Come disinstallare Ubuntu
Dopo aver provato Ubuntu per qualche settimana, ti sei reso conto che questo sistema operativo non fa per te? Devo ammettere che mi spiace: scommetto che addentrandoti maggiormente nel mondo Linux, avresti scoperto tante cose interessanti. Ad ogni modo, rispetto la tua scelta e sono qui per darti una mano.
Se hai deciso di dire addio (o, magari, arrivederci) a Ubuntu, ora starai sicuramente cercando un modo per cancellarlo dal tuo computer. La cosa, chiaramente, è fattibile ma, ci tengo a precisarlo sin da subito, la procedura da attuare dipende essenzialmente dal fatto che tu abbia precedentemente provveduto a effettuarne l’installazione di Linux in virtuale oppure in dual boot. In tutti i casi, non temere, provvederò a spiegarti per filo e per segno come disinstallare Ubuntu nella maniera più “indolore” possibile.
Allora? Posso sapere che cosa ci fai ancora lì impalato? Posizionati bello comodo dinanzi il tuo computer, prenditi qualche minuto di tempo libero soltanto per te e comincia pure a concentrarti sulla lettura di questa mia guida dedicata all’argomento. Sono sicuro che, alla fine, potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso oltre che, chiaramente, di essere finalmente riuscito nel tuo intento. Che ne dici, scommettiamo?
Indice
- Come disinstallare Ubuntu da Windows
- Come eliminare Ubuntu dal PC: dual boot
- Come disinstallare un programma su Ubuntu
Come disinstallare Ubuntu da Windows
Hai installato Ubuntu all’interno di Windows, sfruttando il sistema WSL oppure un gestore di macchine virtuali? In tal caso, sbarazzarti del sistema operativo è poco più di un gioco da ragazzi: trovi tutto spiegato qui sotto.
Sistema WSL
Se hai installato Ubuntu su Windows mediante WSL, cioè il sottosistema Windows per Linux, ti farà piacere sapere che puoi liberarti del sistema operativo in una manciata di clic, esattamente come faresti per qualsiasi altra applicazione installata su Windows. Dunque, per procedere, premi la combinazione di tasti Win+X sulla tastiera (oppure fai clic destro sul pulsante Start di Windows), seleziona la voce App installate/App e funzionalità dal menu che va ad aprirsi e attendi che la finestra delle Impostazioni di Windows vada ad aprirsi sullo schermo.
Ora, individua Ubuntu nella lista delle applicazioni installate e, se impieghi Windows 11, clicca sul pulsante … ad essa corrispondente e seleziona la voce Disinstalla, dal piccolo pannello che va ad aprirsi; se, invece, utilizzi Windows 10, clicca direttamente sul nome del sistema operativo e premi poi sul pulsante Disinstalla, che compare sullo schermo. Per finire, premi nuovamente sul bottone Disinstalla e attendi che la procedura venga portata a termine.
A questo punto, se non hai installato altre distribuzioni di Linux (che puoi eliminare in maniera pressoché identica) e non intendi utilizzarne di nuove, non ti resta che disinstallare l’intero sottosistema Windows per Linux: gli step da compiere per riuscirci variano, in base all’edizione di Windows da te in uso.
- Windows 11: ritorna alla schermata App installate, clicca sulla voce App situata in alto a sinistra e poi sull’opzione Funzionalità facoltative. Individua poi la dicitura Sottosistema Windows per Linux nella lista delle funzionalità facoltative installate, fai clic sul suo nome e poi sul pulsante Disinstalla, per due volte consecutive.
- Windows 10: apri nuovamente la schermata App e funzionalità, clicca sulla voce Funzionalità facoltative residente in alto e individua il Sottosistema Windows per Linux, nella lista che compare in basso. Per finire, clicca sul pulsante Disinstalla per due volte consecutive e attendi qualche secondo, affinché la procedura venga portata a termine.
Nella quasi totalità dei casi, a disinstallazione completata, ti verrà chiesto di riavviare il computer. Qualora dovessi ripensarci, potrai comunque puoi reinstallare sia WSL che Ubuntu, seguendo le indicazioni che ti ho fornito in questa guida.
Gestore macchine virtuali
Hai scelto di provare Ubuntu tramite un gestore di macchine virtuali? Nessun problema: puoi cancellare l’intero sistema operativo, tutti i suoi file e il disco fisso virtuale associato, semplicemente cancellando l’intera VM. Come puoi facilmente immaginare, la procedura varia in base al programma che hai usato per creare quest’ultima: a titolo di esempio, lascia però che ti indichi come procedere su VirtualBox.
Per prima cosa, avvia il software di cui sopra e assicurati che la macchina virtuale che intendi cancellare sia spenta; in caso contrario, fai clic destro sul suo nome, seleziona le voci Ferma > Spegni dal menu contestuale che va ad aprirsi e rispondi in maniera affermativa, se necessario, alla finestra che va ad aprirsi.
