Come aprire registro di sistema
Il registro di sistema di Windows è un database in cui sono custodite tutte le impostazioni, le opzioni e le configurazioni del sistema e delle applicazioni installate in esso. Metterci le mani può essere molto pericoloso se non si sa bene quel che si fa, ma questo non vuol dire che bisogna ignorare del tutto come accedervi, né che sia rischioso dargli soltanto uno sguardo.
Questo è il motivo che oggi mi spinge a spiegarti come aprire registro di sistema ed esplorare le chiavi che lo compongono oltre che effettuarne un backup ed eseguire alcune semplici operazioni di manutenzione. Prendilo come un punto di partenza per avvicinarti all’argomento così, magari con il tempo, potresti diventare un esperto e sarai in grado di sistemare i problemi del computer agendo direttamente sul registro di Windows.
Allora dimmi, sei pronto a scoprire quali sono i passaggi che bisogna compiere per poter riuscire nell’impresa? Sì? Fantastico: allora direi di non perdere altro tempo, di rimboccarci le maniche e di cominciare subito a darci da fare. Mi raccomando, effettua tutti i passaggi che sto per indicarti con la massima cautela e non prendere iniziative, per così dire, autonome. In tal caso, te l’ho già accennato, potresti rischiare di compromettere il funzionamento del tuo computer: poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato! Buona lettura e buono studio.
Indice
Come si apre registro di sistema
Come ti ho accennato nella parte iniziale di questo tutorial, il registro di sistema di Windows – per quanto piccolo in termini di spazio – è uno dei componenti fondamentali del sistema operativo: si tratta di un database che, di fatto, contiene tutte le “direttive” che dominano sia il funzionamento dei componenti di Windows, sia quello dei vari programmi installati. Il database in questione è accessibile mediante l’utility Editor del Registro di sistema, integrata praticamente in tutte le edizioni di Windows, a partire da Windows 95.
Aprire l’utility in questione è semplicissimo: per iniziare, schiaccia la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera (il tasto Win è quello raffigurante il logo di Windows, solitamente posto in basso a sinistra), così da richiamare il pannello Esegui/Esegui comando. In seguito, digita il comando regedit.exe
nella casella di testo annessa al pannello che va ad aprirsi e dai Invio. Se necessario, clicca poi sul pulsante Sì, in modo da autorizzare l’esecuzione del comando.
Se, per qualche motivo, non riesci a usare la funzione Esegui comando di cui sopra, puoi accedere all’editor del registro di Windows usando una delle procedure alternative che ti elenco di seguito.
- Apri il menu Start del sistema operativo, digita la parola
regedit
nel campo di ricerca dedicato e clicca sul primo risultato ricevuto (denominato Editor del Registro di sistema). - Apri il menu Start di Windows, clicca sulla voce Tutti i programmi/Tutte le app e recati nella cartella Strumenti di Windows/Sistema Windows. Per finire, fai doppio clic sull’icona relativa all’Editor del Registro di sistema**.
- Apri il Prompt dei comandi oppure una finestra di PowerShell/Terminale Windows in modalità amministratore, impartisci il comando
regedit.exe
e dai Invio. - Apri l’Esplora File di Windows, clicca sull’icona di Questo PC/Computer e fai doppio clic sul nome del disco che contiene Windows (ad es. C:). Fatto ciò, apri la cartella Windows facendo doppio clic sulla sua icona ed esegui il file regedit.exe, posto al suo interno.
La finestra dell’editor del Registro di sistema riprende, in qualche modo, la grafica dell’Esplora File di Windows e ricalca la navigazione “ad albero”; la schermata dell’utility è suddivisa in due sezioni: quella di sinistra, che contiene l’elenco delle chiavi, e quella di destra, mediante la quale si può accedere alle sotto-chiavi e alla lista dei valori.
Sostanzialmente, chiavi e sotto-chiavi si riferiscono a determinati elementi di Windows, oppure dei programmi installati; i valori, invece, definiscono il comportamento dell’elemento oppure del programma a cui è riferita la chiave che lo contiene (ad es. il tipo di font da usare, la dimensione predefinita della finestra, la cartella contenente i file di riferimento, le informazioni relative alle licenze e così via). Di base, il registro di sistema contiene cinque chiavi “principali”, denominate hive, le quali dominano altrettanti aspetti del sistema operativo.
