Come funziona la macchina fotografica
La fotografia è una delle arti più apprezzate di sempre e, con l'avanzamento tecnologico, è diventata sempre di più alla portata di tutti. Le macchine fotografiche a pellicola, digitali, istantanee e persino quelle integrate nei telefonini, nei tablet e nei computer possono soddisfare tante esigenze di scatto diverse e aiutare le persone a immortalare i momenti e i ricordi più importanti da rivivere su carta o su display.
I social media hanno amplificato la necessità di saper fare fotografie per il piacere di condividerle con i propri contatti e sempre più utenti hanno iniziato ad avvicinarsi alla fotografia, anche senza averla mai sperimentata prima, diventando sempre più curiosi sull'argomento.
Sei appassionato di fotografia e vuoi conoscere tutte le fasi che portano allo scatto e alla realizzazione dell'immagine finale? Ti chiedi come fa la macchina fotografica a fissare in un fotogramma un ricordo o un preciso elemento della realtà? Mettiti pure comodo, siediti e leggi i prossimi capitoli nei quali ti spiegherò come funziona la macchina fotografica e quali sono tutte le differenze tra foto analogiche e digitali.
Indice
- Come funziona la macchina fotografica digitale
- Come usare la macchina fotografica in manuale
- Come usare le modalità automatiche e le scene pre-impostate
Come funziona la macchina fotografica digitale
Cominciamo vedendo come funziona la macchina fotografica digitale. La fotocamera digitale trasforma ciò che vediamo nella realtà in un fotogramma grazie a una serie di componenti che funzionano in sinergia. Questi componenti possono essere elettronici, meccanici, software e ambientali, a partire dalla luce, ovvero la fonte primaria di ogni fotografia. I termini che sentirai più spesso, parlando di fotografia digitale e analogica, sono pellicola, sensore, esposizione, luce, otturatore e lente.
Il flusso che porta la luce a diventare una fotografia da guardare sul display del tuo telefono o del tuo computer segue determinati passaggi. Innanzitutto, la macchina fotografica cattura la luce tramite una lente, anche chiamata obiettivo, e la imprime su una superficie specifica in grado di reagire alla luce, composta da materiali fotosensibili. Parlo di un sensore per le fotocamere digitali e di una pellicola per quelle analogiche. Le operazioni essenziali per ottenere uno scatto sono le regolazioni della quantità di luce, della sensibilità del sensore e della durata dell'esposizione al flusso luminoso, ovvero il tempo di scatto.
L'obiettivo cattura la luce e la veicola su un solo punto, ovvero il sensore fotografico digitale che, sostanzialmente, rappresenta la versione moderna della pellicola usata nella fotografia analogica. Maggiore è la qualità della lente, migliore sarà il risultato.
Il sensore è al buio fino a che non si attiva l'otturatore, tramite il pulsante principale che tutti usiamo per scattare la foto. L'otturatore funziona come una tenda che si apre e lascia entrare la luce che può imprimersi sul sensore e che da vita all'immagine finale e che poi si richiude più o meno velocemente in base alle impostazioni sui tempi di scatto che abbiamo scelto oppure, nel caso delle foto scattate in modalità automatica, in base a ciò che ha calcolato la fotocamera stessa.
A proposito delle fotocamere digitali, i sensori non vengono trattati con particolari soluzioni chimiche come le pellicole usate nella fotografia analogica, ma integrano una vasta gamma di pixel sensibili alla luce, quelli che comunemente chiamiamo Megapixel, verdi, rossi e blu. La luce che colpisce questi pixel viene elaborata da un processore digitale che misura la quantità di luce catturata da ogni pixel e che determina quali saranno le aree chiare e scure della fotografia. Inoltre, in base a specifici calcoli, il processore della fotocamera interpreta i colori dei vari pixel e finalizza l'immagine unendo tutti i dati di tutti i punti che la compongono, proprio come un piccolo computer integrato nella macchina fotografica.
Ci sono tante tipologie di macchine fotografiche digitali sul mercato.
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- Bridge: macchine fotografiche digitali senza obiettivo intercambiabile ma con lenti zoom e super-zoom integrate.
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- Compatte: le classiche macchine fotografiche tascabili, senza obiettivo intercambiabile, con la lente integrata che può anche fare da zoom. Queste compatte vengono definite punta e scatta in quanto sono le più facili da utilizzare, non offrono controlli avanzati e gestiscono tutto in automatico quindi basta puntare il soggetto e scattare.
