Come funziona Trust Wallet
Se possiedi delle criptovalute e hai intenzione di portarle fuori dai classici exchange, allora avrai sicuramente bisogno di un wallet crypto. Questi ti permettono di accedere a DApp costruite sulle varie blockchain, grazie alle quali fare molteplici cose.
Con un wallet puoi collegarti al metaverso, usare la De-Fi- dare in prestito o richiedere fondi su una piattaforma di landing e moltissime altre cose. Quelli disponibili oggi in circolazione, però, sono così tanti che si fa fatica a capire a quale abbia senso o meno affidarsi.
Uno dei più comuni è sicuramente Trust Wallet, famoso per essere il wallet ufficiale di Binance, ovvero il più grande exchange al mondo. Ma come funziona Trust Wallet? In quest'articolo voglio rispondere alle domande più comuni che un utente ha tutto il diritto di porsi prima di affidare i propri averi all'app in questione: se anche tu sei uno di questi e vuoi sapere tutto sulla piattaforma in oggetto, continuare a leggere.
Indice
Cos'è Trust Wallet
Iniziamo dalla domanda fondamentale che merita le principali attenzioni, ovvero che cosa sia effettivamente questo Trust Wallet. Ebbene, se sei pratico delle criptovalute e della blockchain, allora saprai anche che queste monete virtuali non possono essere tenute ovunque, ma necessitano di particolari portafogli.
Questi portafogli sono appunto i wallet, ovvero dei software o dei dispositivi hardware in grado d'interagire con la (o le) blockchain per inviare e ricevere denaro. Nella fattispecie, esistono modelli capaci di collegarsi solo a una chain specifica (come alcuni wallet di Bitcoin), oppure quelli che possono operare su network diversi.
Trust Wallet appartiene alla seconda categoria, ovvero quelli multichain, laddove ha una lunga lista di network compatibili. Questo gli permette di custodire molteplici asset, rendendolo estremamente versatile e adatto a un pubblico che cerca un'operatività molto variegata.
Per fare un esempio, Trust Wallet è in grado di accogliere tutti i token della Binance Smart Chain e la maggior parte della rete Ethereum, ma anche alcuni di altri network quali Solana, Avalanche, Cosmos e molti ancora. La sua comodità, si spiega facilmente con questo elenco che comprenderebbe 65 blockchain e migliaia di token differenti.
Ma perché Trust Wallet è il wallet di Binance? Una domanda più che legittima, visto che non è chiaro effettivamente cosa comporti questa partnership. Fondamentalmente, si tratta di un accordo stretto tra le parti per fare in modo che Binance potesse fornire un facile accesso alle DApp per i suoi clienti.
Molti exchange hanno un loro wallet esterno, questo perché è necessario se si vuole accedere alla De-Fi o ad altre piattaforme create sulle varie chain. Per fare un esempio, se un utente vuole accedere al metaverso deve avere un wallet; non potrebbe mai farlo tramite Binance, Crypto.com o chi per esso.
Quindi l'accordo Trust Wallet Binance è volto a fare proprio questo: fornire ai clienti dell'exchange un sistema sicuro per portare i soldi fuori dalla piattaforma e usarli come vogliono. Muovere le crypto tra queste due parti è leggermente più facile che farlo, per esempio, tra MetaMask e Binance, in quanto vi sono alcuni automatismi assenti altrove (ma si parla comunque d'inezie). Quindi, se usi Binance e cerchi un wallet software, Trust Wallet dovrebbe essere il primo nome su cui puntare.
Come funziona Trust Wallet
Adesso che abbiamo chiarito cosa sia effettivamente questo wallet, vediamo più in dettaglio il suo funzionamento. La prima cosa importante da sapere, è come questo portafogli garantisca la sicurezza da parte del cliente. Lo fa grazie a un codice di 6 cifre da inserire ogni volta che si vuole accedere, ma non è questa la parte fondamentale.
Per renderlo unico e induplicabile da altri dispositivi, si affida a una frase chiamata seed composta da 12 parole generate in forma assolutamente casuale. Questa frase viene mostrata all'utente quando crea un nuovo wallet la prima volta, ma poi viene cancellata per sempre.
