Come non far surriscaldare il PC
Da qualche giorno, hai notato che il tuo computer raggiunge temperature molto elevate e, dopo alcuni minuti, finisce per spegnersi senza preavviso, impedendoti una nuova accensione fino al raffreddamento. Si tratta sicuramente di un comportamento che può destare qualche timore ma, è giusto che tu lo sappia, tutt’altro che anomalo: in caso di surriscaldamento, infatti, la maggior parte delle schede madri e/o degli alimentatori avviano un meccanismo d’emergenza, il quale, onde evitare danni hardware dovuti al calore estremo, “spegne” immediatamente la scheda madre, impedendone la riaccensione finché la situazione non torna alla normalità.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’aumento improvviso e incontrollato della temperatura interna del computer, fisso o portatile che sia, non sempre è imputabile a un guasto hardware: un’errata superficie di appoggio, un quantitativo eccessivo di polvere accumulata o una posizione non congeniale potrebbero contribuire al verificarsi di questa fastidiosa, ma ahimè comune, evenienza.
Se, alla luce di ciò, hai iniziato a chiederti come non far surriscaldare il PC, sappi che questa è proprio la guida giusta da cui iniziare: di seguito, infatti, ti mostrerò una serie di accorgimenti da prendere per far sì che la temperatura interna del computer resti relativamente bassa e non conduca a spegnimenti d’emergenza o a potenziali danni hardware. Vedrai, il risultato che otterrai ti sorprenderà!
Indice
Come non far surriscaldare il PC portatile
Come ti ho spiegato poco fa, le cause del surriscaldamento dei computer portatili (ma anche dei fissi) possono essere molteplici. Di seguito ti elenco una serie di accorgimenti molto utili, al fine di evitare che l’atmosfera diventi letteralmente… rovente!
Scegliere la superficie d’appoggio
La prima raccomandazione che mi sento di darti, sebbene possa sembrare banale e scontata, è di scegliere con cura la superficie d’appoggio sulla quale lavorare con il portatile. Il motivo è presto detto: giacché all’interno dei notebook lo spazio dedicato al ricambio d’aria è relativamente ristretto, sarebbe raccomandabile poggiarlo su un piano di lavoro in grado di disperdere il calore o, quantomeno, di non accumulare ulteriormente quello generato dal notebook.
Sì, dunque, alle superfici in plastica dura, legno o marmo, preferibilmente prive di coperture; assolutamente sconsigliato, ove possibile, l’uso del portatile su piani in lana, cotone o rivestiti di stoffa, quali potrebbero essere coperte, materassi, divani, indumenti o simili: i tessuti tendono ad assorbire il calore e, di conseguenza, contribuiscono in modo diretto al surriscaldamento della base del notebook.
Personalmente, ti sconsiglio di poggiare il portatile, specie se prevedi di avviare un’attività ad alto uso di risorse, anche su piani ricoperti in gomma o plastica morbida (ad es. le classiche tovaglie antimacchia plastificate): sebbene materiali del genere non contribuiscano in maniera diretta al surriscaldamento del computer, essi potrebbero danneggiarsi o fondersi con il calore generato, arrecando danni alle superfici sottostanti o, peggio ancora, allo stesso PC.
Usare una base di raffreddamento
Altro metodo decisamente efficace per evitare il surriscaldamento del portatile prevede l’impiego di una base di raffreddamento: si tratta di piani d’appoggio in plastica o metallo, dotati di una o più ventole e sollevati rispetto alla base, sui quali bisogna poggiare il notebook al fine di migliorarne la dissipazione del calore, favorendone l’areazione e diminuendo, di conseguenza, la temperatura interna del computer.
In genere, le ventole in dotazione con la base si alimentano tramite un piccolo cavo USB, che va collegato a una delle porte libere del computer; inoltre, sulla maggior parte degli apparecchi di questo tipo sono presenti dei gommini o dei sostegni bloccanti, i quali permettono di posizionare il notebook in modo agevole, impedendo che scivoli.
In commercio sono disponibili numerosi prodotti di questo tipo, adatti a tutte le necessità e, letteralmente, per tutte le tasche, e gli stessi possono essere acquistati nei migliori negozi di articoli informatici, oppure online.
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In alternativa, puoi provare a evitare il surriscaldamento del notebook senza spendere un euro, cercando di sollevarlo leggermente dal piano su cui lo tieni appoggiato: per esempio, puoi ottenere un risultato del genere posizionando, su entrambe le estremità del retro del computer, due oggetti identici, sufficientemente rigidi ma non molto alti, come due sostegni in legno.