Una volta interrotta l’attività della VM, fai nuovamente clic destro sul suo nome, seleziona questa volta la voce Rimuovi… e, consapevole che l’operazione successiva andrà a cancellare anche i dischi fissi virtuali associati alla macchina (a meno che non siano in uso su una seconda VM), clicca sul pulsante Elimina tutti i file. Facile, no?!
Come eliminare Ubuntu dal PC: dual boot
Hai scelto di installare Ubuntu accanto a Windows e, poiché non utilizzi più il sistema operativo di Canonical, vorresti eliminarlo? Si può fare, certo, ma con le dovute precauzioni, dovute soprattutto al sistema d’avvio del computer. Per impostazione predefinita, Ubuntu installa infatti il boot loader, denominato GRUB, che consente di scegliere quale sistema operativo avviare, tra quelli installati; se si cancellano soltanto le partizioni di Ubuntu dal computer, i file di GRUB vengono eliminati, il PC non è più in grado di avviare alcun sistema operativo e, per far fronte alla cosa, bisogna eseguire operazioni abbastanza complesse, adatte più che altro agli esperti in materia.
Pertanto, prima di poter cancellare le partizioni di Ubuntu ed eliminare fisicamente il sistema operativo dal computer, bisogna intervenire sul boot loader, andando a ripristinare quello caratteristico di Windows: sui computer più moderni dotati di UEFI, è necessario accedere all’area di memoria adibita alla gestione del boot e cancellare la cartella di Ubuntu; sui sistemi dotati di BIOS, è sufficiente ripristinare lo stato dei file d’avvio del computer, anche usando un programmino apposito. Di seguito trovi spiegato come agire in entrambi i casi ma, prima di fare qualsiasi cosa, ti invito caldamente a eseguire un backup dei dati per te importanti, da poter ripristinare laddove qualcosa dovesse andare storto; consapevole che cancellando le partizioni di Ubuntu distruggerai anche i dati archiviati su di esse, ricordati di effettuare il salvataggio anche dei file personali memorizzati su Linux, laddove ce ne fosse bisogno.
Ricostruire il boot loader: UEFI
Se hai installato Ubuntu in dual boot su un computer dotato di interfaccia UEFI/EFI, devi far sparire tutte le tracce del boot loader GRUB dal sistema EFI, per l’appunto, onde evitare di ritrovarti nell’impossibilità di effettuare il boot del computer, una volta cancellate le partizioni di Ubuntu.
Sfortunatamente, questa non è un’operazione semplicissima, in quanto le opzioni d’avvio in EFI vanno modificate intervenendo manualmente sulla cartella dedicata presente sul disco; tuttavia, seguendo alla lettera le mie istruzioni, dovresti essere in grado di operare in tutta sicurezza e di ottenere esattamente il risultato che cerchi: l’avvio esclusivo di Windows, senza più alcuna traccia di GRUB.
Dunque, per prima cosa, accedi al sistema operativo Microsoft, premi la combinazione di tasti Win+X sulla tastiera e seleziona la voce Terminale (Admin) oppure Windows PowerShell (Amministratore) dal menu che va ad aprirsi; quando richiesto, clicca sul pulsante Sì e attendi che la finestra del Terminale/di PowerShell si apra sul desktop; a partire da questo momento, ricorda di dare Invio al termine di ogni comando/istruzione che andrò a mostrarti.
Una volta in PowerShell, digita l’istruzione diskpart
e procedi impartendo poi l’istruzione list disk
, la quale dovrebbe mostrare l’elenco dei dischi fisici installati nel computer. Individua ora il numero disco (ad es. 0) relativo al drive di sistema, impartisci l’istruzione select disk X
(sostituendo a X il numero recuperato poc’anzi) e dai nuovamente Invio.
Fatto ciò, impartisci il comando list vol
, in modo da visualizzare i volumi configurati sul disco, e individua il numero del volume contrassegnato dall’etichetta EFI; digita ora l’istruzione select vol Y
(sostituendo a Y il numero recuperato poc’anzi) e poi l’istruzione assign letter=M:
, così da assegnare al volume selezionato una lettera di unità. Esci poi da diskpart, impartendo il comando exit
.
A questo punto, sempre nella finestra di PowerShell, digita l’istruzione M:
per operare nell’unità EFI appena montata, impartisci il comando cd EFI
e digita poi l’istruzione dir
, per visualizzare tutte le sottocartelle. Se tutto è filato liscio, dovrebbe essercene una denominata ubuntu: non ti resta ora che cancellarla, impartendo il comando rmdir -Force -Recurse ubuntu
. Il gioco è praticamente fatto: non ti resta ora che chiudere PowerShell e riavviare il computer: se tutto è andato per il verso giusto, Windows dovrebbe avviarsi in maniera diretta, senza “passare” per GRUB.
