Come faccio a sapere quanto pago a kWh
Negli ultimi tempi sei estremamente attento alla gestione delle spese familiari e, in particolare, sei alle prese con la verifica dei consumi relativi all’energia elettrica, con lo scopo di controllare gli importi riportati in bolletta, cercare di ottimizzarli per risparmiare qualcosa e, perché no, guardarti bene intorno per scegliere la tariffa luce più conveniente per te. Nel farlo, però, ti manca un dato essenziale: il costo dei kWh definito dal tuo gestore.
Se ho letto bene le tue intenzioni e, dunque, ti stai effettivamente chiedendo “come faccio a sapere quanto pago a kWh?”, ho un’ottima notizia da darti: nei prossimi capitoli, infatti, ti spiegherò come scoprire (e come calcolare) facilmente tale importo a partire dalla lettura della bolletta della fornitura energetica.
In aggiunta a ciò, ti fornirò qualche suggerimento su come controllare i consumi giornalieri della tua abitazione tramite appositi strumenti forniti dal tuo fornitore di energia e su come tenere d’occhio i consumi dei tuoi elettrodomestici. Come dici? Non vedi l’ora di saperne di più? In tal caso ti lascio sùbito alla lettura della guida: trovi spiegato tutto qui sotto!
Indice
Come capire quanto si paga a kWh
Prima di spiegarti come capire quanto si paga a kWh, credo sia opportuno fare alcune brevi precisazioni che ti aiuteranno a comprendere meglio i prossimi paragrafi. Innanzitutto, come probabilmente già saprai, tale sigla rappresenta i chilowattora (o kilowattora), ovvero l’unità di misura della potenza consumata in un’ora: questa, dunque, viene utilizzata come unità di fatturazione dell’energia elettrica.
Per completezza di informazioni (e onde evitare fraintendimenti), ci tengo a precisare che esiste un’altra unità di misura a cui si fa spesso riferimento quando si parla di energia elettrica, ovvero il kW (chilowatt o kilowatt): questa si distingue dal kWh in quanto rileva la quantità di energia assorbita istantaneamente e, dunque, non risulta utile ai fini del calcolo delle spese.
Se disponi di un contatore elettronico digitale, puoi visualizzare il dato dei kW (il quale viene aggiornato solitamente ogni due minuti) sul relativo display premendo l’apposito pulsante. Inoltre, serve anche a definire la potenza massima disponibile da contratto: tipicamente, per un’abitazione standard corrisponde a 3 kW, ma può partire da 1,5 kW e arrivare fino a 10 kW per impianti industriali. A questi va aggiunto un 10% di tolleranza: se, ad esempio, il tuo contratto è di 3kW, potrai sfruttare al massimo una potenza istantanea di 3,3 kWh.
Tornando al tema principale di questa guida, c’è un’altra variabile che occorre tenere in forte considerazione per ottenere il costo dei kWh, ossia le fasce orarie: nel caso in cui tu abbia stipulato un contratto con tariffa bioraria, troverai in bolletta l’indicazione dei consumi distinti per prima fascia (F1), in vigore dalle 08.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì, e seconda/terza fascia (F23 — di norma sono accorpate) la quale parte dalle 19 fino alle 08.00 del giorno successivo e tutto il giorno nei weekend e nei giorni festivi. I contratti monorari, invece, hanno unicamente l’indicazione della fascia F0.
Devi sapere, in considerazione di ciò, che a ogni fascia oraria è associato un livello di prezzo diverso, allo scopo di favorire comportamenti virtuosi da parte degli utenti affinché i consumi vengano concentrati, ove possibile, nella fascia F23, il cui costo è più conveniente.
Fatte queste opportune premesse, andiamo a scoprire ora, bolletta alla mano, come vedere quanto si paga a kWh: lo schema del documento di sintesi rilasciato dal tuo fornitore, infatti, è sostanzialmente lo stesso a prescindere dall’operatore, in quanto la sua struttura è stata stabilita dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).
Ora, leggendo il dettaglio della bolletta, ti renderai facilmente conto del fatto che l’importo totale non si basa solo sui consumi netti di vendita di energia, ma anche su una serie di spese aggiuntive (ad esempio trasporto, oneri di sistema, servizi addizionali, imposte varie). Se, dunque, sei interessato a ottenere solo il costo della vendita in kWh, devi necessariamente isolare tale valore da tutte le altre voci, identificando sostanzialmente quello relativo alle spese per l’energia.
Quest’ultimo include anche i costi PCV (commercializzazione e vendita) e dispacciamento (PD). Se desideri ottenere il prezzo della materia al netto dei suddetti valori, ai fini ad esempio di una eventuale comparazione con offerte di altri gestori (verifica bene prima come è composto il prezzo kWh proposto all’interno delle relative condizioni economiche), dovrai dunque sottrarli. Qualora non fossero riportati direttamente in bolletta, ti consiglio di verificare tali dati nel contratto di fornitura o contattare il tuo gestore per ricevere informazioni aggiornate. Il PCV è rappresentato solitamente da un costo fisso mensile espresso in euro, mentre il PD è riportato in euro a kWh.