Questa soluzione ti consentirà di migliorare il flusso d’aria tra l’interno e l’esterno del notebook, favorendone il raffreddamento, però potrebbe non essere risolutiva.
Rimuovere i depositi di polvere
Altra soluzione che puoi prendere in considerazione per non far surriscaldare il PC consiste nel liberare lo stesso dai depositi di polvere che vanno a generarsi nel tempo: la presenza di sporcizia nel computer, soprattutto in prossimità delle ventole e delle prese d’aria, potrebbe impedire il corretto ricircolo dell’aria, provocando un aumento delle temperature.
Per compiere questa operazione, avrai bisogno di un aspirabriciole a batteria (come quelli che, di solito, si usano per la pulizia dei sedili dell’auto), di un panno in microfibra e di una bomboletta ad aria compressa.
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Prima di iniziare, a computer acceso, individua la presa d’uscita dell’aria e quella d’entrata (se presente); in seguito, spegni completamente il computer, scollegalo dal caricabatterie e da tutti gli eventuali dispositivi connessi (quali potrebbero essere mouse, chiavette USB, dischi esterni, cavi e così via) e, se possibile, rimuovi la batteria.
Fatto ciò, chiudi il notebook, capovolgilo, posiziona la bomboletta ad aria compressa in corrispondenza della presa d’uscita e ripeti la medesima operazione con l’aspirapolvere, ponendolo in corrispondenza della bocchetta d’ingresso.
Fatto ciò, accendi l’aspirapolvere e, contemporaneamente, emetti alcuni getti di aria compressa all’interno del condotto d’uscita: così facendo, andrai a “spostare” la polvere depositata su ventola e dissipatore, spingendola dritta dritta verso l’aspirapolvere. Effettuata questa operazione, provvedi a ripulire le griglie e i fori che si trovano in corrispondenza di entrambe le prese d’aria con il panno in microfibra.
Se hai esperienza sufficiente, inoltre, potresti smontare il notebook e ripulirne tutti i componenti interni, con l’ausilio di un pennello di buona qualità (le cui setole siano ben salde), alcuni cotton fioc oppure un fon con getto d’aria fredda e di intensità moderata. Disassemblare un notebook per accedere ai componenti interni, tuttavia, potrebbe essere un’operazione estremamente difficile e, nella maggior parte dei casi, invalidare la garanzia del computer.
Se, ciò nonostante, ti senti di percorrere questa strada, ti rimando alla lettura della mia guida su come smontare un portatile; in alternativa, puoi cercare su Google le istruzioni più adatte al modello di PC in tuo possesso, usando una chiave del tipo come smontare [marca e modello notebook].
Altri suggerimenti utili
Se, dopo aver seguito pedissequamente le istruzioni che ti ho fornito, non sei riuscito ancora a ottenere risultati apprezzabili, puoi tentare di ritardare il surriscaldamento del computer andando a modificare la velocità delle ventole.
A tal riguardo, devi sapere che esistono dei programmi appositi, dei quali ti ho parlato nella mia guida su come cambiare la velocità della ventola, che permettono di monitorare la temperatura interna del computer e di alterare, in base ad essa, l’attività dell’impianto di raffreddamento.
Ritengo però doveroso farti una raccomandazione: dovresti usare programmi del genere soltanto se sai esattamente come e dove agire, altrimenti rischieresti di far danni, anche molto gravi. Poi non dire che non ti avevo avvisato!
Infine, ti suggerisco di non sforzare troppo il processore e/o la scheda grafica, a meno che tu non ne abbia davvero bisogno: si tratta di componenti hardware la cui attività influisce in modo incisivo sulla temperatura interna del notebook! Pertanto, cerca di non aprire troppi programmi per volta o, se proprio devi, ricorda di chiuderli quando hai finito di usarli: il computer ti ringrazierà!
Come non far surriscaldare il PC fisso
Evitare il surriscaldamento del PC fisso non è difficile e, in verità, gli accorgimenti da prendere non sono molto diversi da quelli già visti per i portatili: bisogna infatti scegliere una posizione adatta per il computer, tenerne puliti filtri e prese d’aria e, non da meno, fare attenzione a ventole e dissipatori.
