Come installare Kali Linux su VirtualBox
Ti stai appassionando al mondo della sicurezza informatica e, dopo aver letto un bel po’ di materiale a tema, hai deciso di iniziare a effettuare i tuoi esperimenti avvalendoti di una delle distribuzioni Linux più adatte a questo scopo: Kali Linux. Non avendo molta pratica con il sistema operativo del “pinguino”, però, vorresti evitarne — almeno per il momento — l’installazione sul computer, onde evitare di danneggiare i tuoi dati e la sistema operativo che hai usato finora.
Hai dunque pensato di rivolgerti a un gestore di macchine virtuali e creare un “PC virtuale” sul quale installare Kali Linux senza influire sul sistema “reale” del tuo PC: più in particolare, hai scoperto che VirtualBox è uno dei migliori software di questo tipo, in quanto gratuito e compatibile con tutte le piattaforme desktop più note (Windows, macOS e Linux), dunque vorresti imparare a usarlo.
Come dici? Le cose stanno esattamente così e, dunque, vorresti sapere se posso aiutarti a scoprire come installare Kali Linux su VirtualBox? Ma certo che sì! Anzi, mettiamo subito al bando le ciance e iniziamo: leggendo la guida che sto per proporti, nel giro di pochi minuti avrai acquisito tutte le competenze necessarie per raggiungere brillantemente l’obiettivo che ti sei prefissato. Scommettiamo?
Indice
- Operazioni preliminari: installazione di VirtualBox
- Come installare Kali Linux su VirtualBox: installazione pulita
- Come scaricare Kali Linux su VirtualBox: applicazione virtuale
- Come usare Kali Linux
Operazioni preliminari: installazione di VirtualBox
Se non hai ancora provveduto a installare VirtualBox sul tuo computer, puoi rimediare alla cosa collegandoti al suo sito Web e cliccando sulla voce Downloads che risiede nella barra laterale di sinistra, oppure sul pulsante Download VirtualBox [xx.xx], posto al centro della pagina.
Ora, se impieghi un PC con sistema operativo Windows, fai clic sul link Windows Hosts, attendi che il pacchetto d’installazione del software venga scaricato sul computer e, a download ultimato, avvialo. Per installare il programma, clicca sul pulsante Avanti per tre volte consecutive e, consapevole che questa operazione comporterà la disattivazione temporanea (durerà qualche secondo) di tutte le connessioni attive, clicca sui pulsanti Sì, Installa, Sì e poi Fine, per concludere il setup e avviare il software.
Se impieghi un Mac, clicca invece sul link macOS/Intel Hosts per i computer muniti di processore Intel, oppure sul link Developer Preview for macOS / Arm64 (M1/M2) hosts, per quelli muniti di processore Apple Silicon (ad es. M1 o M2). A download ultimato, apri il file .dmg ottenuto, fai doppio clic sul pacchetto VirtualBox.pkg contenuto nella finestra che si apre e segui le istruzioni che vedi sullo schermo, per portare a termine il setup: clicca sul pulsante Continua per due volte consecutive, poi su Installa e, quando richiesto, immetti la password di amministrazione del Mac nell’apposito campo e clicca sul pulsante Installa software. Fornisci infine le autorizzazioni necessarie per il funzionamento del programma, premendo sul pulsante Apri Impostazioni sicurezza.
A setup completato, ti consiglio di scaricare anche l’extension pack di VirtualBox sempre dal medesimo sito di cui sopra e di procedere con l’installazione di quest’ultimo: basta cliccare sul file scaricato e rispondere in maniera affermativa alla finestra che compare sullo schermo. Ad ogni modo, se riscontri difficoltà nel portare a termine l’installazione di VirtualBox, ti rimando alla lettura del tutorial che ho dedicato all’argomento, nel quale ho esposto i passaggi precedenti in modo ancor più dettagliato.
