Come installare un sistema operativo
Dopo aver letto la mia guida all’acquisto al miglior notebook, hai deciso di fare il grande passo e di regalarti un computer portatile nuovo di zecca. Per risparmiare qualche euro, hai optato per una macchina non dotata di una licenza di Windows e sai perfettamente che, per poterla sfruttare appieno, hai bisogno di procedere al setup del sistema operativo in modo indipendente. Il problema, però, è che non hai ancora acquisito le competenze tecniche per procedere in autonomia, per cui ora sei alla ricerca di una guida che ti insegni come installare un sistema operativo in modo semplice e veloce e hai aperto Google per ottenere informazioni in merito.
Ebbene, sono felice di comunicarti che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore! Di seguito, infatti, avrò cura di spiegarti per filo e per segno come procedere con l’installazione di un nuovo sistema operativo sul supporto che preferisci, nella maniera più semplice possibile.
Dunque, senza esitare oltre, prenditi qualche minuto di tempo libero e procedi con la lettura di questa mia guida: sono sicuro che, al termine della stessa, sarai perfettamente in grado di procedere in totale autonomia e di installare sul tuo PC nuovo di zecca (ma non solo) il sistema che più si adatta alle tue esigenze. Buona lettura e buon divertimento!
Indice
- Come installare un sistema operativo su chiavetta USB
- Come installare un sistema operativo su un PC vuoto
- Come installare un sistema operativo su hard disk nuovo
- Come installare un sistema operativo su un tablet o uno smartphone
- Come installare un sistema operativo su macchina virtuale
Come installare un sistema operativo su chiavetta USB
Se sei interessato a comprendere come installare un sistema operativo su chiavetta USB, questa è la sezione adatta al tuo caso. Partiamo dallo scenario più comune, cioè la creazione di una chiavetta USB avviabile tramite la quale procedere con l’installazione “pulita” del sistema operativo.
A seconda delle tue necessità, hai diverse opzioni da poter prendere in considerazione: per esempio, se intendi creare un drive USB contenente una copia installabile di Windows o di macOS, puoi usare gli strumenti ufficiali di creazione supporti per Windows 10 e Windows 11, disponibili sul sito di Microsoft, oppure un’apposita funzione del sistema operativo Apple, accessibile dal Terminale.
Se, invece, hai bisogno di personalizzare il supporto d’installazione di Windows, oppure se sei interessato a realizzare una chiavetta USB contenente una distribuzione di Linux, puoi rivolgerti a una soluzione di terze parti, quale potrebbe essere Rufus (Windows) oppure Unetbootin (Windows/macOS/Linux): entrambi i software consentono di realizzare drive USB avviabili partendo dall’immagine ISO del sistema operativo di proprio interesse, nel giro di un paio di clic e, nel caso del primo dei due programmi, con la possibilità di personalizzare le opzioni d’avvio del sistema operativo.
Ad ogni modo, se hai bisogno di una guida passo-passo che ti insegni a usare i programmi appena menzionati, consulta senza esitare la guida in cui ti insegno a creare una chiavetta USB avviabile per installare un sistema operativo da USB; se, invece, desideri indicazioni più precise riguardo uno specifico sistema operativo, potresti trovare utili i tutorial tematici che ho dedicato a Windows 10, a Windows 11 e a Linux.
Se, invece, stai pensando di installare una copia funzionante del tuo OS su una chiavetta USB, in modo da poterla eseguire da qualsiasi computer, le cose stanno in maniera un po’ diversa. Per quanto riguarda il sistema operativo Windows, esiste una particolare opzione d’installazione, denominata Windows To-Go, la quale consente di creare un drive USB contenente una copia completa del sistema operativo, da poter avviare su qualsiasi hardware.