Scegliere la posizione ideale
Per evitare che il computer sia soggetto a incrementi di temperatura anche quando è a “riposo”, è indispensabile che il case venga posizionato in modo corretto. A tal riguardo, sarebbe preferibile collocarlo in un punto ben ventilato, facendo sì che le prese d’aria, i filtri e le feritoie corrispondenti alle eventuali ventole poste sul case non vengano ostruiti da pareti, basi od ostacoli di altro tipo.
Inoltre, il PC dovrebbe trovarsi il più lontano possibile da fonti di calore esterne, quali finestre/balconi esposti alla luce naturale, termosifoni, camini, pavimenti riscaldati e così via, preferibilmente non “rinchiuso” in vani o alloggiamenti su misura: posizionare il case in uno spazio angusto o fatto su misura potrebbe ostacolare il naturale ricircolo interno dell’aria, andando dunque a velocizzarne il surriscaldamento.
Ripulire i filtri
Altro metodo per migliorare la circolazione dell’aria all’interno del PC consiste nel tenere puliti gli eventuali filtri presenti sullo stesso, Dunque, se il computer di cui disponi ne è dotato, scollega tutte le periferiche esterne dallo stesso e smonta il case, intervenendo sulle viti che assicurano i pannelli allo chassis, se necessario.
Effettuata l’operazione di cui sopra, rimuovi il filtro dal suo alloggiamento, scuotilo, per rimuovere la polvere più superficiale accumulatasi (ti consiglio vivamente di compiere questa operazione all’esterno), e in seguito provvedi a lavarlo in una soluzione composta da acqua e sapone neutro.
A lavaggio ultimato, sciacqua il filtro sotto l’acqua corrente, finché quest’ultima non risulta limpida e priva di residui di polvere e/o sapone; ultimato il risciacquo, strizza delicatamente il filtro, evitando di danneggiarlo, attendi che si asciughi naturalmente e rimettilo al suo posto. A meno che tu non disponga di filtri di ricambio, evita di accendere il PC finché i filtri originali non sono perfettamente asciutti e di nuovo in posizione.
Ripulire l’interno del PC
Altra operazione che puoi compiere dopo aver rimosso i pannelli del case è quella di effettuare la pulizia interna del computer: gli accumuli di polvere, infatti, potrebbero ostruire la corretta circolazione dell’aria all’interno del case, provocando, come diretta conseguenza, un aumento generale della temperatura interna dovuto al surriscaldamento dei singoli componenti.
A tal proposito, ti consiglio di dotarti di un pennello dalle setole ben salde, di qualche panno in microfibra, di alcuni cotton fioc, di un aspirabriciole e di un piccolo compressore per PC. In alternativa, puoi sostituire quest’ultimo con una bomboletta ad aria compressa.
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Una volta ottenuto il necessario, se non l’hai ancora fatto, rimuovi il pannello “libero” del case (quello non direttamente a contatto con la scheda madre) e soffia un getto d’aria compressa sull’intera superficie della scheda madre, sui componenti hardware, nelle ventole e sui bus di connessione, tenendo il soffione ad almeno 20-25 cm di distanza dalle superfici.
A seguito di questa procedura, gli accumuli di polvere più visibili dovrebbero smuoversi e staccarsi dai componenti; dopo esserti sincerato che i cavi e i componenti del computer siano saldamente ancorati alla scheda madre, aspira la sporcizia sollevata usando l’aspirabriciole.
Dopo questo primo “livello” di pulizia, armato di pennello, cotton fioc e panno in microfibra, elimina la polvere più resistente strofinando delicatamente lo strumento più adatto sulla superficie; ultimato anche questo passaggio, aspira l’eventuale polvere residua, assicurati che il case sia completamente pulito e rimontalo.
Nota: se sei abbastanza esperto con lo smontaggio dei computer e disponi di un tubetto di pasta termica, puoi smontare la ventola e il dissipatore ed effettuare una pulizia dedicata sugli stessi, soffiando aria compressa all’interno delle feritoie e rimuovendo la sporcizia sulle pale della ventola con l’ausilio di panno e cotton fioc. Ricorda di apporre una piccola quantità di pasta termica sulla CPU, prima di rimontare il dissipatore sulla stessa.
Se, dopo aver applicato pedissequamente le istruzioni che ti ho indicato, non sei riuscito a diminuire in modo soddisfacente la temperatura del computer, puoi tentare il tutto per tutto applicando intervenendo sulla velocità delle ventole del PC e tentando di non sovraccaricarlo con software pesanti, se non necessario: ti ho già parlato di questi piccoli accorgimenti aggiuntivi nel capitolo precedente di questa guida.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.