Come installare Linux su Windows 10
Hai deciso di approcciare al mondo della programmazione e, su consiglio di un tuo amico, vorresti usare Linux per semplificarti le cose. Non disponi però di un computer fisico da dedicare allo scopo e non hai intenzione di eliminare la tua copia di Windows 10 dal disco, in quanto fai uso del sistema operativo Microsoft per altri scopi e non hai affatto intenzione, almeno non per il momento, di effettuare una transizione completa a favore del sistema del “pinguino”.
Se ti trovi esattamente in questa situazione, sappi che puoi risolvere facilmente il problema e che ho tutta l’intenzione di aiutarti a farlo! È infatti possibile far coesistere Windows 10 e Linux sullo stesso computer in molti modi: usando il motore Linux integrato nel sistema operativo di Microsoft, avvalendosi di una macchina virtuale oppure installando il sistema operativo del “pinguino” in dual-boot.
Dunque, se è tua effettiva intenzione capire come installare Linux su Windows 10, prosegui con la lettura di questa guida: ti garantisco che, al termine della stessa, avrai le idee più chiare in merito alla modalità d’installazione che più si adatta alle tue esigenze. Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come installare Linux su Windows 10
- Come installare Linux in dual-boot con Windows 10
Informazioni preliminari
Prima di andare avanti e di spiegarti come effettuare l’installazione di Linux su Windows 10, lascia che ti fornisca qualche informazione in più riguardo le modalità con cui ciò può accadere.
Se è tuo interesse sfruttare largamente la linea di comando di Linux, tralasciando invece la parte grafica del sistema operativo, puoi fare affidamento al sottosistema Windows per Linux, denominato anche WSL: integrato a partire da Windows 10, si tratta di un ambiente di sviluppo che consente di installare rapidamente alcune delle più note distribuzioni di Linux, quali potrebbero essere Ubuntu, Kali o Fedora, direttamente dal Microsoft Store.
Al termine dell’installazione, è possibile richiamare Linux direttamente dal menu Start e avere accesso a un ambiente d’esecuzione completo, non dotato però d’interfaccia grafica. Con qualche trucchetto e un po’ di prudenza, però, si può consentire anche l’esecuzione di programmi utilizzabili con il mouse.
Se, invece, vuoi avere un’esperienza completa di Linux, senza però andare a influire in alcun modo su Windows e sull’intero contenuto del disco, puoi rivolgerti a un gestore di macchine virtuali.
Per tua informazione, una macchina virtuale è un ambiente di esecuzione completo e sicuro, il quale consente di installare copie complete di sistemi operativi (denominati guest) in maniera totalmente dissociata dal sistema operativo residente sul computer (denominato host) e dell’hardware sottostante.
Una macchina di questo tipo impiega infatti dei componenti virtuali (che però chiaramente sfruttano processore, RAM ecc. del computer reale) ma, soprattutto, un disco virtuale, il quale fa sì che le modifiche e gli eventuali disastri apportati su Linux non vadano a influire in alcun modo con la copia di Windows attualmente installata.
Infine, come opzione “avanzata”, puoi affiancare Linux a Windows creando, di fatto, un sistema dual-boot: così facendo, a ogni avvio del computer, ti sarà chiesto quale tra i due sistemi operativi utilizzare. Chiaramente, Linux utilizzerà lo stesso disco di Windows (la partizione da dedicarvi dovrà essere creata manualmente, dall’interno di Windows stesso oppure in fase d’installazione di Linux) e le risorse fisiche del computer (CPU, RAM, scheda video, schede di rete, sistema audio e così via), pertanto tutto ciò che si fa in ambiente Linux potrebbe, in qualche caso, influire sull’esperienza d’uso di Windows.