Come installare Kali Linux su VirtualBox: installazione pulita
Se intendi personalizzare al meglio la tua macchina virtuale di Kali Linux, oppure se vuoi apprendere quelli che sono i concetti fondamentali per l’installazione del sistema operativo, ti consiglio di creare da zero un ambiente virtuale e di installare il sistema operativo partendo direttamente dalla sua immagine ISO.
Nel momento in cui scrivo, esistono due versioni di base di Kali Linux: quella standard, contenente tutto il necessario per eseguire test di sicurezza sugli elementi digitali più noti; e una versione “ampliata”, denominata Purple e gestita dalla comunità, mirata a testare le prestazioni e la sicurezza degli ambienti enterprise. In questo tutorial farò riferimento all’edizione stabile di Kali Linux con installazione standard, tuttavia le procedure elencate sono facilmente applicabili anche alla variante Purple del sistema operativo.
Chiarito ciò, per prima cosa, ti consiglio di avviare il download dell’immagine ISO di Kali Linux, così da averla pronta al momento opportuno: per ottenerla, collegati a questo sito Web, clicca sul riquadro Installer Images e serviti della barra di selezione che trovi al centro dello schermo, per selezionare la tipologia di immagine di tuo interesse: per macchina virtuale a 64 bit, per macchina virtuale a 32 bit oppure per macchina virtuale su chip Apple Silicon (ad es. M1 o M2).
Ora, individua il riquadro denominato Installer e, per avviare il download dell’immagine ISO, clicca sul simbolo della freccia verso il basso; in alternativa, se sei solito usare la rete BitTorrent per scaricare file, clicca sulla voce torrent posta subito accanto e serviti del file con estensione .torrent, per avviare il download dell’immagine.
A download completato, procedi con la creazione di una macchina virtuale adatta a ospitare Kali Linux, tenendo conto dei requisiti minimi per il sistema operativo: 2 GB di RAM (meglio se 4 GB), disco fisso da 50 GB e processore dual-core. Dunque, apri VirtualBox, clicca sul pulsante Strumenti posta in alto e, in seguito, sul bottone Nuova; in alternativa, puoi ottenere lo stesso risultato recandoti nel menu Macchina > Nuova… del programma, oppure mediante la combinazione di tasti Ctrl+N (su Windows) o cmd+n (su Mac).
Ora, digita un nome da assegnare alla macchina virtuale (ad es. Kali Linux), imposta il menu a tendina Tipo su Linux e il menu a tendina Versione su Debian (32 bit) oppure Debian (64 bit), a seconda del file ISO che hai scelto di scaricare in precedenza. Fatto ciò, clicca sulla freccetta verso il basso corrispondente al menu a tendina Immagine ISO, seleziona la voce Altro… e serviti del pannello che compare in seguito, per selezionare l’immagine ISO scaricata in precedenza.
Successivamente, clicca sul pulsante Avanti, imposta il quantitativo di RAM (almeno 2 GB) e il numero di processori (almeno 2) usando le barre di regolazione dedicate e lascia deselezionata la casella denominata Abilita EFI; clicca successivamente sul pulsante Avanti, apponi il segno di spunta accanto alla voce Crea un disco fisso virtuale ora e assegna almeno 50 GB di spazio al disco virtuale, usando la barra dedicata. Fatto ciò, assicurati che la casella Pre-allocazione a dimensione intera non sia selezionata (così da creare un file virtuale che cresce solo al bisogno) e premi sui pulsanti Avanti e Fine, per completare la creazione della macchina virtuale.
Per avviare la macchina virtuale così creata, fai doppio clic sul suo nome, che dovrebbe a questo punto essere elencato nella barra laterale di sinistra: se tutto è filato liscio, il sistema virtuale dovrebbe avviarsi direttamente dall’immagine ISO caricata in precedenza e mostrarti le opzioni d’avvio di Kali Linux. Quando ciò avviene, seleziona la voce Graphical Install (se non farai nulla, l’installazione verrà avviata in automatico dopo 30 secondi), dai Invio e il gioco è fatto: a partire da questo momento, non devi fare altro che seguire le istruzioni che vedi sullo schermo, per procedere con il setup del sistema operativo. Per passare alla schermata successiva, premi ogni volta il pulsante Continua/Continue.