D’altra parte, non è tutt’oro ciò che luccica: lo strumento Windows To-Go è ufficialmente disponibile soltanto nelle versioni Educational/Enterprise di Windows 10, richiede l’installazione su una chiavetta certificata da Microsoft, non supporta gli aggiornamenti di sistema ed è stato per altro rimosso a partire da Windows 10 versione 2004. Per questo motivo, così come ti ho spiegato nella mia guida su come eseguire Windows 10 da USB, ti sconsiglio di avvalerti di questa possibilità.
Per quanto riguarda Linux le cose stanno in maniera abbastanza diversa: tutte le più conosciute distribuzioni del sistema operativo, come per esempio Ubuntu, Linux Mint e Kali Linux, dispongono di una particolare modalità d’avvio — denominata Live — che consente di eseguire il sistema operativo direttamente dal drive USB, senza necessità di eseguirne l’installazione.
Per impostazione predefinita, tutte le impostazioni applicate e i file creati durante la sessione d’uso vengono cancellati non appena si spegne o si riavvia il computer; tuttavia, è possibile far sì che ciò non accada, specificando una quantità di spazio Live da riservare sulla chiavetta USB, in fase di creazione della stessa e di scegliere, come opzione d’avvio di Linux, la voce Live con persistenza (o Live with persistence), ove possibile. La possibilità di realizzare una chiavetta USB contenente una versione pronta all’uso di macOS, invece, non è affatto contemplata da Apple.
Nota: le indicazioni fornite in questo capitolo sono valide, alla stessa maniera, anche per installare un sistema operativo su hard disk esterno.
Come installare un sistema operativo su un PC vuoto
Se hai acquistato un computer privo di sistema operativo — o dotato di un OS denominato FreeDOS — e, di fatto, “vuoto”, puoi provvedere all’installazione del sistema operativo che preferisci in maniera semplicissima.
Tanto per cominciare, se intendi optare per Windows, assicurati di disporre di un Product Key da usare per attivare la copia del sistema operativo, oppure di una licenza digitale associata al tuo account Microsoft. Se non ne disponi, dovrai necessariamente acquistare necessariamente acquistare il prodotto, attraverso lo store di Microsoft (solo Windows 11) o su altri canali d’acquisto, siano essi fisici oppure online.
Nel momento in cui scrivo questa guida, le licenze di Windows 10 e di Windows 11 (che sono gli unici sistemi operativi attualmente supportati da Microsoft) hanno egual costo, pari a 145 euro per le rispettive edizioni Home e 259 euro per quelle Pro. Se sei interessato ad acquistare Windows 10 oppure ad acquistare Windows 11 e ti piacerebbe avere istruzioni passo-passo su come riuscirci, consulta pure i tutorial specifici, disponibili sul mio sito.
Se intendi usare una distribuzione di Linux non commerciale, come per esempio Ubuntu o Linux Mint, non è necessario invece acquistare alcuna licenza d’uso. Anche se probabilmente lo saprai già, tengo infine a specificare che non è possibile installare macOS su hardware diverso da quello Apple.
Ad ogni modo, completato l’acquisto della licenza d’uso per il sistema operativo (se necessario), provvedi a scaricare l’immagine ISO del sistema operativo e a realizzare una chiavetta USB, contenente i file d’installazione dello stesso, così come ti ho spiegato sia in una delle precedenti sezioni di questa guida, che nel mio tutorial su come creare USB bootable.
Una volta creato il supporto d’installazione, collegalo al computer “vuoto” su cui installare il nuovo OS, riavvialo e attendi che compaia la schermata di benvenuto di Windows oppure il boot loader di Linux, tramite i quali avviare la procedura di setup. Laddove ti imbattessi, invece, in un messaggio che ti segnala l’impossibilità di avviare il computer oppure l’indisponibilità del sistema operativo (ad es. Unable to boot from disk, No operating system found), devi impostare l’avvio del computer dal supporto USB (o DVD) dal sistema sistema UEFI/BIOS del dispositivo, così come ti ho spiegato in questa guida.
