Come funzionano le criptovalute
Hai sentito parlare di queste famose criptovalute da amici e parenti, i quali ti dicono che stanno facendo soldi tramite queste strane monete digitali e t'invitano a comprarle per “diventare ricco” anche tu insieme a loro, ma tu non ne sei affatto convinto.
Sai che i soldi non crescono sugli alberi e, prima di comprare qualunque cosa con i tuoi soldi, vorresti capirci di più su come funzionano le criptovalute, quindi sei venuto qui in cerca d'informazioni. Bene, sono qui per dartele!
Qui di seguito ti spiegherò come funzionano le principali criptovalute, cercando di farti capire perché sono così popolari, vantaggi e difetti di questi asset. Qualunque sia la ragione che ti spinge sulle mie pagine però, ricorda che io spiego tecnologia e non do consigli finanziari, quindi non prendere queste righe come una ragione per o per non investire in ciò che ritieni giusto.
Indice
- Come funziona Bitcoin
- Come funziona Ethereum
- Come funzionano le altre criptovalute
- Come funzionano le criptovalute in Italia
Come funziona Bitcoin
Iniziamo da quello che viene definito come oro digitale, ovvero quel Bitcoin che riesce sempre a far parlare di sé nel bene o nel male. Questa criptovaluta è nata con lo scopo di sostituire o fornire una valida alternativa al denaro classico, ovvero quelle valute fiat (dollari, euro ecc.) che utilizziamo tutti i giorni.
Come può fare questo? Semplicemente creando un network mondale di scambio di questa criptovaluta, impossibile da arrestare e portato avanti anche da semplici persone che lo fanno per passione. Detta così sembra una cosa quasi impossibile, ma è più “semplice” di quanto sembra. Facciamo qualche esempio pratico.
Se tu volessi fare un bonifico in euro, dollari, lira turca o chi per esso, dovresti appoggiarti a una banca che faccia l'operazione per te. Il denaro inviato sarebbe (tecnicamente) sotto il controllo di uno stato ben preciso e la banca rispetterebbe le leggi di quello o di qualunque altro stato per operare, con la possibilità che ti venga tolta la possibilità di operare o anche solo di avere un conto per svariate ragioni.
Essendo sotto il controllo diretto di uno stato, sarai sempre legato in qualche modo al suo andamento e alla democrazia o autocrazia vigente. Con Bitcoin invece, le cose sono differenti. Bitcoin viene creato digitalmente, elargito come ricompensa a coloro che fanno funzionare la rete Bitcoin stessa (ricompense dimezzate ogni 4 anni tramite halving), tramite un sistema chiamato proof-of-work (a prova di lavoro).
Scendendo un po' più nel tecnico, questo asset digitale viene scambiato su un network criptato chiamato blockchain che necessita di computer molto potenti per funzionare. Se tu vuoi trasferire una qualunque cifra (in bitcoin) da un portafoglio A a uno B, devi fare una “richiesta” alla rete e attendere che uno degli operatori della medesima l'approvi.
Detto così sembra un po' troppo simile a un bonifico classico, in cosa è diverso? Nel fatto che la rete Bitcoin non ha confini né proprietari, è operata negli Stati Uniti come in Russia, Australia, Filippine e ogni altro paese (o quasi) sulla mappa. Basta infatti (almeno in teoria) un semplice PC per collegarsi alla rete e iniziare ad approvare operazioni diventando validatore (termine tecnico), guadagnando bitcoin come ricompensa e provvedendo al buon funzionamento del network.
Ma allora perché non cominciano tutti a minare bitcoin (termine tecnico questa operazione)? Perché, negli anni, la difficoltà del codice del network è aumentata esponenzialmente, tanto che ora solo computer potentissimi possono farla funzionare in modo profittevole. Tu potresti collegarti alla rete e minare con il tuo PC casalingo, ma spenderesti più elettricità di quanti soldi riusciresti a fare, il che lo rende proibitivo.