Una volta fatto ciò, puoi ricavare il costo medio effettivo (quindi non distinto per fascia oraria) dei kWh dividendo tale importo per il consumo totale rilevato nel periodo di riferimento della bolletta, rappresentato alla voce Totale energia attiva kWh: se, ad esempio, l’importo della vendita di energia ammonta a 80 euro e il consumo complessivo risulta di 520 kWh, il costo unitario ammonterà a circa 0,153 euro/kWh.
Ad ogni modo, la bolletta riporta anche costi e consumi per singola fascia: il calcolo da fare è il medesimo, ma ovviamente vanno rapportati correttamente prezzi e valori delle rispettive fasce di consumo.
Come faccio a sapere quanto pago a kWh: Servizio Elettrico
Se ti stai chiedendo quanto si paga a kWh l’energia erogata da SEN (il Servizio Elettrico Nazionale), anche in questo caso è necessario per prima cosa reperire l’ultima bolletta. Non disponi della copia cartacea? In tal caso puoi ottenere il documento collegandoti con il tuo browser preferito al sito ufficiale del gestore ed eseguendo l’accesso con le credenziali definite in fase di registrazione (indirizzo email e password).
Se non li ricordi, clicca sulla voce Recupera la password ivi presente e segui i semplici passaggi che ti verranno mostrati per definirne una nuova. Qualora, invece, non avessi ancora provveduto a eseguire la registrazione, ti basterà premere sull’apposita voce e compilare i vari moduli proposti per associare il tuo numero cliente e confermare i restanti dati personali.
Una volta fatto l’accesso, se hai più contratti attivi seleziona il numero di fornitura del quale vuoi ottenere informazioni dal menu a tendina posto in alto a destra, quindi clicca sul pulsante La tua bolletta nella schermata sottostante: verrai rimandato a una nuova pagina con l’elenco delle ultime bollette emesse.
Arrivato a questo punto, fai clic sul pulsante con il simbolo di una freccia che punta verso il basso in corrispondenza dell’ultima bolletta, all’interno della colonna Bolletta di dettaglio, e il documento verrà contestualmente scaricato in formato PDF. Potrai, in tal modo, consultare i dati necessari al calcolo del costo dei kWh così come mostrato nel capitolo precedente.
Dato che, almeno nel momento in cui scrivo, non esiste un’app dedicata del gestore in questione, se desideri utilizzare il tuo dispositivo mobile dovrai necessariamente seguire i medesimi step descritti nei paragrafi precedenti. Ad ogni modo, qualora dovessi avere necessità di contattare gli operatori del gestore per qualsiasi delucidazione o problema, ti rimando alla lettura di questa mia guida dedicata, dove troverai tutti i riferimenti del servizio clienti di SEN.
Come faccio a sapere quanto pago a kWh: Enel
Hai sottoscritto un contratto con Enel Energia e, dunque, vorresti sapere come utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’operatore in questione per sapere quanto paghi a kWh? Nessun problema, ti spiego sùbito le varie opzioni che hai a disposizione.
La soluzione migliore, a mio avviso, consiste nell’utilizzo della comoda app ufficiale del gestore compatibile con Android (verifica la sua presenza su store alternativi se il tuo device non dispone dei servizi Google) e iOS/iPadOS. Quest’ultima, infatti, permette di accedere a un documento di dettaglio dove è possibile ottenere il dato senza bisogno di cimentarsi in alcun calcolo.
Una volta scaricata l’applicazione, esegui l’accesso con le credenziali definite in fase di registrazione. Se ancora non disponi di un account, puoi avviare la registrazione direttamente dall’app mediante l’apposito pulsante: dovrai seguire una semplice procedura guidata durante la quale ti verranno richiesti alcuni dati personali (nome, cognome, codice fiscale), dopodiché dovrai eseguire la convalida del numero di cellulare tramite l’apposito PIN che ti verrà inviato via SMS.
Una volta autenticato, fai tap sulla sezione Forniture posta in basso a sinistra, quindi premi sul riquadro Luce ivi presente. Successivamente, pigia sull’ultima fattura disponibile nella sezione Bollette e, nella schermata seguente, premi sulla dicitura Scarica dettaglio importi prima e Salva poi per eseguire il download di una copia del documento in questione sulla memoria del tuo smartphone/tablet o in uno dei servizi cloud ai quali sei iscritto.
Una volta aperto il relativo PDF, potrai visualizzare una tabella nella quale è riportato il costo unitario dei kWh (Prezzo unitario) rapportato alla quantità di energia consumata nelle varie fasce, ivi compreso il dettaglio delle perdite in rete.
Desidero segnalarti anche un altro utile strumento messo a disposizione dall’app Enel Energia che, sono certo, ti aiuterà a tenere sotto controllo le abitudini di consumo: per accedervi, sfiora il riquadro Luce nella schermata Forniture come visto poc’anzi, quindi premi sulla funzione Monitora i tuoi consumi.
