Come deframmentare Mac
Quando si passa dal mondo Windows a quello Mac, viene naturale farsi delle domande: molte di queste riguardano le operazioni di manutenzione che si compiono solitamente sul PC per mantenere le performance del sistema accettabili, ad esempio la pulizia dei file inutili sul disco, la rimozione dei programmi superflui dall'esecuzione automatica e la deframmentazione del disco.
Come sicuramente ben saprai, se su Windows non si deframmenta l'hard disk con regolarità, le prestazioni del computer si degradano sempre di più. Ma su Mac come stanno le cose? È necessaria la deframmentazione del disco oppure si può evitare di farla? E poi, se va fatta, come deframmentare il Mac in maniera corretta? Ci sono delle differenze se si usa un classico disco meccanico o un SSD?
A queste e altre domande cercherò di rispondere oggi, con una guida che spero possa chiarirti le idee su questo argomento una volta per tutte. Coraggio: prenditi cinque minuti di tempo libero e leggila. Ti assicuro che ne varrà la pena e che riuscirai a trovare risposta a tutti i tuoi dubbi inerenti la deframmentazione su Mac. Buona lettura!
Indice
- Serve Davvero Deframmentare il Mac?
- Come deframmentare disco Mac
- Soluzioni alternative alla deframmentazione del Mac
Serve Davvero Deframmentare il Mac?
Se stai passando da Windows a macOS, potresti chiederti se la deframmentazione del disco rigido è una pratica necessaria per mantenere il tuo Mac veloce e reattivo. Su Windows, la deframmentazione è un'operazione comune che aiuta a riorganizzare i file sparsi sul disco rigido per migliorare le prestazioni. Tuttavia, su macOS la situazione è molto diversa, e nella maggior parte dei casi, la deframmentazione non è necessaria e può persino essere dannosa.
macOS utilizza file system avanzati come APFS (più recente) e HFS+, che, insieme a funzioni di ottimizzazione automatica, gestiscono in modo estremamente efficiente la frammentazione dei file. Questo significa che il sistema operativo organizza automaticamente i file sul disco in modo da minimizzare la frammentazione, mantenendo le prestazioni elevate senza bisogno di interventi manuali. Questo vale soprattutto per i Mac più recenti, che utilizzano unità SSD (Solid State Drive) al posto dei tradizionali dischi rigidi meccanici (HDD).
Le unità SSD non richiedono deframmentazione. A differenza dei dischi rigidi meccanici, le SSD non hanno parti mobili, quindi l'accesso ai dati è istantaneo, indipendentemente da dove i file sono fisicamente memorizzati. La deframmentazione di un SSD non solo è inutile, ma può anche essere dannosa, poiché aumenta inutilmente il numero di scritture sull'unità, riducendone la durata. Pertanto, su un Mac moderno con SSD, la deframmentazione è non solo inutile, ma anche sconsigliata.
Quando potrebbe essere necessaria la deframmentazione anche su Mac? Per i Mac più vecchi dotati di dischi rigidi meccanici (HDD) e utilizzati per lavori che comportano la manipolazione continua di file molto grandi, come nel caso del video editing con file in alta risoluzione. Quando si lavora su file di grandi dimensioni che vengono continuamente modificati (come i video in 4K), infatti, la frammentazione del disco può effettivamente diventare un problema, causando rallentamenti nel sistema.
In questi casi, potrebbe essere utile considerare la deframmentazione. Tuttavia, prima di procedere, è sempre consigliabile riavviare il computer per vedere se il problema si risolve. Spesso, un semplice riavvio del Mac può ripristinare le prestazioni del sistema senza la necessità di interventi più invasivi come la deframmentazione.
Come deframmentare disco Mac
Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, direi che possiamo passare al sodo e vedere più nel dettaglio come deframmentare disco Mac quando necessario, e più in generale come mantenere ottimale la salute del disco.
Come deframmentare un SSD su Mac
Se il tuo Mac utilizza un'unità SSD (molto probabilmente sì, a meno che non sia un modello davvero molto vecchio), la deframmentazione non è necessaria. Tuttavia, se hai un Mac datato e hai sostituito un vecchio HDD con un SSD, potresti dover attivare una funzionalità chiamata TRIM.
Il comando TRIM è fondamentale per mantenere le prestazioni e la durata di un SSD: consente infatti all'unità di sapere quali blocchi di dati non sono più necessari e possono essere cancellati, evitando così un accumulo di dati obsoleti che potrebbero rallentare l'unità. Senza TRIM, un SSD potrebbe rallentare nel tempo perché dovrebbe gestire i blocchi di dati inutili in fase di scrittura. Inoltre, TRIM contribuisce a distribuire l'usura delle celle di memoria in modo uniforme, prolungando la vita dell'SSD e mantenendo lo spazio disponibile in modo più efficiente.
Se il tuo Mac è stato venduto con un SSD preinstallato, il TRIM è già attivo per impostazione predefinita e non è necessario fare nulla. Se invece hai sostituito un HDD con un SSD aftermarket, è importante verificare se il TRIM è attivo e supportato dal tuo modello di disco a stato solido. Puoi farlo con una semplice ricerca online, cercando [modello del tuo SSD TRIM].
In alternativa, avvia l’utility Informazioni di Sistema (che trovi in Applicazioni > Utility), seleziona il percorso Hardware > NVMExpress (oppure Hardware > SATA, a seconda dell’interfaccia. Cui è collegato l’SSD interno che hai montato nel Mac) e controlla cosa ti dice alla voce Supporto TRIM (Sì o No).
Se hai confermato che il TRIM è supportato e desideri attivarlo, puoi utilizzare il Terminale (lo trovi nella cartella Applicazioni > Utility), e digita il comando sudo trimforce enable
, seguito dalla password di amministrazione del Mac. Rispondi affermativamente alla richiesta di conferma digitando y e il TRIM verrà attivato.
