Come eseguire chkdsk
Da qualche giorno il tuo computer risulta estremamente lento? Ogni volta che provi a copiare o a spostare un file sul PC vengono visualizzati degli strani messaggi di errore? Forse l’hard disk del tuo computer ha qualche problema, questo però non significa che devi sostituirlo.
A volte, i problemi degli hard disk si verificano solo a livello software e Windows, per fortuna, integra uno strumento che permette di risolverli facilmente. Questo strumento si chiama chkdsk (abbreviazione di Check Disk, controllo del disco) e consente di riparare tutti gli errori che impediscono comunemente agli hard disk di funzionare correttamente.
Segui le indicazioni che sto per darti e scopri come eseguire chkdsk, ti assicuro che è molto più semplice di quello che immagini. Se l’hard disk del tuo PC non ha danni a livello hardware – cosa che mi auguro di vero cuore – riuscirai ad individuare i problemi che lo affliggono e a risolverli senza spendere un centesimo. In bocca al lupo!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come eseguire chkdsk su Windows 11
- Come eseguire chkdsk Windows 10
- Come eseguire chkdsk Windows 7
- Come eseguire chkdsk all'avvio
- Come eseguire chkdsk dal BIOS
Informazioni preliminari
Prima di spiegarti, nel concreto, come eseguire chkdsk sul computer, lascia che ti dia qualche informazione in più in merito alle potenzialità di questo piccolo ma utilissimo software.
Chkdsk, il cui nome è l’abbreviazione di check-disk, è una utility presente sulle più recenti versioni di Windows in grado di analizzare dischi, partizioni e drive esterni alla ricerca di problemi logici e fisici presenti sugli stessi.
Nel dettaglio, chkdsk è in grado di trovare e risolvere, nella maggior parte dei casi, gli errori riguardanti il file system (che può essere FAT32, exFAT o NTFS) causati da un’errata/incompleta scrittura dei dati su disco, oltre che identificare i settori danneggiati: qualora il danno al settore fosse di lieve entità e causato da un file illeggibile e/o scritto in modo errato, chkdsk può tentare di riportare alla normalità l’attività del settore (ciò, tuttavia, non garantisce il ripristino dei dati archiviati nello stesso).
Se, invece, il settore è danneggiato a causa di un malfunzionamento fisico del disco, chkdsk fa sì che Windows lo identifichi come non utilizzabile e, pertanto, non archivi più dati sullo stesso: è questo il motivo per il quale, a seguito di una riparazione automatica con chkdsk, lo spazio su disco potrebbe risultare diminuito rispetto a quello disponibile in precedenza. In casi come questo, il disco andrebbe sostituito il prima possibile, prima della sua rottura definitiva.
Nelle versioni obsolete di Windows (come Windows 9x, per esempio) era invece presente ScanDisk, un software dal funzionamento del tutto simile a quello di chkdsk, in grado di analizzare ed eventualmente risolvere gli errori del disco (ove possibile); a differenza di quest’ultimo, però, ScanDisk è in grado di analizzare soltanto dischi dotati di file system FAT12, FAT16 o FAT32. Altra differenza tra i due software è la possibilità di analizzare più dischi per volta, presente in ScanDisk (è sufficiente impartire il parametro /all) ed eliminata poi nel suo successore.
Tema di questa mia guida sarà spiegarti, concretamente, come effettuare un controllo del disco (e l’eventuale risoluzione degli errori trovati) utilizzando sia l’interfaccia grafica di chkdsk, integrata in Windows, sia il Prompt dei comandi.
Come eseguire chkdsk su Windows 11
Se stai utilizzando Windows 11 e vuoi usare chkdsk per verificare la presenza di errori nel file system e correggerli automaticamente, apri il menu Start (puoi farlo cliccando sull’icona di Windows in basso oppure premendo il tasto Windows sulla tastiera) e digita nella barra di ricerca cmd o Prompt dei comandi, che è lo strumento che ci serve per eseguire chkdsk.
