Come installare Kali Linux
Ti stai appassionando al settore della sicurezza informatica e qualche amico geek, felice per il tuo nuovo interesse, ti ha consigliato di installare Kali Linux ed effettuare da lì i primi test di sicurezza sulla tua rete. Ti dico fin da subito che il suggerimento è stato più che appropriato: Kali Linux, infatti, è una distribuzione Linux basata su Debian piena zeppa di strumenti dedicati ai penetration testing e all’informatica forense, già configurati e pronti per l’uso.
Per quanto tu possa essere entusiasta di questa nuova prospettiva, c’è però un problema che ti tormenta: non hai la più pallida idea di come installare Kali Linux e, almeno per questa volta, non vorresti rivolgerti al tuo amico “smanettone” per farti assistere. Bene, sono felice di annunciarti che ti trovi proprio nella guida giusta al momento giusto: di seguito, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come effettuare l’installazione di questa distro Linux utilizzando metodi differenti.
Nella fattispecie, ti presenterò le varie versioni di Kali Linux e ti spiegherò come installarle su chiavetta USB, come eseguirle in modalità live e come effettuare una vera e propria installazione del sistema operativo sul computer. Non preoccuparti, la cosa non è difficile come sembra: bastano un po’ di pazienza, qualche minuto di tempo libero e il gioco è fatto. Cos’altro dirti? Semplicemente, buona lettura e buon divertimento!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come installare Kali Linux su Windows 11
- Come installare Kali Linux su chiavetta USB
- Come installare Kali Linux in dual boot
- Come installare Kali Linux su VirtualBox
Informazioni preliminari
Kali Linux è una distribuzione di Linux pensata principalmente per testare la sicurezza delle reti. È dotata di una serie di programmi adibiti a questo scopo ed è disponibile per computer a 32 bit, per computer a 64 bit/Mac con chip Intel e per Mac con chip Apple Silicon (ad es. M1 oppure M2). La distribuzione può essere scaricata in diverse varianti, anche live (cioè eseguibili direttamente da chiavetta USB) che ti elenco di seguito.
- Installer: comprende il pacchetto di base del sistema operativo; desktop, strumenti e driver aggiuntivi possono essere scelti in fase d’installazione e scaricati tramite Internet. Pesa circa 3 GB, è disponibile anche in versione Live Boot (la cui dimensione è invece di 3.5 GB) ed è la versione alla quale farò riferimento nel corso di questo tutorial.
- Everything: installa tutti gli strumenti e i desktop disponibili per Kali Linux. È disponibile soltanto per i computer a 64 bit, è disponibile anche in versione Live Boot e occupa la bellezza di 10 GB o 11 GB di spazio.
- NetInstaller: si tratta del solo script d’installazione iniziale del sistema operativo; tutti i pacchetti vengono scaricati tramite Internet in fase di installazione. È la soluzione migliore se si dispone di un collegamento a Internet e di una chiavetta di piccole dimensioni, in quanto occupa meno di 500 MB.
- Weekly: è la versione del sistema operativo aggiornata settimanalmente e non testata. Personalmente, ne sconsiglio l’uso ai non addetti ai lavori, in quanto potrebbe risultare instabile. È disponibile anche in versione Live Boot.
Inoltre, sono disponibili macchine virtuali preconfezionate da usare nei gestori VMWare e VirtualBox, immagini per chip ARM a 32 e 64 bit (come quelli in uso sui Raspberry Pi e su alcuni Chromebook) e applicazioni open source per Android. Per eseguire Kali Linux su computer, sono sufficienti 2 GB di RAM e, nel caso di installazione su disco, una partizione con almeno 20 GB di spazio. Per ottenere un sistema dotato di desktop che sia stabile e non vada incontro a blocchi improvvisi, ti consiglio comunque di installarlo su una macchina (fisica o virtuale) dotata di 4 o più GB di RAM.
Come installare Kali Linux su Windows 11
Con l’avvento di Windows 10, Microsoft ha introdotto un livello software denominato WSL — Windows Subsystem for Linux o, in italiano, Sottosistema Windows per Linux — che consente di eseguire il kernel Linux direttamente sul computer, senza la necessità di software intermedi, né di configurazioni per il dual boot.
