Come deframmentare Windows 10
Come ho avuto modo di spiegarti anche in altre circostanze, la deframmentazione del disco è un’operazione mediante la quale il sistema operativo individua i file “frammentati” che sono presenti sull’hard disk (cioè i file che per mancanza di spazi contigui sono stati salvati in maniera frammentata sul disco) e li riunisce. Questo permette di tenere tutte le informazioni ben ordinate e, quindi, di velocizzare l’accesso a file e programmi.
Windows, che è il sistema operativo su cui c’è maggior bisogno di deframmentazione (in quanto utilizza dei file system come l’NTFS e il FAT32 che sono particolarmente inclini alla frammentazione dei dati), include un’utility che si occupa automaticamente della deframmentazione analizzando lo stato degli hard disk e deframmentandoli ad intervalli di tempo regolari (una volta a settimana) durante i momenti di inattività dell’utente. Solitamente funziona tutto a dovere e quindi non c’è bisogno di avviare la deframmentazione “manualmente”, ma a volte può capitare che la deframmentazione non venga eseguita per lunghi periodi (in quanto Windows non trova momenti di inattività abbastanza lunghi per portare a termine l’operazione) o che venga disattivata da software di ottimizzazioni installati sul PC.
Se tu hai un PC equipaggiato con Windows 10, hai notato un calo di prestazioni nell’apertura dei file e/o nell’esecuzione delle applicazioni, faresti bene a dare una “controllatina” all’utility di deframmentazione e verificare che sia impostata correttamente. Ti assicuro che si tratta davvero di un gioco da ragazzi. Tutto quello che devi fare è prenderti qualche minuto di tempo libero e mettere in pratica i consigli su come deframmentare Windows 10 che sto per darti. Le indicazioni, in linea di massima, valgono anche per Windows 8.x e Windows 7 (difatti il funzionamento dell’utility di deframmentazione è abbastanza simile su tutte le versioni più recenti del sistema operativo Microsoft), ma sono da ritenersi specifiche per Windows 10. Buona lettura!
Indice
- Deframmentazione: hard disk vs SSD
- Deframmentare un disco su Windows 10
- Programmi per deframmentare Windows 10
Deframmentazione: hard disk vs SSD
Con il diffondersi degli SSD (drive a stato solido) che sono molto più veloci degli hard disk meccanici e funzionano in maniera completamente diversa rispetto a questi ultimi, in molti si chiedono se la deframmentazione abbia ancora una qualche utilità. La risposta è nì.
La deframmentazione è di vitale importanza sui classici hard disk meccanici che sono molto lenti e quindi permettono di apprezzare maggiormente i benefici della deframmentazione, ma ha una certa utilità anche sugli SSD. Se lasci lavorare l’utility di deframmentazione di Windows in maniera automatica, questa riconoscerà automaticamente le unità SSD e provvederà ad ottimizzarne il funzionamento senza “esagerare” con la deframmentazione.
Per essere precisi, l’utility di Windows 10 provvede a deframmentare gli SSD circa una volta al mese (se necessario e se c’è la funzione di ripristino di sistema attiva su questi ultimi) e li ottimi con comandi come il TRIM, il quale permette di eliminare i blocchi non più utilizzati sui drive a stato solido e permette di mantenere le prestazioni di questi ultimi sempre al top.
Se vuoi approfondire il funzionamento della deframmentazione di Windows 10 sulle unità SSD, leggi questo articolo in lingua inglese. Se invece vuoi passare al sodo e vedere come deframmentare Windows 10, continua a leggere. Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto.
Deframmentare un disco su Windows 10
Per avviare l’utility di deframmentazione inclusa in Windows 10 e verificare lo stato di frammentazione dei dischi, clicca sul pulsante Start (la bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), cerca il termine “deframmenta” nel menu che si apre e seleziona l’icona Deframmenta e ottimizza unità dai risultati della ricerca.
Nella finestra che si apre, dai un’occhiata al riquadro Ottimizzazione pianificata che si trova in basso: se al suo interno trovi la scritta Attivata, significa che l’utility di deframmentazione di Windows è attiva e che si occupa già di ottimizzare i drive in maniera automatica. In caso contrario dovrai agire sulle impostazioni dell’utility e attivare l’ottimizzazione automatica dei dischi.
Per modificare le impostazioni dell’utility di deframmentazione e attivare l’ottimizzazione automatica dei dischi, clicca sul pulsante Modifica impostazioni che si trova in basso a destra e metti il segno di spunta accanto alle voci Esegui in base a una pianificazione (scelta consigliata) e Notifica in caso di tre esecuzioni pianificate consecutive non completate nella finestra che si apre.
A questo punto, seleziona la frequenza con cui effettuare l’ottimizzazione automatica dei dischi dall’apposito menu a tendina (io ti consiglio Ogni settimana, ma puoi scegliere anche Ogni mese; Ogni giorno mi sembra eccessivo) e clicca sul pulsante Scegli per selezionare le unità a cui applicare l’ottimizzazione automatica. Ti consiglio di attivare l’ottimizzazione su tutte le unità, hard disk ed SSD.
Una volta attivata l’ottimizzazione automatica dei dischi, ti consiglio di verificare lo stato attuale delle varie unità e, se necessario, di deframmentare “manualmente” quelle che ne hanno bisogno.
