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Come investire in ETF

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Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti finanziari che hanno rivoluzionato il modo di investire, rendendo più semplice e accessibile la gestione dei risparmi. Un ETF è un fondo d’investimento quotato in borsa, che replica l’andamento di un indice, di un paniere di titoli o di una specifica asset class come materie prime o obbligazioni. La loro popolarità è cresciuta rapidamente negli ultimi anni grazie a costi di gestione contenuti e alla possibilità di diversificare facilmente gli investimenti.

Ma come investire in ETF? Prima di tutto, è importante capire che gli ETF possono essere acquistati e venduti come se fossero azioni, tramite le principali piattaforme di trading online o attraverso il proprio istituto bancario. Non serve essere esperti di finanza per iniziare, ma è essenziale scegliere un ETF che rispecchi i propri obiettivi di investimento e il livello di rischio tollerato.

Gli ETF offrono una vasta gamma di opzioni: ci sono quelli che seguono indici di borsa globali, settoriali o geografici, così come ETF focalizzati su specifiche industrie o tendenze di mercato. Gli ETF, insomma, grazie alla loro flessibilità e trasparenza, sono uno strumento utile per chi cerca di costruire un portafoglio bilanciato e a lungo termine, anche con piccoli capitali. Continua a leggere per saperne di più.

Indice

Cosa sono gli ETF

ETF

Cominciamo dalle basi. Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti finanziari che combinano caratteristiche sia dei fondi comuni di investimento che delle azioni e per questo sono molto apprezzati dagli investitori. In pratica, un ETF è un fondo d’investimento (spesso settoriale o tematico, pensato per investire in specifici settori dell’economia o in temi di investimento, come la sostenibilità o la tecnologia) che viene negoziato in borsa, proprio come un’azione. Questo significa che puoi comprare o vendere quote di un ETF in qualsiasi momento durante l’orario di apertura del mercato, cosa che non è possibile fare con i tradizionali fondi comuni, che vengono invece comprati e venduti solo una volta al giorno.

Immagina di avere una giornata di forti oscillazioni sul mercato: con un ETF puoi agire in tempo reale per vendere o acquistare in base ai movimenti di mercato, una flessibilità che non potresti avere con i fondi comuni tradizionali. Questa flessibilità si traduce anche in efficienza fiscale. In molti Paesi, gli ETF offrono un vantaggio fiscale rispetto ai fondi comuni, in quanto le compravendite all’interno del fondo sono meno soggette a imposte sui capital gain rispetto ai fondi comuni, che possono generare imposte anche solo con la semplice rotazione del portafoglio da parte del gestore (ad ogni modo, è sempre bene consultare un professionista per una consulenza fiscale personalizzata).

Un altro dei principali vantaggi degli ETF è il fatto che permettono di di diversificare gli investimenti: quando acquisti un ETF, stai essenzialmente investendo in un paniere di titoli, che può includere azioni, obbligazioni o altre attività, a seconda della specifica strategia dell’ETF. Questo ti permette di ottenere una diversificazione immediata, senza dover comprare singolarmente ogni singolo titolo.

Facciamo un esempio concreto: supponiamo tu voglia investire nel settore tecnologico senza rischiare troppo acquistando azioni di una singola azienda (es. Apple o Google). Acquistare un ETF tecnologico, come l’Invesco QQQ ETF, ti permette di avere esposizione a un paniere di aziende del settore tecnologico, inclusi i colossi come Apple e Google, ma anche altre aziende come Microsoft, Facebook e Tesla. In questo modo, se un’azienda ha una performance negativa, la sua perdita sarà compensata dai guadagni delle altre, riducendo il rischio complessivo.

Un altro esempio: vuoi investire in obbligazioni ma non hai il tempo o le competenze per selezionare singole obbligazioni statali o societarie. Con un ETF obbligazionario, come il iShares Global Government Bond UCITS ETF, puoi accedere a un portafoglio diversificato di obbligazioni di governi di vari paesi, riducendo il rischio di insolvenza di una singola obbligazione e godendo di un’esposizione globale.