Inizialmente, WSL consentiva soltanto di eseguire la shell testuale di alcune distribuzioni (inclusa Kali Linux): a oggi, il sottosistema è stato ulteriormente migliorato ed è possibile configurare e utilizzare anche alcuni ambienti desktop, senza alcun tipo di sforzo. Dunque, se è tua intenzione installare Kali Linux su Windows 11 o su Windows 10, WSL è sicuramente la strada più semplice da percorrere.
Per installare rapidamente WSL 2 su Windows, puoi ricorrere all’uso di PowerShell: per aprire l’utility, fai clic destro sul pulsante Start di Windows (l’icona della finestra/bandierina che si trova a sinistra della barra delle applicazioni) e seleziona la voce Windows PowerShell (Amministratore), se impieghi Windows 10, oppure Terminale Windows (Admin) se, invece, esegui Windows 11.
Fatto ciò, digita il comando wsl –install
, premi il tasto Invio della tastiera e attendi pazientemente che la procedura venga portata a termine; se necessario, clicca sul pulsante Sì, in modo da autorizzare il download e l’installazione dei componenti richiesti. Al termine della procedura, riavvia il computer. Se tutto è filato liscio, all’avvio successivo dovrebbe aprirsi in automatico una finestra di WSL, con il sistema Ubuntu in esecuzione: in questo caso, giacché è tua intenzione utilizzare Kali Linux, puoi tranquillamente chiuderla ed evitare la fase di configurazione dell’account.
Come hai avuto modo di notare, WSL 2 porta con sé una versione minimale di Ubuntu, ma vi sono anche altre distribuzioni disponibili per il download e l’utilizzo immediato (tra cui Kali Linux). Dunque, apri nuovamente una finestra PowerShell in modalità amministratore, impartisci il comando wsl -l -o
e dai Invio, per visualizzare la lista delle distribuzioni disponibili.
Ora, esamina l’elenco ottenuto alla ricerca di Kali Linux, annota quanto vedi scritto in corrispondenza della colonna NAME e impartisci, sempre nella finestra di PowerShell, il comando wsl –install -d [nome distribuzione]
che, nel nostro caso, corrisponde a wsl –install -d kali-linux
; tieni presente che il nome identificativo di Kali Linux potrebbe cambiare, pertanto esamina sempre la lista delle distro disponibili, prima di fare qualsiasi cosa. Ad ogni modo, una volta impartito il comando di cui sopra, dai Invio e attendi che l’installazione del sistema operativo venga completata.
Completato il setup della distribuzione, riavvia il computer, apri il menu Start e avvia Kali Linux cliccando sulla sua icona: alla comparsa della voce Enter new UNIX username, digita un nome utente a tua scelta, premi il tasto Invio, inserisci poi la password d’accesso, dai Invio e ripeti l’operazione per confermare la password.
Il gioco è fatto: Kali Linux è stato installato su Windows! Tuttavia, in questa fase, il sistema operativo è in modalità solo-testo e non dispone di un’interfaccia grafica; per far fronte al problema, devi installare il componente aggiuntivo KeX: per farlo impartisci, nella finestra di Kali Linux, il comando sudo apt update && sudo apt install -y kali-win-kex
, seguito dalla pressione del tasto Invio.
Quando richiesto, inserisci la password d’accesso impostata in precedenza, dai nuovamente Invio e attendi pazientemente che tutti i componenti del desktop vengano installati. Per completare l’opera, se hai abbastanza spazio sul disco, puoi installare in locale la versione completa di Kali Linux, dotata di tutte le applicazioni (altrimenti, dovrai scaricarle singolarmente da Internet): se intendi procedere, impartisci il comando sudo apt install -y kali-linux-large
, dai Invio e inserisci la tua password, quando richiesto.
Completato il download di tutti i pacchetti necessari, puoi eseguire l’interfaccia grafica di Kali Linux a schermo intero tramite Desktop Remoto, impartendo, nella finestra di WSL, il comando kex –esm -ip -s
e premendo il tasto Invio; se, invece, vuoi eseguire il sistema operativo in finestra, digita il comando kex –win -s
e dai Invio; ancora, se vuoi eseguire Kali Linux in semi-trasparenza rispetto a Windows, il comando da impartire è kex –sl -s
.
In ogni caso, quando necessario, autorizza KeX in Windows Defender, apponendo il segno di spunta accanto alla tipologia di rete da te in uso (ad es. Reti private, Reti pubbliche oppure entrambi) e cliccando poi sul pulsante Consenti accesso; a seconda dei casi, potresti dover compiere quest’ultima operazione anche più di una volta.