Per verificare lo stato di frammentazione di un drive, non devi far altro che tornare nella finestra principale dell’utility di deframmentazione e controllare le voci che si trovano accanto al nome di ciascuna unità: nella colonna Ultima esecuzione troverai la data in cui è stata eseguita l’ultima volta la deframmentazione dell’unità, mentre nella colonna Stato corrente troverai indicato lo stato del drive. Se nella colonna “Stato corrente” trovi la scritta Ottimizzazione necessaria, significa che i dati sul drive sono frammentati e hanno bisogno di una deframmentazione. Se invece nella colonna “Stato corrente” non trovi scritto niente, significa che l’utility di deframmentazione di Windows non ha ancora verificato lo stato dell’unità e che devi “forzarne” la verifica selezionando il suo nome e pigiando sul pulsante Analizza (che si trova in basso).
Una volta verificato lo stato di un disco, per avviarne “manualmente” la deframmentazione, seleziona la sua icona e clicca sul pulsante Ottimizza che si trova in basso a destra. L’operazione potrebbe durare pochi minuti o diverse ore, dipende dal tipo di disco (i dischi meccanici richiedono molto più tempo degli SSD) e dal grado di frammentazione dei dati.
Il mio consiglio, concludendo, è quello di lasciar lavorare l’utility di Windows in maniera automatica e di controllare di tanto in tanto (tipo una volta al mese) che sia attiva e stia svolgendo correttamente il suo lavoro.
Se dopo aver portato a termine la deframmentazione del disco noti ancora una certa lentezza nell’apertura di file e applicazioni, prova a seguire tutti i consigli che ti ho dato nel mio tutorial su come ottimizzare il sistema.
Programmi per deframmentare Windows 10
L’utility di deframmentazione inclusa in Windows 10 svolge egregiamente il suo lavoro ed è sufficiente per la stragrande maggioranza degli utenti. Tuttavia va detto che esistono anche delle soluzioni di terze parti che permettono di avere un maggior controllo sulle operazioni di deframmentazione del disco.
Tra i (pochi) programmi alternativi per deframmentare Windows 10 che ti consiglio di prendere in considerazione, c’è Defraggler che è prodotto dalla stessa azienda di CCleaner (famosissimo software gratuito per la cancellazione dei file inutili) e offre un controllo molto flessibile sulle attività di deframmentazione di hard disk meccanici ed SSD.
Per scaricare Defraggler sul tuo PC, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca prima sul pulsante Download Free Version e poi su Free Download e Piriform.com (sotto l’icona Defraggler Free). A download completato, apri il pacchetto d’installazione di Defraggler (dfsetupxx.exe), clicca sul pulsante Sì e seleziona l’italiano dal menu a tendina per la scelta della lingua (in basso a destra).
A questo punto, fai clic sui pulsanti Next e Avanti, togli il segno di spunta dalla voce Sostituisci la deframmentazione dei dischi Windows (a meno che tu non voglia sostituire completamente l’utility di Windows con Defraggler) e clicca ancora una volta su Avanti.
Per finire, metti il segno di spunta accanto alla voce No, thanks. I don’t need CCleaner per evitare il download di CCleaner (che è molto utile ma non serve per la deframmentazione del disco) e clicca su Avanti e Fine per concludere il setup.
Ad installazione completata, per verificare lo stato di un disco con Defraggler ed, eventualmente, deframmentarlo, avvia l’applicazione, seleziona l’unità da esaminare e fai clic sul pulsante Analizza che si trova in basso a sinistra. Entro qualche minuto dovrebbero comparire un grafico con lo stato di frammentazione dell’unità e, nella colonna Frammentazione che si trova in alto, un’indicazione del grado di frammentazione del disco (in percentuale).
Se la percentuale di frammentazione dell’unità analizzata risulta molto alta, puoi comandarne la deframmentazione selezionando la sua icona nella finestra principale di Defraggler e pigiando sul pulsante Deframmenta che si trova in basso a sinistra. Se vai di fretta e vuoi dare solo una “scossa” al disco deframmentando il minimo indispensabile per migliorarne le prestazioni, clicca sulla freccia ▼ che si trova accanto al pulsante “Deframmenta” e seleziona la voce Deframmentazione rapida dal menu che si apre per avviare una deframmentazione veloce del disco.
Se sei un utente abbastanza esperto, puoi regolare le impostazioni avanzante relative alla deframmentazione eseguita da Defraggler selezionando la voce Opzioni dal menu Impostazioni del programma (in alto a sinistra). Inoltre, recandoti nel menu Impostazioni > Pianificazione e mettendo il segno di spunta accanto alla voce Pianifica deframmentazione del volume scelto puoi impostare la deframmentazione automatica di un’unità su base quotidiana, settimanale, mensile, ad ogni accesso, ad ogni avvio del PC oppure una tantum.
Espandendo il menu a tendina Tipo deframmentazione puoi anche scegliere il tipo di deframmentazione da eseguire automaticamente (es. completa o rapida), mentre apponendo il segno di spunta accanto alla voce Applica condizioni addizionali e pigiando sul pulsante Imposta puoi impostare dei parametri aggiuntivi per la procedura di deframmentazione automatica (puoi ad esempio arrestare automaticamente la deframmentazione se dura più di tot ore o abilitarla solo oltre determinate soglie di frammentazione de drive.
Personalmente ti consiglio di usare Defraggler in luogo dell’utility di deframmentazione inclusa in Windows 10 solo in caso di reale necessità (cioè se l’utility predefinita non funziona o non sembra svolgere bene il suo lavoro). Se decidi di usare Defraggler in maniera continuativa, assicurati di disattivare la deframmentazione automatica dell’utility inclusa in Windows.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.