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Come effettuare un backup Android

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Hai paura che il tuo amato — e costosissimo — smartphone Android possa rompersi da un momento all’altro? Temi di perdere tutte le applicazioni e i dati che hai salvato sul dispositivo? Beh, fai bene a pensarci. Anzi, fai benissimo… Però non essere paranoico!

Ormai esistono tantissimi metodi che permettono di salvare i dati presenti sui dispositivi Android e, all’occorrenza, ripristinarli con estrema facilità. Scegli quello che fa maggiormente al tuo caso e, finalmente, ti libererai dalla preoccupazione di perdere messaggi, contatti, foto, video, appuntamenti del calendario o altri dati importanti salvati sulla memoria del device.

Dunque, senza attendere oltre, rimboccati le maniche e scopri in dettaglio come effettuare un backup Android seguendo le istruzioni che sto per fornirti: ti assicuro che sarà tutto molto più facile di quello che immagini. Buona lettura e buona fortuna!

Indice

Come fare un backup Android su cloud

Ti interessa fare un backup Android tramite cloud, in modo da poter accedere ai dati salvati (o ripristinarli) anche su altri dispositivi? Allora faresti bene a leggere attentamente il contenuto di questo capitolo, nel quale ti illustrerò una serie di valide soluzioni di questo tipo.

Google Drive

google

Se possiedi un dispositivo Android dotato dei servizi Google, puoi usare Google Drive (il sistema cloud di “Big G” che offre 15GB di storage gratuito), per archiviare rapidamente online una copia dei contatti, SMS, email, foto, video e molti altri dati presenti sul dispositivo.

Affinché il tutto vada per il meglio, è indispensabile che sullo smartphone o sul tablet in questione sia configurato un account Gmail (sul quale avverrà il salvataggio delle informazioni): se non hai ancora provveduto a farlo, attieniti alle istruzioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come associare un telefono Android a Google, per far fronte alla cosa.

Per archiviare i dati personali sulla piattaforma cloud di Google, apri poi le Impostazioni di Android (sfiorando l’icona a forma d’ingranaggio posta nella schermata Home o nel drawer), raggiungi la voce Google > Backup e premi il pulsante per attivare la funzione in oggetto. Se fosse già attiva, troveresti qui le varie impostazioni del medesimo.

Adesso è tempo di decidere cosa sottoporre a backup, andando ad agire sulle varie voci. Qui nella pagina vi sono App, Foto e video, SMS & MMS, Cronologia chiamate, Impostazioni dispositivo e Dati dell’account Google. Facendo tap su queste voci, vedrai cosa è stato sottoposto a backup.

Se vuoi eseguire un backup seduta stante, non devi fare altro che premere il pulsante Effettua ora il backup, per fare in modo che venga avviato immediatamente. Per fare il backup delle foto, dovrai avere installata l’app Google Foto per poter procedere.

Fatto ciò, non ti resta che attivare il backup automatico di foto e video: apri l’app Google Foto. Per saperne di più sul funzionamento di Google Foto (che usa sempre lo storage di Google Drive, quindi 15GB nel piano gratuito), ti rimando alla lettura della guida d’approfondimento che ho dedicato al servizio.

Altri servizi cloud

Come effettuare un backup Android

Se il tuo dispositivo non è dotato di servizi Google, oppure se la soluzione precedente non ha permesso il salvataggio di tutti i dati di tuo interesse, puoi affidarti a un servizio cloud alternativo, quali potrebbero essere OneDrive o Dropbox: entrambi consentono di effettuare l’upload automatico di intere cartelle del dispositivo, incluse quelle contenenti le foto o i video. Ti ho parlato nel dettaglio dei migliori servizi cloud attualmente disponibili all’interno del mio approfondimento dedicato.

E per la musica? Beh, in questo caso, puoi seguire due strade differenti, a seconda delle modalità con cui sei solito ascoltare i tuoi brani preferiti. Per esempio, se sei titolare di un abbonamento a una piattaforma di streaming (come YouTube Music, Spotify o Amazon Music Unlimited, giusto per citartene alcune), non hai bisogno di spostare “manualmente” alcunché: le tue playlist, i tuoi album e i brani preferiti saranno sempre disponibili online, a patto di effettuare l’accesso con il tuo account anche su altri device. Per quanto riguarda il download dei brani, puoi portarlo a termine attenendoti ai passaggi specifici previsti dall’app di streaming che sei solito usare.