Inoltre, per utilizzare la modalità a schermo intero e quella in finestra, ti verrà chiesto di impostare una nuova password per l’uso di esm: digitala per due volte, premendo il tasto Invio al termine di ciascun inserimento, e premi i tasti N e Invio quando ti viene richiesto se creare o meno una password per la sola visualizzazione dello schermo.
Una volta completato il lavoro, non chiudere “brutalmente” la finestra di Desktop Remoto, ma effettua il logout dalla sessione cliccando sul tuo nome utente collocato in alto a destra, poi sulla voce Log Out, e infine sul pulsante Log Out. Non è stato difficile, vero?
Come installare Kali Linux su chiavetta USB
La distribuzione Kali Linux offre il supporto per la modalità Live: ciò significa che la si può usare direttamente tramite un dispositivo USB, senza modificare l’hard disk del computer: per riuscirci, bisogna realizzare una chiavetta USB avviabile partendo dall’immagine del sistema operativo e far sì che il computer si avvii da questa.
La soluzione ti aggrada particolarmente? Perfetto! Tanto per cominciare, collegati sito Internet ufficiale della distribuzione, clicca sul riquadro Live Boot e, giunto alla sezione dedicata, clicca sull’opzione più adatta all’architettura del tuo computer: 64 bit, 32 bit oppure Apple Silicon (se vuoi usare la chiavetta per avviare un Mac dotato di chip Apple M1 oppure M2).
Fatto ciò, identifica la tipologia d’installer che preferisci usare (Kali [xxxx.yy], Everything oppure Weekly Image) e clicca sulla freccetta rivolta verso il basso, per avviarne subito il download. Da notare che la versione Everything è disponibile soltanto per i processori a 64 bit e può essere scaricata unicamente via BitTorrent, a causa delle sue importanti dimensioni.
Una volta avviato il download dell’edizione di Kali Linux che fa al tuo caso, scarica il programma Unetbootin da questa pagina, facendo clic sul pulsante più adatto al sistema operativo che stai utilizzando (per esempio Scarica (Windows), se utilizzi Windows) e, a download completato, collega la chiavetta al computer.
Adesso, se impieghi Windows, apri l’eseguibile scaricato in precedenza e clicca sul pulsante Sì; se, invece, impieghi Mac, copia il file di Unetbootin nella cartella Applicazioni del computer, fai clic destro sulla sua icona e seleziona la voce Apri per due volte consecutive, in modo da bypassare le restrizioni volute da Apple nei confronti degli sviluppatori non certificati.
In seguito, apponi il segno di spunta accanto alla voce Immagine disco presente nella schermata iniziale di Unetbootin, .clicca sul pulsante … per selezionare l’ISO di Kali Linux scaricata in precedenza e accertati che nel menu a tendina Tipo sia selezionata la voce Unità USB. Verifica poi che nel menu Unità sia specificata la lettera di unità della tua chiavetta, onde evitare spiacevoli errori.
Kali Linux supporta, oltre che la modalità di avvio Live “pura”, anche quella con persistenza: si può permettere al sistema operativo di salvare, all’occorrenza, file e impostazioni direttamente sulla chiavetta USB, rendendoli disponibili anche ai riavvii successivi. Per sfruttare questa possibilità, devi indicare la quantità di spazio da dedicare a tali file (in MB), intervenendo sul campo di testo Spazio riservato per i file utente che verranno protetti dai vari riavvii.
Una volta definite le impostazioni, premi sul pulsante OK e attendi pazientemente che la procedura di creazione venga portata a termine. Se necessiti di ulteriori chiarimenti in merito, ti consiglio di affidarti alla mia guida su come creare una chiavetta USB avviabile.
Una volta creato il tuo drive, effettua il boot da esso impostando il BIOS o UEFI del tuo computer affinché esegua l’avvio diretto da USB; se non riesci a portare a termine da solo questo passaggio, puoi far riferimento al mio tutorial su come impostare il BIOS per l’avvio da USB, dove ti ho spiegato tutto con dovizia di particolari.
Completata la procedura d’avvio, dovrebbe mostrarti la schermata di scelta della modalità di avvio, da scegliere in base alle tue esigenze: Live system, se intendi soltanto provare il sistema operativo e dimenticare le modifiche apportate allo spegnimento del computer; Live system (forensic mode), per abilitare la modalità di analisi forense; Live system with USB Persistence se, invece, vuoi salvare i file e le personalizzazioni applicate; o, ancora, Live system with USB Encrypted persistence, se vuoi cifrare le informazioni salvate.
