Come guadagnano gli influencer
Tutti i giorni senti parlare di influencer, su Instagram sei costantemente pieno di loro post che fanno cose bellissime, provano cibi buonissimi, preparano questo, si mettono quello, propongono questo stile di vita o quell’altro, in un continuo circolo di apparenza per il quale è difficile vedere una fine.
Indipendentemente che li si ami, li si odi o ci si trovi da qualche parte tra questi due estremi, non è difficile che possa sorgere la volontà di capire come guadagnano gli influencer, come si sostengono e perché sembri una professione così redditizia in quest’era dove tutto è marketing?
Mio caro lettore, per darti una risposta a questa domanda ci sono qui io. In questa guida ti spiegherò per filo e per segno come guadagnano queste figure e, anche se non posso scendere in dettagli che non conosco, proveremo anche a dare qualche cifra indicativa su quanto guadagnino. A fine lettura, potrai avere un’idea più chiara su queste figure moderne.
Indice
- Come guadagnano soldi gli influencer
- Come guadagnano gli influencer su Instagram
- Quanto guadagnano gli influencer
Come guadagnano soldi gli influencer
Iniziamo dal tema più importante del discorso, ovvero dal come gli influencer si “portino a casa la pagnotta”, cosa che avviene in diverse modalità. È bene sottolineare che gli influencer in Italia devono sottostare alle regole imposte dall’AGCOM, il Garante per le comunicazioni.
Tali regole indicano che l’influencer deve essere trasparente riguardo alle sponsorizzazioni, insieme a delle regole che proibiscono le discriminazioni, discorsi d’odio e molto altro ancora. In caso di mancato rispetto di queste regole si va incontro a sanzioni di vario tipo che possono arrivare anche a 600.000 euro. Maggiori info qui.
Naturalmente, è poi bene informarsi con un commercialista circa le modalità corrette per dichiarare al fisco i proventi ottenuti dalle proprie attività online.
Pubblicità di terzi
Il primo metodo con il quale un influencer guadagna (che spesso è anche la sua principale fonte di reddito), sono le sponsorizzazioni di prodotti e servizi di terzi. Forse non sarà un’immagine semplice da realizzare ma, a conti fatti, potremmo paragonare un influencer a un cartellone pubblicitario vuoto, con la possibilità da parte delle aziende di “affittarlo” a un determinato prezzo.
Questo è un po’ semplicistico, dato che per un buon influencer, dovrebbe subentrare il dilemma morale che lo spinge a chiedersi se quel tipo di prodotto sia davvero opportuno da sponsorizzare, ma questo non sempre avviene. Ma perché la pubblicità degli influencer è così importante?
Per il semplice fatto che, per fare un buon marketing, le aziende non fanno mai pubblicità generiche e per tutti. Se ci pensi, anche alla televisione (laddove potrebbe apparire che le pubblicità sono casuali), in realtà c’è uno studio molto importante del segmento di pubblico che segue la trasmissione.
Tra i cartoni animati vengono trasmesse pubblicità di giocattoli, nell’intervallo di una partita di calcio ci sono birre e automobili, durante il telegiornale cose per famiglie e altri prodotti adatti ad adulti e anziani. Questo perché sanno che, gli spettatori che guardano quel programma, potrebbero potenzialmente essere interessati a quei prodotti.
Quando si parla di influencer, è circa la stessa cosa, ma ancora meglio! Un influencer generalmente tratta un determinato tema nei suoi post, video, articoli o quant’altro, il quale può essere qualunque cosa, non fa molta differenza. Una volta che ti poni come punto di riferimento su un dato tema, probabilmente inizierai ad avere follower estremamente interessati a quell’argomento, ma potenzialmente indifferenti ad altri.
Per questa ragione, la pubblicità tramite l’influencer è estremamente popolare ed efficace. Mettiamo per esempio che ci sia un influencer che tratta finanza personale e investimento, i suoi seguitori probabilmente vogliono sapere come iniziare e, per farlo, gli servirà un broker per comprare gli asset.
Quindi, un broker di rilievo nel settore potrebbe andare da questo influencer, proporgli un accordo commerciale con lo scopo che tale influencer proponga a chi segue quel suddetto broker. Semplice, diretto, economicamente molto efficace e vantaggioso per tutti. Ma qui subentra il dilemma morale di cui ti ho parlato prima.