Quindi, come puoi facilmente capire, essendo operato in tutto il mondo Bitcoin non conosce giurisdizione o legge di un semplice Stato, nessuno può fermarlo a meno di una decisione unanime mondiale (cosa assolutamente improbabile). Questo non significa che non vada incontro a sfide di varia natura o che sia un asset affidabile, dato che tecnicamente è solo una manciata di linee di codice senza un vero sottostante, ma il valore delle cose è sempre tecnicamente aleatorio e puramente percepito, il che non va mai dimenticato.
Se volessi approfondire in modo più tecnico il funzionamento di Bitcoin o come comprare questa crypto utilizzando piattaforme come eToro (piattaforma che ha reso il trading accessibile a tutti attiva dal 2007, dove milioni di utenti si scambiano criptovalute come il Bitcoin, ma anche azioni, materie prime, indici di borsa, ETF e valute), ti lascio alle guide complete appena linkate.
Come funziona Ethereum
Adesso abbiamo visto a grandi linee come funziona Bitcoin, ma questo non significa che tu ora sia ferrato sulle criptovalute in generale. Infatti, sebbene Bitcoin sia la base dal quale è nato questo mondo, a oggi è molto sviluppato e diramato in realtà estremamente lontane da queste origini sia di funzionamento, sia di scopo. Per questo, parlare di Ethereum, è imprescindibile.
La rete Ethereum viene anche chiamata Web 3, ovvero la terza generazione del Web come lo conosciamo noi. Questo perché il network Ethereum non si pone come un circuito di scambio di valute, ma come una vera e propria rete digitale sulle quali far prosperare una nuova forma di Web.
Come può succedere questo? Tramite la blockchain, ovvero questo network criptato che scambia informazioni a blocchi, che fondamentalmente è una rete come tante altre (in un senso molto generico). Se possono essere scambiati dati che contengono valute (come nel caso di Bitcoin), perché non possono essere usate anche per altro genere d'informazioni?
Ovviamente possono, ed Ethereum punta a questo. Sul network della blockchain ha fatto nascere le DApp, ovvero applicazioni decentralizzate che funzionano con la stessa logica (circa) dei dati criptati approvati da validatori. Sulla rete Ethereum troviamo domini Web, giochi, exchange di criptovalute, marketplace di NFT (opere d'arte digitalizzate), social network e molto altro ancora.
Ma il token Ether (anche chiamato ethereum) in tutto questo a cosa serve? Se per Bitcoin il valore della moneta e lo scambio di monete tra le persone era il punto centrale, qui sparisce completamente. Su Ethereum il token Ether serve per pagare il gas, ovvero quella quota che va ai validatori quando approvano una transazione. Quando qualcuno compra un NFT, manda del denaro, compra qualcosa in un gioco o qualsivoglia altra operazione, qualche parte ether viene dato ai validatori e qualche altra parte distrutta per non inflazionarne il prezzo.
Inoltre il prezzo di questi beni è solitamente espresso in ether e pagato in ether, quindi capisci che questa criptovaluta è una moneta di scambio che serve a far funzionare un sistema, nulla a che vedere con l'oro digitale al quale viene accomunato Bitcoin, il quale ha il suo valore nella moneta.
Infine, differenza cruciale in senso assoluto, Ethereum si basa su un sistema proof-of-stake, completamente differente nella meccanica da Bitcoin. Qui i validatori non hanno necessità di avere computer potenti per approvare le transazioni, ma devono avere in stake (ovvero bloccati sulla blockchain) ingenti quantità di ether. Chiunque può diventare validatore, deve solo comprare un mucchio di ether e bloccarli sulla blockchain. Grande differenza di concetto e a livello ecologico (i computer consumano un mucchio se molto potenti), minima nella sostanza in quanto, a conti fatti, per essere validatore occorrono un mucchio di soldi (che siano spesi in PC o in ether poco cambia). Se poi volessi sapere di più su come funziona Ethereum e sul sistema proof-of-stake, ti lascio alle mie guide appena linkate.