Una volta portata a termine la sequenza di inizializzazione del sistema, puoi utilizzare Kali Linux come più ti aggrada, con la certezza che, qualsiasi cosa tu faccia, non si ripercuoterà sul disco del tuo computer. Il nome utente dell’utente live predefinito è kali ed è possibile acquisire i permessi di root senza inserire alcuna password, semplicemente impartendo nel terminale l’istruzione sudo -s
, oppure anteponendo la parola sudo
a qualsiasi comando richieda privilegi elevati.
Come installare Kali Linux in dual boot
Prima di continuare e spiegarti come installare Kali Linux in dual boot sul computer, ci tengo a fare una premessa: le procedure di installazione di Linux, se non messe in pratica in modo preciso, potrebbero danneggiare o eliminare i dati già presenti sul disco o, addirittura, rendere inutilizzabile il sistema operativo. Dunque, al fine di ottenere un po’ di dimestichezza, ti consiglio di installare il sistema operativo su un gestore di macchine virtuali come VirtualBox per compiere i dovuti esperimenti, per poi procedere, una volta raggiunto un sufficiente livello di esperienza, all’installazione vera e propria su disco.
Se non sei in grado di creare una macchina virtuale da zero, puoi attenerti alle istruzioni specificate nel mio tutorial dedicato all’argomento: l’unico accorgimento da applicare, in tal caso, è quello di impostare l’immagine ISO di Kali Linux come disco d’avvio/di installazione, quando necessario.
Fatta questa doverosa premessa, è il momento di passare all’azione: per prima cosa, collegati al sito Web di Kali Linux, clicca sul riquadro Installer Images, scegli l’architettura del tuo computer dalla barra posta in alto e individua il tipo di immagine che preferisci usare, tra quelle disponibili (Installer, Weekly, Eerything oppure Netinstall).
Per ottenere l’immagine di installazione di Kali Linux, clicca sulla freccia verso il basso corrispondente alla tipologia di tuo interesse; tieni presente che l’immagine Everything non può essere scaricata in maniera diretta a causa delle sue importanti dimensioni, ma soltanto tramite rete BitTorrent.
Ad ogni modo, una volta ottenuta l’immagine di tuo interesse, crea una chiavetta USB avviabile con Kali Linux avvalendoti di Unetbootin, come ti ho spiegato in precedenza; successivamente, crea due partizioni sul disco fisso del tuo computer per contenere Kali Linux: la prima deve essere pari ad almeno 20 GB (meglio se 40 GB), ed è quella su cui viene installato il sistema operativo; mentre la seconda, detta di swap, dovrebbe essere pari al doppio della RAM presente sul PC. Se non sei in grado di partizionare il disco da solo, segui le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida dedicata all’argomento.
Completata la procedura di configurazione del disco, riavvia il computer effettuando il boot da USB (a meno che tu non stia usando una macchina virtuale) e, una volta avuto accesso al menu di scelta di Kali Linux, seleziona la voce Graphical Install e dai Invio.
Adesso, attieniti alle istruzioni che ricevi sullo schermo, per procedere con l’installazione del sistema operativo: scegli la lingua, la posizione e la tastiera da usare, attendi che Kali Linux rilevi le impostazioni di rete ottimale, scegli il nome host con il quale identificare il computer e digita il tuo dominio di appartenenza (se non sai cosa scegliere, lascia inalterata l’opzione predefinita).
Ora, configura il tuo nome utente e la password da usare a protezione del sistema e procedi configurando la modalità di partizionamento dei dischi: se vuoi lasciare che sia Kali Linux a occuparsi del partizionamento del disco, scegli la voce Guidato — usa il più ampio spazio contiguo disponibile; se hai a disposizione un intero disco (tenendo presente che tutto ciò che è al suo interno verrà eliminato), seleziona la voce Guidato — usa l’intero disco; in entrambi i casi, clicca sul pulsante Continua e seleziona il disco sul quale operare.
Se, come ti ho suggerito, hai creato delle partizioni manualmente, seleziona la voce Manuale, pigia sul pulsante Continua, seleziona la partizione che deve contenere il sistema operativo (quella da 20 GB o più), premi su Continua, e attieniti alle istruzioni a schermo per impostare su di essa il punto di mount /.
