Come licenziarsi con SPID
Hai superato con successo un colloquio di lavoro e la nuova azienda è pronta a darti il benvenuto; tuttavia, prima di poter iniziare con il nuovo impiego, sai di dover presentare una lettera di dimissioni telematica al tuo vecchio datore di lavoro e all’ente nazionale preposto (in questo caso, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro).
L’idea di doverti recare personalmente presso un ufficio competente proprio non ti va giù e, dopo aver raccolto qualche preziosa informazione in Rete, hai scoperto che è possibile inviare una richiesta di dimissioni usando l’identità SPID; se ti trovi sul mio sito, è probabilmente perché non hai la più pallida idea di come procedere e non vedi l’ora di ricevere l’aiuto di cui necessiti.
Se è questo il tuo caso, ti farà piacere sapere che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto! Di seguito, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come licenziarsi con SPID avvalendosi della piattaforma ufficiale messa a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Non temere se non hai abbastanza dimestichezza con la tecnologia (e con la burocrazia!), non ve ne è motivo: bastano cinque minuti di tempo libero e alcune informazioni sul tuo contratto di lavoro, per riuscire agevolmente nell’impresa. Trovi spiegato tutto qui sotto.
Indice
Informazioni preliminari
Prima di entrare nel vivo di questa guida e di spiegarti, nel concreto, come licenziarsi con SPID, ritengo doveroso fornirti qualche chiarimento riguardo la procedura di cui andrò a parlarti.
Come certamente saprai, a partire dal 12 marzo 2016 le dimissioni volontarie o per giusta causa, così come la risoluzione consensuale del contratto, vanno comunicate non soltanto al datore di lavoro ma anche al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, obbligatoriamente in modalità telematica.
Questo compito, inizialmente, veniva delegato per semplicità ai soggetti abilitati come patronati, organizzazioni sindacali, consulenti del lavoro ma, a oggi, può essere portata a termine in autonomia tramite il sito Web Cliclavoro, ossia il portale ufficiale gestito direttamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nel dettaglio, il summenzionato servizio online consente di realizzare automaticamente una richiesta di dimissioni volontarie, per giusta causa o per consensuale risoluzione del contratto, indicando i dati del lavoratore, i dati del datore di lavoro, la tipologie di richiesta e, se necessario, la motivazione delle dimissioni. Il documento così generato verrà inviato d’ufficio, in formato PDF, sia all’indirizzo PEC del datore di lavoro che all’Ispettorato Nazionale del Lavoro. In caso di necessità, la richiesta di dimissioni può essere revocata, sempre tramite la piattaforma Cliclavoro, entro e non oltre 7 giorni dalla trasmissione della stessa.
Prima di trasmettere le dimissioni volontarie, abbi cura di verificare e rispettare i termini del preavviso previsto dal contratto in essere e rispettali, indicando una data di decorrenza congrua con le tempistiche in questione; ciò non vale invece quando si parla di dimissioni per giusta causa, che vengono invece date in tronco.
Detto ciò, prima di iniziare, accertati di avere a disposizione i seguenti strumenti e informazioni: un’identità SPID con autenticazione di livello 2 attiva; il codice fiscale e l’indirizzo PEC del datore di lavoro; l’indirizzo di sede legale e sede operativa della propria azienda; il tipo di contratto in essere e, infine, la data d’inizio del rapporto di lavoro.
In realtà, l’inserimento di tali informazioni potrebbe anche rivelarsi superfluo, in quanto parte dei dati è quasi sempre già presente nel sistema; tuttavia, onde evitare inutili ripetizioni e conseguenti perdite di tempo, ti consiglio di avere comunque tutto a portata di mano.
Come licenziarsi con SPID
Fatte tutte le dovute precisazioni del caso, è arrivato il momento di capire come dimettersi con lo SPID mediante il portale Servizi Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per accedere a quest’ultimo, collegati al link che ti ho segnalato poco fa, clicca sul pulsante Accesso con SPID e seleziona il fornitore della tua identità digitale (ad es. PosteID) dalla lista che compare subito dopo.
In seguito, digita le credenziali SPID associate alla tua identità nei campi Nome Utente/Email e Password, premi sul pulsante Entra con SPID e completa l’accesso usando l’autenticazione di livello 2, seguendo le istruzioni che ricevi sullo schermo; a seconda del tuo caso, potresti dover autorizzare il login tramite l’app ufficiale dell’identity provider, fornire un codice monouso ricevuto tramite SMS, oppure digitare una password OTP generata tramite app o dispositivo esterno. Ad ogni modo, una volta inserite le informazioni necessarie, premi sul pulsante Acconsento, per autorizzare la trasmissione dei dati personali connessi a SPID.
Dopo aver completato il login su Cliclavoro, dovresti visualizzare la tua pagina personale, contenente i vari servizi ai quali è possibile accedere; quando ciò avviene, clicca sulla voce Dimissioni volontarie, premi sul pulsante Chiudi annesso alla piccola finestra di benvenuto (se necessario) e premi in seguito sul pulsante Entra, per accedere al servizio.