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- Istantanee: la versione moderna delle macchine istantanee con display digitale e possibilità di scegliere le foto da stampare.
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Reflex vs mirrorless vs bridge
A questo punto ti starai chiedendo che differenza c'è tra una reflex e una mirrorless, due tipologie di macchina fotografica di cui senti parlare in continuazione.
La reflex sfrutta uno specchio posto prima del sensore e inclinato a 45° che riflette il fascio di luce a un pentaprisma che capovolge ulteriormente l'immagine riflessa e mostra l'immagine dritta nel mirino della fotocamera. Nel momento dello scatto, lo specchio si alza e lascia che la luce venga impressa sul sensore e poi salvata sulla scheda di memoria o sulla pellicola nel caso di reflex analogica. Ciò significa che nel mirino possiamo guardare direttamente attraverso la lente ma che il mirino diventerà nero durante lo scatto.
Le mirrorless sono fotocamere che risultano più compatte e leggere delle reflex in quanto non utilizzano lo specchio e il pentaprisma. In questo modo, il fascio luminoso va a imprimersi direttamente sul sensore e genera l'immagine che vediamo nel mirino o sullo schermo esterno e che poi, all'attivazione dell'otturatore, genera lo scatto finale che viene salvato sulla scheda di memoria.
Un caso particolare è quello delle fotocamere bridge, una tipologia che si posiziona come via di mezzo tra reflex e compatta. A differenza di una semplice compatta punta e scatta, che quindi risulta portatile e tascabile, la bridge è molto più ingombrante, assomiglia a una reflex con la sua grande impugnatura e, soprattutto, offre uno zoom molto elevato. Inoltre, integrando un sensore molto piccolo, la distanza focale risulta ancora più elevata e, a parità di zoom, una reflex con un sensore più grande e una lente adatta costerebbe cifre molto più importanti.
Scatto digitale vs scatto analogico
Avrai capito che il processo di scatto resta lo stesso tra analogico e digitale ma cambiano solo gli elementi tecnici alla base dello scatto. Il processo di scatto digitale implica calcoli e analisi di codice; codice che poi viene salvato nel file finale e che può essere impiegato anche per la modifica e l'editing in post produzione. Difatti, senza i dati di scatto, non esisterebbero i moderni software di fotoritocco che rendono digitali le operazioni che un tempo si facevano in camera oscura e che offrono molte altre opzioni creative.
Una delle principali differenze tra le foto analogiche e quelle digitali è rappresentata dall'introduzione di un elemento aggiuntivo sulle moderne macchine fotografiche digitali: la scheda di memoria. Senza la memoria, che può essere una scheda SD, una CF o un'altra tipologia, le immagini catturate e codificate dal sensore e dal processore d'immagine non potrebbero essere salvate. Nelle macchine fotografiche analogiche, invece, la scheda di memoria non è necessaria in quanto l'immagine viene impressa direttamente sulla pellicola.
Come funziona la macchina fotografica istantanea
Nel panorama della fotografia non esistono solo le macchine fotografiche analogiche e digitali ma anche quelle istantanee, ovvero quelle fotocamere che dopo lo scatto producono immediatamente una stampa della foto. Questa tipologia di scatto, nata con la Polaroid, è stata molto apprezzata nel corso degli anni dalle persone che hanno potuto subito ottenere il prodotto finito senza dover passare dal fotografo a far sviluppare il rullino o la pellicola.
Nel dettaglio, la macchina fotografica istantanea usa una pellicola fotosensibile, trattata con determinate sostanze chimiche che permettono alla luce di imprimersi sulla stessa e di far reagire le sostanze che, di fatto, sviluppano istantaneamente la fotografia e la stampano sulla carta fotografica integrata nella fotocamera, che sia questa a colori o in bianco e nero. Una volta stampata la foto, bastano pochi secondi per poterla ammirare direttamente su carta. Se ti interessano queste fotocamere puoi leggere il mio articolo sulle migliori macchine fotografiche istantanee.
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Chiaramente, a livello tecnico, le fotocamere digitali moderne sono anche delle vere e proprie istantanee perché permettono di guardare immediatamente dopo lo scatto il prodotto finito, sul display e non sulla carta. Inoltre, esistono anche tantissime stampanti fotografiche che si possono collegare alle fotocamere digitali e agli smartphone per sviluppare in pochi secondi l'immagine.