Ricostruire il boot loader: MBR/BIOS
Sui computer meno recenti dotati di sistema BIOS e partizionamento MBR, le cose funzionano in maniera molto più semplice: il lavoro di reimpostazione del settore d’avvio può essere portato a termine da un programmino, denominato EasyBCD, scaricabile e utilizzabile a costo zero, esclusivamente per finalità non commerciali.
Per ottenerlo, collegati a questo sito Web, clicca sui pulsanti See more e Register e clicca sul pulsante Download, per scaricare il file d’installazione del programma; a download completato, esegui il file ottenuto e clicca sui pulsanti Sì, Next, I Agree, Next, Install e Finish. A questo punto, seleziona l’Italiano dal menu a tendina che compare sullo schermo e premi sui pulsanti Go e OK, per aprire EasyBCD.
Il gioco è praticamente fatto: clicca sul pulsante Percorso BCD visibile nella barra laterale del programma appena installato, apponi il segno di spunta accanto all’opzione Installa il bootloader e bootmanager BCD di Windows (Vista e versioni successive) e clicca sul pulsante Scrivi l’MBR, in modo da scrivere le modifiche sul disco. Al termine della procedura, comparirà, in basso a sinistra, un avviso indicante il fatto che l’MBR è stato scritto correttamente; quando ciò avviene, riavvia il computer e verifica che il boot avvenga direttamente in Windows, senza passare per GRUB, segno che la procedura è andata a buon fine.
Eliminare le partizioni
Soltanto quando sei riuscito a eliminare qualsiasi traccia di GRUB dal boot loader di Windows, cioè quando il computer ti si avvia esclusivamente dal sistema operativo Microsoft (senza darti alcuna possibilità di scelta), puoi cancellare definitivamente le partizioni di sistema e di swap dedicate a Ubuntu e, se lo desideri, assegnarne lo spazio occupato a un altro disco o partizione.
Per riuscire nell’impresa, puoi usare l’utility Gestione Disco di Windows, oppure affidarti a qualsiasi altro programma per partizionare hard disk di tua scelta: prima di confermare qualsiasi modifica, però, assicurati di intervenire sulla partizione giusta (tenendo conto delle dimensioni che le avevi assegnato e della presenza di un file system non riconosciuto), altrimenti potresti andare incontro a perdita inattesa di dati o, peggio ancora, all’impossibilità di avviare nuovamente il computer.
Ad ogni modo, se hai bisogno di qualche indicazione in più su come eliminare le partizioni dall’hard disk e come riunire un hard disk partizionato, ti invito a prendere visione dei tutorial tematici disponibili sul mio sito, dove trovi ho indicato come procedere, per filo e per segno.
Come disinstallare un programma su Ubuntu
Per eliminare un programma da Ubuntu, puoi percorrere strade differenti, in base alla modalità di installazione che hai usato in precedenza. Nella maggior parte dei casi, puoi raggiungere il tuo obiettivo usando Ubuntu Software, ossia il gestore applicazioni incluso nel sistema operativo: avvia quest’ultimo premendo sul simbolo della valigetta residente nella barra laterale (oppure all’interno della griglia delle attività), clicca sulla scheda Installato e individua il software da eliminare, tra quelli presenti. Per procedere, clicca sul pulsante Disinstalla, per due volte consecutive.
In alternativa, puoi eliminare un software anche usando il Terminale, a patto di conoscere il nome esatto del pacchetto da cancellare: avvia quest’ultimo mediante l’apposita icona disponibile nella griglia delle attività, impartisci il comando sudo apt purge[nomepacchetto]
e dai Invio; quando richiesto, digita la password del computer (che non darà output), schiaccia il tasto Invio della tastiera e, se necessario, premi il tasto s/y, per confermare la volontà di procedere.
Vi sono poi dei programmi che richiedono l’esecuzione di un particolare script, per poter essere riconfigurati o disinstallati; generalmente, lo script risiede nella directory stessa del software, è denominato uninstall e ha estensione .sh; per eseguire un file di questo tipo, apri il Terminale, digita l’istruzione sudo sh
, lascia uno spazio e trascina lo script di disinstallazione all’interno del Terminale stesso; fatto ciò, dai Invio, digita la password impostata a protezione del computer e, se richiesto, segui eventuali indicazioni che compaiono sullo schermo. Chiaramente, la procedura di disinstallazione manuale può variare in maniera profonda da programma a programma: per ottenere chiare indicazioni sul da farsi, ti invito caldamente a consultare eventuali file README o la documentazione completa fornita a corredo del software di tuo interesse.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.