- HKEY_CLASSES_ROOT (o HKCR): questo hive contiene le associazioni di file attive nel computer, ossia le indicazioni circa i programmi da usare per gestire i vari tipi di file (ad es. Blocco Note per i file di tipo .txt, il browser per i file di tipo .html e così via).
- HKEY_CURRENT_USER (o HKCU): è l’hive che archivia alcune impostazioni relative ai programmi installati sul sistema, specifiche per l’utente attualmente connesso (ad es. la directory contenente le variabili d’ambiente oppure quella relativa ai file in esecuzione automatica).
- HKEY_LOCAL_MACHINE (o HKLM): in questo hive risiedono valori e chiavi relative ai componenti “core” del sistema operativo, come il percorso dei driver di periferica, le impostazioni di installazione degli aggiornamenti, le password e le impostazioni di sicurezza di Windows/dei programmi installati, tanto per citarne qualcuno.
- HKEY_USERS: è l’hive che contiene le informazioni relative ai restanti profili utente configurati in Windows, se presenti.
- HKEY_CURRENT_CONFIG: contiene alcune informazioni circa l’utilizzo hardware in uso all’avvio del sistema.
Vista l’importanza del registro di sistema di Windows, gli hive, le chiavi e i rispettivi valori non andrebbero mai modificati o alterati “manualmente” in alcun modo, a meno di non essere perfettamente consapevoli di ciò che si fa. Ad ogni modo, il mio consiglio è quello di realizzare periodicamente un backup del database, in particolare quando ci si accinge ad apportarvi modifiche, da poter ripristinare prontamente in caso di problemi.
Per farlo, una volta avviato l’editor del registro, clicca sulla voce Computer presente in alto a sinistra, apri il menu File collocaot in alto e seleziona la voce Salva…, posta al suo interno. Successivamente, indica la cartella nella quale archiviare il backup di registro, assegna un nome al file contenente il salvataggio e concludi il tutto, cliccando sul pulsante Salva. Se lo desideri, puoi eseguire anche il backup di un singolo hive (o, in generale, di una singola chiave), selezionando quest’ultimo con il mouse e ripetendo la medesima procedura di cui sopra. In caso di dubbi o problemi, da’ un’occhiata alla guida in cui ti spiego come effettuare un backup del registro di sistema.
Come aprire registro di sistema senza regedit
Come dici? Hai apportato una modifica di troppo al registro di Windows e il sistema operativo non si avvia più, pertanto non ti è possibile usare regedit per ripristinare il backup che avevi realizzato proprio per evitare problemi? In tal caso, potrebbe venirti in aiuto la console di ripristino del sistema operativo: usando il supporto d’installazione di Windows, puoi infatti accedere a un ambiente minimale, tramite il quale aprire in modifica l’hive/chiave sul quale intervenire.
Dunque, per prima cosa, procurati il disco o la chiavetta USB d’installazione, relativa al tuo sistema operativo; se non disponi di alcun supporto di questo tipo, puoi realizzarlo con facilità usando un secondo computer, seguendo le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come creare una chiavetta USB avviabile.
Una volta realizzato il supporto d’avvio, inseriscilo nel PC problematico e accendi quest’ultimo: con un pizzico di fortuna, nel giro di pochi secondi, dovresti visualizzare il logo d’avvio di Windows; se dovessi notare la comparsa di un messaggio che ti chiede di premere un tasto per avviare da USB/DVD, esegui quest’ultima operazione.
Qualora dovesse, invece, essere effettuato un tentativo d’avvio della tua copia (ahimè non funzionante) di Windows, devi agire manualmente sulle impostazioni di UEFI/BIOS e predisporre, da lì, l’avvio del computer: se non sai come fare, segui le indicazioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come impostare il BIOS (o UEFI) per l’avvio da USB.
Se tutto è filato liscio, nel giro di qualche minuto, dovresti veder comparire la finestra di selezione della lingua di Windows: imposta dunque la lingua, il formato orario e il layout di tastiera che preferisci usare, clicca sul pulsante Avanti e poi sulla voce Ripristina il computer, posta in basso a sinistra.