Un buon influencer esamina il prodotto che gli viene chiesto di sponsorizzare, lo testa, capisce se è adatto al suo pubblico e, solo allora, accetta la collaborazione. Un cattivo influencer non si pone il problema, prende i soldi e propina qualunque cosa per la quale gli viene proposta la giusta quantità di soldi, quindi spesso finiscono anche per proporre gigantesche truffe (molte delle quali a tema criptovalute o investimenti) o cose veramente discutibili che non danno alcun valore al follower.
Affiliate marketing
L’affiliate marketing è una cosa simile alla pubblicità diretta per certi versi, ma anche molto differente per altri. Qui si parte sempre dai medesimi presupposti, ovvero un influencer che parla di un dato tema e molti follower interessati a prodotti interessanti su quel tema, ma con delle differenze.
Qui non ci sono aziende che sponsorizzano prodotti, ma è l’influencer stesso che propone al pubblico qualcosa sul quale potrà guadagnare con i programmi di affiliazione. Sì, ma cosa sono questi programmi? Ti farò l’esempio di quello di Amazon, in quanto in assoluto uno dei più popolari.
Amazon ha un programma di affiliazione aperto a tutti (sì, anche a te!) che funziona in modo molto semplice. Chiunque può aprire un account affiliato, scegliere un qualunque prodotto venduto su Amazon, prendere un link diretto con codice affiliato che rimanda a quel prodotto (generato dalla piattaforma), proporlo al pubblico e, se qualcuno ci cliccherà sopra e comprerà quel prodotto tramite quel link, l’affiliato prende una percentuale sul prezzo.
Quanto? Dipende dal prodotto, ci sono percentuali differenti che puoi visionare su questa pagina, ma questo è un dettaglio meno rilevante. Il punto è che l’influencer dà ai suoi lettori i prodotti che possono interessargli e, se loro comprano, lui guadagna. Il prezzo del prodotto non cambia, quindi nessun sovrapprezzo per il compratore, solo una commissione per l’influencer. Qui vale lo stesso discorso fatto prima, ovvero che un buon influencer fornirà link a prodotti validi, uno meno buono a prodotti discutibili.
Ovviamente esiste anche l’affiliate marketing con accordi influencer/azienda, la quale creerà link personalizzati per la figura in questione. In questo caso possiamo definirla una mescola tra partnership pubblicitaria (perché probabilmente ci saranno anche delle commissioni per la sponsorizzazione del prodotto) e quella di affiliate con le commissioni sugli acquisti, ma la sostanza è la medesima.
Vendita di prodotti diretta
Un influencer non è detto che faccia necessariamente pubblicità a prodotti terzi per guadagnare, ma può anche vendere prodotti suoi che ha creato personalmente, che si è fatto produrre o che ha ribrandizzato tramite pratiche di dropshipping. In questo modo ha margini molto più alti (almeno in teoria) ma anche molti più grattacapi da gestire.
Il discorso non è diverso dai precedenti, cambia solo la sostanza. Se prima sul canale diretto con i follower venivano proposti i prodotti di terzi, qui si parlerà di quelli con il brand della persona o dell’azienda di tale persona. In questo modo l’influencer non ha spese di marketing e prende il 100% dei profitti sulla vendita.
Va detto che una non esclude l’altra, quindi è possibilissimo incontrare influencer che propongono i propri prodotti a fianco di quelli di altri, con l’unica accortezza che non siano in competizione diretta (non avrebbe senso). Tutto si basa sulla fiducia del pubblico in quella persona la quale, se onesta, influenzerà i follower verso l’acquisto di prodotti o servizi che davvero daranno qualcosa in più alla loro vita.
Introiti della piattaforma
In ultimo voglio parlare degli introiti della piattaforma stessa, i quali sono variabili e generalmente la fetta minore della torta. Piattaforme come YouTube, Instagram, Facebook e TikTok (ma non solo), hanno alcuni programmi di monetizzazione, i quali sono a volte molto interessanti, mentre altre volte quasi completamente trascurabili.
Il punto della questione è la quantità di follower. Generalmente, influencer con tanti follower o visualizzazioni riescono a ottenere cifre interessanti da questi programmi, mentre quelli piccoli prendono spiccioli (ammesso che possano partecipare). Il punto è che, questo genere di introiti, sono generalmente di gran lunga inferiori a quelli ottenibili tramite partnership pubblicitarie o vendita prodotti.
