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Come far lampeggiare un LED

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Ti sei mai chiesto come fanno a lampeggiare le luci delle insegne, delle decorazioni natalizie o di certi dispositivi elettronici? Tutto parte da un concetto molto semplice: far accendere e spegnere un LED a intervalli regolari. Si tratta di uno degli esperimenti base più utili per chi vuole avvicinarsi al mondo dell'elettronica, anche senza esperienze passate.

Se sei interessato all'argomento a questo punto sicuramente ti chiederai come far lampeggiare un LED? Sei fortunato! In questa mia guida ti spiegherò passo dopo passo come realizzare un piccolo circuito in grado di farlo. Vedremo insieme quali componenti ti servono (tranquillo, sono pochissimi e facilmente reperibili), come collegarli correttamente e come creare un semplice sistema per controllare il tempo di accensione e spegnimento. Il tutto in modo chiaro, accessibile e senza tecnicismi inutili.

Non serve essere esperti: bastano pochi componenti, un pizzico di curiosità e la voglia di imparare. Pronto a vedere il tuo primo LED lampeggiare? Iniziamo subito!

Come far lampeggiare un LED

Come far lampeggiare un LED

Hai mai visto un LED lampeggiare e ti sei chiesto come si fa a ottenere quell'effetto? Far lampeggiare un LED è molto più semplice di quanto immagini e non servono competenze particolari o strumenti costosi.

Per iniziare, ti bastano pochi componenti di base. Il primo è ovviamente il LED, cioè un piccolo diodo che emette luce quando attraversato dalla corrente elettrica. Ma attenzione: non puoi collegarlo direttamente a una batteria o a una fonte di alimentazione, altrimenti rischi di danneggiarlo. Per tale ragione ti servirà una resistenza: questo componente ha il compito di limitare la corrente in modo da proteggere il LED.

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A questo punto potresti chiederti come fare per farlo accendere e spegnere da solo, senza toccare nulla. La risposta è semplice: ti serve un sistema che generi un segnale elettrico intermittente. Il metodo più comune è utilizzare un componente chiamato temporizzatore, come il circuito integrato 555, che permette di creare impulsi regolari con pochi collegamenti.

Per montare il tutto in modo pratico e ordinato, ti consiglio di usare una breadboard, una base forata che permette di collegare i componenti senza saldature. Ti serviranno anche alcuni cavetti ponte detti “jumper” per fare i collegamenti tra i vari elementi del circuito, e ovviamente una fonte di alimentazione, come una batteria da 9V o un piccolo alimentatore.

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Una volta che hai raccolto tutto l'occorrente, puoi finalmente passare alla pratica e costruire un semplice circuito in grado di far lampeggiare un LED automaticamente. Per farlo, non serve alcun tipo di programmazione: ti basta utilizzare alcuni componenti molto comuni e facili da reperire, tra cui il protagonista di questo esperimento, ovvero il circuito integrato 555.

Il 555 è un piccolo chip estremamente versatile che può funzionare da timer, da oscillatore o da generatore di impulsi. In questo caso, lo utilizzeremo in modalità astabile, cioè in una configurazione che permette di produrre un segnale continuo che accende e spegne il LED a intervalli regolari. Il tempo che il LED rimane acceso o spento dipende dai valori dei componenti che andrai a collegare al chip, nello specifico una resistenza e un condensatore. Con questi pochi elementi, puoi creare un effetto lampeggiante completamente automatico.

Il collegamento è abbastanza semplice. Il chip 555 ha otto piedini: il piedino 8 va collegato al positivo dell'alimentazione, mentre il piedino 1 al negativo (GND). Una resistenza va posta tra il piedino 7 (discharge) e il piedino 8, e un'altra tra il piedino 7 e il piedino 6 (threshold), che sarà collegato anche al piedino 2 (trigger). Tuttavia, in alcune configurazioni modificate è possibile usare una sola resistenza insieme a un diodo per semplificare il circuito. Poi, tra il piedino 6 e GND, collega un condensatore. Il piedino 3 è quello da cui esce il segnale: qui puoi collegare il piedino positivo del LED, passando da una resistenza da 220 ohm, per proteggere il LED, mentre il piedino negativo andrà verso GND.