Se, invece, sei solito ascoltare brani presenti nella memoria dello smartphone o del tablet, il mio consiglio è quello di effettuarne il salvataggio su microSD, su chiavetta USB oppure di trasferirli sul disco del computer: ti parlerò di quest’ultima possibilità nel capitolo successivo di questa guida.

Come fare un backup Android su PC

Se il tuo obiettivo è archiviare i dati del tuo smartphone o del tuo tablet Android direttamente sul computer, questa è la sezione del tutorial più adatta al tuo caso.

Copia dei dati

Come effettuare un backup Android

Senza ombra di dubbio, il metodo più semplice per trasferire grandi quantità di dati da Android al computer prevede l’impiego del cavo USB/USBC e del gestore file integrato in Windows o macOS: così facendo, la memoria dello smartphone o dal tablet viene trattata in modo simile a quella di una chiavetta USB, dalla quale copiare dati mediante il più classico dei copia e incolla (o dei trascinamenti).

Mi chiedi come fare? È semplicissimo. Per iniziare, collega il dispositivo al computer tramite cavo USB, richiama l’area di notifica di Android e sfiora il messaggio relativo alle opzioni USB, recante la dicitura Dispositivo in carica tramite USB (oppure Sistema Android); successivamente, apponi il segno di spunta accanto all’opzione Trasferimento di file o MTP, per far sì che il device venga riconosciuto come memoria esterna.

Ora, se impieghi un computer dotato di Windows, apri l’Esplora File/Esplora Risorse (l’icona della cartella gialla che risiede nella barra delle applicazioni), seleziona la voce Questo PC/Computer dalla barra laterale di sinistra e fai doppio clic sul nome dello smartphone o del tablet.

A questo punto, apri la cartella Memoria condivisa interna, per accedere alla memoria del telefono, oppure la cartella Scheda SD/Memoria Esterna/SD Card, per visualizzare i file presenti sulla microSD eventualmente installata nel device. A questo punto, per copiare i file sul PC, come già accennato in precedenza, puoi usare il classico copia e incolla.

Come effettuare un backup Android

Se quello che usi è un Mac, non puoi usare il Finder per accedere al contenuto di un dispositivo Android: devi usare un programma gratuito, denominato Android File Transfer, che ha il preciso compito di agevolare il riconoscimento dei dispositivi Android e di gestire i file presenti sugli stessi. Per procurartelo, tieni presente che non è più possibile procedere dal sito ufficiale dell’applicazione e bisogna per forza di cose agire da siti alternativi, come quello accessibile da questo link (che permette di ottenere una copia di Android File Transfer non ottimizzata per Apple Silicon).

Una volta che ci avrai cliccato sopra, clicca sul numero della versione corrente del programma (vicino alla voce Current version:), apri il pacchetto androidfiletransfer.dmg e trascina l’icona di Android File Transfer nella cartella Applications, per completare l’installazione del programma su Mac.

A download ultimato, lancia il pacchetto .dmg ottenuto, trascina l’icona di Trasferimento file Android nella cartella Applicazioni di macOS e, dopo esserti recato in quest’ultima, avvia il programma. Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti visualizzare, all’interno di Android File Transfer, le cartelle contenute nella memoria dello smartphone o del tablet: per trasferire uno o più file, non devi fare altro che trascinarlo sulla Scrivania del Mac (o in qualsiasi altra posizione tu desideri). Facile, no?!

Ci tengo a chiarire che Android File Transfer non è l’unica app utile per lo scopo in oggetto: ce ne sono molte altre che sono alquanto valide, tra cui l’ottima MacDroid, ottenibile direttamente dal Mac App Store, e di cui ti ho parlato nello specifico in quest’altra guida. Quest’app di base è gratis, ma l’accesso alle sue funzioni complete richiede un acquisto una tantum da 39,99 euro oppure la sottoscrizione dell’abbonamento da 17,99 euro/anno (con una demo gratuita di 7 giorni).

MacDroid

Per avvalertene, innanzitutto scarica l’applicazione recandoti su questa pagina, cliccando sul bottone Visualizza nel Mac App Store, accettando l’apertura del Mac App Store e cliccando sul pulsante Ottieni/Installa di quest’ultimo. Dopodiché conferma l’operazione usando il Touch ID, il tasto laterale dell’Apple Watch o la password dell’ID Apple.

