Come passare da Windows a Mac
Come premio per il tuo ultimo traguardo raggiunto, hai ricevuto in dono un Mac: felice del tuo nuovo computer, non hai esitato un attimo a metterlo in funzione, e non ti ci è voluto molto tempo per renderti conto delle enormi differenze che ci sono tra Windows, il sistema operativo che hai usato finora, e macOS, il sistema operativo che invece anima i computer di Apple.
Non essendo poi così incline ai cambiamenti, avresti bisogno di qualche dritta utile per “trasferirti” da un sistema operativo all’altro, senza troppi “traumi” ma, soprattutto, limitando al minimo l’eventuale perdita di dati personali. Beh, se è questo il tuo problema, sono ben felice di poterti dare una mano a risolverlo: nel corso di questa guida, infatti, avrò cura di spiegarti per filo e per segno come passare da Windows a Mac, mettendo in salvo i tuoi dati ma, soprattutto, effettuando alcuni piccoli passaggi che ti aiuteranno a familiarizzare con il sistema operativo di casa Apple.
Dunque, senza attendere un solo secondo in più, mettiti bello comodo e leggi tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento: sono sicuro che, al termine della lettura di questa guida, avrai acquisito le competenze necessarie per effettuare la migrazione da un sistema operativo all’altro, nel modo più agevole possibile. Un po’ di tempo ed esperienza, te lo garantisco, faranno il resto!
Indice
Come passare da Windows 10 a Mac
Passare da Windows 10 a Mac non è affatto difficile: tutto sta nel comprendere alcune dinamiche alla base del funzionamento di macOS, leggermente differenti rispetto a quelle in uso sul sistema operativo di casa Microsoft, e nel trasferire in modo semplice e rapido i propri dati personali. Trovi tutto spiegato qui sotto.
Creare un backup dei dati
Se stai per migrare da un computer con Windows 10 a un Mac, è importante che i tuoi dati personali si spostino insieme a te. Sebbene, come scoprirai tra non molto, esista uno strumento pensato proprio per il trasferimento dei file personali e degli account utente, è sempre bene realizzare una copia di sicurezza delle informazioni importanti, copiarla in un posto sicuro (meglio se un disco esterno, se si tratta di ingenti quantità di dati) e trasferirla, al momento opportuno, sul nuovo computer.
In questo caso specifico, ti sconsiglio di usare software automatici espressamente dedicati al backup: giacché le informazioni devono essere trasferite tra due sistemi operativi differenti, sarebbe ottimale copiare manualmente file e cartelle dal vecchio computer a un disco esterno, formattato in modo opportuno, per poi incollare il tutto sul nuovo computer.
Dunque, per prima cosa, individua i file di tuo interesse nell’hard disk del PC Windows e raggruppa in un’unica cartella i file da salvare. Per comodità, a spostamento concluso, prendi nota del “peso” della cartella: il supporto di backup dovrà avere capacità pari o superiore allo stesso.
Per conoscere la dimensione complessiva della cartella di salvataggio, fai clic destro sull’icona della stessa, scegli la voce Proprietà dal menu contestuale e clicca sulla scheda Generale della finestra che si apre: l’informazione che cerchi si trova in corrispondenza della voce Dimensioni su disco.
Ora, se non hai a portata di mano un disco o una chiavetta USB sufficientemente capienti, puoi dare un’occhiata alla mia guida dedicata ai migliori hard disk esterni e ai migliori drive USB: lì troverai certamente qualcosa che fa al caso tuo.
Altro aspetto del quale tenere conto è il file system del dispositivo di salvataggio del backup: oltre al formato proprietario APFS, macOS è in grado di leggere nativamente dischi formattati in HFS+, exFAT, FAT32 ed NTFS (quest’ultimo, però, in sola lettura, a meno di non installare appositi driver). Pertanto, ti consiglio di formattare il disco in exFAT, file system supportato nativamente da entrambi i sistemi operativi (sia in lettura che in scrittura) e privo di limitazioni importanti, come il peso massimo di 4GB per singolo file che invece sussiste nel vecchio file system FAT32 (altresì supportato sia da Windows che da macOS).
Ti ricordo che la formattazione comporta la perdita completa dei dati già presenti sul dispositivo. Per maggiori informazioni su come trasferire i file su hard disk esterno, dà pure uno sguardo alla guida d’approfondimento che ho dedicato al tema, parimenti valida per le chiavette USB.
