Come recuperare soldi truffati Postepay
Oggi, controllando il saldo e i movimenti della carta Postepay che utilizzi frequentemente, ti sei reso conto che c'è qualcosa che non va. Difatti, ti è saltato subito all'occhio che l'ammontare del denaro non è quello che ricordavi e, indagando, ti sei accorto che ci sono alcuni movimenti che non riconosci. La situazione, a questo punto, ti è piuttosto chiara: sei stato oggetto di una truffa da parte di qualche cybercriminale. Un po' preoccupato per la questione hai deciso di scoprire se esiste un modo per recuperare i soldi che ti hanno rubato e quali sono gli step precisi che devi seguire per riuscire nel tuo intento.
Le cose, purtroppo, stanno in questo modo, vero? Allora sono più che felice di darti una mano anche in questa spiacevole situazione. Continuando nella lettura di questo tutorial, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come recuperare soldi truffati Postepay, illustrandoti nel dettaglio cosa devi fare per cercare di riavere indietro il tuo denaro.
Se sei quindi pronto, data la situazione, direi di non perdere ulteriore tempo prezioso. Leggi attentamente quanto ho da dirti, poi mobilitati per cercare di fare tutto il possibile per bloccare la carta, denunciare l'accaduto e presentare una richiesta formale di risarcimento. Detto questo, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buona fortuna!
Indice
Recuperare soldi truffati Postepay
Come ti accennavo in apertura di questa guida, ci sono degli step precisi che devi seguire per mettere in sicurezza la tua carta Postepay, denunciare alle autorità la frode subita e cercare di riavere indietro il tuo denaro. Qui di seguito trovi tutti i passaggi necessari descritti dettagliatamente.
Bloccare la carta Postepay
Il primo step essenziale quando si è certi di essere dinnanzi a movimenti di denaro non autorizzati sulla propria Postepay consiste nel bloccare il più velocemente possibile la carta in questione, onde evitare di subire ulteriori danni. Inoltre, stando al codice civile, se non si procede immediatamente con il blocco della carta il risarcimento potrebbe essere minore per mancata limitazione del danno da parte dell'utente.
Per bloccare la carta Postepay, puoi servirti di numerosi metodi, primo tra tutti il numero verde gratuito messo a disposizione da Poste Italiane, attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Per procedere, quindi, avvia l'app Telefono e sfrutta il tastierino numerico per comporre il numero 800.00.33.22 (se chiami dall'Italia) o +39.06.45.26.33.22 (se chiami dall'estero, ma il numero è attivo anche per le chiamate dall'Italia) e avviare la chiamata.
Una volta fatto, ascolta le istruzioni della voce guida. Nel momento in cui scrivo è necessario premere il tasto 9 per accedere alla sezione relativa al blocco dei servizi, per poi pronunciare la parola “Carta” al fine di bloccare la Postepay. Dopodiché, bisogna indicare il motivo del blocco, specificare che si tratta di una carta prepagata e, infine, rendere note le ultime 4 cifre della Postepay in questione.
Se desideri bloccare la carta con uno degli altri metodi offerti da Poste Italiane, puoi leggere il mio tutorial su come bloccare Postepay dove trovi descritto, per esempio, come procedere dal sito Web di Poste Italiane o da app Postepay (disponibile per Android e iOS/iPadOS).
Se hai deciso di utilizzare uno dei mezzi alternativi al numero verde, ti consiglio caldamente di optare per il blocco definitivo della carta e procedere con la sua sostituzione. Il blocco temporaneo, utile per bloccare la carta e riattivarla in un momento successivo, infatti, si rivela utile in caso di smarrimento della Postepay, quando si è abbastanza sicuri di poterla ritrovare e riutilizzare.
Ottenere la lista dei movimenti della Postepay
Una volta bloccata la carta come descritto precedentemente, è necessario ottenere la lista dei movimenti della Postepay per individuare tutti quelli compiuti illecitamente. Per farlo, anche in questo caso, hai a disposizione diversi metodi: puoi agire, infatti, dal sito di Poste Italiane, mediante l'assistenza telefonica o recandoti direttamente in un ufficio postale.
Se vuoi procedere dal sito Web, cosa che ti consiglio dato che così facendo puoi scaricare in autonomia la lista completa dei movimenti, collegati alla pagina ufficiale di Poste Italiane, quindi accedi mediante le tue credenziali. Una volta all'interno della tua Area Personale premi sul tasto della freccia presente nel riquadro Postepay Le tue carte, collocato al di sotto della voce I tuoi prodotti. Nella nuova pagina che vedi aprirsi premi sul tasto Accedi collocato nel riquadro denominato Postepay Standard e autorizza l'accesso mediante uno dei mezzi disponibili (App Postepay, ricezione di un SMS e via dicendo).
Fatto ciò, sei finalmente all'interno della sezione relativa alla tua carta Postepay: premi quindi sulla scheda Movimenti, poi scorri la pagina che visualizzi verso il basso e, sotto alla voce Scarica elenco file, imposta il valore PDF e pigia sul tasto Scarica elenco (se necessario, consenti al PC di compiere l'operazione rispondendo affermativamente al messaggio che vedi comparire su schermo). Così facendo, nel file scaricato, potrai visualizzare tutti i movimenti effettuati fin dalla data di attivazione della carta.