In caso di ripensamenti, ti basterà dare il comando sudo trimforce disable
, per disattivare il TRIM.
Come deframmentare un disco meccanico (HDD) su Mac
Se utilizzi un Mac più vecchio con un disco rigido meccanico e ritieni che la deframmentazione possa essere utile, macOS non include strumenti integrati per questa operazione. Dovrai quindi ricorrere a software di terze parti, come iDefrag, uno dei programmi storici per la deframmentazione su macOS.
Anche se iDefrag non è più supportato dagli sviluppatori, funziona ancora bene sui Mac che utilizzano il file system HFS/HFS+. Tuttavia, non è compatibile con il file system APFS introdotto nei Mac più recenti. Per utilizzare iDefrag, devi prima scaricarlo e installarlo collegandoti al suo sito ufficiale e selezionando la versione più recente (iDefrag 5.3.1) dal menu a fondo pagina. Clicca pure sul relativo link license, per ottenere una foto con il codice di licenza necessario a usare il software (ora è gratis, quando era ancora attivamente in sviluppo era a pagamento).
Una volta completato il download, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l'icona di iDefrag nella cartella Applicazioni del tuo Mac. Al primo avvio di iDefrag, potresti dover bypassare le restrizioni di macOS per le applicazioni non certificate. Per farlo, clicca con il tasto destro sull'icona di iDefrag e seleziona Apri per due volte.
Successivamente, ti verrà chiesto di la licenza per attivare il programma: usa quella che hai scaricato: devi trascinare l'immagine della licenza nella finestra di iDefrag per completare l'attivazione.
Una volta attivato, seleziona il disco che desideri deframmentare dalla barra laterale di sinistra di iDefrag. Clicca sull'icona del lucchetto per sbloccare le operazioni sul disco, inserendo poi la password di amministrazione del Mac. Avvia quindi l'analisi del disco cliccando sul pulsante corrispondente. iDefrag mostrerà un grafico che rappresenta il livello di frammentazione del disco. Se ritieni che la deframmentazione sia necessaria, puoi avviarla direttamente dall'interfaccia del programma.
Ad operazione completata (ci vorrà un minutino), puoi avviare la deframmentazione del drive semplicemente cliccando sull'apposito pulsante. Ricorda però che la deframmentazione su Mac può avere anche un impatto negativo sulle performance del sistema, in quanto potrebbe spostare dei file che macOS posiziona in punti strategici del disco per rendere più rapido il funzionamento del computer. Pensaci bene prima di cliccare su quel pulsante, insomma!
Come deframmentare un disco esterno su Mac
Se utilizzi un disco esterno formattato con i file system di Windows, come FAT, exFAT o NTFS, macOS non offre strumenti per la deframmentazione di tali unità. La soluzione più semplice è collegare il disco a un PC Windows e utilizzare l'utility di deframmentazione integrata nel sistema operativo Windows.
Dopo aver deframmentato il disco esterno su Windows, potrai continuare a utilizzarlo su macOS senza problemi. Per approfondimenti ti rimando al mio tutorial su come deframmentare un disco.
Soluzioni alternative alla deframmentazione del Mac
Se, dopo aver tentato la deframmentazione del disco rigido o altre operazioni, riscontri ancora problemi di prestazioni sul tuo Mac, la causa potrebbe non essere la frammentazione del disco. Altri fattori, come l'accumulo di file temporanei, applicazioni non necessarie, o persino problemi hardware, possono influenzare le prestazioni del sistema.
Per migliorare le prestazioni del tuo Mac, ti consiglio di esplorare altre soluzioni, come spiegato nella mia guida su come velocizzare il Mac. In questa guida, troverai consigli pratici su come liberare spazio su disco, disinstallare applicazioni non utilizzate e ottimizzare l'uso delle risorse del sistema per ottenere il massimo dal tuo Mac, senza ricorrere alla deframmentazione.
Ad esempio puoi rivolgerti a CleanMyMac X, una delle applicazioni più complete e affidabili nei settori della manutenzione e la sicurezza del Mac. CleanMyMac X è progettato per mantenere il tuo Mac sempre al massimo delle prestazioni. È compatibile con tutte le versioni del sistema operativo Apple e offre un'interfaccia utente molto intuitiva, completamente tradotta in italiano. Oltre a migliorare le prestazioni del sistema, permette di eliminare file inutili, disinstallare programmi non necessari e rimuovere malware e altre minacce con pochi clic.
Puoi scaricare e utilizzare gratuitamente il programma per 7 giorni senza alcuna limitazione. Al termine del periodo di prova, non sarà più possibile liberare spazio su disco (verranno mostrati solo i file da cancellare) e le funzioni di protezione antimalware, così come il menu rapido della menubar, saranno limitate. La versione completa del software, senza limitazioni può essere acquistata direttamente dal sito ufficiale. In alternativa, è possibile abbonarsi al servizio Setapp che, al costo di 9,99$/mese (dopo 7 giorni di prova gratuita), consente l'installazione e l'uso illimitato di numerose applicazioni a pagamento per macOS, senza doverle acquistare singolarmente. Con un piccolo sovrapprezzo, è possibile accedere anche a una serie di applicazioni a pagamento per iOS/iPadOS.
In conclusione, la deframmentazione su Mac è un'operazione che nella maggior parte dei casi non è necessaria, soprattutto se utilizzi un Mac moderno con SSD. Se stai utilizzando un Mac più vecchio con un disco rigido meccanico e ritieni che la deframmentazione possa migliorare le prestazioni, eseguila con cautela e solo dopo aver considerato tutte le altre opzioni disponibili.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.