Creare un ID Apple
Altra operazione che ti consiglio di compiere è quella di creare un ID Apple (con annesso account iCloud) da associare al tuo profilo utente: in questo modo, esattamente come succede per gli accont Microsoft di Windows 10, potrai sincronizzare alcuni dati (incluse password, preferiti del browser, cronologia e così via) tra tutti i device abbinati al medesimo ID Apple, oltre che scaricare programmi, giochi e applicazioni di vario tipo da App Store.
Inoltre, l’associazione di un ID Apple al Mac semplifica il recupero di eventuali password dimenticate e consente di localizzare e bloccare tempestivamente il Mac qualora questo venisse smarrito, oppure rubato.
Un profilo di questo tipo può essere creato in maniera completamente gratuita sia in fase di configurazione del Mac, sia tramite il sito Web dedicato, e richiede l’inserimento di alcuni dati personali e del proprio numero di telefono, per fini di sicurezza. Per saperne di più su come creare un account Apple, ti rimando alla lettura del tutorial specifico che ho dedicato all’argomento.
Comprendere l’installazione delle applicazioni
Uno dei “traumi” più frequenti per chi passa da Windows a Mac è approcciare con l’installazione dei programmi (su Mac, più comunemente denominati “applicazioni”) che, nella maggior parte dei casi, avviene in maniera differente rispetto a quanto accade con Windows.
Principalmente, vi sono due strade da poter seguire: scaricare le applicazioni direttamente da App Store, il “market” integrato in macOS (metodo più sicuro), oppure scaricare da Internet i file d’installazione per i vari applicativi. Nel primo caso, dopo aver aperto App Store, è sufficiente individuare il software di proprio interesse, cliccare sulla sua icona e poi sul pulsante Ottieni, per scaricarlo (può essere richiesto di autenticarsi tramite password dell’ID Apple o Touch ID).
Nel secondo caso, invece, è possibile imbattersi in almeno tre tipologie differenti di file.
- File .dmg: si tratta di veri e propri pacchetti che contengono il programma. Dopo aver aperto un file di questo tipo, è solitamente sufficiente trascinare l’icona del software nella cartella Applicazioni del Mac, mediante l’apposita finestra, per installarlo. A volte, insieme ai file delle applicazioni, è possibile trovare anche file di testo contenenti le istruzioni e un file dedicato alla disinstallazione automatica del software.
- File .pkg: scaricabili singolarmente oppure contenuti a loro volta nei file .dmg, possono essere paragonati ai file di installazione in formato .exe o .msi di Windows. Dopo averli avviati, essi propongono una procedura d’installazione guidata che, nella maggior parte dei casi, si riduce a premere più volte il pulsante Continua e ad inserire la password del Mac, per autorizzare il setup.
- File .app: sono i file eseguibili delle applicazioni. Generalmente, essi sono contenuti nei pacchetti .dmg o in archivi .zip, ma in alcuni casi potrebbero essere disponibili singolarmente; sebbene taluni file possano essere aperti da qualsiasi posizione del Mac, in quanto contengono tutto il necessario per l’esecuzione del software, è sempre consigliato copiarli prima nella cartella Applicazioni.
Alcuni programmi, durante l’installazione, potrebbero chiedere l’acquisizione di permessi o autorizzazioni particolari da parte del sistema operativo; quando ciò accade, viene mostrato un pulsante denominato Apri preferenze Sistema, unitamente alle istruzioni per lo sblocco dei permessi necessari. Per disinstallare un programma dal Mac, nella maggior parte dei casi, è sufficiente individuare la rispettiva icona nella cartella Applicazioni del computer e spostarla nel cestino.
Per saperne di più in merito all’installazione e alla disinstallazione dei programmi su Mac, ti consiglio di prendere visione dei tutorial che ho dedicato a entrambi gli argomenti.
Usare software multipiattaforma
Il sistema operativo macOS è utilizzabile “così come è”, fin dalla sua prima installazione: esso, infatti, include un browser Web (Safari), una serie di editor di documenti integrati (come TextEdit e Pages), un riproduttore audio (Musica, ex iTunes) abbinato al servizio di streaming Apple Music, un visualizzatore ed editor di foto e PDF (Anteprima), un lettore video (QuickTime Player) e molto altro ancora.
