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Come raffreddare telefono

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Anche se non ci sono app o giochi in esecuzione, il tuo smartphone risulta sempre molto caldo? La batteria dura sempre di meno? Evidentemente c’è qualcosa che non va. Però non disperare, non è detto si tratti di un problema di natura hardware. Mettendo in pratica alcuni accorgimenti lato software e correggendo alcune cattive abitudini che potrebbero influire negativamente sulla salute del telefono (portandolo al surriscaldamento), potresti riuscire a risolvere il problema senza rivolgerti a dei tecnici.

Sia chiaro: di miracoli non se ne possono fare. Se il processore del tuo smartphone scalda più del dovuto o se la batteria sta per “abbandonarti”, c’è ben poco che tu possa fare agendo solo lato software. In molti casi, però, è proprio una cattiva configurazione del software che porta al surriscaldamento del telefono e, quindi, mettendo in pratica alcune “dritte” come quelle che sto per fornirti nel tutorial di oggi, si riesce a migliorare la situazione senza portare il device in assistenza. Che ne dici? Sei pronto a cominciare? Sì? Perfetto! Se vuoi scoprire come raffreddare il telefono, non devi far altro che prenderti un po’ di tempo libero e seguire le indicazioni che trovi qui sotto.

ATTENZIONE: alcune applicazioni consigliate in questo tutorial, se utilizzate in maniera non corretta, possono compromettere il funzionamento dello smartphone e dei suoi componenti interni (CPU, GPU ecc.). L’utilizzo di tali app, come sottolineato anche nel post, è consigliato esclusivamente a chi ne comprende bene il funzionamento e sa dove mettere le mani. Io non mi assumo alcuna responsabilità circa eventuali danni causati da un utilizzo poco accorto delle applicazioni consigliate in questo tutorial.

Indice

Come raffreddare telefono

Che tu ti stia chiedendo come raffreddare uno smartphone Android o come raffreddare un iPhone, in questa guida troverai pane per i tuoi denti, in quanto analizzerò la questione per quel che riguarda un po’ tutti i dispositivi in commercio.

Consigli di base

Come raffreddare telefono

Se sei d’accordo, comincerei con alcune regole base che dovrebbero consentirti di comprendere per bene come raffreddare il telefono mantenendolo su temperature accettabili. Sono consigli semplici, alcuni addirittura banali; però si sa: in questi casi è meglio essere pignoli e non tralasciare alcun dettaglio.

  • Carica lo smartphone in modo corretto — quando metti il tuo smartphone in carica, fallo in maniera corretta. Utilizza cioè un caricatore di buona qualità, non lasciare il dispositivo in carica per troppo tempo dopo il raggiungimento del 100% di carica (questo riduce l’autonomia della batteria oltre a causare, potenzialmente, un surriscaldamento del telefono; anzi l’ideale sarebbe mantenerlo costantemente tra il 20% e l’80% di carica, eseguendo dunque delle ricariche brevi e poco “stressanti”) e fai “respirare” il device rimuovendo eventuali cover e non posizionandolo in luoghi troppo caldi o “stretti”. In poche parole: non caricare il telefono su un piano su cui arriva la luce diretta del sole, né sotto il cuscino o in altri luoghi “opprimenti” per il dispositivo. Per maggiori dettagli, puoi fare riferimento al mio tutorial su come caricare il cellulare, in cui sono sceso anche nel dettaglio della ricarica wireless (senza fili).
  • Stai attento a dove riponi lo smartphone — uno smartphone può surriscaldarsi anche perché lasciato in posti dove non andrebbe riposto, ad esempio in auto (sotto la luce diretta del sole) o nelle tasche di pantaloni molto stretti. In linea di massima, gli smartphone resistono bene in luoghi in cui la temperatura è compresa fra -20º e 45ºC, ma meglio non avvicinarsi a nessuno dei due estremi.
  • Attento alle cover che utilizzi — un altro elemento che può influire negativamente sulla temperatura dello smartphone, facendola crescere, è la cover. Quando acquisti una cover, accertati che questa sia realizzata con materiali di buona qualità e che agevoli la dissipazione del calore generato dal telefono.
  • Non mettere lo smartphone sotto sforzo per periodi di tempo prolungati — come già accennato in precedenza, lo smartphone si surriscalda quando vengono eseguiti giochi e app particolarmente complesse. Per evitare che le temperature vadano oltre i livelli di guardia, dunque, evita di usare app “pesanti” e giochi per periodi di tempo prolungati. Se poi all’esterno la temperatura è molto alta, evita del tutto le attività che possono stressare il telefono (compreso l’uso del tethering e la registrazione di video molto lunghi).