Come installare Linux su Windows 10
Ora che disponi di tutte le informazioni necessarie sull’argomento, è il momento di mostrarti come installare Linux su Windows 10 usando i due metodi di cui ti ho parlato poco fa: il sottosistema Windows per Linux, o WSL, e la virtualizzazione tramite un gestore di macchine virtuali. Ricorda che, in entrambi i casi, le eventuali modifiche su file e cartelle effettuate da Linux non verranno riportate su Windows.
Sottosistema Windows per Linux
Il metodo più semplice per installare Linux su Windows 10 prevede l’impiego di WSL o, in italiano, Sottosistema Windows per Linux: se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un componente del sistema operativo Microsoft che consente di eseguire Linux in un ambiente virtuale perfettamente integrato con Windows. Alcune delle più note distribuzioni del sistema operativo del “pinguino”, inoltre, possono essere comodamente scaricate dal Microsoft Store.
Per avvalerti di questa possibilità, devi innanzitutto attivare la funzionalità Sottosistema Windows per Linux: per farlo, clicca sulla barra di ricerca di Cortana (oppure apri il menu Start cliccando sull’icona a forma di bandierina collocata in basso a sinistra), digita, nel campo di ricerca, le parole attiva o disattiva funzionalità di Windows e seleziona il primo risultato restituito (quello proveniente dal Pannello di Controllo).
Ora, individua la voce Sottosistema Windows per Linux dalla lista presente nella finestra successiva e, se impieghi una versione del sistema operativo pari o superiore alla 2004 build 19041 (puoi effettuare rapidamente questo controllo premendo la combinazione di tasti Win+R e digitando il comando winver
, seguito dalla pressione del tasto Invio, nella casella di testo proposta), spunta anche la casella relativa alla voce Piattaforma macchina virtuale, in modo da installare la versione più recente del WSL. Per applicare le modifiche clicca poi sul pulsante OK e, quando richiesto, riavvia il computer.
A riavvio ultimato, se hai provveduto ad attivare anche la Piattaforma macchina virtuale, devi impostarla come predefinita: per riuscirci, apri una finestra di PowerShell usando l’apposita voce raggiungibile facendo clic destro sul pulsante Start, impartisci al suo interno il comando wsl --set-default-version 2
e premi il tasto Invio della tastiera per confermare la modifica.
Il grosso è fatto: ora, non ti resta che aprire il Microsoft Store e installare la distribuzione che più preferisci, scegliendola tra quelle disponibili. Al momento in cui ti scrivo questa guida, le distribuzioni supportate per l’installazione semplificata sono: Ubuntu 20.04, Ubuntu 18.04, Ubuntu 16.04, Debian, Kali Linux, OpenSUSE Leap 15.1, SLES 12 SP5, SLES 15 SP1, Fedora Remix per WSL, Pengwin, Pengwin Enterprise e Alpine WSL.
Individuata la distribuzione di Linux più adatta al tuo caso, fai clic sul link più appropriato e procedi con l’installazione della stessa, premendo sui pulsanti Ottieni, Apri Microsoft Store e Ottieni. Ultimato il setup della distribuzione, puoi avviarla direttamente dal menu Start, facendo clic sull’icona che, nel frattempo, è stata creata.
Alla prima esecuzione, Windows si occuperà di installare i file necessari per l’esecuzione del nuovo sistema operativo e, quando necessario, ti chiederà di definire le credenziali d’accesso (nome utente e password di amministrazione) e renderà disponibile la shell testuale del sistema operativo.
Come ti ho già spiegato nel capitolo relativo alle informazioni preliminari, WSL è progettato per l’esecuzione nativa di una copia funzionante del sistema operativo, ma senza interfaccia grafica; per poter sopperire a questa mancanza, è necessario installare un server grafico di terze parti, come Xming, che possa ospitare l’interfaccia grafica dei programmi eseguiti (oppure dell’intero desktop).
Per scaricare Xming, collegati a questa pagina Web, attendi che il pacchetto d’installazione del server grafico venga scaricato sul computer, quindi eseguilo e clicca sul pulsante Next per sei volte consecutive e poi su Install e Finish, per concludere il setup. Se richiesto, clicca sul pulsante Consenti accesso per far sì che il server possa collegarsi alla rete locale.
