Come rompere il ghiaccio su Tinder
Da più di un'ora sei intento a fissare la schermata “vuota” della chat con il tuo ultimo match su Tinder: un'infinità di saluti e “frasi d'effetto” si moltiplicano nella tua mente ma nessuna di esse ti sembra quella giusta per approcciare la persona che ha suscitato il tuo interesse sulla popolare applicazione di dating.
In realtà, a dirla tutta, hai scaricato quest'ultima soltanto di recente e, per di più, non avendo mai utilizzato prima d'ora questo tipo di piattaforme, dunque non hai la più minima idea di come iniziare a scambiare messaggi con una persona a te completamente sconosciuta. Beh, premesso che — per fortuna — nei rapporti umani non esistono formule magiche da poter applicare e che ogni persona è un mondo a sé stante, posso provare a darti qualche consiglio di buonsenso a tal riguardo.
Se, dunque, hai qualche minuto di tempo da dedicare alla lettura delle prossime righe, proverò a darti qualche “dritta”, spero utile, su come rompere il ghiaccio su Tinder. Puoi star certo che rielaborando il tutto con i tuoi modi di fare e un pizzico di intraprendenza, riuscirai sicuramente ad avere delle conversazioni piacevoli. All'inizio è normale che ci sia un po' di imbarazzo; il tuo interlocutore, probabilmente, prova la tua stessa sensazione, quindi avete già qualcosa in comune! Forza allora, non ti resta che provare. Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!
Indice
- Esaminare il profilo del proprio match
- Evitare domande banali
- Evitare argomenti “sensibili”
- Evitare approcci troppo diretti
- Fare attenzione alla “forma” e alla “misura”
- Non “forzare” la conversazione
Esaminare il profilo del proprio match
Come avrai probabilmente già notato, su Tinder è possibile inserire una lista dei propri interessi e questi possono essere poi visualizzati sul proprio profilo. Oltre a ciò, la piattaforma permette di inserire anche varie altre informazioni personali: la professione che si svolge, la città nella quale si vive, la musica che si ascolta (tramite l'integrazione con Spotify) e così via.
Cerca, quindi, di sfruttare a tuo vantaggio questo genere di informazioni quando approcci una persona. Il primo passo per lasciare una buona prima impressione di sé al proprio interlocutore consiste, semplicemente, nel dimostrare di aver dedicato un po' del proprio tempo a osservare il profilo creato da quest'ultimo e i suoi gusti. Un potenziale approccio potrebbe, quindi, essere qualcosa di semplice e amichevole come “Wow! Pensavo di essere l'unico a cui piacesse [nome argomento]!” o “Una/Un fan di [nome argomento]! Hai la mia stima!”.
Se condividi parte degli interessi menzionati sullo spazio personale della persona che intendi approcciare parti già “in vantaggio”; ciò vuol dire che, conoscendo bene o almeno in parte gli argomenti e gli hobby menzionati, riuscirai con tutta probabilità a entrare (almeno inizialmente e con più facilità) in sintonia con la persona in questione.
Oltretutto, esaminando i dettagli di cui sopra, potrai anche capire fin da sùbito se la persona con cui è scattato il match può essere in linea con le tue preferenze e le tue aspettative (occhio, però, a non cadere nell'errore di “giudicare un libro dalla copertina”!).
Se, invece, un profilo che ha suscitato il tuo interesse è piuttosto “essenziale”, ossia mancano su di esso tutti i dettagli menzionati sopra e non hai, dunque, la possibilità di intuire i gusti della persona neanche dalle foto (altro particolare “rivelatore” da tenere in considerazione) che quest'ultima ha caricato, puoi manifestare apertamente la tua curiosità in modo scherzoso (es. “Sei la donna/l'uomo del mistero!”).
Molto probabilmente, il tuo interlocutore ha volutamente reso “spoglio” il proprio profilo per lasciare, appunto, la possibilità ai potenziali di match di scoprire tramite lo scambio dei messaggi la propria personalità, quindi perché non approfittare di questa opportunità?!