Ora che hai scaricato MacDroid, aprila e, nella sua finestra di benvenuto, fai clic sul pulsante Successivo per tre volte di seguito. Dopodiché clicca su Iniziamo. A questo punto, rispondi all’avviso apertosi sullo schermo, in modo tale da aprire la finestra di Impostazioni di Sistema e, agendo da quest’ultima, vai a spuntare la casella Estensioni del Finder in corrispondenza della dicitura MacDroid. Adesso, fai clic su Fine.

Per continuare a utilizzare la versione free del programma, poi, clicca su Continua gratuitamente, altrimenti se vuoi acquistare la versione a pagamento clicca su Annualmente o A vita, in base al piano desiderato.

MacDroid

Fatto anche questo, collega il tuo telefono alla porta USB del Mac, scegli la voce Trasferimento file nell’apposito menu che dovrebbe essersi aperto sul dispositivo Android appena collegato e, dopo esserti assicurato che anche MacDroid è aperto, fai clic sui pulsanti Connetti tramite MTP e Mostra nel Finder presenti nella finestra di quest’ultimo. Così facendo, potrai accedere al contenuto della memoria interna del dispositivo ed effettuare le operazioni necessarie per il backup dei dati contenuti al suo interno.

Software del produttore

Come effettuare un backup Android

Alcuni produttori di smartphone (e tablet) mettono a disposizione una serie di software di gestione specifici: a differenza delle soluzioni viste poc’anzi, questi programmi consentono, oltre che di gestire i contenuti presenti sul dispositivo, anche di automatizzarne le operazioni di backup e sincronizzazione con il computer.

Software di questo tipo sono disponibili generalmente in forma gratuita, sui siti ufficiali dei produttori, e non richiedono particolare competenza informatica per poter essere usati: di seguito te ne elenco alcuni.

  • Huawei HiSuite/Huawei Share: come il nome stesso lascia intendere, sono i software di gestione messi a disposizione da Huawei. In particolare, il primo programma può essere installato su Windows e macOS; il secondo, che offre funzioni più avanzate (ad es. la condivisione degli appunti e dello schermo), è compatibile soltanto con gli smartphone Huawei dotati di chip NFC, e con alcuni notebook del produttore (maggiori info qui).
  • Samsung Smart Switch: è il programma di gestione messo a disposizione da Samsung, compatibile con Windows e macOS, oltre che con quasi tutti gli smartphone e i tablet Android del produttore. Ti ho illustrato il suo funzionamento nella mia guida su come collegare il cellulare Samsung al PC.
  • Sony Xperia Companion: è il programma ufficiale, messo a disposizione da Sony, che consente di gestire agevolmente i dispositivi della famiglia Xperia. È disponibile per Windows e macOS.
  • Lenovo Rescue and Smart Assistant Tool: è il software ufficiale di gestione, diagnostica e manutenzione dedicato agli smartphone Motorola e ai dispositivi Android targati Lenovo. È compatibile con Windows.

Send Anywhere

Come effettuare un backup Android

Se i dati da salvare sul PC non sono molti e preferiresti non affidarti al cavo USB, puoi rivolgerti a un servizio come Send Anywhere: esso consente di trasferire velocemente file da Android a PC (e viceversa), mediante un raffinato sistema di codici e/o link. Il servizio è fruibile gratuitamente, seppur con alcune limitazioni: i link hanno una durata massima di 10 minuti e ciascun caricamento non può superare i 10 GB. Send Anywhere, oltre che come app per Android, è disponibile sotto forma di applicazione Web e di programma “indipendente” per Windows e macOS.

Per trasferire file da Android al computer, procedi in questo modo: per iniziare, scarica l’app dal Play Store o da un market alternativo, apponi la spunta alle caselle per accettare i termini di servizio e sfiora il bottone Conferma, in modo da visualizzare il pannello principale dell’app.

Ora, tocca i pulsanti Continue e Consenti, in modo che Send Anywhere possa accedere alla memoria del dispositivo, quindi sfiora il pulsante Invia residente nella parte bassa della schermata dell’app, fai tap sulla categoria di file da inviare, selezionandola tra quelle presenti in alto (foto, video, audio e così via) e, dopo aver scelto il contenuto o i contenuti da trasferire, sfiora la voce Invia posta in basso e attendi che il codice di download venga generato.