Il gioco è praticamente fatto in quanto, a partire da questo momento, non dovrai far altro che seguire la procedura guidata che vedi sullo schermo: su Windows, ti sarà chiesto di specificare le opzioni per la lingua, di accettare la licenza d’uso del sistema operativo e, se necessario, di inserire il Product Key in tuo possesso (passaggio che puoi anche saltare, ma ricorda di attivare Windows una volta completata l’installazione).
Per quanto riguarda Linux, invece, potresti dover fare doppio clic sull’icona dedicata all’installazione del sistema operativo (ad es. Install Ubuntu/Installa Ubuntu) e, dopo aver scelto la lingua e la posizione, indicare se scaricare o meno gli aggiornamenti e i driver proprietari, specificare il disco sul quale installare Linux e procedere poi con la creazione di un account utente.
Ad ogni modo, se hai bisogno istruzioni passo-passo su come procedere nel tuo caso specifico, fa’ riferimento ai tutorial in cui ti ho spiegato come installare Windows 10, come eseguire un’installazione pulita di Windows 11 (anche senza requisiti), come installare Ubuntu, come installare Linux Mint e come installare Kali Linux.
Come installare un sistema operativo su hard disk nuovo
Hai acquistato un nuovo disco più performante di quello che avevi già, e ti piacerebbe usarlo per ospitare l’OS del computer? Anche in questo caso, hai almeno due strade da poter percorrere, a seconda di quelle che sono le tue esigenze. Se vuoi ricominciare tutto daccapo, rinunciando al contenuto del disco che utilizzi al momento e dei programmi su di esso presenti, oppure se prevedi di installare il disco in un computer già vuoto puoi eseguire un’installazione pulita del sistema operativo di tuo interesse, seguendo una procedura analoga a quella già vista in precedenza. Ricorda, però, di eseguire un backup dei dati presenti sul vecchio disco, soprattutto se intendi dismetterlo o disfartene.
In alternativa, se vuoi eseguire un passaggio “indolore” dal vecchio al nuovo disco senza perdere tutti i dati che hai già, puoi eseguire una clonazione del primo dispositivo sul secondo: in tal caso, dovrai innanzitutto collegare il nuovo supporto di archiviazione al computer (anche tramite USB, se ti è più comodo), per poi scaricare un apposito software di clonazione e usarlo per riversare i dati da un disco all’altro. A procedura completata, non ti resta che sostituire fisicamente i dischi e impostare il sistema UEFI/BIOS del computer per l’avvio dal supporto corretto, se necessario.
Qualora volessi percorrere quest’ultima strada, ti invito a prendere visione della mia guida su come clonare un hard disk con sistema operativo, nella quale ho avuto modo di esporti la procedura da compiere, in ogni minimo dettaglio.
Come installare un sistema operativo su un tablet o uno smartphone
Non hai trovato utili le informazioni fornite fino a questo momento, poiché hai intenzione di installare un sistema operativo nuovo di zecca sul tuo smartphone o sul tuo tablet? Lascia che ti dica fin da subito che, in tal caso, il discorso diventa più complicato, poiché la maggior parte dei sistemi operativi installati sui vari device sono “costruiti” su misura dai vari produttori.
Tuttavia, se hai a disposizione un telefono o un tablet Android, esiste la possibilità di poter cambiare la versione del sistema operativo originale, sostituendola con una progettata da programmatori terzi o da intere comunità di sviluppo: tali sistemi operativi vengono chiamati custom ROM e, per effettuarne l’installazione (in gergo definita flash), è requisito fondamentale che sul dispositivo siano stati preventivamente attivati i permessi di root e che il bootloader sia stato bloccato.
Oltretutto, le custom ROM sono in genere disponibili soltanto per alcune categorie di dispositivi, come per esempio quelli dotati di hardware open source, quelli della linea Pixel di Google e quelli più diffusi in commercio e che, di conseguenza, attirano l’attenzione della comunità di sviluppo. Tra le custom ROM a oggi più quotate, meritano sicuramente menzione CarbonROM, LineageOS e Paranoid Android.
