Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero
Scopri le migliori offerte sul canale Telegram ufficiale. Guarda su Telegram

Come creare un influencer virtuale

di

Gli influencer sono stati per anni un punto di riferimento nel marketing, utilizzati come figure di promozione di un po’ tutti i prodotti. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, però, le cose hanno iniziato a cambiare, con l’avvento degli influencer virtuali.

Mi riferisco agli influencer generati completamente con l’intelligenza artificiale, quindi senza una base reale sotto, come Aitana Lopez. Questo profilo Instagram ha migliaia di follower e genera profitti interessanti per i suoi creatori, cosa che ha ispirato molti a voler fare lo stesso.

Ma come creare un influencer virtuale? Insomma, sembra così facile a dirsi che viene voglia di provarci, ma come fare? In questa guida voglio mostrarti alcune strade da percorrere per dare vita a un influencer digitale che possa rubare la scena sui social. Diventare famosi non è facile, ma potrai avere la tua onesta chance di successo.

Indice

Studiare il mercato

aitana

Inizio subito con il chiarire una cosa, non basta prendere la prima intelligenza artificiale a caso, chiederle di mettere giù due foto per fare migliaia di like. In realtà il mercato degli influencer è molto complesso e stratificato, anche se la gente tende a banalizzarlo fino agli estremi.

Gli influencer sanno quello che fanno molto meglio di tanti attori o personaggi famosi che ci sono in giro sul Web o in televisione. Questo per il semplice fatto che creare una immagine è difficilissimo, mentre per distruggerla, bastano un paio di passi falsi.

Ogni singolo post, parola, video, storia o apparizione in pubblico degli influencer è studiata, calcolata e organizzata per avere il massimo del risultato con la minore possibilità di fallimento. Basta una parola fuori posto, qualcosa di vagamente razzista, sessista o una mossa anche nell’animo innocente o banale che viene mal interpretata, per mettere a repentaglio una posizione acquisita.

Questo diventa sempre più vero mano a mano che crescono i follower e la visibilità, poiché ci saranno sempre più persone invidiose o che cercano di lucrare da notizie acchiappa clic manipolate per renderle il più sensazionalistiche possibile.

Questo non vuole essere una difesa di nessuno, ti spiego solo come va il mercato. Perché credi che Aitana Lopez guadagni tanto? Perché alle spalle ha un’agenzia strutturata alle spalle (The Clueless), che sa perfettamente quali sono le “regole” del mercato e che riesce a muoversi in questo settore.

Se tu vuoi buttarti in questo business, devi studiare quello che fanno gli altri. Capire perché dicono certe cose, perché mettono questa foto o questo video, come misurano le parole e i loro gesti. Prendendo sempre l’esempio di Aitana, va notato come alterni post sexy, ad altri semplici, raffinati, sportivi e altro ancora.

Gli influencer sono multidimensionali perché il loro business e il pubblico lo richiedono. Troppo contenuto sempre uguale dopo un po’ stufa, inoltre le possibili collaborazioni sarebbero estremamente limitate dal tipo di contenuto, per questo meglio variegare un po’ il medesimo.

Infine, occorre studiare il pubblico di quella piattaforma stessa. Vuoi creare un influencer per Instagram? TikTok? Facebook? X (ex Twitter)? LinkedIn? Non tutti sono uguali, quindi dovrai essere in grado di capire cosa ti occorre per avere successo su quel social e prendere i like. Per questo, le guide che ti ho appena linkato possono aiutarti.

Impostare un budget

carta

Sempre ricollegandoci al discorso di Aitana e dello studio che le sta dietro, occorre parlare del budget che occorre per sviluppare un modello del genere e monetizzarlo. No, non basta una manciata di post e un pomeriggio speso ad armeggiare con ChatGPT per fare migliaia di euro.

Diventare influencer è un processo relativamente lento, specialmente nello stato odierno della maggior parte dei social. La crescita organica, ovvero data semplicemente dai buoni contenuti postati, non è qualcosa che si ottiene in un tempo molto breve.

Ci possono volere mesi o addirittura anni prima di ricevere un traffico e una quantità di follower che sia anche solo minimamente commercializzabile. Certo, i micro influencer possono anche avere meno di 10.000 like sulla pagina, ma sono comunque tantissimi.

Una cosa che può snellire di molto il processo, cosa che suppongo sia avvenuta nel caso di Aitana (ma non ho certezza di questo) è una campagna di sponsorizzazione del profilo, in modo da velocizzare di molto l’acquisizione dei like e la realizzazione di un immagine riconoscibile.

Questo, come facilmente saprai, non è gratis. Una campagna pubblicitaria sui social può costare anche migliaia di euro, cosa che probabilmente non incide molto su un’agenzia affermata ma che è molto pesante per qualcuno che vuole semplicemente provare. Quindi, se non hai soldi, dovrai pagare con il tuo tempo e la pazienza la strada per il successo. Te ne ho parlato in miei tutorial come quelli su come sponsorizzare su Facebook, Instagram e TikTok.

In tutto questo non ho ancora menzionato il costo della piattaforma d’intelligenza artificiale con la quale andrai a creare le immagini dell’influencer. Queste generalmente costano da poco ad abbastanza, in base alla qualità dei risultati e a quanto è sofisticato il software. Di questo, però, ne parleremo in un capitolo dedicato.

Trovare le partnership

stretta di mano

Se le cose sono sembrate difficili fino a qui, il capitolo legato alle partnership sono certo te lo aspetterai più semplice. In realtà forse un po’ sì, ma neanche troppo come andremo a vedere. Infatti è vero che, se il profilo diventa famoso, potenziali clienti arriveranno, ma non significa che siano graditi.