Per scaricare il file sul computer, collegati alla home page di Send Anywhere, inserisci il codice di download appena ottenuto all’interno del campo Input Key (il quale risiede nella scheda Receive) e premi Invio per visualizzare il link di download del contenuto, da usare per effettuare il download dello stesso.

Come alternativa a questo servizio puoi usare anche Snapdrop, servizio Web che consente il trasferimento di qualsiasi dato tra i device connessi alla medesima rete Wi-Fi. Il trasferimento dei dati avviene tramite rete locale, quindi con il massimo di privacy e velocità, in quanto non si passa per il cloud.

Come si fa un backup Android Nandroid

Come si fa un backup Android Nandroid

Se non ne avessi mai sentito parlare, il Nandroid è un tipo di backup differente da quelli visti poc’anzi: esso, infatti, permette di creare una vera e propria “foto” dello stato della memoria del device, da usare per ripristinare Android in caso di necessità (ad es. in caso di formattazione del dispositivo a causa di un guasto hardware).

Scendendo ancor più nello specifico, i backup di tipo Nandroid consentono di salvare lo stato del sistema operativo, delle app e delle impostazioni dello stesso, ma escludono il salvataggio dei dati personali (foto, video, musica, documenti e così via): pertanto, se ti interessa mettere al sicuro questi ultimi, assicurati di usare uno dei sistemi di salvataggio dei quali ti ho parlato nelle sezioni precedenti del presente tutorial.

Inoltre, ritengo doveroso chiarire un aspetto fondamentale della questione: il Nandroid di un preciso dispositivo può essere ripristinato soltanto sullo smartphone o sul tablet dal quale viene creato, o tutt’al più su un device identico allo stesso, in tutti i suoi aspetti. Effettuare il ripristino di un Nandroid su dispositivi diversi può renderli totalmente inutilizzabili, in maniera provvisoria o, nel peggiore dei casi, definitiva: non dire che non ti avevo avvisato!

Tutto chiaro? OK, procediamo. Per realizzare un backup di emergenza di tipo Nandroid, è indispensabile che lo smartphone o il tablet dal quale intendi agire risponda ad almeno due requisiti imprescindibili: il primo riguarda il bootloader, che deve essere stato preventivamente sbloccato. Lo sblocco del bootloader, se non è stato già effettuato in precedenza, comporta la perdita completa dei dati presenti sul dispositivo: tienine conto.

In tal modo, è possibile installare la recovery TWRP (il secondo requisito), ossia un piccolo software “esterno” ad Android, che consente di operare su parti molto delicate del sistema operativo e, tra le altre cose, permette di creare un bootloader in pochissimo tempo.

Per indicazioni più precise riguardo l’installazione della TWRP, ti invito a leggere la mia guida su come tornare alla versione precedente di Android, nella quale ti ho illustrato, con dovizia di particolari, i passaggi da compiere per ottenerla.

Ultimata l’installazione (se necessaria) di TWRP, puoi finalmente procedere con la realizzazione del Nandroid. Per prima cosa, dunque, spegni completamente il dispositivo e riaccendilo in modalità recovery: puoi ottenere questo risultato premendo e tenendo premuti, insieme, i tasti Power e Volume Su.

In alcuni casi, i tasti da premere potrebbero invece essere Power, Volume Su e Volume giù: la combinazione esatta dipende dal modello di smartphone o tablet in tuo possesso. Se non riesci, prova a cercare su Google una frase come “recovery mode [marca e modello dispositivo]”, per ricevere indicazioni più precise sul da farsi.

Dopo aver avuto accesso a TWRP, sfiora il pulsante Backup, indica un nome da assegnare al file risultante e, affinché il tutto proceda per il meglio, apponi il segno di spunta accanto alle sole caselle corrispondenti alle voci System, Immagine System, Data, Cache e Boot (lascia quindi deselezionate tutte le altre).

Ultimato questo passaggio, individua l’indicatore Scorri per eseguire il backup, effettua uno swipe verso destra in sua corrispondenza e attendi che il Nandroid venga ultimato: a seconda della dimensione dei dati da salvare, potrebbero occorrere alcuni minuti.

Come si fa un backup Android Nandroid

Completata la procedura, il backup verrà salvato sulla memoria interna dello smartphone (o del tablet) in questione; per trasferirlo sul computer, connetti tra loro i due dispositivi tramite cavo USB, torna alla schermata principale della recovery e tocca i pulsanti Monta e Monta archivio USB: in tal modo, potrai accedere alla memoria del dispositivo esattamente come fosse una chiavetta o un disco USB.

