Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero
Scopri le migliori offerte sul canale Telegram ufficiale. Guarda su Telegram

Come mettere l’autotune su FL Studio

di

Segui ormai da tempo il genere hip hop ed è grazie a questa tua passione che hai scoperto l’autotune, quello che a prima vista sembra essere un “magico strumento” che aiuta a intonare la voce. D’altronde, tra rapper e trapper ormai lo usano tantissimi artisti presenti nelle classifiche e quindi hai deciso di provarci anche tu. Più precisamente, vorresti sapere se è possibile avere l’autotune in FL Studio, il programma di produzione che ormai usi da tempo per dilettarti con la tua passione per la musica, perché finora non hai trovato istruzioni chiare al riguardo. Beh, se le cose stanno così, non preoccuparti: sei nel posto giusto!

In questa guida, infatti, ti illustrerò nel dettaglio come mettere l’autotune su FL Studio e come avvalertene per le tue produzioni, indipendentemente da quelle che sono le tue aspirazioni in termini artistici. D’altronde ci sono molti artisti che utilizzano questi strumenti ad alti livelli, ma è possibile avvalersene anche se si è alle prime armi. Nel caso te lo stessi chiedendo, le soluzioni che analizzerò sono tutte gratuite, quindi non dovrai spendere un centesimo per provare questo intrigante strumento in prima persona.

Allora, che ne dici? Hai intenzione di provare a metterti in gioco davanti al microfono e dimostrare a tutti quanto valgono le tue rime? Secondo me non stai nella pelle, dato che i tuoi idoli hanno iniziato nello stesso modo. Coraggio allora, ti basta semplicemente seguire le rapide istruzioni che trovi di seguito. A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

Informazioni preliminari

Autotune FL Studio

Prima di entrare nel dettaglio della procedura su come mettere l’autotune su FL Studio, ritengo possa interessarti saperne di più in merito a questo strumento.

Ebbene, l’autotune è uno strumento che permette di sistemare l’intonazione e mascherare le imperfezioni della propria voce. Se utilizzata sapientemente, questa tecnologia può migliorare un brano e renderlo più “orecchiabile”.

La storia dell’autotune inizia nel 1997, quando l’azienda Antares Audio Technologies rilascia il software proprietario Auto-Tune. Il primo brano popolare a utilizzare questo strumento arriva nel 1998: la cantante Cher lo utilizza per la canzone “Believe”, contenuta nell’omonimo album. In realtà, però, il genere che più ha contribuito alla diffusione dell’autotune è quello hip hop, seguito rapidamente dalla trap.

Se vuoi saperne di più sulla storia dell’autotune, consulta Wikipedia. Ora noi invece passiamo al sodo: nelle righe che seguono ti spiegherò come avere l’autotune in FL Studio, ritenuto da molti come uno dei migliori programmi per comporre musica. Se tu non l’hai ancora installato, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida su come scaricare FL Studio gratis (in versione di prova).

Prima di iniziare, ti ricordo che avrai bisogno anche di una tua traccia su cui applicare l’autotune. Per questo motivo, ti consiglio caldamente di consultare il mio tutorial su come registrare su FL Studio, in cui ho spiegato come utilizzare le funzionalità di base e quali strumenti utilizzare per “catturare” la voce con questo programma.

Detto anche questo, passiamo all’azione. Trovi tutte le istruzioni di cui hai bisogno proprio qui sotto.

Come installare i plugin per l’autotune su FL Studio

Cartella plugin VST

Molti artisti utilizzano dei plugin VST (Virtual Studio Technology) per sfruttare l’autotune. Meglio, dunque, dare un’occhiata alla procedura per installare queste estensioni prima di procedere.

In genere, ci sono due tipologie di plugin: quelli che dispongono del setup e quelli che devono essere aggiunti manualmente a FL Studio. Nel primo caso ti basta semplicemente avviare l’installer e seguire le indicazioni a schermo, mentre nel secondo devi spostare/copiare i file (es. i .dll su Windows) nella cartella di installazione del programma.

Solitamente, il percorso da seguire su Windows è C:\Program Files (x86)\VstPlugins, mentre su macOS è ~/Library/Audio/Plugins/VST. In ogni caso, puoi trovare il giusto percorso semplicemente avviando FL Studio, facendo clic sulla voce OPTIONS che si trova in alto e premendo sull’opzione Manage plugins. Troverai l’informazione che cerchi sulla sinistra.