Inoltre, in molti casi, gli influencer iniziano a guadagnare tramite queste partnership prima ancora di essere eleggibili per i programmi di monetizzazione. Quindi, sebbene possano essere importanti sul totale, sono generalmente la parte meno rilevante della torta.
Come guadagnano gli influencer su Instagram
Ora che abbiamo visto come monetizzano li influencer, andiamo a fare un discorso più specifico su Instagram, anche se non è che ci sia veramente molto più da dire. Le metodologie di guadagno sono le medesime indicate in precedenza, solo che i link affiliati o i prodotti vengono proposti in formati diversi.
- Post — i post su Instagram sono la base della piattaforma, il contenuto più semplice che viene condiviso qui. Nella foto non ci possono essere link (ma il tag alla pagina sì), ma il link affiliato può essere piazzato nei commenti o nella bio del profilo dell’influencer. Il prodotto però può apparire nella foto o essere contestualizzato in essa. Vuoi sapere come postare su Instagram? Questa guida te o spiega.
- Reel — i reel sono video brevi che vengono postati e vanno ad apparire sulla bacheca, ma sono più lunghi ed elaborati. In un reel ci può essere una breve presentazione del prodotto in questione con il rimando al link in bio o descrizione, oppure altre forme di pubblicizzazione più sottile. Vuoi sapere come funzionano i reel di Instagram? Lo spiego qui.
- Storie — le storie sono un po’ come i reel, con le sole differenze che durano solo 24 ore e che se ne possono attaccare molte una dietro l’altra. Il discorso rimane il medesimo, qui si può presentare il prodotto con il vantaggio di poterne parlare più approfonditamente e con la possibilità di applicare link direttamente come fossero sticker sovrapposti al video, o abilitare lo swipe verso l’alto per andare direttamente alla pagina di vendita. Vuoi pubblicare storie su Instagram? Qui ti spiego come.
- Dirette — le dirette sono certamente un format atipico, in quanto difficilmente un influencer farà una diretta da un’ora a parlare di un prodotto. Il suo pubblico difficilmente apprezzerebbe e finirebbe per chiuderla presto, ma questo non significa che non possa accennarlo o inserirlo come intermezzo di un discorso più ampio. Vuoi fare una diretta su Instagram? In questa guida ti spiego come.
- Link in bio — non tutti i contenuti di Instagram possono contenere link al loro interno, dunque molti influencer sfruttano il celebre link in bio (cioè nella biografia del loro profilo) per inviare i follower verso ecommerce e altri siti esterni.
Quanto guadagnano gli influencer
Ma quindi quanto guadagnano gli influencer su Instagram? Inoltre, quanto guadagnano gli influencer italiani su Instagram e sulle altre piattaforme? Beh, come già detto prima, qui il discorso è difficile da fare in modo preciso, soprattutto vista la varietà di influencer che sono presenti sul mercato.
Diciamo che, a grandi linee, influencer che hanno meno di 1 milione di iscritti potranno guadagnare da qualche centinaio fino al migliaio di euro a post. Quelli sopra il milione qualche migliaio di euro mentre quelli sopra i 4/5 milioni possono ricevere anche più di 10.000 euro per un singolo post. Ti ho parlato più in dettaglio delle tipologie di influencer in relazione al numero di follower nel mio tutorial su come trovare influencer su Instagram.
Questo poi varia in base al settore trattato (la finanza è uno dei più remunerativi) e alla lunghezza del contenuto, oltre che all’eventuale presenza di link affiliati che magari abbassano il prezzo del contenuto ma alzano gli introiti sul lungo periodo per l’influencer.
Insomma, gli influencer che sono riusciti a farsi un nome guadagnano molto, anche moltissimo in certi casi. Il loro valore come elemento pubblicitario li rende estremamente preziosi per le aziende, le quali riescono a risparmiare moltissimo da queste collaborazioni rispetto a campagne di marketing in TV o su Google (tanto per fare degli esempi), arrivando a un pubblico probabilmente molto più interessato all’argomento.
In qualità di affiliati Amazon, riceviamo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti sul nostro sito.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.