Come raffreddare telefono

  • Controlla le impostazioni della fotocamera — se hai uno smartphone Android e noti un surriscaldamento del telefono quando realizzi foto e video, prova ad accedere alle impostazioni della app fotocamera e ad abbassare leggermente la qualità di video e foto realizzati dal device. Ovviamente vale la pena modificare tali impostazioni solo se devi registrare video lunghi o devi scattare molte foto in serie.
  • Controlla se lo smartphone è davvero troppo caldo — prima di cedere al panico e cercare una soluzione per raffreddare il tuo telefono, verifica che le temperature raggiunte da quest’ultimo siano davvero elevate, cioè oltre i livello di guardia. A volte, infatti, si confonde il calore prodotto normalmente dallo smartphone nel suo lavoro quotidiano con il surriscaldamento (che invece prevede il raggiungimento di temperature superiori ai livelli di guardia da parte del telefono). Solitamente, le CPU degli smartphone lavorano su temperature comprese fra 32° e 40°C, mentre le batterie hanno temperature medie di 20°-27°C. Ovviamente, però, i valori si alzano quando la temperatura esterna sale (in estate, ad esempio) e quando il telefono è sottoposto a degli sforzi (la temperatura della CPU, ad esempio, sale quando si eseguono giochi o app molto complesse e quella della batteria sale quando il device è in carica). Devi cominciarti a preoccupare quando fuori non fa molto caldo e la temperatura della CPU è costantemente sopra i 40 o addirittura i 50 gradi. Per monitorare le temperature del tuo smartphone, puoi usare app come CPU-Z per Android. Per iPhone, purtroppo, non ci sono soluzioni simili. Se vuoi approfondire la questione, ti consiglio di consultare la mia guida su come vedere la temperatura del telefono.

Scoprire quali app “stressano” il telefono

Come controllare uso CPU Android

Adesso passiamo all’azione, cioè a tutte quelle operazioni che possono diminuire il carico di lavoro e quindi la temperatura, dei nostri smartphone. La prima cosa che ti consiglio di fare è analizzare le app in esecuzione sul device e individuare quelle che “stressano” maggiormente la CPU. Quest’operazione è consigliata esclusivamente su Android in quanto iOS, il sistema operativo di iPhone, ha un sistema di multi-tasking molto “aggressivo” che dopo un po’ chiude tutte le app che non sono in primo piano. Ciò impedisce che le applicazioni possano rallentare il telefono e consumare una quantità eccessiva di energia quando non sono in esecuzione in primo piano.

Per scoprire quali app “stressano” maggiormente il processore di un dispositivo Android, quello che puoi fare è installare l’applicazione CPU Monitor (che è gratuita ma contiene annunci). Devi infatti sapere che da tempo non è più possibile monitorare l’uso della CPU da parte delle singole app, in quanto alcune novità, introdotte ad esempio con Android Oreo, hanno messo dei paletti alla “condivisione” di questo tipo di informazioni. Tuttavia, la succitata app risulta comunque in grado di dare un’occhiata all’uso della CPU in generale, consentendoti di comprendere un po’ meglio cosa “stressa” il dispositivo e cosa no.

Per installare CPU Monitor, ti basta aprire il Play Store, cercare “cpu monitor”, premere sull’icona dell’app (un chip bianco su sfondo verde) e fare tap sul pulsante Installa. Così facendo, l’installazione e il download dell’app avverranno in automatico. Una volta aperta CPU Monitor, potrai dare un’occhiata alle statistiche di uso della CPU in generale e avrai anche modo di tenere sempre controllo le temperature di CPU e batteria tramite l’apposita notifica “persistente”.

Hai probabilmente già intuito cosa puoi fare: ti basta provare ad avviare le app che ritieni potrebbero essere la causa del surriscaldamento e dare un’occhiata alle statistiche, cercando di capire quali sono le operazioni che comportano “grattacapi” da questo punto di vista.

Se tra le applicazioni che “stressano” la CPU ce ne sono alcune che non ti servono o che, comunque, non ritieni indispensabili, disinstallale e vedrai che i problemi di surriscaldamento del tuo telefono miglioreranno. Magari in minima parte, ma miglioreranno. Se per caso non sai come disinstallare app Android, leggi il mio tutorial dedicato all’argomento.