Adesso, ripeti l’operazione anche per la partizione di swap e, una volta ricontrollate le impostazioni, seleziona la voce Terminare il partizionamento e scrivere le modifiche sul disco e fai clic sul pulsante Continua, apponi il segno di spunta sulla casella Sì e clicca ancora sul pulsante Continua. Fai attenzione: in questo modo, tutti i dati già presenti sulle partizioni o sui dischi scelti vengono eliminati in modo irreversibile.
Ci siamo quasi: attendi ora che l’installazione del sistema venga portata a termine, dopodiché apponi il segno di spunta accanto alla voce Sì e procedi con la configurazione delle sorgenti Internet e delle modalità di download degli aggiornamenti.
Giunto poi alla schermata relativa l’installazione del boot loader (ossia del programmino che permette di selezionare il sistema operativo da avviare), apponi il segno di spunta accanto alla voce Sì, premi sul sul pulsante Continua e seleziona il disco rigido principale, cioè quello impostato come periferica d’avvio principale sul computer.
Dopo qualche minuto, dovrebbe esserti chiesto se installare desktop e strumenti aggiuntivi: apponi il segno di spunta accanto agli elementi che desideri ottenere (assicurati di selezionare almeno uno tra gli ambienti desktop disponibili) e vai avanti.
Superato anche questo step, il download e l’installazione dei pacchetti aggiuntivi dovrebbero essere portati automaticamente a termine: clicca dunque sul pulsante per riavviare il computer, scollega la chiavetta USB (se necessario) e, quando vedi la schermata di GRUB, seleziona la voce relativa a Kali Linux, per poter usare subito il nuovo sistema operativo.
In linea generale, i passaggi che ti ho segnalato finora sono validi anche per installare Kali Linux su Mac; tuttavia, per riuscire nell’impresa, potresti dover creare le partizioni usando la modalità di recovery del sistema operativo oppure una distribuzione live di Linux come GParted poiché, durante l’esecuzione di macOS, le partizioni di sistema risultano bloccate; inoltre, potrebbe rivelarsi necessario disattivare l’avvio protetto di macOS (se il tuo computer è munito di chip di sicurezza Apple T2) e procedere con l’installazione di un boot loader alternativo a Grub (ad es. rEFInd).
Giacché non si tratta di procedure esattamente adatte a chi non ha dimestichezza con l’argomento, a meno che tu non sia un utente esperto, ti consiglio di optare per la strada più semplice e di installare Kali Linux in un ambiente virtuale.
Come installare Kali Linux su VirtualBox
Kali Linux ti piace davvero tanto, desideri averlo a disposizione su una macchina virtuale pronta per l’uso, ma non hai voglia di effettuare la lunga procedura di installazione virtuale che ti ho segnalato nella sezione precedente?
Allora ho un’ottima notizia per te: il team di Kali Linux, infatti, ha messo a disposizione delle applicazioni virtuali contenenti intere installazioni di Kali Linux, e che possono essere aggiunte a programmi come VirtualBox nel giro di pochi clic!
Per farlo, inizia con lo scaricare il gestore VirtualBox dalla sua pagina di download, facendo attenzione a scegliere la versione più adatta al tuo sistema operativo, dopodiché avvia il file scaricato e porta a termine il setup seguendo le semplici istruzioni a schermo. Ti segnalo che, se possiedi un Mac dotato di chip Apple Silicon (ad es. M1 o M2), devi necessariamente scaricare e installare la Develover preview for macOS / Arm64 (M1/M2) hosts. Se hai bisogno d’aiuto, consulta la mia guida dedicata al download di VirtualBox.
Completata l’installazione di VirtualBox, collegati alla pagina di download di Kali Linux, clicca sul riquadro Virtual Machines, scegli l’architettura virtuale da usare (64 bit oppure 32 bit) e fai clic sulla freccetta verso il basso sottostante il simbolo di VirtualBox o di VirtualBox Weekly, per avviare immediatamente il download dell’immagine virtuale.
A download completato, estrai l’archivio .7z scaricato in una cartella a piacere, fai clic destro sul file .vbox situato al suo interno e seleziona la voce Apri con > VirtualBox Manager dal menu che compare. Se tutto è filato liscio, la macchina virtuale dovrebbe aprirsi in automatico; altrimenti, fai clic sulla nuova macchina virtuale aggiunta VirtualBox e clicca poi sul pulsante Avvia, posto in alto. Raggiunta la schermata di login, digita il nome utente kali seguito dal pulsante Invio, e ripeti l’operazione con la password kali.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.