Ovviamente, è difficile fornirti delle indicazioni precise, dato che ogni singolo plugin può avere, ad esempio, un setup diverso. Tuttavia, se hai bisogno di maggiori informazioni, puoi fare riferimento al mio tutorial su come installare VST su FL Studio, dove ho analizzato nel dettaglio la questione con tanto di esempi pratici.

Insomma, utilizzando queste indicazioni ed eventualmente seguendo quelle che compariranno a schermo, non dovresti avere alcun tipo di problema nell’installazione dei plugin.

Come mettere l’autotune su FL Studio

Adesso che conosci un po’ la storia dell’autotune e sai come installare i plugin VST, direi che sei pronto per passare all’azione e utilizzare in prima persona lo strumento in questione. Per fare questo, prenderò in esame alcune tra le soluzioni gratuite che ritengo più valide.

Pitcher (Windows/macOS)

Aprire Pitcher FL Studio

Non tutti conoscono questa possibilità, ma in realtà FL Studio implementa già uno strumento interessante per utilizzare l’autotune, chiamato Pitcher.

Per aprire lo strumento in oggetto, ti basta premere sul mixer (la finestra in basso a sinistra con il canale Master in bella vista), fare clic sulla voce Slot 1 che si trova a destra e premere sulla voce Pitcher.

Comparirà così sul display la schermata principale dello strumento. È bene analizzarla, in quanto rispecchia quanto accade con la maggior parte dei plugin dedicati all’autotune, che hanno più o meno tutti le stesse funzionalità.

In basso a sinistra c’è la manopola Speed, che in altri programmi viene chiamata anche Retune Speed: si tratta della velocità con cui viene applicata la correzione dell’intonazione all’audio di input. Nel caso di Pitcher, sono disponibili tre impostazioni di base: Fast (Veloce), Medium (Medio) e Slow (Lento).

Sulla destra è invece presente un’altra manopola, che qui viene chiamata Fine Tune (in altri programmi è denominata Throat Length). Questa funzionalità permette essenzialmente di andare ad agire sulle cosiddette formanti, ovvero sulle frequenze di risonanza. Non a caso, è possibile attivare l’opzione Formant, in modo da sentire la differenza.

Al centro della schermata di Pitcher è possibile scegliere il registro vocale, spostandolo più verso una voce maschile o una femminile. In alto si possono invece selezionare la chiave e la scala. Questi sono essenzialmente i principali componenti di ogni plugin dedicato all’autotune che si rispetti.

Canzone Test Pitcher autotune FL Studio

Se non sei molto pratico, probabilmente starai pensando che sia complicato utilizzare questi strumenti, dato che magari non conosci così bene l’ambito musicale. In realtà, di fatto è possibile imparare a utilizzare queste funzionalità anche senza disporre di chissà quale formazione a livello musicale, andando semplicemente “a orecchio”.

Infatti, c’è chi adotta un “metodo pratico”, ovvero: si fanno più test possibili con questo strumento, fino a trovare la “giusta combinazione”. Chiaramente, studiando per bene cosa è in grado di fare ogni singola funzionalità e approfondendole riuscirai ad avere risultati migliori, ma se vuoi solamente fare dei test puoi anche provare nel modo che ti sto per illustrare.

Se non sei molto pratico, prova a registrare la tua voce, importarla all’interno di FL Studio (puoi anche trascinarla nella zona chiamata Track 1) e “giocare” con chiave e scala (es. C, G#), provando a disattivare/attivare i pulsanti con le lettere che trovi in alto e cambiare le altre impostazioni (ad esempio, “Minor” in “Major”). Ricordati di spostare l’opzione in alto a sinistra da PAT a SONG e di premere sull’icona di riproduzione.

Non è chiaramente il metodo migliore a lungo andare, ma per iniziare può andare bene e farti ottenere subito dei risultati concreti, dato che sentirai la tua voce con l’autotune. Starà poi a te approfondire lo strumento, ma adesso hai imparato a impostare il tutto in modo semplice su FL Studio.