Se l’argomento è di tuo interesse, ti consiglio di digitare su Google la chiave di ricerca [marca e modello dispositivo] custom ROM per ottenere informazioni in merito alle eventuali custom ROM disponibili e istruzioni dettagliate sulle relative procedure di flash.
Prima che tu possa compiere qualsiasi azione, però, è bene farti presente un dettaglio fondamentale: installare una custom ROM su un dispositivo Android ne invalida irrimediabilmente la garanzia e può rendere inutilizzabile il dispositivo (questo tipo di blocco, in gergo, viene detto brick). Valuta attentamente queste eventualità prima di metterti al lavoro su un aspetto così delicato del dispositivo in tuo possesso.
Come dici? Non vuoi “sostituire” Android ma vuoi installare iOS, il sistema operativo di iPhone e iPad, su un terminale dotato originariamente del sistema operativo di Google? Beh, quest’operazione è praticamente impossibile, poiché il codice di iOS non può essere adattato ai terminali Android. Ciò che puoi fare, però, è applicare una modifica più “leggera”, intervenendo sull’interfaccia grafica del tuo sistema operativo, per renderla più simile a iOS: te ne ho parlato dettagliatamente nella mia guida su come trasformare Android in iPhone.
Infine, per quanto riguarda iPhone e iPad, mi trovo purtroppo costretto a deludere le tue aspettative: non è possibile, in alcun modo, installare un nuovo sistema operativo su questa tipologia di dispositivi. Per ottenere nuove funzionalità, devi “accontentarti” di effettuare gli aggiornamenti proposti, avanzando, dunque, la versione di iOS già a tua disposizione. Solo in alcuni casi particolari e per periodi di tempo molto ristretti è possibile effettuare il downgrade da una versione di iOS all’altra: te ne ho parlato nel mio tutorial su come annullare un aggiornamento su iPhone.
Come installare un sistema operativo su macchina virtuale
Aspetta, mi stai dicendo che non ti senti ancora pronto a modificare il disco del tuo computer e, prima di fare qualsiasi cosa, vorresti acquisire un po’ più di pratica con i vari processi di installazione? Allora credo proprio di avere la soluzione che fa per te: se disponi di un computer già funzionante, puoi creare una macchina virtuale e usarla per fare tutti gli esperimenti che desideri, inclusa l’installazione fantasma (in gergo, ghost) di un nuovo sistema operativo.
Il punto di forza delle macchine virtuali è la possibilità di lavorare su di esse, senza apportare alcuna modifica al disco fisso del computer “sottostante”: poiché i gestori di macchine virtuali sono essi stessi programmi, hai l’assoluta certezza che tutto ciò che accade al suo interno non verrà mai riportato sul disco, ma resterà “circoscritto” all’interno della macchina virtuale. In tal modo, puoi agire in totale libertà senza danneggiare il computer reale.
Se sei interessato a questo aspetto dell’installazione dei sistemi operativi, ti consiglio di iniziare da un gestore di macchine virtuali come VirtualBox (Windows/macOS), VMWare (Windows/macOS) o Parallels Desktop (Windows/macOS): si tratta di programmi dotati di una semplice interfaccia gestionale, la quale consente di creare e configurare interi ambienti virtuali nel giro di pochi clic. Per ottenere maggiori informazioni al riguardo, ti consiglio caldamente di leggere la mia guida su come creare una macchina virtuale, in cui ho avuto modo di illustrarti, nel dettaglio, il funzionamento dei software appena citati.
Se poi non sei interessato a virtualizzare un sistema operativo per computer, bensì Android, puoi usare degli emulatori preconfezionati adatti proprio a questo scopo, come BlueStacks o mEMU: per saperne di più, ti rimando alla lettura della mia guida su come emulare Android su PC Windows e come emulare Android su Mac.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.