Ora, premi sul pulsante Inserisci nuova dimissione, individua il rapporto di lavoro da interrompere tra quelli elencati nella pagina successiva (all’interno della tabella Elenco dei rapporti di lavoro attivi) e clicca sul pulsante Seleziona ad esso corrispondente; qualora il rapporto di lavoro per il quale comunicare le dimissioni non fosse presente nel sistema, premi invece sul pulsante Inserimento dimissioni per un rapporto di lavoro non presente in elenco.
A questo punto, procedi con la compilazione del modulo di inserimento dimissioni, avendo cura di inserire le informazioni richieste in ciascun campo (quelle obbligatorie sono contrassegnate dal simbolo *); se hai selezionato il rapporto di lavoro dal sistema, alcune parti del modulo risulteranno già compilate e, in alcuni casi, non modificabili. Il modulo in esame è suddiviso in quattro sezioni, che sono le seguenti.
- Sezione 1 — Lavoratore: qui sono presenti le tue informazioni personali (i dati del lavoratore). I campi Codice Fiscale, Cognome e Nome risultano già precompilati e non sono modificabili; devi invece inserire un indirizzo e-mail valido.
- Sezione 2 — Dati del datore di lavoro: qui devi indicare i dati del datore di lavoro. Se hai selezionato il rapporto da concludere direttamente dal sistema, i campi Codice Fiscale Datore di Lavoro e Datore di lavoro risultano precompilati e non modificabili; se, invece, hai usato la modalità di inserimento manuale, devi invece specificare il codice fiscale del datore di lavoro nel campo dedicato e premere i tasti Cerca i dati del datore di lavoro, per cercare le informazioni necessarie e compilare automaticamente i campi corrispondenti. Tieni presente che alcuni campi della sezione 2 possono essere modificati e/o compilati, così da permettere l’inserimento di nuove informazioni o la rettifica di quelle già presenti (ad es. l’indirizzo email o la PEC del datore di lavoro).
- Sezione 3 — Rapporto di lavoro: se hai scelto di procedere con l’inserimento manuale, specifica qui la data esatta d’inizio del contratto di lavoro e la tipologia di quest’ultimo (Lavoro a tempo Indeterminato, Lavoro a Tempo Determinato, Apprendistato). Se hai selezionato il rapporto di lavoro dal sistema, i campi non risultano modificabili.
- Sezione 4 — Recesso dal rapporto di lavoro: in questa sezione devi indicare la data di decorrenza delle dimissioni (ossia quella del giorno successivo all’ultimo giorno di lavoro) e il tipo di comunicazione per la richiesta (dimissioni volontarie, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro). Se ti appresti a richiedere dimissioni per giusta causa, potrai altresì comunicarne il motivo usando il box sottostante (entro un limite massimo di 500 caratteri).
Una volta compilate tutte le sezioni del modulo di richiesta, verifica con attenzione la correttezza delle informazioni inserite (che non potranno essere modificate a seguito dell’invio della richiesta, se non effettuando una revoca della comunicazione e un nuovo inoltro) e, quando sei sicuro, clicca sul pulsante Salva per inviare la comunicazione sia al tuo datore di lavoro, presso l’indirizzo PEC/email segnalato, sia all’INL.
A seguito di questa operazione, ritornerai alla pagina iniziale del servizio Dimissioni Volontarie, all’interno della quale potrai trovare una nuova tabella denominata Elenco dimissioni già presentate, che contiene la lista delle domande di dimissione inviate. In corrispondenza di ciascuna voce di tabella, sono specificati il nome e il cognome del lavoratore, il nome del datore di lavoro, la data d’inizio lavoro, la data d’invio delle dimissioni e la data di decorrenza delle stesse. Tramite il pulsante visibile sotto la voce Scarica PDF, è possibile scaricare la ricevuta del documento, in formato PDF.
Usando poi il pulsante corrispondente alla voce Revoca, è possibile revocare la richiesta di dimissioni: questo passaggio, se richiesto, va completato entro e non oltre i 7 giorni successivi all’invio della richiesta; trascorso questo tempo, le dimissioni sono da ritenersi presentate e non più revocabili. Per revocare una comunicazione, clicca sul pulsante Revoca ad essa corrispondente e premi poi sul bottone Esegui la revoca della dimissione; a seguito di questa operazione, verranno aggiunti due ulteriori elementi alla tabella: una colonna contenente la data di revoca della richiesta e una seconda icona in corrispondenza della colonna Scarica PDF, colorata di rosso, tramite la quale è possibile scaricare la ricevuta della revoca inviata.
Se lo desideri, puoi portare a termine la stesa procedura anche da smartphone o tablet: il portale di cui ti ho parlato nel passo precedente di questa guida è accessibile anche da browser per dispositivi mobili e funziona esattamente alla stessa maniera; su schermi di piccole dimensioni, però, potrebbe rivelarsi abbastanza scomodo da usare.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.