Una volta completato il circuito sulla tua breadboard e alimentato con una batteria da 9V o un alimentatore da banco, il LED inizierà a lampeggiare automaticamente. Inserisci una resistenza di limitazione prima dell'alimentazione per salvaguardare il circuito. Se vuoi modificare la velocità del lampeggio, ti basta cambiare il valore della resistenza o del condensatore: valori più alti produrranno lampeggi più lenti, mentre valori più bassi renderanno il lampeggio più rapido.

Come far lampeggiare un LED con Arduino

Come far lampeggiare un LED con Arduino

Se hai a disposizione una scheda Arduino , far lampeggiare un LED è uno degli esperimenti migliori per iniziare a capire come funziona la programmazione applicata all'elettronica. È un progetto molto semplice che puoi realizzare in pochi minuti, anche se non hai mai fatto nulla di simile prima d'ora.

Eccoti quindi tutte le istruzioni necessarie su come far lampeggiare un LED con Arduino. Per cominciare, dovrai dotarti di tutti i componenti necessari. Stai tranquillo, l'attrezzatura necessaria si limita a pochi strumenti essenziali: una scheda Arduino Uno (o una compatibile), un LED di qualsiasi colore, una resistenza da 220 ohm, una breadboard per collegare tutto senza saldature, alcuni cavetti jumper e un cavo USB per collegare la scheda al computer. Se hai acquistato un kit di base per Arduino, molto probabilmente hai già tutto l'occorrente.

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Puoi anche usare il LED già presente sulla scheda, riconoscibile dalla lettera “L”, senza dover necessariamente collegarne uno esterno seguendo lo schema. Questo LED ha già una resistenza SMD integrata, quindi puoi utilizzarlo direttamente sfruttando i pin GND e 13, senza bisogno di aggiungere altro. In questo tutorial ti spiego comunque come collegare un LED esterno, procedimento utile per tutte quelle schede senza un LED integrato. Il procedimento resta valido anche per Arduino Uno e entrambi i LED (esterno e integrato) lampeggeranno.

Il collegamento è molto semplice. Prendi il LED e inseriscilo nella breadboard: fai attenzione perché ha due piedini, uno più lungo e uno più corto. Il piedino più lungo è il positivo (chiamato anodo), mentre quello più corto è il negativo (catodo). Collega il piedino lungo a una delle porte digitali di Arduino, per esempio la numero 13, utilizzando un cavetto jumper. Il piedino corto del LED va invece collegato a una resistenza da 220 ohm, che serve a limitare la corrente ed evitare che il LED si bruci. L'altro estremo della resistenza deve poi essere collegato al pin GND di Arduino, che rappresenta la massa.

Una volta fatto il collegamento fisico, collega Arduino al computer con il cavo USB. Apri l'IDE di Arduino, ovvero il programma gratuito che ti permette di scrivere e caricare il codice sulla scheda. Se non lo hai ancora installato, puoi scaricarlo gratuitamente dal sito ufficiale arduino.cc. A questo punto, puoi copiare e incollare il seguente codice:

void setup() {
 pinMode(13, OUTPUT);
}

void loop() {
 digitalWrite(13, HIGH);
 delay(1000);
 digitalWrite(13, LOW);
 delay(1000);
}

Questo codice fa esattamente quello che ti aspetti: imposta il pin 13 come uscita, accende il LED, aspetta un secondo, poi lo spegne e attende un altro secondo. Il tutto viene ripetuto all'infinito, creando l'effetto di un lampeggio regolare. Dopo aver incollato il codice, clicca sul pulsante con la freccia rivolta verso destra per caricarlo su Arduino. Se tutto è collegato correttamente, vedrai il LED iniziare a lampeggiare: si accende per un secondo e si spegne per un altro, in un ciclo continuo. A questo punto puoi divertirti a modificare il codice, per esempio cambiando il tempo di attesa da 1000 millisecondi a 500 per farlo lampeggiare più velocemente.