È bene sapere che gli ETF si dividono anche in attivi e passivi. Gli ETF passivi replicano un indice di mercato, come l’MSCI World o l’Euro Stoxx 50, cercando di copiare esattamente la performance dell’indice. Un esempio potrebbe essere l’iShares Core MSCI World UCITS ETF, che investe nelle stesse azioni che compongono l’indice MSCI World, offrendo una diversificazione globale con costi bassissimi. Gli ETF passivi sono spesso preferiti dagli investitori per la loro semplicità e per i costi di gestione ridotti, che spesso si aggirano attorno allo 0,1% — 0,3% all’anno.
Gli ETF attivi, invece, cercano di battere il mercato attraverso una gestione attiva, ovvero il gestore del fondo decide quali titoli comprare e vendere nel tentativo di ottenere rendimenti superiori all’indice di riferimento. Un esempio di ETF attivo potrebbe essere il ARK Innovation ETF, gestito da Cathie Wood, che investe in aziende innovative come Tesla e Square, cercando di anticipare i trend futuri del mercato. Tuttavia, il costo di gestione degli ETF attivi può essere molto più alto, arrivando fino all’1% o più, e i risultati non sono garantiti: ci sono anni in cui gli ETF attivi fanno peggio degli ETF passivi.

Gli investitori più esperti possono rivolgersi anche ad ETF a leva ed ETF a volatilità inversa, che sono strumenti finanziari particolarmente complessi e rischiosi. Gli ETF a leva amplificano i movimenti di un indice di riferimento, moltiplicando i guadagni (o le perdite) per due o tre volte. Ad esempio, un ETF a leva 3× che segue l’indice S&P 500 aumenterà del 3% per ogni 1% di rialzo dell’indice, ma perderà il 3% per ogni 1% di ribasso. Questa amplificazione è ottenuta attraverso l’uso di derivati, e per questo motivo tali strumenti sono pensati per investimenti di brevissimo termine, spesso per operazioni intraday. A causa della compounding effect (effetto di capitalizzazione giornaliera), mantenere un ETF a leva per periodi più lunghi può portare a risultati molto diversi da quelli attesi.
Gli ETF a volatilità inversa, invece, cercano di guadagnare quando un indice sottostante scende, scommettendo essenzialmente contro il mercato (short selling). Anche in questo caso, i rischi sono elevati: questi ETF funzionano bene solo in mercati chiaramente ribassisti e possono subire perdite significative in periodi di crescita improvvisa. Entrambi gli strumenti sono sensibili alle oscillazioni giornaliere, e le perdite possono accumularsi rapidamente se non utilizzati correttamente. Per questo motivo, sono spesso raccomandati solo per investitori esperti o speculatori, che comprendono appieno il funzionamento e i rischi associati.

Altra tipologia di ETF di cui potresti sentir parlare è quella denominata ETF UCITS. UCITS sta per Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities (Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari) e si tratta di una normativa europea che stabilisce determinati standard per i fondi di investimento. Gli ETF UCITS devono rispettare regole specifiche riguardanti la protezione degli investitori, la diversificazione del rischio e la trasparenza. In pratica, investendo in un ETF UCITS, sai che stai acquistando un prodotto che aderisce a norme severe volte a garantire una maggiore sicurezza per l’investitore. Questo è particolarmente importante per chi è agli inizi, poiché gli ETF UCITS offrono un livello di protezione che non tutti gli ETF a livello globale possono garantire.

Una distinzione importante da fare riguarda anche la distribuzione dei dividendi. Alcuni ETF sono distributivi, il che significa che pagano regolarmente dividendi agli investitori, mentre altri sono accumulativi, ovvero reinvestono automaticamente i dividendi nel fondo, aumentando così il valore della quota. Questa distinzione può essere importante a seconda della tua strategia di investimento e delle tue preferenze in termini di flussi di reddito.