GSnap (Windows)

Abilita GSnap

GSnap è uno dei plugin gratuiti più utilizzati per l’autotune. Tuttavia, è disponibile solamente per Windows.

Per installare questo plugin, collegati al sito ufficiale di GSnap e premi sul collegamento Download GSnap, scegliendo tra la versione a 32 bit e quella a 64 bit, a seconda del sistema operativo del tuo computer.

A questo punto, apri il file .zip ottenuto ed estrai il file .dll all’interno della cartella dei plugin di FL Studio, che solitamente è C:\Program Files (x86)\VstPlugins. Se non sai bene come fare, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida su come estrarre file ZIP.

Una volta posizionato correttamente il file, apri FL Studio (riavvialo se era già aperto), premi sul menu OPTIONS presente in alto a sinistra e seleziona la voce Manage plugins dal menu che si apre. Fai dunque clic sul pulsante Find plugins posto in alto a sinistra, scorri la lista e premi sull’icona della stella presente a fianco della voce GSnap.

A questo punto, chiudi la finestra legata al Plugin Manager e premi su quella del mixer presente in basso. Dopodiché, fai clic sulla voce Slot 1 presente sulla destra e premi sull’opzione GSnap presente nella scheda Effect.

Successivamente, comparirà a schermo la finestra del plugin. Premendo sul pulsante SELECT A SCALE avrai la possibilità di scegliere chiave e scala, proprio come ti ho già spiegato nel capitolo dedicato a Pitcher.

GSnap schermata

Al centro sono disponibili tutte le opzioni del caso per “correggere” la voce, ma la particolarità di GSnap è la possibilità di utilizzare dei preset. Infatti, premendo sulle frecce presenti in alto a destra, puoi provare a ottenere degli effetti interessanti.

Ovviamente, anche qui sta a te imparare a padroneggiare lo strumento come si deve. In realtà, per un neofita potrebbe non essere molto semplice utilizzare GSnap, ma si tratta sicuramente di una delle migliori soluzioni gratuite disponibili. Se vuoi un consiglio, per le prime registrazioni prova uno “yeah” prolungato.

MAuto Pitch (Windows/macOS)

MeldaProduction Installer

Come dici? Hai provato i plugin che ti ho illustrato in precedenza ma ti sembrano troppo complessi? Nessun problema: se sei ancora inesperto, puoi affidarti a MAuto Pitch, che è uno degli strumenti per autotune più semplici da utilizzare.

Sicuramente è un po’ più “limitato” rispetto ad altre soluzioni, ma potresti trovarlo interessante. Per procedere, devi scaricare il pacchetto gratuito dei plugin di MeldaProduction, dato che questi tool vengono diffusi tramite un installer universale.

Collegati, dunque, al sito ufficiale di MeldaProduction e premi sul pulsante Download, scegliendo se scaricare la versione per Windows o per macOS.

Al termine del download, se usi Windows, avvia il file .exe ottenuto e clicca prima sul pulsante e poi su Next. Spunta poi la casella I agree to the license terms e fai clic due volte sul tasto Next. Dopodiché, seleziona la voce MAutoPitch (free) presente sulla sinistra e premi in successione tre volte sul pulsante Next. Perfetto, ora non ti resta che attendere che il sistema completi l’installazione del plugin. Una volta terminata, fai clic sul tasto Exit, per concludere il setup.

Installazione plugin FL Studio macOS

Se invece usi macOS, apri il file .zip ottenuto e avvia l’eseguibile maudioplugins_[versione]_setupmac contenuto al suo interno. A questo punto, la procedura è molto simile a quella vista per Windows: premi sul tasto Next, spunta la casella I agree to the license terms, fai clic due volte sul pulsante Next, seleziona MAutoPitch (free) e fai clic prima tre volte su Next e poi su Exit. Se necessario, digita la password del Mac.

Successivamente, avvia FL Studio (se era già aperto, riavvialo) e premi sulla voce OPTIONS presente in alto. A questo punto, fai clic sul menu Manage plugins e premi sul pulsante Find plugins, che si trova in alto a sinistra. Dopodiché, scorri la pagina e fai clic sull’icona della stella presente a fianco a entrambe le voci MAutoPitch.