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Come funzionano le fotocamere dei cellulari
Le macchine fotografiche integrate nei cellulari sono caratterizzate da sensori piccoli e da uno o più obiettivi che, tramite una combinazione di lenti, permettono di avere più focali a disposizione. È questo il caso dello zoom, delle lenti grandangolari e di quelle ultra-grandangolari, ormai sempre più integrate negli smartphone moderni. Non a caso, tutti i telefoni di fascia medio-alta montano più lenti.
I sensori usati dagli smartphone sono molto piccoli e, quindi, vengono usate particolari tecnologie capaci di gestire al meglio il numero dei pixel coinvolti in uno spazio così ridotto per offrire la massima qualità possibile in termini di definizione e riduzione dei disturbi. La dimensione del sensore è importante e, se sulle fotocamere troviamo una differenziazione piuttosto netta tra Full Frame, APS-C e Micro Quattro Terzi, sui cellulari le cose possono variare. A questo proposito, ti consiglio di leggere la mia guida su come scattare belle foto con il cellulare così da scoprire come usare al meglio la fotocamera integrata nel tuo smartphone.
Come ti ho anticipato nel capitolo sulla fotografia istantanea, anche le fotocamere dei cellulari possono essere considerate istantanee poiché in pochi secondi puoi guardare la foto appena scattata. In ogni caso, il funzionamento della fotocamera integrata nel cellulare non è diverso da quello di una fotocamera digitale.
Ricorda che migliore è il cellulare che usi per scattare, maggiore è la qualità della foto che puoi ottenere. Ti consiglio di leggere la mia guida sui migliori smartphone per fare fotografie.
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Come usare la macchina fotografica in manuale
Per scattare foto in modalità manuale devi tenere a mente alcuni elementi fondamentali e regolarli in base a quelle che sono le condizioni esterne di scatto, quindi alla luce a disposizione, alla posizione del soggetto e al suo eventuale movimento.
Ti spiego adesso quelli che sono gli elementi principali per ottenere uno scatto ben calibrato.
- Esposizione: questo è l'elemento principale da tenere a mente quando si scatta un'immagine ed è inerente alla luce a disposizione sulla scena. Ad esempio, se scatti in pieno giorno all'aperto, la luce ambientale sarà molto intensa e di conseguenza dovresti regolare le ISO (l'unità che indica la sensibilità del sensore alla luce) impostando un valore basso mentre, al contrario, se ti trovi a scattare in un luogo poco illuminato ti consiglio di regolare un valore ISO più alto. C'è un limite da considerare, ovvero la possibile creazione di disturbi e grana (il cosiddetto rumore fotografico) quando si alzano troppo le ISO. Cerca di trovare un equilibrio tra ISO, diaframma e tempi di scatto, come vedrai tra poco;
- Diaframma: questo elemento, chiamato anche apertura, indica quanta luce può passare nella lente, in base alle sue caratteristiche costruttive. Una lente più luminosa potrà permetterti di far entrare più luce e di migliorare sensibilmente gli scatti al buio, all'interno e in condizioni difficili, senza la necessità di alzare eccessivamente le ISO. Il diaframma viene indicato con una dicitura simile a questa: f/2.8. Considera che il numero che vedrai sarà fondamentale per capire quanta luce potrà entrare nell'obiettivo dato che un numero più basso, ad esempio f/1.2, garantisce un maggiore ingresso di luce a differenza di una lente più scura, con apertura f/5.6 per fare un esempio;
- Lunghezza focale: in base all'obiettivo che hai a disposizione, espresso in millimetri, puoi avvicinarti o allontanarti dal soggetto dello scatto. Ci sono obiettivi più adatti a determinati tipi di scatto, come quelli per i soggetti da ritrarre (solitamente 35mm o 50mm), per i paesaggi (16mm o 24mm) oppure i soggetti molto lontani (solitamente 100mm o 200mm). Se non disponi di lenti adatte o aggiuntive per la tua macchina fotografica puoi provare a spostarti il più possibile per creare la foto che avevi in mente, avvicinandoti o allontanandoti dal soggetto;