Ora, devi far sì che Linux “dirotti” automaticamente l’esecuzione dei programmi dotati di interfaccia grafica verso il display server appena installato: per riuscirci, impartisci in sequenza i comandi export DISPLAY=:0.0
ed echo "export DISPLAY=:0.0" > $HOME/.bashrc
, entrambi seguiti dalla pressione del tasto Invio della tastiera.
A questo punto, non devi fare altro che installare ed eseguire i programmi grafici che preferisci: per esempio, se hai installato Ubuntu 20.04 e intendi avvalerti del desktop Xfce, installa quest’ultimo impartendo il comando sudo apt update && sudo apt install xfce4 x11-apps lightdm
, avendo cura di scegliere, quando richiesto, di utilizzare lightdm come gestore finestre predefinito. Per avviare l’intero desktop Xfce, impartisci il comando xfce4-session
.
Soluzioni di terze parti
Se ritieni che usare Linux sfruttando l’ambiente di sviluppo messo a disposizione da Windows sia troppo macchinoso, puoi avvalerti di una soluzione di terze parti, come VirtualBox, per virtualizzare il sistema operativo nella sua versione completa di interfaccia grafica.
Così facendo, verrà creato un ambiente sicuro sul quale operare, che non andrà a influire in alcun modo sul sistema operativo originale del computer: in altre parole, tutti i cambiamenti apportati su dischi e file dedicati a Linux resteranno lì, in quanto virtuali, e non andranno a influire in alcun modo con gli elementi di Windows.
Prima di iniziare, scarica da Internet l’ISO di installazione relativa alla distribuzione Linux che più preferisci (ad es. Ubuntu, Kali Linux, Fedora, Linux Mint, OpenSuSE e così via). Quando l’hai ottenuta, provvedi a effettuare l’installazione di VirtualBox nel seguente modo: collegati al sito ufficiale del gestore macchine virtuali, clicca sul link Windows Hosts e attendi che il file d’installazione del software venga scaricato su disco.
A download ultimato, avvia il pacchetto .exe ottenuto, clicca sul pulsante Avanti per tre volte consecutive, poi su Sì, Installa e Sì e attendi che la procedura di setup venga ultimata. Se richiesto, installa i componenti aggiuntivi del software (ad es. il supporto alle periferiche USB 3.0) cliccando sul pulsante Installa annesso alle varie schermate d’avviso che compaiono. Per concludere l’installazione e avviare VirtualBox, premi il pulsante Fine.
Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti ritrovarti al cospetto della schermata iniziale di VirtualBox: per creare una nuova macchina virtuale, clicca sul pulsante Nuova, assegna un Nome alla stessa (ad es. Ubuntu 20.04) e imposta i menu a tendina Tipo e Versione in maniera congrua alla distribuzione di Linux che ti appresti a installare.
Ora, clicca sul pulsante Successivo, imposta la quantità di RAM da dedicare alla macchina virtuale (avendo cura di non superare la metà della RAM complessiva disponibile sul PC), clicca nuovamente sul pulsante Successivo e apponi il segno di spunta accanto alla voce Crea subito un nuovo disco fisso virtuale, se non c’è già.
Superato anche questo step, clicca sul pulsante Crea, scegli di realizzare un disco in formato VDI, premi il pulsante Successivo, apponi il segno di spunta accanto all’opzione Allocato dinamicamente e, dopo aver nuovamente premuto il bottone Successivo, imposta la dimensione del disco virtuale usando la barra di regolazione situata in basso e clicca sul pulsante Crea per realizzare il disco e salvare la macchina virtuale sul computer. Se qualche passaggio non ti è molto chiaro, puoi trovare informazioni più dettagliate nel mio tutorial dedicato all’utilizzo di VirtualBox.