Una volta che vedrai il risultato Prompt dei comandi apparire, fai clic destro su di esso e scegli l’opzione Esegui come amministratore. Questo passaggio è fondamentale perché per eseguire chkdsk sono necessari i permessi di amministratore. Se ti viene chiesta conferma tramite il Controllo dell’account utente, clicca su Sì.
Ora sei pronto per eseguire chkdsk come amministratore: nella finestra nera che si apre (il Prompt dei comandi), digita il comando chkdsk C: /f
dove C: rappresenta la lettera del disco che vuoi controllare. Nella maggior parte dei casi, C: è l’unità principale del tuo computer, quella in cui è installato il sistema operativo. Se vuoi controllare un altro disco, ti basta cambiare la lettera. Il parametro /f dice invece a chkdsk di correggere eventuali errori rilevati.
A questo punto, se l’unità che stai controllando è in uso (ad esempio, se stai tentando di controllare l’unità dove è installato Windows stesso), il sistema ti informerà che il controllo non può essere eseguito immediatamente e ti chiederà se vuoi programmare il controllo al prossimo riavvio. Ti verrà richiesto di digitare S (per “Sì”) e poi premere Invio. Questo farà sì che chkdsk venga eseguito automaticamente al prossimo riavvio del computer, prima che il sistema operativo venga caricato.
Dopo aver confermato, riavvia semplicemente il computer. Durante il riavvio, vedrai una schermata che indica che chkdsk sta verificando il disco e correggendo eventuali problemi. Questo processo potrebbe durare qualche minuto o anche di più, a seconda della dimensione e delle condizioni del disco.
Una volta completata la procedura, Windows 11 si avvierà normalmente e, se tutto è andato bene, eventuali errori sul disco saranno stati risolti. Non è sempre necessario eseguire chkdsk, ma farlo periodicamente può contribuire a mantenere il tuo computer in buona salute.
Se hai bisogno di opzioni più avanzate, puoi anche eseguire chkdsk con altri parametri. Ad esempio, il parametro /r non solo corregge gli errori, ma recupera anche i dati da eventuali settori danneggiati. Il comando completo sarebbe quindi chkdsk C: /f /r
. Tuttavia, per la maggior parte degli utenti alle prime armi, l’opzione /f è più che sufficiente per risolvere i problemi più comuni.
Se preferisci evitare di utilizzare il Prompt dei comandi per eseguire il controllo del disco, puoi seguire una procedura altrettanto efficace direttamente tramite l’interfaccia grafica di Windows 11, senza dover digitare comandi.
Per eseguire chkdsk tramite l’interfaccia grafica, il primo passo è aprire Esplora file. Puoi farlo cliccando sull’icona della cartella gialla nella barra delle applicazioni (di solito si trova in basso sullo schermo) oppure premendo i tasti Windows+E sulla tastiera. Una volta aperto Esplora file, individua nella colonna di sinistra la voce Questo PC e cliccaci sopra per visualizzare tutte le unità di memoria collegate al tuo computer.
Ora, trova l’unità che vuoi controllare (nella maggior parte dei casi si tratta dell’unità C:, dove è installato il sistema operativo). Fai clic destro sull’unità in questione e seleziona Proprietà dal menu contestuale che appare. Nella finestra delle proprietà dell’unità, vai alla scheda Strumenti.
In questa scheda, vedrai la sezione Controllo errori. Qui, c’è un pulsante chiamato Controlla. Clicca su di esso per avviare la procedura di verifica del disco. A questo punto, Windows 11 potrebbe dirti che non sono stati rilevati errori sul disco, ma ti offrirà comunque la possibilità di eseguire un controllo manuale. Clicca su Analizza e ripara l’unità per avviare il processo di controllo.
Una volta avviato, il sistema analizzerà il disco per verificare la presenza di errori nel file system. Se rileva problemi, cercherà di correggerli automaticamente. Questo processo potrebbe durare qualche minuto, a seconda della dimensione dell’unità e dalla quantità di dati presenti.
Se l’unità che stai verificando è quella dove è installato Windows, potrebbe apparire un messaggio che ti informa che il controllo verrà effettuato al successivo riavvio del sistema, proprio come succede con il Prompt dei comandi. In tal caso, dovrai riavviare il computer affinché il controllo venga completato.