Dunque, scegli la lingua che intendi usare, seleziona la posizione in cui ti trovi e, allo stesso modo, seleziona la mappatura della tastiera. Superata questa fase, attendi che l’hardware della macchina virtuale venga rilevato in automatico, assegna un nome host alla macchina virtuale e inserisci, in maniera analoga, un nome di dominio. Qualora non sapessi cosa selezionare, lascia inalterate le opzioni predefinite.
A questo punto, dovrebbe esserti chiesto di fornire le informazioni relative all’account amministrativo del sistema: il suo nome completo, il nome utente da inserire per effettuare l’accesso e una password da usare per proteggere il profilo (va digitata per due volte consecutive). Lo step successivo consiste nel definire il partizionamento dei dischi: giacché ti trovi su una macchina virtuale dedicata, scegli l’opzione Guidato — usa l’intero disco, seleziona il nome dell’hard disk virtuale (che dovrebbe essere l’unico) e scegli se vuoi copiare tutti i file in un’unica partizione, se creare una partizione /home separata oppure se creare le partizioni /home, /var e /tmp separate, selezionando l’opzione dedicata; in caso di dubbi, lascia inalterata la scelta predefinita.
Superato anche questo step, scegli di voler terminare il partizionamento e scrivere le modifiche sul disco, apponi il segno di spunta accanto alla voce Sì e continua con la schermata successiva, per applicare le modifiche. A partizionamento completato, dovrebbe essere avviata l’installazione del sistema di base, che potrà essere personalizzata nello step successivo: indica dunque l’ambiente desktop da installare, assicurati che le opzioni top10 e default risultino selezionate — nel dubbio, lascia tutte le voci così come sono — e premi sul pulsante Continua, per procedere con l’installazione dei pacchetti selezionati.
Come ultimo passaggio, ti verrà richiesto di effettuare l’installazione del boot loader, ossia del programma che consente di avviare Kali Linux (o di selezionare il sistema operativo da usare, in caso di configurazioni dual-boot): per procedere, apponi il segno di spunta accanto alla voce Sì, premi il pulsante Continua, seleziona il disco rigido virtuale sul quale hai precedentemente installato Kali Linux e premi ancora sul pulsante Continua.
Al termine della procedura, dovresti visualizzare una finestra indicante il fatto che l’installazione è stata completata e che è possibile riavviare la macchina virtuale, premendo sull’apposito tasto: al boot successivo, dovresti ritrovarti di fronte alla schermata di login di Kali Linux. Per effettuare l’accesso al sistema operativo, digita il nome utente e la password specificate in precedenza, ciascuno seguito dalla pressione del tasti Invio.
Se dovesse invece avviarsi nuovamente l’installazione del sistema operativo, procedi come segue: spegni la macchina virtuale, fai clic destro sul suo nome all’interno del gestore e premi sulla voce Impostazioni, residente nel menu che va ad aprirsi. Ora, seleziona la voce Archiviazione e clicca sul nome dell’immagine del sistema operativo situata sotto la voce Controller IDE: per smontare il disco d’avvio, fai clic sul simbolo del CD-ROM situato a destra e poi sulla voce Rimuovi disco dal lettore virtuale. Chiudi la finestra delle impostazioni cliccando sul pulsante OK e riavvia la macchina virtuale di Kali Linux, che dovrebbe a questo punto funzionare come previsto.
Nota: qualora non dovessi riuscire ad avviare l’installazione di Kali Linux a causa di un kernel panic, assicurati di aver assegnato almeno 2 CPU virtuali alla macchina, accedendo alle impostazioni della stessa.
