a creazione completata, digita nuovamente l’istruzione list partition
, così da individuare il numero associato alla partizione appena creata. Ora, digita il comando select partition Y
(sostituendo a Y la cifra identificata poc’anzi), dai Invio e formatta la partizione EFI in maniera opportuna, impartendo l’istruzione format quick fs=fat32 label=“System”
.
Adesso, assegna alla partizione una lettera di unità arbitraria, come per esempio M, impartendo il comando assign letter=M
; a seguito di questa operazione, l’ambiente di ripristino di Windows dovrebbe riconoscere la partizione EFI appena creata e consentirvi l’accesso.
Ci siamo quasi: digita il comando exit
per uscire da Diskpart e, per finire, impartisci l’istruzione bcdboot c:\windows /s m: /f UEFI
, in modo da copiare sulla partizione appena creata i file necessari per l’avvio del computer. Completata questa procedura, non ti resta che rimuovere la chiavetta USB dal PC e premere la combinazione di tasti Ctrl+Alt+Canc, per riavviarlo: se hai eseguito correttamente tutti gli step, vi sono ottime possibilità che il computer riesca ad avviarsi correttamente.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.