Come funzionano le altre criptovalute
Se invece volessimo parlare delle criptovalute in senso più ampio e generale, servirebbero probabilmente anni solo per esaminare il sistema di funzionamento di ogni singola criptovaluta sconosciuta o semi sconosciuta che si può trovare in giro per il mondo.
Cercherò di farti un piccolo riassunto sulle principali, dato che ce ne sono alcune degne di nota che vanno conosciute per la loro diversità (potremmo parlare di categorie vere e proprie), altre ancora che non sono nulla di troppo nuovo o diverso, ma che occupano uno spazio importante.
- Stablecoin — le stablecoin sono quelle criptovalute che riproducono il valore della moneta alla quale sono ancorate, come il Dollaro. USDT, USDC, TUSD e così via con una sfilza di nomi davvero lunghissima, sono tutte delle repliche (sostenute da asset tangibili) del Dollaro in questo caso, ma ci sono anche quelle dell'Euro, dello Yuan o di molte altre valute fiat che usiamo tutti i giorni. Sono (in teoria) collaterializzate da asset tangibili (oro, dollari, euro, obbligazioni ecc.) per permettere uno scambio da quella valuta ad altre cripto o valute fiat in qualunque momento. Servono per permettere scambi di valute con asset stabili per chi opera sul mercato cripto. Vuoi saperne di più sulle stablecoin? La mia guida ti aiuterà.
- Monete di exchange — le valute di exchange sono sì delle criptovalute che hanno generalmente un sistema proof-of-stake (nella maggior parte dei casi) con una blockchain annessa, ma sono anche degli asset che rispecchiano l'andamento dell'exchange stesso. Potremmo quasi paragonarle a delle azioni (senza diritto di voto o dividendi), ma rispecchiano la bontà del sottostante, ovvero exchange come Coinbase. Se cerchi i migliori exchange, li trovi qui.
- Altri tipi di proof — ci sono poi le monete come Helium che si basano su un sistema proof-of-coverage, ovvero dove i validatori devono avere dei dispositivi che portano la rete Helium ovunque per poter essere validatori, Solana con la sua proof-of-history che usa i riferimenti temporali delle transazioni per renderle più sicure, l'Avalanche consensus mechanism della chain Avalnache che ha un sistema tutto suo di validazione tutto nuovo e così via. Insomma, i sistemi di Bitcoin ed Ethereum sono molto diffusi, ma affatto unici. Più che vedere come funziona la cripto o la blockchain, è importante capire quale sia la loro utilità all'interno del sistema creato. Il metodo di validazione e sicurezza è sì importante, ma se poi la moneta non serve a nulla e non ha uno scopo conta poco.
- Shitcoin — termine che significa letteralmente moneta fecale, si parla di monete che sono create solo per far fare soldi ai loro creatori, ma che non servono a nulla. Sono le monete dei meme, monete di sistemi strampalati che promettono guadagni certi, monete che puoi comprare ma non è chiaro come potrai vendere o altre ancora che esistono solo su una rete privata, non sono quotate da nessuna parte ma pubblicizzate come il nuovo Bitcoin. Da queste, è sempre meglio stare alla larga dato che il 99% sono robaccia se non direttamente truffe.
Come funzionano le criptovalute in Italia
Come funzionano le criptovalute in Italia? In realtà funzionano come in qualsiasi altra parte del mondo, ovvero le puoi comprare da un exchange e detenere su un wallet senza il minimo problema, ma dovrai pagare delle tasse sui profitti realizzati (in caso ve ne siano) quando le venderai.
Quanto dovrai pagare? Esiste la imposta sostitutiva del 26%, ovvero la stessa che deriva dalla vendita di asset come ETF o azioni e che va dichiarata nel quadro RT alla Sezione II B legata alla crypto attività. Per maggiori dettagli però, ti suggerisco di chiedere aiuto a un commercialista esperto in materia.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.