Ibernare le applicazioni

Greenify Android

Se utilizzi uno smartphone Android, un’altra pratica che potrebbe aiutarti a mantenere a bada le temperature del dispositivo è quella relativa all’ibernazione delle app. Ibernare un’app significa sospendere il suo funzionamento mentre il telefono è con lo schermo spento e, di conseguenza, evitare che questa possa “risvegliare” momentaneamente il device compiendo operazioni che possono mettere sotto stress la CPU e la batteria.

Per ibernare le applicazioni su Android devi usare Greenify: un’app che si può scaricare gratuitamente dal Play Store e permette, per l’appunto, di ibernare le app che tendono a stressare il dispositivo con il loro lavoro in background. Greenify non richiede necessariamente il root per funzionare, ma sui dispositivi sottoposti al root offre funzioni più avanzate e un controllo più attento delle app ibernate (quindi è consigliabile utilizzarla in modalità root). Se non sai cos’è il root e come applicarlo, leggi il mio tutorial su come effettuare il root su Android e otterrai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Altra cosa importante da sottolineare è che utilizzando Greenify sulle applicazioni di messaggistica (es. WhatsApp o Messenger, che sono anche fra le applicazioni più “voraci” nei confronti di CPU e batteria), le notifiche non arriveranno più in tempo reale; arriveranno solo a intervalli di tempo regolari e questo potrebbe farti perdere delle comunicazioni importanti. Il mio consiglio, pertanto, è quello di ibernare solo le applicazioni che non ti servono per lavoro o che, comunque, non usi per ricevere comunicazioni a cui devi rispondere con tempestività.

Per utilizzare Greenify, non devi far altro che seguire la procedura di configurazione iniziale della app (in cui ti viene chiesto se hai il root e se vuoi attivare la funzione Ibernazione Smart, grazie alla quale su Android 5.1.1 e successivi viene evitata la chiusura dei player musicali e di altre app che sono legittimate a restare in funzione quando lo schermo del telefono è spento), pigiare sul pulsante (+) e scegliere le app da ibernare.

Per maggiori dettagli, puoi consultare i miei tutorial su come risparmiare batteria Android e come ibernare app Android: lì troverai delle istruzioni dettagliate sul funzionamento di entrambe le app.

Come raffreddare il telefono tramite app

Come raffreddare telefono

Se hai uno smartphone Android e cerchi delle app per raffreddare il telefono sul Play Store, ne troverai a bizzeffe. A mio modesto avviso, però, sono ben poche quelle che funzionano o che comunque sono affidabili al 100%. Insomma, questo tipo di soluzione spesso serve a poco o nulla, quindi probabilmente è meglio lasciare perdere. Per farti capire meglio quello che intendo, ti faccio un esempio pratico relativo a un’app particolarmente popolare qualche anno fa che nel frattempo è stata rimossa dal Play Store (questo dovrebbe farti capire tutto).

Il suo nome era Coolify e si trattava di una delle app più popolari del suo genere. Secondo la sua descrizione ufficiale, applicava oltre 80 ottimizzazioni al sistema aiutando lo smartphone a mantenere una temperatura ideale. In alcuni casi sembrava funzionare bene, ma purtroppo non offriva all’utente la possibilità di controllare il lavoro che svolgeva all’interno del sistema (in pratica si schiacciava un bottone e avveniva tutto in maniera “magica”, come in praticamente tutte le app di questo tipo).

Tra l’altro, alcune ottimizzazioni eseguite da Coolify (e applicazioni simili) portavano degli impatti negativi sulle performance del sistema. Ad esempio, proprio per quel che riguarda Coolify, alcuni utenti avevano notato una riduzione nella frequenza di sincronizzazione fra RAM e disco e l’alterazione di altri parametri che potevano portare a un maggior uso della memoria e alla perdita di dati in caso di crash.

Insomma: Coolify magari svolgeva anche “bene” il suo lavoro in alcuni contesti ma, considerando anche il fatto che necessitava del root per essere eseguita (quindi andava a fondo sulle impostazioni del sistema), aveva molte controindicazioni.

Insomma, ci tenevo ad analizzare questa questione in quanto non sono in pochi coloro che cercano “soluzioni magiche” per raffreddare il telefono, ma la realtà è che queste app in genere fanno ben poco (a questo punto, tanto vale usare una delle classiche app di “ottimizzazione” implementate in modo “nativo” in alcune personalizzazioni effettuate dai produttori Android).