Molte delle collaborazioni che vengono proposte su piattaforme come Instagram, sono roba assolutamente discutibile se non vere e proprie truffe. Questo è particolarmente vero per i profili più piccoli, i quali hanno meno visibilità, tendendo poi a scemare o, comunque, a diventare una porzione meno rilevante con l’aumentare dei follower.

Ancora una volta, parando di Aitana è bene sottolineare che dietro ci sia uno studio che gestisce e collabora con influencer, il che dà un vantaggio enorme. Loro stessi possono presentare il “prodotto” Aitana ai loro clienti, magari offrendo tariffe migliori o altri vantaggi se scelgono di usare questa influencer virtuale.

Il fatto che loro sappiano però come muoversi e abbiano già contatti è qualcosa che dubito tu abbia, altrimenti non saresti qui a leggere questo articolo. Trovare delle partnership valide per un influencer digitale oggigiorno partendo da zero, potrebbe essere particolarmente ostico. Questo per svariate ragioni.

In primis la diffidenza del mercato, con i prodotti generati da AI che sono ancora in un limbo tra novità e diffidenza, dove vengono sia apprezzati sia osteggiati allo stesso momento. Trovare qualcuno che voglia associare il proprio nome a un personaggio completamente creato da una IA, potrebbe non essere semplice senza le conoscenze giuste.

A questo si aggiunge la limitazione dei contenuti poiché, sebbene le IA siano in grado di fare molto, sono anche estremamente limitate. Un esempio? Non potrai fare reel o altri tipi di video, in quanto riescono appena a fare delle foto quasi perfette, i video sono ancora molto lontani.

Ricordati poi che dovrai essere trasparente nel tuo personaggio, non spacciandolo per quello che non è. Se si tratta di un modello virtuale, dovrai dichiararlo. Altrimenti potrai andare incontro a ripercussioni legali o, nel migliore delle ipotesi, la completa rovina della tua immagine.

Trovare la giusta piattaforma e imparare a usarla

persona con ipad

Ultimo, ma non per importanza, trovare la giusta piattaforma per realizzare i tuoi contenuti. No, andare sul primo generatore d’immagini non ti porterà a delle creazioni fotorealistiche che potrai buttare direttamente sui social, puoi scordartelo.

Ci sono moltissime piattaforme che applicano svariati tipi di limitazioni ai contenuti che possono generare, siano essi perché la legge gli impone di “pulire” i risultati da cose troppo inappropriate, sia perché non sono in grado di realizzare ciò che gli si sta chiedendo.

Se vai su una intelligenza artificiale qualsiasi come Midjourney o DALL-E e provi a realizzare una persona in scene da postare sui social, probabilmente ti verranno fuori cose che sono piene zeppe di problemi ed errori. Mani strane, cose mancanti, proporzioni sbagliate e molto altro ancora.

Questo perché i generatori classici non sono in grado, almeno per ora, di realizzare qualcosa che sia veramente fotorealistico in ogni sua parte. Anche se guardiamo le foto stesse di Aitana, essa presenta svariati errori che vengono nascosti ai più dal fatto che vengano viste su uno schermo molto piccolo e, sì, anche dal fatto che cerchino di distrarre l’utente con scene molto appariscenti.

Ora, trovando la giusta IA e spendendo qualche soldino per i suoi abbonamenti magari potresti ottenere lo strumento necessario per creare le foto che cerchi, ma ti mancherebbero ancora le capacità. Sembra assurda come affermazione, ma con qualche semplice prova, noterai che dire alla IA: “Creami la foto di una bella donna in costume” non ti darà affatto quello che vuoi o, perlomeno, neanche lontanamente simile al fotorealismo.

Per questo occorre studiare bene i prompt da dare in pasto a questo software, i quali sono complessi da scrivere e richiedono una capacità che si apprende solo dopo molto utilizzo. Le informazioni devono essere molto dettagliate, stringate e ben disposte. In tutto questo, potresti poi andare incontro a problematiche di deformità o altre “allucinazioni” che renderanno scadente il risultato.

Insomma, al momento realizzare un influencer virtuale non è affatto facile come schioccare le dita, ma potrebbe diventarlo un giorno. Magari, però, quando la cosa potrà inflazionarsi fino a tal punto dove tutti ne creano uno, l’influencer marketing avrà cessato d’esistere da un po’ poiché non più esclusivo.

Il problema morale e legale

punto interrogativo

Infine, due parole sul problema morale dell’influencer virtuale. Se sei qui probabilmente hai già le tue risposte in merito alla questione, ma è giusto parlarne in breve. Allo stato attuale delle cose, la maggior parte degli influencer virtuali promuove bellezze totalmente irrealistiche e sbagliate.

Questo perché, volente o nolente, sono una delle strade più rapide per il successo e, come sappiamo, il tempo è denaro. Tu vuoi davvero perpetrare ancora di più uno stereotipo falso e ingiusto solo per cercare un profitto affatto facile? La risposta spetta solo a te ma ricorda che, la moralità generale, sta evolvendo.

Tieni inoltre in considerazione i rischi legali legati all’utilizzo di influencer virtuali, come la possibilità di inganno dei consumatori o la violazione dei diritti d’autore.

Al netto di tutto, se mai decidessi di tentare una strada simile, ti invito a esplicitare il fatto che quello che hai creato è un profilo di una persone non esistente nella realtà. Se poi ti servono altri consigli su come diventare influencer, ti lascio alla mia guida sul tema.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.