Tornato alla schermata principale di VirtualBox, fai doppio clic sul nome della macchina appena creata (risiede sulla barra laterale di sinistra), per avviarla; dopodiché clicca sull’icona a forma di cartella gialla situata nella finestra dedicata alla selezione del disco d’avvio e, avvalendoti del pannello di Esplora File, seleziona l’immagine ISO scaricata in precedenza.
Quando hai finito, clicca sul pulsante Avvia, per far partire la nuova macchina virtuale: se tutto è andato per il verso giusto, dovrebbe avviarsi la procedura d’installazione guidata specifica per la distribuzione scelta. In genere, ciò che devi fare è selezionare la lingua, il formato della tastiera, il fuso orario, scegliere se scaricare o meno gli aggiornamenti e, quando richiesto, intervenire sulle opzioni di partizionamento del disco. Trattandosi di un ambiente virtuale, puoi scegliere, in questa fase, di installare Linux sull’intero disco.
Negli step successivi dell’installazione, ti verrà chiesto di specificare un nome utente e una password per effettuare l’accesso al sistema: ultimati questi passaggi, l’installazione dovrebbe essere completata in modo automatico. Al termine della stessa, scegli di riavviare il computer per accedere all’ambiente virtuale di Linux che, se tutto è andato per il meglio, dovrebbe funzionare alla perfezione!
Per maggiori informazioni in merito ai passaggi appena visti, puoi dare uno sguardo alla mia guida su come virtualizzare Ubuntu che, in linea di massima, si può applicare anche ad altre distribuzioni Linux; se, invece, preferisci usare un gestore di macchine virtuali diverso da VirtualBox, come per esempio VMWare, da’ pure uno sguardo alla mia guida dedicata ai programmi per emulare sistemi operativi.
Come installare Linux in dual-boot con Windows 10
Ritieni di aver acquisito abbastanza esperienza con Linux in ambiente virtuale e vuoi, finalmente, installarlo accanto a Windows per ottenere un sistema dual-boot? Non temere, non è molto difficile: la maggior parte delle distribuzioni Linux moderne dispone di sistemi che consentono di affiancare i due sistemi operativi senza intervenire manualmente su dischi e partizioni.
Devo però farti presente un aspetto della cosa che ritengo pressoché fondamentale: installare Linux in dual-boot significa intervenire in modo concreto sui dischi fisici installati nel sistema operativo. Quindi, laddove dovessi commettere qualche errore di distrazione, potresti compromettere irrimediabilmente la tua copia di Windows: fai attenzione.
Pertanto, prima ancora di procedere, ti consiglio di effettuare un backup dei file personali, copiandoli su un supporto esterno sufficientemente grande da contenerli; se vuoi una mano per portare a termine questa operazione, ti consiglio di dare uno sguardo alla guida d’approfondimento che ho realizzato sul tema. Se, invece, vuoi realizzare una vera e propria “fotografia” di Windows, da ripristinare qualora le cose dovessero andare davvero male, puoi realizzare un clone dell’intero disco attenendoti alle istruzioni che ti ho fornito nella mia guida su come clonare hard disk con sistema operativo.
Prese le dovute precauzioni, non ti resta che iniziare l’impresa effettuando le operazioni necessarie: scarica l’ISO della distribuzione Linux di tuo interesse, copiala su disco o su chiavetta USB e, dopo aver disattivato il sistema Fastboot di Windows 10 (che, di fatto, può bloccare i dischi e renderli inaccessibili a sistemi operativi diversi da quello già installato), accedi al sistema UEFI del computer e disattiva Secure Boot, la funzionalità di sicurezza che impedisce l’avvio di sistemi operativi non firmati.
Superato anche questo step, non ti resta che impostare il boot da USB, riavviare il computer e attendere che la procedura guidata d’installazione di Linux abbia inizio. Ti ho spiegato nel dettaglio come portare a termine tutti gli step per installare Linux in dual-boot con Windows 10 (o con altri sistemi operativi Microsoft) in questa guida.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.