Ma è tutto oro quel che luccica? Ovviamente no. Come tutti gli strumenti finanziari, anche gli ETF possono presentare dei rischi (sebbene siano generalmente considerati meno rischiosi rispetto a singole azioni grazie alla loro diversificazione). Ad esempio, se investi in un ETF che replica un indice azionario, sarai esposto al rischio di mercato, ovvero il rischio che il valore dell’indice possa scendere. Inoltre, se investi in ETF settoriali, cioè ETF che si concentrano su un singolo settore come la tecnologia o l’energia, potresti essere esposto a un rischio maggiore, poiché un crollo in quel settore specifico potrebbe influire pesantemente sul tuo investimento.

Esistono poi ETF che investono in mercati emergenti o in obbligazioni ad alto rendimento, che possono presentare rischi aggiuntivi legati alla volatilità o al rischio di insolvenza degli emittenti. Tra i rischi generalmente sottovalutati c’è poi il tracking error, ovvero la differenza tra la performance dell’ETF e quella dell’indice che cerca di replicare. Anche gli ETF passivi possono non seguire perfettamente il loro indice di riferimento a causa di fattori come i costi di gestione, le commissioni di transazione e la liquidità dei titoli sottostanti. Ad esempio, un ETF che replica il Russell 2000, un indice delle piccole capitalizzazioni negli Stati Uniti, potrebbe avere difficoltà a replicare perfettamente l’indice se alcuni titoli sono meno liquidi o più difficili da negoziare.

Inoltre, c’è il rischio di liquidità. Sebbene gli ETF siano generalmente molto liquidi, ci sono ETF meno scambiati che possono avere spread denaro-lettera più ampi, rendendo più costoso l’acquisto o la vendita delle quote. Ad esempio, un ETF che investe in mercati emergenti o in titoli di nicchia potrebbe non essere facile da liquidare rapidamente in caso di necessità.

Arriviamo ora alla differenza fondamentale tra ETF e fondi comuni di investimento. I fondi comuni sono gestiti da professionisti che raccolgono il denaro degli investitori e lo investono in un portafoglio diversificato di titoli. Tuttavia, come già detto, i fondi comuni vengono comprati e venduti solo una volta al giorno, alla fine della giornata, al prezzo netto di inventario (NAV). Questo significa che non puoi negoziare durante il giorno come faresti con un ETF. Inoltre, i fondi comuni hanno spesso commissioni di gestione più alte, soprattutto quelli gestiti attivamente, che possono arrivare anche al 2% all’anno.

Gli ETF, invece, tendono ad avere costi di gestione inferiori. Per esempio, un ETF passivo come il Vanguard S&P 500 UCITS ETF potrebbe avere un costo di gestione dello 0,07%, il che lo rende estremamente economico rispetto a un fondo comune che investe nello stesso indice e potrebbe costare dieci volte di più.

Inoltre, mentre i fondi comuni possono avere commissioni di ingresso o uscita, gli ETF non hanno questi costi, ma comportano commissioni di negoziazione ogni volta che compri o vendi le quote, proprio come con le azioni. Altri costi potenziali associati agli ETF, sono i costi di custodia e i costi legati alla replicazione dell’indice. Questo è un aspetto importante da considerare, soprattutto se fai molte transazioni nel corso dell’anno.

Concludendo, quindi, gli ETF possono essere strumenti potenti e flessibili per costruire un portafoglio ben diversificato con costi relativamente bassi. Tuttavia, è essenziale comprendere bene i rischi, le differenze tra le varie tipologie di ETF e il funzionamento pratico di questi strumenti. Che tu scelga un ETF UCITS per la sicurezza normativa o un ETF settoriale per inseguire un trend specifico, la chiave è avere una strategia chiara, una buona comprensione delle caratteristiche di ciascun ETF e affidarsi agli strumenti giusti per investire.