Fatto ciò, impiegando l’Esplora File di Windows oppure il Finder di macOS, raggiungi la cartella nome telefono > Archivio interno > TWRP > BACKUPS, individua la directory avente lo stesso nome del backup specificato in precedenza e copiala dove più preferisci.

Per effettuare il ripristino di un backup Nandroid, fai così: se necessario, trasferisci il backup realizzato in precedenza nella memoria dello smartphone o del tablet (puoi usare anche la recovery e il gestore file del computer, se preferisci), quindi avvia il device in modalità recovery e, giunto alla schermata principale di TWRP, fai tap sul pulsante Ripristina. Per concludere, tocca il nome del backup creato poc’anzi ed effettua uno swipe verso destra sulla barra Scorri per ripristinare, che risiede in basso.

Così facendo, verranno ripristinati lo stato del sistema operativo, le app installate su di esso e le relative impostazioni; gli eventuali dati personali presenti nella memoria del dispositivo non verranno eliminati, né sovrascritti.

Come fare backup Android WhatsApp

WhatsApp

Se hai WhatsApp e vuoi fare il backup per evitare di perdere i dati, è bene che tu sappia che, tramite la procedura illustrata nelle righe precedenti, non otterrai i risultati sperati. Per avere una copia di tutte le conversazioni, dovrai andare ad agire direttamente dall’app.

Per farlo apri WhatsApp, poi premi sui tre puntini verticali in alto a sinistra e tocca la voce Impostazioni. Da qui vai sulla voce Chat, poi premi Backup delle chat che trovi nella nuova pagina aperta. Qui troverai l’interfaccia per eseguire il backup, con la voce Backup su Google Drive che indica l’intervallo di tempo ogni qualvolta viene eseguito il backup.

Per impostarlo, tocca su questa voce e scegli se eseguirlo solo quando tocco “Esegui backup”, quotidiano, settimanale oppure mensile. Una volta scelto questo, torna alla pagina precedente e attiva lo switch Includi video se vuoi che i file video vengano inclusi, poi decidi se attivare la voce Backup con rete dati cellulare.

In ultimo, cosa importante da decidere è se vuoi o meno che il tuo backup sia crittografato. Alla voce Backup crittografato end-to-end scegli e imposta una password se vuoi che i tuoi dati siano più sicuri. Questo renderà impossibile da parte di terzi (quindi l’azienda Meta stessa o eventuali altri in grado di rubarli) anche nel caso posseggano il pacchetto dati di backup. Per maggiori dettagli sul backup di WhatsApp, ti lascio alla mia guida sul tema.

Come fare backup foto Android

foto

Se hai tantissime foto che non vuoi assolutamente perdere sul tuo telefono, il backup sul cloud è la soluzione migliore. Come abbiamo visto in precedenza, se hai installato Google Foto il telefono includerà automaticamente anche le foto nella procedura di backup.

Questo però non ti spiega come ottenere una copia dati solo delle foto, visto che quella operazione è generale, quindi andiamo nello specifico. La soluzione migliore (ma non l’unica), è quella d’installare Google Foto e di procedere poi tramite l’app stessa. In alternativa, potresti usare un qualunque servizio cloud e caricare i dati lì sopra, ma è certamente meno pratico.

Detto questo, una volta scaricata l’app di Google Foto, se è il primo avvio ti comparirà automaticamente il messaggio che ti chiede se vuoi eseguire il backup immediatamente. Premi il pulsante Attiva il backup per avviarlo seduta stante, altrimenti premi su Non eseguire il backup per poi procedere dai menu in un secondo momento.

Se vuoi passare dai menu, premi il pulsante con le tue iniziali o la tua foto in alto a destra, poi tocca la voce Attiva il backup e il successivo omonimo pulsante. Una volta fatto questo, tocca i tre puntini in alto a destra seguito dalla voce Impostazioni di backup per configurarlo in dettaglio.

Dalla schermata aperta, potrai scegliere la qualità dei file caricati, se usare o meno i dati mobili, scegliere le cartelle sottoposte a backup e anche gestire il tuo spazio di archiviazione cloud. Se ti servono maggiori informazioni su come fare il backup su Google Foto, puoi leggere la mia guida.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.