Ora, se impieghi Windows 10 oppure Windows 11, fai clic sull’icona Risoluzione dei problemi e poi sulla voce Prompt dei comandi; altrimenti, usa le frecce direzionali della tastiera per selezionare la voce Prompt dei comandi e dai Invio. Se necessario, inserisci la chiave BitLocker usata per la cifratura del disco, oppure la password di uno degli utenti amministratori configurati nel sistema. Con un pizzico di fortuna, dovresti ora ritrovarti al cospetto del Prompt dei comandi.
La prima cosa da fare, ora, è identificare la partizione sulla quale è installato Windows: digita dunque il comando BCDEDIT
nella finestra del Prompt dei comandi, dai Invio e individua la sezione denominata Caricatore di avvio di Windows. Quando l’hai trovata, identifica la voce osdevice e prendi nota della lettera presente dopo la dicitura partition= (ad es. D).
A questo punto, impartisci il comando regedit
, dai Invio e posizionati sull’hive HKEY_LOCAL_MACHINE; fatto ciò, clicca sul menu File > Carica hive…, apri la cartella Questo PC > [disco annotato in precedenza] > Windows > System32 > Config e raggiungi il file .reg contenente l’hive da modificare (ad es. SOFTWARE). Per finire, digita un nome provvisorio con il quale identificare la chiave nel registro di supporto (ad es. SOFTWARE_MODIFICARE) e clicca sul pulsante OK.
Superato anche questo step, non ti resta che aprire la chiave appena creata e intervenire sulle ulteriori sotto-chiavi/valori che hanno condotto al malfunzionamento di Windows: le modifiche apportate saranno istantanee. A lavoro completato, clicca nuovamente sul nome della chiave caricata in precedenza, seleziona questa volta la voce File > Scarica hive… e dai OK, per rimuovere l’hive caricato in precedenza. Se necessario, ripeti la stessa operazione con tutti gli hive ai quali apportare eventuali modifiche.
Al termine del lavoro, chiudi la finestra di regedit, chiudi il Prompt dei comandi e riavvia il computer, premendo la combinazione di tasti Ctrl+Alt+Canc: se hai apportato le modifiche opportune, Windows dovrebbe ora avviarsi nuovamente.
Nota: se hai difficoltà nel modificare manualmente hive, chiavi e valori del registro di sistema, puoi riportare quest’ultimo a uno stato precedente – e presumibilmente funzionante – avvalendoti dei punti di ripristino di Windows. Se non sai come usarli, fa’ riferimento al tutorial che ti ho linkato poc’anzi.
Come aprire un file registro di sistema (.reg)
I file con estensione .reg, come il nome stesso lascia intendere, contengono informazioni circa una determinata combinazione di hive, chiavi e valori appartenenti al registro di sistema; questi elementi possono contenere il backup dell’intero registro che di hive, chiavi e valori, ma possono anche essere usati per modificare il registro stesso (ad es. creando nuove chiavi/valori, modificando chiavi/valori esistenti e così via). Per unire un file .reg al registro di sistema e apportare gli eventuali cambiamenti presenti al suo interno, basta fare doppio clic sull’icona del file stesso e rispondere affermativamente al messaggio che compare in seguito.
D’altra parte, non si dovrebbe mai unire un file .reg al registro di Windows, specie se proviene da fonti sconosciute, in quanto tale operazione potrebbe compromettere la stabilità e la sicurezza del computer, dei programmi e dei dati presenti su di esso. A tal proposito, ti sarà utile sapere che il contenuto di file .reg è sempre di tipo testuale: pertanto, puoi dare un’occhiata al contenuto di un file .reg, e avere una chiara idea sui cambiamenti che la sua unione andrebbe ad apportare al registro, aprendolo direttamente con il Blocco Note di Windows.
Per riuscirci, fai clic destro sull’icona del file in questione, seleziona la voce Apri con dal menu che ti viene proposto e clicca sulla voce Blocco Note: nel giro di qualche istante, l’intero contenuto del file verrà mostrato nell’editor di testo predefinito di Windows. Per avere un’idea dei cambiamenti che il file .reg potrebbe apportare al registro, leggi attentamente le definizione degli hive, delle chiavi e dei valori presenti al suo interno: a tal proposito, potrebbe esserti d’aiuto la guida ufficiale alla creazione di un file .reg, disponibile sul sito Web di Microsoft.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.