Adesso, fai clic sulla finestra del mixer presente in basso a sinistra, premi sulla voce Slot 1 che si trova sulla destra e seleziona l’opzione MAutoPitch che si trova nella scheda degli effetti. Scegli quindi se fornire statistiche anonime in merito all’utilizzo del plugin (premendo sui pulsanti Yes o No). Ti troverai così dinanzi alla schermata principale di MAutoPitch.

Schermata MAutoPitch

In alto ci sono tutti gli strumenti del caso, dalla manopola per la velocità fino agli effetti. Al centro, invece, puoi impostare la scala. Non manca poi la possibilità di utilizzare alcuni preset, sfruttando le frecce presenti in alto a destra.

Ottimo, adesso puoi utilizzare questi strumenti per impostare l’autotune. Ti consiglio di provare a utilizzare i vari preset per vedere come cambia la tua voce. Anche qui spetta a te analizzare per bene lo strumento, ma il mio consiglio è quello di provare qualche “yeah” prolungato per vedere come funziona l’autotune.

Altri plugin per l’autotune

Graillon 2 FL Studio

Ovviamente, esistono molte altre soluzioni oltre ai plugin che ho illustrato in precedenza. Di seguito trovi alcuni plugin che secondo me dovresti provare.

  • Graillon 2 (Windows / macOS): un plugin con un’interfaccia dal look “rétro”. È in grado di svolgere tutte le attività richieste a un software di questo tipo e sicuramente piacerà agli appassionati con un po’ di anni sulle spalle.
  • KeroVee (Windows): uno dei plugin con più possibilità in generale. Generalmente, viene utilizzato da chi necessita di una certa precisione nella “correzione” della voce.
  • AAS Autotune (Windows): se conosci già molto bene questo mondo, potresti provare ad approcciarti a questo tool senza interfaccia. Viene spesso utilizzato nel genere hip hop per realizzare delle produzioni originali.

Come mettere l’autotune su FL Studio Mobile

Aprire FL Studio Mobile

FL Studio Mobile, la versione per dispositivi mobili di FL Studio, offre anch’essa funzioni legate all’autotune. L’app è scaricabile per circa 15 euro su Android e iOS/iPadOS ma in realtà i può utilizzare gratuitamente su PC.

Infatti, come spiegato nella documentazione ufficiale (in inglese), gli sviluppatori hanno deciso di implementare la versione mobile di FL Studio all’interno di quella per PC, tramite un plugin già preinstallato nel software.

Questo significa che puoi utilizzare gratuitamente tutte le funzionalità di questa versione senza spendere soldi e installarla subito sul tuo smartphone e tablet.

Prima di spiegarti come procedere, tengo a precisare che gli sviluppatori hanno implementato l’Auto-Pitch in modo nativo solamente con la versione 3.3.1 dell’app, uscita a giugno 2020 (potresti dunque dover aggiornare il plugin scaricando l’ultima versione di FL Studio).

Per procedere, se intendi testare l’app da PC, avvia dunque FL Studio per Windows o macOS, premi sul pulsante OPTIONS presente in alto a destra e fai clic sulla voce Manage plugins dal menu che si apre. Premi, dunque, sul pulsante Find plugins e attiva l’icona della stella presenta a fianco della voce FL Studio Mobile.

Chiudi, dunque, la finestra e premi sulla voce ADD presente in alto a sinistra. Dopodiché, fai clic su FL Studio Mobile e comparirà la schermata di FL Studio Mobile. Premi poi sulla parte sinistra della finestra, in modo da chiudere il menu, e fai clic prima sull’icona della freccia verso sinistra e poi sul pulsante verde +.

FL Studio Mobile schermata

A questo punto, premi sull’opzione Auto-Pitch e compariranno a schermo tutte le impostazioni relative all’autotune. L’utilizzo è molto simile a quello che ti ho illustrato nel capitolo legato a Pitcher, dato che si tratta anche in questo caso di una soluzione integrata.

Infatti, una volta registrata la voce (tramite l’icona Rec) oppure importata una traccia (puoi trascinarla all’interno della finestra, premere sul tasto + e recarti nel percorso Audio Clip > My File > My Samples), ti basta “giocare” un po’ con chiave e scala e provare a girare la manopola Speed, in modo da notare l’effetto autotune. Starà poi a te imparare a utilizzare questo strumento con successo.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.