Sfruttare sistemi di raffreddamento e accessori

Ventola esterna smartphone gaming Android

Il mondo Android pullula di smartphone di varie tipologie. Tra questi, ci sono anche i cosiddetti dispositivi da gaming, che chiaramente mettono al primo posto i sistemi di raffreddamento.

In questo contesto, sono approdati sul mercato smartphone con sistemi interni basati, spesso basati su più strati di grafite o vapor chamber (senza scendere troppo in dettagli tecnici, mi perdoneranno gli utenti più “smanettoni”, all’interno del dispositivo ci sono componenti che permettono di mantenere basse le temperature del dispositivo). In alcuni casi, si passa persino per ventole interne e sfiati posti ai lati dello smartphone, sempre pensate per raffreddare il dispositivo.

In questi casi, generalmente non mancano pulsanti a scorrimento fisici o apposite funzionalità software per attivare la ventola (o le ventole) interne durante le fasi di gioco, in modo da non far surriscaldare lo smartphone durante le operazioni più pesanti. In alcuni casi, è anche possibile “forzare” l’attivazione della ventola in altri contesti, ad esempio durante la ricarica dello smartphone.

Ovviamente ogni dispositivo fa storia a sé e sul mercato ci sono smartphone con sistemi di raffreddamento diversi tra loro, quindi non posso per ovvi motivi scendere ulteriormente nel dettaglio. Tuttavia, ci tenevo a farti conoscere l’esistenza di questa possibilità. Tra l’altro, esistono anche produttori, ad esempio RedMagic, che realizzano accessori esterni per il raffreddamento.

In ogni caso, in genere i produttori di smartphone da gaming realizzano accessori, ad esempio delle ventole esterne, destinati in modo specifico ai propri modelli. Tuttavia, in realtà online qualche prodotto “generico” si riesce a trovare, anche se come puoi immaginare potrebbe non rappresentare esattamente la migliore delle soluzioni.

Effettuare una scansione antimalware

Antivirus Android

Rimaniamo in ambito Android, questa volta parlando di app sicuramente utili ed efficaci: gli antimalware.

Se il tuo smartphone è sempre caldo e, magari, di tanto in tanto spuntano fuori delle schermate pubblicitarie, molto probabilmente ti sei “beccato” un malware che impedisce il corretto funzionamento del dispositivo e ne appesantisce le prestazioni andando a “stressare” CPU, RAM e batteria.

Per risolvere il problema, scarica uno degli antivirus per Android che ti ho consigliato nel mio post dedicato all’argomento e utilizzalo per “bonificare” il tuo device. Al termine della procedura, se nel sistema erano presenti dei malware, noterai sicuramente un miglioramento generale delle prestazioni e un raffreddamento del device.

Resettare lo smartphone

Reset iPhone

Se arrivato a questo punto del tutorial non sei ancora riuscito a raffreddare il tuo smartphone, mi spiace, ma devi ricorrere all’artiglieria pesante e tentare tutte le soluzioni più drastiche e/o pericolose che sono rimaste a tua disposizione.

La prima soluzione “drastica” che mi viene in mente è un reset completo del telefono, mediante il quale potrai riportare il sistema allo stato di fabbrica ed eliminare eventuali app, processi e problemi di configurazione che portavano al surriscaldamento del device.

Prima di effettuare il ripristino del tuo telefono, ricordati di creare un backup completo di tutti i dati conservati su quest’ultimo (che andranno persi). Se non sai come si fa, leggi i miei tutorial su come effettuare un backup Android e come effettuare backup iPhone.

Per affrontare la procedura di ripristino del sistema, invece, segui le indicazioni presenti nei miei tutorial su come ripristinare Android e come ripristinare iPhone.

Verificare la presenza di problemi hardware

Hardware raffreddare telefono

Se arrivato a questo punto del tutorial non sei riuscito ancora a risolvere i problemi di surriscaldamento del tuo smartphone, mi spiace, ma devi prendere seriamente in considerazione l’ipotesi che il dispositivo abbia dei problemi di natura hardware.

Il mio consiglio — banale ma doveroso in questo caso — è quello di portarlo in un centro di assistenza e richiedere un esame di batteria, processore e altri componenti. Potresti cavartela con una spesa molto meno consistente di quello che temi (addirittura nulla se il device è coperto da garanzia e rientra nei programmi di riparazione gratuita del produttore).

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.