Come eseguire chkdsk Windows 10
Eseguire chkdsk Windows 10 è un’operazione davvero semplicissima, che puoi effettuare su qualsiasi disco/partizione configurato nel computer. Per procedere, apri l’Esplora File, cliccando sull’icona della cartella gialla residente nella barra delle applicazioni, seleziona la voce Questo PC dalla barra laterale di sinistra e individua, all’interno della schermata successiva, il disco o la partizione da esaminare.
Ora, fai clic destro sull’icona del disco scelto, seleziona la voce Proprietà dal menu contestuale visualizzato e, giunto alla finestra successiva, fai clic sulla scheda Strumenti, collocata in alto. Per avviare l’analisi del disco, premi il pulsante Controlla annesso al riquadro Controllo errori, clicca dunque sulla voce Analizza unità situata nel messaggio d’avviso che compare subito dopo e attendi che il controllo del disco e la correzione degli errori trovati vengano portati a termine.
Al termine della procedura, che potrebbe durare anche diverse ore (a seconda della dimensione del disco e dei file archiviati sullo stesso), visualizzerai una finestra indicante l’esito dell’analisi e la lista degli errori corretti, se presenti.
Nota: all’interno di Windows 10 è implementato un sistema di controllo che esamina costantemente lo stato del disco di sistema. Per questo motivo, il controllo manuale del drive su cui è installato Windows (solitamente C:) potrebbe non essere necessario.
Come eseguire chkdsk Windows 7
I passaggi da compiere per effettuare l’analisi dei dischi su Windows 7 non sono molto dissimili rispetto a quelli visti poco fa. Tanto per cominciare, fai doppio clic sull’icona Computer che risiede sul desktop o, in alternativa, apri il menu Start (cliccando sul pulsante a forma di bandierina collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e seleziona la voce Computer che risiede al suo interno.
Ora, fai clic destro sull’icona del disco da analizzare, seleziona la voce Proprietà dal menu contestuale visualizzato e raggiungi la scheda Strumenti, mediante l’apposita voce che risiede in alto.
A questo punto, fai clic sul pulsante Esegui ScanDisk… collocato nel riquadro relativo al Controllo errori, scegli se correggere automaticamente gli errori del file system (che è praticamente come eseguire chkdsk /F da Prompt dei comandi) e se cercare i settori danneggiati e tentarne il ripristino, apponendo il segno di spunta accanto alle caselle proposte, dunque premi il pulsante Avvia e attendi che l’analisi del disco venga portata a termine.
Se hai scelto di esaminare il disco su cui è installata la copia di Windows 7 in esecuzione (ad es. C:), visualizzerai un messaggio indicante l’impossibilità di eseguire il controllo del disco durante l’uso: in questo caso, ciò che devi fare è cliccare sul pulsante Pianifica il controllo del disco e riavviare il computer, affinché l’analisi del drive venga effettuata prima dell’avvio di Windows. Anche in questo caso, la procedura può durare diverse ore.
Nota: sebbene il pulsante dedicato all’esecuzione del test sul disco sia denominato Esegui ScanDisk, il test verrà di fatto eseguito mediante chkdsk.
Come eseguire chkdsk all’avvio
Se, per una maggiore sicurezza, vuoi eseguire chkdsk all’avvio del computer, prima ancora che Windows venga caricato completamente e non esegui Windows 7 (che agisce sempre in questo modo, per l’analisi del disco di sistema), puoi servirti di un “trucchetto” che consiste nel contrassegnare un disco come danneggiato e far sì che Windows lo analizzi al riavvio successivo.
Farlo è davvero semplicissimo: per prima cosa, apri l’Esplora File, cliccando sull’icona raffigurante una cartella gialla collocata nella barra delle applicazioni, clicca sull’icona Questo PC/Computer che risiede nella barra laterale di sinistra e annota la lettera di unità (ad es. C:) relativa al disco che vuoi analizzare.