Come puoi vedere tu stesso, lo schema ivi presente permette di verificare l’energia impiegata mensilmente, giorno per giorno (è sufficiente pigiare sulla relativa barra per ottenere tale dato) e anche su base oraria (opzione Vai al dettaglio orario).
Se, invece, ti trovi a operare da PC, puoi consultare le bollette emesse da Enel Energia accedendo al sito ufficiale di Enel: per accedere ti basta pigiare sul simbolo dell’omino posto in alto a destra e inserire i tuoi dati di accesso (o premere i pulsante relativi a Google e Facebook se hai scelto di associare i relativi account).
Una volta completato l’accesso, clicca sul pulsante Visualizza le bollette posto all’interno del riquadro Luce nella sezione Le tue forniture per essere rimandato alla pagina con l’elenco delle ultime bollette emesse.
A seguire, fai clic sul simbolo dei tre puntini verticali posto in corrispondenza della fattura più recente e pigia sulla voce Scarica PDF bolletta dal menu contestuale per eseguirne il download nella memoria del tuo computer. Recati, infine, nella cartella di download e apri il PDF in questione con un doppio clic sull’elemento; fai quindi riferimento alle istruzioni riportate in un capitolo precedente per effettuare il calcolo del costo a kWh.
Per qualsiasi problema riscontrato in fase di accesso, registrazione o utilizzo delle funzioni messe a disposizione da Enel tramite l’app o il sito ufficiale, ti consiglio di contattare gli operatori del servizio; qui puoi trovare tutti i riferimenti che ti servono.
Come calcolare il consumo kWh di un elettrodomestico
Ora che sei riuscito a calcolare correttamente quanto paghi effettivamente a kWh tramite la consultazione della tua bolletta o dell’eventuale documento di dettaglio accessorio prodotto dal tuo gestore di energia elettrica, ti sei reso conto che in alcune fasce orarie si verificano dei consumi “sospetti”: temi, in sostanza, che alcuni dei tuoi apparecchi più energivori incidano in maniera piuttosto pesante sulla fattura, e vorresti comprensibilmente approfondire la questione per capire come calcolare il consumo kWh di un elettrodomestico.
Per cominciare, posso suggerirti di verificare direttamente l’etichetta dei consumi energetici (per intenderci, quella dove è indicata la classe di appartenenza del prodotto) o il relativo manuale delle istruzioni incluso nella confezione di vendita: qui, di norma, è riportato direttamente tale valore e il lasso di tempo al quale fa riferimento.
Se il dato non è presente o non trovi più la certificazione in questione, puoi all’occorrenza eseguire una ricerca sul sito Internet del produttore per ottenere i consumi. Infine, se sei a conoscenza della potenza in watt del singolo apparecchio, puoi anche procedere moltiplicando il valore in questione per le ore di utilizzo, per poi dividere il risultato per 1000.
Come puoi facilmente immaginare, però, in questo modo andresti a ottenere solo una stima approssimativa dei consumi: molti elettrodomestici, infatti, sono soggetti a frequenti variazioni di potenza in base alle condizioni di utilizzo e alle fasi nelle quali è suddiviso il loro lavoro. Per fare un semplice esempio, un forno ha consumi differenti in base alla temperatura alla quale viene impostato, e raggiunge il massimo della potenza nella fase di riscaldamento, mentre quella di mantenimento richiede meno energia.
Se, in virtù di quanto appena esposto, reputi che sia necessario ottenere dei dati più precisi, in tal caso ti suggerisco di avvalerti di appositi misuratori di corrente i quali, una volta applicati fra la presa a muro e la presa dell’apparecchio, consentono di tenere traccia in maniera estremamente precisa dell’energia assorbita da quest’ultimo durante l’uso.
In commercio puoi trovarne di diverse tipologie: quelli più semplici sono in grado di misurare istantaneamente i consumi e mostrano in un display integrato tutte le statistiche di utilizzo dell’elettrodomestico collegato, le quali sono facilmente richiamabili tramite appositi pulsanti. Questi, inoltre, solitamente sono dotati anche di utili sistemi di protezione da sovraccarico.
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Anche molti modelli di smart plug permettono di monitorare i consumi, sebbene la loro funzione principale sia quella di poter controllare da remoto i dispositivi collegati mediante l’applicazione di riferimento o, se compatibili, tramite comandi vocali impartiti a dispositivi come Amazon Echo o Google Home.
A differenza delle prese illustrate in precedenza, queste ultime non sono dotate di schermo e, dunque, occorre preventivamente associarle tramite Wi-Fi all’app di riferimento del prodotto (le informazioni per il download e l’utilizzo sono indicate nelle istruzioni incluse nella confezione) per poter ottenere i dati relativi all’energia utilizzata dall’elettrodomestico ad essa collegato. Una delle più diffuse in questo ambito è indubbiamente Smart Life, compatibile con smartphone e tablet Android (anche su store alternativi) e iPhone/iPad.
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Nel caso in cui volessi approfondire l’argomento, sono certo che troverai particolarmente utile il mio tutorial su come comandare una presa intelligente a distanza, nella quale ti illustro per filo e per segno gli step per l’associazione e l’utilizzo di questa tipologia di device.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.