Hai appena realizzato il tuo primo progetto con Arduino! Ora che sai come far lampeggiare un LED con la programmazione, nel prossimo paragrafo vedremo invece come ottenere lo stesso effetto senza l'utilizzo di un microcontrollore.

Come far lampeggiare un LED senza microcontrollore

Come far lampeggiare un LED senza microcontrollore

Non hai un microcontrollore, come ad esempio Arduino? Nessun problema: far lampeggiare un LED è perfettamente possibile anche senza usare nessun tipo di circuito programmabile o microcontroller. Esistono infatti soluzioni completamente analogiche, basate solo su componenti elettronici discreti, che ti permettono di ottenere lo stesso effetto in modo semplice e didattico.

Una delle soluzioni più comuni è l'uso del già citato integrato 555, che può funzionare come generatore di impulsi in modalità astabile. In pratica, il chip si comporta come un interruttore che si accende e si spegne da solo a intervalli regolari, grazie all'interazione tra una o più resistenze e un condensatore. Questo ti consente di far lampeggiare il LED senza alcuna forma di programmazione.

Se però vuoi spingerti ancora più in là e costruire un circuito totalmente privo di integrati, puoi realizzare un oscillatore con due transistor, due condensatori e alcune resistenze. Si tratta di un circuito chiamato “multivibratore astabile”, che sfrutta il comportamento naturale dei transistor per generare un segnale alternato. Anche in questo caso, il LED si accende e si spegne automaticamente, e la frequenza del lampeggio può essere modificata variando i valori di resistenze e condensatori.

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Ti stai chiedendo come far lampeggiare un LED senza microcontrollore, utilizzando il metodo del multivibratore astabile? Il principio è il seguente: i due transistor si “accendono” e “spengono” a vicenda, creando una sorta di ping-pong tra loro. I condensatori si caricano e si scaricano in modo alternato, comandando l'attivazione dei transistor.

Ogni volta che un transistor si attiva, permette il passaggio della corrente verso il LED, che quindi si accende. Dopo un istante, l'altro transistor prende il controllo, spegnendo il primo LED e accendendo eventualmente un secondo, se previsto. In questo modo il circuito continua a oscillare, facendo lampeggiare il LED a intervalli regolari.

Se il LED è posto tra il positivo (VCC) e il collettore, questo si accenderà quando il transistor sarà spento. Viceversa se il LED è tra collettore è GND, questo lampeggerà quando il transistor conduce. Per montare il circuito, puoi disporre i due transistor in modo speculare, facendo in modo che ciascun collettore sia collegato al polo positivo dell'alimentazione attraverso una resistenza da circa 1 kΩ.

Le basi, invece, vanno collegate in modo incrociato ai collettori opposti, utilizzando due condensatori elettrolitici: in questo modo si crea un'alternanza continua, che regola l'accensione e lo spegnimento dei transistor. I LED possono essere posizionati tra il collettore di ciascun transistor e il VCC, con una resistenza da 220 ohm in serie per limitarne la corrente. Infine, gli emettitori di entrambi i transistor devono essere collegati direttamente a GND.

Appena colleghi la batteria, il circuito inizia a funzionare da solo: il LED inizierà a lampeggiare, con una frequenza che dipende dai valori delle resistenze e dei condensatori. Se vuoi che il lampeggio sia più veloce, puoi ridurre la capacità dei condensatori o il valore delle resistenze; se preferisci un lampeggio più lento, ti basta aumentare questi valori.

Questa soluzione è ideale per chi vuole imparare davvero come funzionano i componenti elettronici, senza affidarsi a circuiti preprogrammati. Inoltre, è un ottimo esercizio per prendere confidenza con le breadboard e per sviluppare una comprensione pratica dei principi base dell'elettronica.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.