Come scaricare Kali Linux su VirtualBox: applicazione virtuale
Se preferisci evitare la procedura d’installazione completa di Kali Linux, puoi velocizzare il tutto andando a scaricare una macchina virtuale già pronta direttamente dal sito Web della distribuzione: così facendo, non dovrai creare a mano l’ambiente virtuale né il disco sul quale installare il sistema operativo, né avrai bisogno di configurare le opzioni di setup manualmente, in quanto tutto è contenuto nel file OVA contenente l’applicazione virtuale.
Per agire in tal senso, procurati innanzitutto il file più adatto al tuo caso: collegati al sito Internet di Kali Linux, clicca sul pulsante Download e poi sul bottone Recommended, corrispondente al riquadro Virtual Machines; a questo punto, scegli se scaricare una macchina virtuale a 64 bit oppure una macchina virtuale a 32 bit, cliccando sull’apposito pulsante, dopodiché individua il riquadro contenente l’icona di VirtualBox e clicca sul simbolo della freccia verso il basso, per avviare il download dell’applicazione virtuale. Giacché il file “pesa” circa 2.7 GB, potrebbe occorrere un po’ di tempo per terminare il download.
Nel momento in cui scrivo questa guida, le immagini preconfezionate di Kali Linux per VirtualBox sono disponibili sotto forma di archivio .7z: se non disponi di alcun software in grado di gestire i pacchetti compressi di questo tipo, ti consiglio di scaricare e installare il programma 7-Zip per Windows, oppure l’applicazione Keka per macOS.
Ad ogni modo, una volta ottenuto il pacchetto contenente l’applicazione virtuale, estrailo in una cartella a piacere e fai doppio clic sul file con estensione .vbox, situato al suo interno: se tutto è andato per il verso giusto, la macchina virtuale contenente Kali Linux dovrebbe essere aggiunta automaticamente al gestore e diventare disponibile nella lista delle macchine virtuali pronte per l’uso.
In caso contrario, avvia manualmente VirtualBox, clicca sul pulsante Strumenti posto in alto a sinistra e poi sul bottone Aggiungi (o, in alternativa, utilizza il menu Macchina > Aggiungi… situato in alto) e serviti del pannello che vedi sullo schermo, per selezionare il file contenente la VM di Kali Linux. Per avviare la macchina virtuale aggiunta, selezionala con un clic del mouse e clicca sul pulsante Avvia di VirtualBox; lo username e la password predefinite da usare per l’accesso al sistema operativo, sono, rispettivamente kali e kali.
Per impostazione predefinita, sarà creata una macchina avente 2 GB di RAM virtuale, un disco ad allocazione dinamica da 80 GB (già incluso nel pacchetto), una CPU dual-core con estensione fisica degli indirizzi (PAE) abilitata, memoria video pari a 128 MB e accelerazione 3D disattivata; puoi sempre modificare tali parametri e personalizzarli come più preferisci, cliccando sul nome della macchina virtuale nella finestra principale di VirtualBox e premendo poi sul pulsante Impostazioni, posto in alto; tieni presente che alcune modifiche possono essere applicate soltanto a macchina virtuale spenta.
Come usare Kali Linux
Effettuato il primo accesso a Kali Linux, puoi usare il sistema operativo al pari di qualsiasi altra distribuzione di Linux. Trattandosi di un sistema operativo principalmente dedicato al penetration testing, sono numerosi gli strumenti dedicati all’analisi delle reti Wi-Fi e alla sicurezza delle stesse disponibili al suo interno.
Tutti gli strumenti presenti nella distribuzione possono essere richiamati accedendo al menu Kali, collocato nell’angolo in alto a sinistra dello schermo; per accedere alle impostazioni di sistema, clicca sulla voci Settings/Impostazioni > Settings Manager/Gestore impostazioni, residente all’interno del menu appena menzionato. Per maggiori informazioni in merito alle modalità d’uso di Kali Linux, ti invito a prendere visione della guida d’approfondimento che ho dedicato a questo sistema operativo: mi raccomando, dalle almeno un’occhiata!
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.