Va poi aggiunto che molti utenti, pur utilizzando Tinder, criticano questo mezzo e il fatto che, per forza di cose, esso è uno strumento “indiretto” (ossia che le persone che lo utilizzano non si incontrano per la prima volta dal vivo). Questi pensieri vengono spesso riportati proprio nella sezione Bio degli utenti e potresti, magari, prendere spunto anche da questi elementi per avviare uno scambio di messaggi: es. “Hai proprio ragione, anch'io preferirei conoscere le persone dal vivo” o “Non sono esattamente d'accordo perché […]”.
Evitare domande banali
Tinder è un'applicazione popolarissima che conta decine di milioni di download e un vastissimo numero di utenti attivi. Ciò significa che alcuni di questi ultimi sono già stati approcciati svariate volte da diverse persone con le “classiche” domande che prevede una situazione nella quale i due interlocutori non si conoscono, es: “Cosa fai nella vita?”, “Di cosa ti occupi?”, “Di dove sei?” ecc.
In molti casi, molte di queste informazioni sono già riportate sul profilo stesso della persona e ponendo tali interrogativi dimostreresti, quindi, involontariamente di non aver dedicato neanche un istante alla lettura dello stesso (cosa che, come già accennato sopra, andrebbe invece sempre fatta).
Insomma, se ti stai chiedendo come rompere il ghiaccio con una ragazza su Tinder o come rompere il ghiaccio con un ragazzo su Tinder, tieni presente che le domande menzionate sopra finiranno, spesso, per annoiare fin da sùbito il tuo interlocutore e rischieranno di conferire alla conversazione i toni di un “interrogatorio”.
Se l'approccio avrà l'esito sperato, ci sarà sicuramente modo, in futuro, di porre tali interrogativi. Inoltre, se lo scambio di messaggi avverrà in modo naturale e “fluido”, molte delle risposte agli stessi verranno fuori da sole, senza il bisogno di richiederle espressamente.
Per di più, tornando ai consigli che ti ho esposto sopra, se esamini molti dei profili sulla piattaforma in oggetto, è riportato esplicitamente nella sezione Bio l'invito a evitare proprio questo genere di domande nella fase di iniziale conoscenza.
Evitare argomenti “sensibili”
Dal momento che non conosci la persona che intendi approcciare, non è raccomandabile porre a quest'ultima, al principio della vostra prima conversazione, domande riguardanti i cosiddetti “temi sensibili”. Intendo, con questo termine, tutti gli argomenti che hanno a che fare con l'orientamento politico, il credo religioso, le tematiche sociali e morali a proposito delle quali si può esprimere consenso o dissenso.
Data la delicatezza di questi argomenti, trattando gli stessi ci si espone al rischio costante di urtare la sensibilità dell'interlocutore.
In questo caso, vale la stessa norma di buonsenso di cui si è accennato nel capitolo sopra: una volta che avrai imparato a conoscere la persona con la quale ti stai relazionando, con tutta probabilità sarai anche al corrente delle posizioni e delle idee della stessa in merito a tali tematiche o, comunque, potrai porre domande relative a questi argomenti senza il rischio di offendere o infastidire involontariamente l'interlocutore.
Insomma, anche in questo caso, tutto sta nel cercare di rispettare i tempi e far sì che la conoscenza possa avviarsi in un clima di naturalezza e serenità, cercando anche di suscitare sensazioni positive nella persona con la quale ti stai relazionando per la prima volta. “Dimentica” quindi, per un attimo, questi argomenti e approccia il tuo interlocutore con la “mente libera”!
Evitare approcci troppo diretti
Un altro tipo di approccio piuttosto diffuso e quindi, poco originale, consiste nel “sommergere” il proprio match di complimenti “vuoti” e banali. Ricorda quello che ho già detto in precedenza: con tutta probabilità, la persona con la quale ti stai relazionando è già stata approcciata diverse volte in questo modo e, dunque, il perpetrare questa tendenza non contribuirà certo a far “spiccare” dagli altri il tuo tentativo.