Per avere ulteriori informazioni sugli altri metodi per ottenere la lista dei movimenti della Postepay ti consiglio di consultare il mio tutorial su come rintracciare un pagamento Postepay, dove trovi maggiori dettagli al riguardo.
Denunciare l'accaduto alle autorità
Ricapitolando: hai bloccato la carta e ottenuto la lista dei movimenti della Postepay, per avere una panoramica chiara di tutti i pagamenti che non hai effettuato in prima persona. Ora è necessario denunciare l'accaduto alle autorità.
Per farlo puoi sporgere denuncia contro ignoti recandoti personalmente presso gli uffici delle forze dell'ordine come Carabinieri, Polizia di Stato o Polizia Postale. Per trovare l'ufficio più vicino a te puoi servirti dei siti ufficiali delle forze dell'ordine che ti ho fornito, consultando la mappa presente in ognuno di essi per trovare quello collocato nelle tue vicinanze.
Quando ti rechi presso l'ufficio, ricordati di portare la lista dei movimenti per poter fornire informazioni chiare in merito a tutti quelli che non sono attribuibili a te e, naturalmente, i tuoi documenti personali come la Carta d'Identità.
Compilare e consegnare il modulo di contestazione addebito per i servizi Postepay
Una volta sporta denuncia e in possesso del documento di attestazione della stessa, puoi recarti in un ufficio postale per compilare il Modulo di contestazione addebito per i servizi Postepay, utile per disconoscere tutte le operazioni effettuate da terzi e richiedere un rimborso formale.
Se non sai qual è l'ufficio più vicino alla tua abitazione puoi utilizzare la mappa presente in questa pagina Web di Poste Italiane, attivando la geolocalizzazione o digitando nel campo Cerca il nome della tua città, del tuo paese o il CAP, per poi premere il tasto della lente di ingrandimento per avviare la ricerca. In questo modo vedrai comparire diversi segnaposto sulla mappa: premi su quello più vicino a te per vederne i dettagli, come l'indirizzo preciso, e gli orari di apertura al pubblico. Se vuoi prendere direttamente un appuntamento, onde evitare la coda, clicca sul tasto Prenota, accedi con le tue credenziali e segui la procedura guidata: seleziona il servizio (in questo caso Carte Postepay, Energia e Telefonia > Carta Postepay), quindi scegli il giorno e l'orario che preferisci e clicca sul tasto Conferma.
In alternativa puoi utilizzare l'app Poste Italiane (disponibile per Android, anche su store alternativi, e iOS/iPadOS) utile, tra le altre cose, anche per cercare gli uffici postali e prendere un appuntamento tramite ticket. Per saperne di più, ti consiglio di leggere il mio tutorial su come prenotare in posta con app, dove trovi descritto con precisione come prenotare e convalidare il tuo ticket.
Quando ti rechi in ufficio postale ricorda di portare con te la copia del documento di attestazione della denuncia effettuata presso le autorità, la copia della Carta d'Identità e la copia della lista dei movimenti scaricata precedentemente, ricordandoti di evidenziare le operazioni da disconoscere. Questi sono tutti documenti utili che dovrai allegare al modulo di richiesta di rimborso.
Se vuoi avere un'idea di ciò che dovrai compilare, dai un'occhiata a questa pagina Web, dove è presente il modulo in questione. In sostanza, le sezioni sono: A — dati anagrafici e coordinate di accredito del rimborso, B — dettagli della carta, C — descrizione delle operazioni contestate, D — documentazione da allegare al modulo ed E — richiesta di rimborso.
Una volta compilato con attenzione il modulo in tutte le sue parti e dopo aver allegato tutta la documentazione utile, il resto del lavoro lo farà Poste Italiane inoltrando la tua richiesta. A questo punto non dovrai far altro che attendere l'esito del tuo rimborso che potrà essere accettato a seguito di accertamenti o rifiutato.
Per quanto riguarda le tempistiche, di norma, Poste Italiane si impegna a rispondere entro 15 giorni lavorativi bancari dalla ricezione reclamo; in caso di ritardi indipendenti dalla volontà dell'ente, però, può inviare una comunicazione con la causa del ritardo e le ulteriori tempistiche di ricezione di una risposta definitiva (che non può, comunque, superare i 35 giorni lavorativi bancari dalla ricezione del reclamo). In caso di mancata risposta o insoddisfazione nei riguardi della stessa è possibile rivolgersi, entro un anno, all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), un sistema alternativo alla giustizia civile per la risoluzione delle controversie.
Nota: pur potendo compilare e inviare il Modulo di contestazione addebito per i servizi Postepay in autonomia (a mezzo fax, PEC, posta ordinaria o raccomandata A/R), ti consiglio comunque di recarti presso un ufficio postale nel quale un operatore potrà seguirti nell'intera procedura per ottenere il miglior esito possibile.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.