Tuttavia, ciò non significa che sei costretto ad abbandonare i software che sei solito impiegare su Windows: molti di essi, infatti, sono disponibili anche per Mac. Fornirti una lista completa sarebbe un’impresa impossibile (l’elenco sarebbe troppo lungo), tuttavia lascia che ti indichi alcuni dei più famosi.
- Navigazione online: Google Chrome, Edge e Mozilla Firefox. I tre browser che ti ho appena menzionato possono essere installati anche su Mac e, se associati allo stesso profilo in uso su Windows, possono importare automaticamente anche la cronologia, i dati per il completamento automatico dei moduli, le password salvate e numerose altre informazioni. Fai attenzione, però: nel caso di Google Chrome, il consumo di RAM e di batteria potrebbe essere molto elevato, soprattutto se confrontato a quello di Safari.
- Ufficio: LibreOffice. per la gestione dei documenti, puoi servirti della suite gratuita LibreOffice, disponibile sia per Windows che per macOS. Essa include un editor di testi (Writer), un editor di fogli di calcolo (Calc), un editor per slide e presentazioni (Impress), un editor per pubblicistica (Draw), un gestore di database (Base) e un editor per equazioni e funzioni matematiche (Math). Se, invece, sei solito utilizzare Microsoft Office e non vuoi separartene, ti farà piacere sapere che la suite d’ufficio prodotta dal big di Redmond è disponibile anche per Mac, sia con licenza Microsoft 365, sia con licenza retail associata ai vari programmi che ne fanno parte. Maggiori info qui .
- Musica: Spotify. L’applicazione abbinata al celebre servizio di streaming, oltre che per Windows, è disponibile anche per macOS e funziona in modo pressoché analogo. Chiaramente, tutte le impostazioni relative all’account (preferiti, playlist, ecc.) vengono trasferite automaticamente da un computer all’altro tramite Internet, subito dopo aver effettuato l’accesso.
- Video: VLC. Il celebre programma di VideoLAN, particolarmente noto per essere compatibile con la quasi totalità dei formati video (ma anche audio) esistenti, è disponibile anche per computer a marchio Apple e rappresenta un validissimo sostituto di QuickTime, molto più completo soprattutto in termini di formati di file supportati.
Comprendere le abbreviazioni da tastiera
Se ami servirti delle scorciatoie da tastiera di Windows 10 per velocizzare il tuo lavoro, è bene che tu sappia fin da subito che i tasti “speciali” di Mac sono leggermente differenti, rispetto a quelli utilizzabili sul sistema operativo prodotto da Microsoft.
Per esempio, il tasto Ctrl di Windows lascia il posto al tasto cmd ⌘ (o command, o comando) di macOS: dunque, per farti qualche esempio, le scorciatoie da tastiera per copiare (Ctrl+C), incollare (Ctrl+V) e stampare (Ctrl+P), diventano, rispettivamente, cmd+c, cmd+v e cmd+p.
Il tasto opzione ⌥ (o option oppure alt) del Mac è usato sia per richiamare alcuni caratteri speciali da tastiera, che per eseguire una serie di operazioni rapide, unitamente alla pressione del tasto cmd; quest’ultimo compito è designato anche al tasto control ⌃ (o ctrl). I tasti speciali maiuscole (shift), blocco maiuscole (CAPS LOCK) ed fn svolgono prevalentemente la medesima funzione delle rispettive controparti Windows.
Per avere un’idea delle abbreviazioni da tastiera utilizzabili su macOS, puoi dare uno sguardo alla pagina dedicata della guida ufficiale di Apple.
Step finale: usare l’Assistente Migrazione
Arrivato a questo punto, ti senti finalmente pronto per passare da Windows al Mac, ma l’idea di creare daccapo un nuovo profilo utente, con annessi file personali, non ti entusiasma? In questo caso, puoi avvalerti di Assistente Migrazione, lo strumento ufficiale messo a disposizione da Apple per la migrazione dei dati da Windows a Mac, da Mac a Mac oppure da Mac a Windows.
Prima di procedere, assicurati che il PC Windows e il Mac siano connessi alla stessa rete Wi-Fi e che OneDrive, se attivo, sia stato scollegato e disinstallato da Windows 10 (in modo da evitare la copia dei file presenti nella cartella cloud).
Fatto ciò, sul computer Windows 10, scarica l’Assistente Migrazione Windows più adatto all’edizione di Mac alla quale intendi migrare: macOS Big Sur oppure macOS Catalina/Mojave.