Per fare in modo di recuperare il contenuto, l'utilizzatore del portafogli deve segnare ciascuna di queste parole nell'ordine in cui appaiono per poi riscriverle nella medesima sequenza in caso di recupero. Per fare un esempio più pratico, per accedere al tuo borsellino quotidianamente ti basterà il codice di 6 cifre impostato personalmente.
Se però dovessi cambiare smartphone e trasferire il portafogli tra i dispositivi (o avessi perso il telefono sul quale era installato), allora dovresti riscaricare l'app e inserire la frase seed, la quale funziona come codice univoco, in modo da accedere ai tuoi averi su qualunque device e in qualsiasi momento.
Perdere questa frase significa perdere la possibilità di trasferire il wallet e recuperarlo in caso non sia più possibile accedere col vecchio metodo, quindi fai molta attenzione! Oltretutto, se quella frase dovesse finire sotto gli occhi di qualche malintenzionato, esso potrebbe installare il wallet sul suo dispositivo senza che tu possa fermarlo, dandogli quindi la possibilità di fare dei tuoi averi tutto ciò che crede.
Detto questo, Trust Wallet è disponibile per il download come app per Android e iPhone/iPad. Una volta scaricato tramite la solita procedura ti viene chiesto se hai già un wallet o se vuoi crearne uno nuovo. Nel primo caso dovrai inserire la frase seed; nel secondo dovrai invece segnarti quella che ti viene mostrata e conservarla in un posto sicuro.
Una volta dentro, avrai una lista con tutti gli averi in tuo possesso, con la possibilità di andare a includere o escludere asset facendo tap sui due puntini in alto a destra e attivando le levette di ciò che desideri o meno.
Puoi inviare e ricevere denaro tramite i pulsanti Invia e Ricevi, accedere alle DApp della De-Fi tramite la voce DApp del menu in basso e scoprire interessanti opportunità premendo la voce Discover. Siccome ho già scritto un tutorial completo su come inviare e ricevere crypto su Trust Wallet, ti lascio il link a quest'ultimo per tutti gli approfondimenti del caso.
Trust Wallet PC
Se desideri utilizzare Trust Wallet su PC, mi duole informarti che questa opzione non è al momento possibile. No, nemmeno Trust Wallet Chrome è disponibile, basta infatti vedere il sito ufficiale per accorgersi che gli unici download contemplati sono tramite Play Store, App Store o file APK. Qualunque altra pagina Web che dice il contrario è male informata o, più probabilmente, sta cercando di ottenere la tua chiave seed per rubarti le crypto. Diffida di tutte le fonti non ufficiali, sempre!
Trust Wallet o MetaMask?
Una delle domande più probabili che un utente possa finire col porsi, è se sia effettivamente conveniente usare MetaMask o Trust Wallet. Ebbene, come nella maggior parte dei casi, non esiste una risposta assoluta che vada bene per tutti, ma dipende caso per caso.
Il punto fondamentale è la sicurezza, la quale si può definire simile per entrambe le piattaforme, ovvero buona ma non paragonabile a quella di un hardware wallet. Quindi, se cerchi un dispositivo che ti garantisca la quasi totale protezione, ti consiglio di guardare altrove. I wallet software sono accettabili, un compromesso necessario talvolta, ma ben lungi da essere garanzia d'inviolabilità. La loro costante connessione a Internet li rende possibili prede di hacking, quindi non depositare mai somme troppo grandi.
Discorso sicurezza a parte, i vantaggi di Trust Wallet sono tutti legati alla sua migliore integrazione con Binance e al fatto che offra un'app fatta meglio sotto vari punti di vista: connettersi alla De-Fi da quest'applicazione è più facile e intuitivo, sebbene non si tratti di una differenza enorme.
MetaMask, dal canto suo, è disponibile sia per dispositivi mobili (Android/iOS/iPadOS) che come estensione per Chrome, quindi utilizzabile da PC. Inoltre, ci sono alcuni network e monete non compatibili con entrambi ma solo utilizzabili con uno dei due. Quindi la scelta, preferenze a parte, si gioca su questi fattori.
Se vuoi sapere come collegare MetaMask a Binance, ti lascio al mio tutorial dedicato.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.