Successivamente, apri il Prompt dei comandi di Windows in modalità Amministratore nel seguente modo: recati nella cartella Sistema Windows/Accessori Windows situata nel menu Start, fai clic destro sull’icona del Prompt dei comandi, seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu visualizzato su schermo e premi il pulsante Sì, per confermare la volontà di procedere.
Nella finestra del Prompt dei comandi che a questo punto dovrebbe essersi aperta, impartisci il comando fsutil dirty set X:
, sostituendo a X: la lettera di unità annotata in precedenza, e premi il tasto Invio della tastiera: se tutto è andato per il verso giusto, il disco scelto sarà contrassegnato come danneggiato.
A questo punto, non ti resta che riavviare il computer e attendere che l’analisi del disco venga portata a termine in fase di pre-avvio.
Come eseguire chkdsk dal BIOS
Se, per qualche motivo, non sei riuscito ad avviare chkdsk usando i metodi proposti finora perché, ad esempio, la tua copia di Windows non funziona più in modo corretto, puoi tentare di ottenere lo stesso risultato utilizzando la console di ripristino di Windows, che può essere richiamata avviando il computer da un supporto d’installazione del sistema operativo, tramite UEFI/BIOS. Affinché il tutto riesca con successo, devi però rispondere a due requisiti fondamentali.
- Devi essere in possesso di una chiavetta USB/DVD contenente una copia di Windows. Se non ne disponi, puoi crearla facilmente attenendoti ai passaggi che ti ho fornito in questo tutorial.
- Devi impostare UEFI/BIOS per l’avvio da USB o da disco ottico, a seconda del supporto d’installazione in tuo possesso. Se non sai come fare, da’ pure uno sguardo alla mia guida su come entrare nel BIOS, nella quale ti ho spiegato come procedere.
A questo punto, inserisci la chiavetta USB/DVD di Windows nel computer, riavvialo, premi un tasto qualsiasi, per far partire il computer dal supporto d’installazione, e attieniti alle istruzioni più adatte alla copia di Windows in tuo possesso.
- Windows 10/Windows 8.1 – seleziona la lingua, il formato orario e il layout di tastiera, clicca sul pulsante Avanti e poi sulla voce Ripristina il computer collocata in basso a sinistra. Ora, premi sulle icone relative alla Risoluzione dei problemi e al Prompt dei comandi per accedere alla console di ripristino.
- Windows 7 – scegli la lingua, il formato orario e il layout di tastiera, clicca sul pulsante Avanti, seleziona la voce Ripristina il computer collocata in basso a sinistra, scegli il sistema operativo su cui intervenire, se necessario e, infine, clicca sulla voce Prompt dei comandi.
A questo punto, per avviare l’analisi del disco, digita il comando chkdsk X:
(sostituendo a X: la lettera d’unità del disco da esaminare, ad es. C:) e premi il tasto Invio della tastiera. Se, invece, vuoi analizzare il disco e procedere con la correzione automatica degli errori fisici e logici, devi invece impartire il comando chkdsk X: /F /R
.
Come avrai sicuramente capito, è possibile personalizzare le modalità di esecuzione del controllo (e della correzione errori) tramite appositi parametri. Di seguito te ne elenco alcuni.
- /F ripara gli errori sul disco.
- /V su unità in FAT/FAT32, mostra il nome e il percorso completo di tutti i file sul disco.
- /R localizza i settori del disco danneggiati e prova a recuperare le informazioni contenute in essi (implica l’uso della variabile /F).
- /L:xxx fissa le dimensioni del file di log (in KB). Solo per volumi NTFS.
- /X forza lo smontamento dei volumi (implica l’uso della variabile /F).
- /I controlla gli indici in maniera meno approfondita. Solo per volumi NTFS.
- /C salta il controllo dei cicli nella struttura delle cartelle. Solo per volumi NTFS.
- /B cancella la lista dei cluster danneggiati (implica l’uso della variabile /R). Solo per volumi NTFS.
- /scan corregge tutti gli errori che si possono correggere senza riavviare il PC (richiede Windows 8 o successivi).
- /spotfix corregge gli errori del disco al riavvio successivo del PC (richiede Windows 8 o successivi ed è molto più veloce della correzione con i parametri /F ed /R standard).
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.