Come investire su ETF con eToro

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Aprire il conto

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Puoi creare il tuo account visitando il sito di eToro o scaricando l’app mobile per Android e iPhone/iPad. Il processo di registrazione è molto simile su entrambe le piattaforme.

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Depositare i fondi

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Dopo aver verificato la tua identità, puoi procedere al deposito dei fondi per iniziare a investire con denaro reale. Accedi all’opzione Deposito dal menu eToro (sulla barra laterale sinistra se usi un computer), inserisci l’importo e seleziona il metodo di pagamento preferito (supporta carta di credito/debito, PayPal, Rapid Transfer, Skrill e bonifico bancario). Completa i dati richiesti e il deposito sarà effettuato in pochi clic. Ulteriori informazioni qui.

Trovare i migliori ETF e investire

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Una volta che ti senti pronto a investire, il passo successivo è trovare gli ETF che meglio si adattano ai tuoi obiettivi finanziari. Su eToro puoi esplorare gli ETF disponibili utilizzando la barra di ricerca o navigando nella sezione Esplora. Qui, visitando la scheda dedicata, troverai una vasta selezione di ETF che coprono diverse aree, tra cui indici azionari, settori specifici come la tecnologia o la salute, e persino materie prime come l’oro o il petrolio.

Ad esempio, per trovare i migliori ETF UCITS devi assicurarti che nei menu con i filtri in alto ci sia impostato Solo UCITS. Puoi anche filtrare per classi di attivi, rendimento dividendi e, andando nei filtri aggiuntivi, per regioni, numero di partecipazioni, AUM e rendimento a 1 anno. Cliccando poi sulle varie colonne, puoi ordinare gli ETF in base a vari criteri, come classe, rendimento 1y, partecipazioni, patrimonio gestito, rendimento 52 settimane e rendimento dividendi.

Un aspetto fondamentale di eToro è la possibilità di visualizzare informazioni dettagliate su ogni ETF, come la composizione del fondo, le performance storiche e le opinioni di altri investitori. Questo ti permette di fare una scelta più consapevole. Per accedere a queste informazioni, basta cliccare sul nome dell’ETF che ti interessa e consultare la pagina dedicata, dove troverai grafici, analisi e persino il sentiment del mercato: una funzione che ti mostra come altri investitori stanno interagendo con quell’asset.

Una volta individuato un ETF interessante, puoi procedere con l’acquisto. Basta cliccare su Investi, scegliere l’importo che desideri investire e decidere se acquistare direttamente l’ETF o utilizzare strumenti come la leva finanziaria. Se sei alle prime armi, ti consiglio di investire senza leva, in modo da minimizzare il rischio. eToro ti consente anche di impostare stop loss e take profit per gestire meglio il tuo investimento.

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Ricorda che, sebbene gli ETF siano strumenti relativamente sicuri e diversificati, è sempre importante fare una valutazione attenta prima di investire. Su eToro hai a disposizione numerosi strumenti di analisi che ti aiuteranno a prendere decisioni informate, come il calendario economico, le notizie di mercato e le analisi tecniche avanzate. Inoltre, la piattaforma offre un’ampia gamma di contenuti formativi gratuiti che ti aiuteranno a migliorare le tue competenze di investitore.

Insomma, eToro è sicuramente una delle migliori piattaforme per iniziare a investire in ETF grazie alla sua facilità d’uso, trasparenza e alla possibilità di seguire e copiare investitori più esperti. Prenditi il tuo tempo per esplorare tutte le funzionalità offerte, sperimenta con l’account demo e, quando ti sentirai pronto, fai il tuo primo investimento con soldi reali. Investire in ETF può essere un ottimo modo per costruire un portafoglio diversificato e raggiungere i tuoi obiettivi finanziari a lungo termine. Per maggiori informazioni, ti rimando al sito di eToro e al mio tutorial su come investire su eToro.

Articolo realizzato in collaborazione con eToro.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.