Una volta ottenuto il file, aprilo e segui le indicazioni che ti vengono fornite, per procedere con l’installazione del software: clicca dunque sul pulsante Avanti, accetta i termini del Contratto di licenza spuntando l’apposita casella e premi sui bottoni Installa, Sì, Fine e Sì, per concludere il setup e avviare Assistente Migrazione. Per finire, fai clic sul pulsane Continua per due volte consecutive e, quando vedi comparire il messaggio Attendo la connessione al Mac…, passa al Mac.
Se è la prima volta che accendi quest’ultimo computer, segui gli step iniziali dedicati alla configurazione automatica (scelta della lingua, del Paese e connessione alla rete Wi-Fi), fino alla comparsa di un pannello dedicato alla migrazione; se, invece, hai già configurato il Mac, clicca sul menu Applicazioni > Utility del Finder (si trova in alto) e fai doppio clic sull’icona di Assistente Migrazione, che compare nella finestra apertasi. Quando richiesto, clicca sul pulsante Continua e inserisci la password del Mac, per effettuare il logout dall’account in uso ed entrare in modalità Migrazione.
A partire da questo momento, i passaggi si equivalgono: apponi il segno di spunta accanto alla voce Da un PC Windows, clicca sul pulsante Continua e attendi qualche istante affinché il computer dotato di Windows venga riconosciuto; ora, fai clic sulla sua icona, poi sul pulsante Continua e verifica che i codici comparsi sugli schermi di entrambi i computer coincidano.
Ora, clicca sul pulsante Continua comparso su Windows, torna al Mac e apponi il segno di spunta accanto al nome dell’account (o degli account) da trasferire e alle rispettive cartelle dati (Musica, Immagini, Filmati, Desktop e così via). Se lo desideri, puoi altresì copiare il contenuto di tutte le altre cartelle presenti sui dischi collegati al PC Windows, semplicemente apponendo il segno di spunta accanto ai relativi nomi.
Una volta selezionate le informazioni da trasferire, clicca sul pulsante Continua e, se richiesto, imposta una password per ciascun account di Windows da importare, premendo sull’apposito bottone; per finire, immetti la password del tuo account utente di Mac, se richiesto, e clicca sul pulsante Continua, per avviare il trasferimento dei dati. A seconda della dimensione degli stessi, il processo potrebbe durare anche diverse ore.
A migrazione completata, il computer si riavvierà automaticamente e ti mostrerà un messaggio d’avviso relativo alla migrazione completata. Al login successivo, potrai scegliere di usare eventuali account importati da Windows (che dovrai configurare per l’uso su Mac, seguendo le indicazioni fornite su schermo) e tutti i dati selezionati in precedenza saranno disponibili sul disco del computer.
Come passare da Windows a Mac con Boot Camp
Come dici? Hai iniziato a usare il Mac ma non riesci ancora a fare a meno di Windows? In questo caso, può venirti in aiuto l’Assistente Boot Camp: se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un’applicazione inclusa “di serie” in tutte le più recenti versioni di macOS dotate di chip Intel, in grado di guidare l’utente nell’installazione di Windows su Mac.
Questa utility non è invece disponibile sui Mac dotati di chip Apple Silicon (es. chip M1): per verificare il chip in uso sul Mac, apri il menu Apple > Informazioni su questo Mac e dà un’occhiata alla dicitura corrispondente alla voce Chip.
Nel dettaglio, Boot Camp crea la partizione preposta ad ospitare Windows, lo installa e, infine, provvede a scaricare autonomamente i driver necessari per il suo funzionamento. Una volta concluse tutte le fasi, è possibile passare da Windows a Mac e viceversa in pochi secondi, semplicemente premendo e tenendo premuto il tasto alt oppure option in fase d’avvio del Mac.
Affinché il tutto proceda senza intoppi, è necessario che il Mac sia connesso a Internet e che il relativo disco abbia almeno 30 GB di spazio libero (in base alla versione di Windows da installare); inoltre, bisogna scaricare autonomamente l’immagine ISO di Windows e procurarsi un product key, con il quale attivare successivamente il sistema operativo di Microsoft.
Se sei interessato a percorrere questa strada, ti invito a far riferimento alla mia guida su come installare Windows su Mac, nella quale ti ho illustrato, nel dettaglio, tutti i passaggi da compiere per riuscire nell’impresa.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.