- Tempi di scatto: è fondamentale scegliere il giusto tempo di scatto in quanto questo elemento ti permette di regolare la quantità di luce che entrerà nella fotocamera e, soprattutto, ti aiuterà ad evitare le foto mosse. In base all'esposizione e alle ISO scelte, puoi impostare uno scatto più rapido o più lento per ottenere l'immagine finale. Tieni a mente che uno scatto più rapido farà entrare per meno tempo la luce nella fotocamera e genererà immagini più buie mentre, al contrario, uno scatto più lungo farà imprimere molta più luce sul sensore. Regolando questa impostazione in modo da bilanciare al meglio ISO e diaframma potrai ottenere un'immagine perfettamente bilanciata, non troppo buia e non troppo luminosa. Il tempo di scatto ti aiuta anche a ridurre l'effetto mosso dalle foto. Sostanzialmente considera che più il tempo di scatto è breve, minori sono le possibilità di ottenere un'immagine mossa;
- Messa a fuoco: ultima ma non per questo meno importante, la messa a fuoco serve a determinare quali zone della foto saranno nitide e quali saranno sfocate. Il soggetto è la priorità quindi mettilo a fuoco regolando la ghiera che trovi sull'obiettivo e fai in modo che quando scatti non ci siano spostamenti evidenti dalla posizione in cui hai messo a fuoco. Tutto ciò può essere evitato con la messa a fuoco automatica ma se vuoi imparare a fotografare in manuale dovrai fare pratica. Ti do un piccolo trucchetto, utile per imparare a mettere a fuoco. Se imposti un'apertura molto ampia, ovvero un valore simile a f/1.2, f/1.8 oppure f/2.8, avrai meno aree da mettere a fuoco in quanto la profondità di campo non sarà tua alleata. Al contrario, se la luce te lo permette, impostando un diaframma più chiuso, ad esempio su un valore simile a f/3.5 o f/5.6, potrai avere più margine per una messa a fuoco più ampia.
Ovviamente tutte le diciture che ho inserito sono d'esempio e ogni lente e fotocamera reagisce in modo differente. L'unica regola, in questo caso, è di provare con mano quali sono le impostazioni migliori in base all'attrezzatura che hai a disposizione. Per maggiori dettagli, consulta la mia guida su come fare foto professionali.
Come usare le modalità automatiche e le scene pre-impostate
Se le modalità manuali sono troppo complicate o richiedono troppo tempo per essere messe in pratica, puoi scegliere di usare le modalità automatiche della tua macchina fotografica per avere scatti più precisi in meno tempo e con meno elementi da tenere a mente. Infatti, le moderne fotocamere sono molto intelligenti e possono calcolare automaticamente una serie di parametri per te.
Puoi usare, innanzitutto, la modalità completamente automatica che, solitamente, viene indicata con il nome Auto. In questo modo, ogni operazione sarà a carico della fotocamera e tu dovrai solo inquadrare la scena e scattare. Questa è sicuramente la modalità più facile e immediata ma potrebbe essere anche la meno precisa in quanto lo scatto si basa sui calcoli del processore dalla macchina fotografica e non è detto che sia in linea con le tue aspettative.
Una modalità più interessante che posso consigliarti, soprattutto su reflex e mirrorless, è quella a priorità di scatto o a priorità di diaframma. Si tratta di una regolazione che troverai indicata come S o A su molte fotocamere e che ti permetterà di regolare manualmente, tramite il display integrato o le apposite ghiere e rotelle sul corpo macchina, un solo aspetto dello scatto come l'apertura del diaframma o il tempo di scatto. In questo modo, potrai dare priorità a una di queste due caratteristiche e lasciare che la fotocamera faccia il resto per te. Ad esempio, se stai scattando foto in movimento, magari a un evento sportivo, la modalità a priorità di scatto sarà molto utile in quanto tu imposterai la velocità più adatta e lascerai che la fotocamera faccia tutti gli altri calcoli.
Infine, troverai sulla maggior parte delle macchine fotografiche compatte, reflex e mirrorless, delle scene pre-impostate che potranno aiutarti a scattare determinate tipologie di foto, con delle impostazioni già decise dalla casa madre.
Se vuoi approfondire l'argomento, puoi leggere le mie guide su come fare foto belle, su come fare foto in movimento e come fare belle foto a persone.
Solitamente troverai le seguenti scene anche se ogni fotocamera è differente.
- Fotografia notturna
- Fotografia di paesaggi
- Macro
- Sport
- Giorno nuvoloso
- Controluce
- Cibo
- Animali
Ti consiglio di sperimentare con la tua macchina fotografica e di provare tutte le modalità a disposizione per padroneggiare al meglio la tua attrezzatura. Puoi tornare a visitare questa guida se non ti ricordi qualcosa sulle regolazioni manuali e se cerchi nuovamente qualche consiglio su come scattare al meglio in manuale, in automatico o con le scene pre-impostate.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.