Anche in questo caso, la conversazione rischierà di diventare immediatamente “sterile” e il tuo interlocutore potrebbe quindi annoiarsi. Se riesci a colpire quest'ultimo, non mancherà poi certo l'occasione per manifestare il tuo apprezzamento nei confronti di esso ma, ancora una volta, dai tempo al tempo e fai in modo che risulti tutto spontaneo e naturale.
Oltretutto, molte persone tendono a essere diffidenti nei confronti di chi rivolge loro inizialmente molti complimenti e ciò potrebbe anche portare il tuo interlocutore a farsi l'idea che tu sia “precipitoso”. Ti sconsiglio fortemente, altresì, l'invio di tue foto non richieste: anche questo tipo di approccio è spesso oggetto di critica nella sezione Bio dei profili di Tinder.
Dai spazio a parole e pensieri piuttosto che alle immagini! Infine, evita anche frasi come “Sto cercando una ragazza/un ragazzo che sia […]” o “Cerco una persona che abbia queste caratteristiche …”; tale tipo di approccio, infatti, si addice a un colloquio di lavoro e non a una possibile conoscenza per instaurare un rapporto affettivo o un'amicizia!
Fare attenzione alla “forma” e alla “misura”
Sei solito usare molte abbreviazioni quando scambi messaggi, es. “qnd” per “quando” e “nn” per “non”? La cosa impoverisce molto la forma della lingua e devi sapere che, proprio questo, è un aspetto al quale molte persone fanno particolare attenzione, specie quando non conoscono il proprio interlocutore.
Un discorso che è costantemente sintetizzato con le abbreviazioni viene completamente privato del fascino che dovrebbe suscitare. Ciò vale anche per gli errori ortografici, sintattici e grammaticali: cerca di utilizzare una forma semplice ma corretta; generalmente, anche questi dettagli contribuiscono a lasciare all'interlocutore un'impressione positiva e ricorda: hai solo un'occasione per fare la tua prima impressione!
Evita anche di spezzare le frasi inviando singolarmente le parole che le compongono: ciò rende difficoltoso seguire il discorso e, per di più, rischi di infastidire la persona che stai approcciando dato che questa, così facendo, riceverà un'infinità di notifiche!
Fai attenzione anche alla “misura”, ossia alla lunghezza delle frasi che impieghi: approcci estremamente sintetici come “Ciao”, “Hey”, “Oi”, “Come va?”, risultano piuttosto banali e, una volta ottenuta la relativa risposta, il discorso tornerà inevitabilmente al “punto di partenza”.
Anche gli approcci di svariate righe sono sconsigliabili: non sono molto comuni e per questo “spiccano” ma risultano poco naturali ed estremamente forzati. Anche se non vi state vedendo dal vivo, la conversazione dovrebbe comunque seguire le stesse implicite consuetudini di un approccio faccia a faccia ed essere spontanea e naturale: solitamente, nella vita di tutti i giorni, nessuno si presenterebbe con un monologo!
Non “forzare” la conversazione
Finalmente hai capito come rompere il ghiaccio su Tinder! La “frase d'effetto” che aspettavi con tanta impazienza è arrivata: in men che non si dica le tue dita si sono mosse sulla tastiera virtuale del tuo smartphone per comporla in chat e hai, dunque, inviato il tuo “biglietto da visita” alla persona sulla quale vorresti fare colpo.
Come dici? Hai già aspettato diverso tempo ma quest'ultima non ti ha risposto? In questo caso attendi pazientemente: inviare ulteriori messaggi avrebbe l'effetto di un implicito “pressing” sul tuo interlocutore. Andrebbero quindi evitati messaggi come “Ci sei?”, “Come mai non rispondi?”, “Tutto ok?” e così via.
Anche in questo caso dai tempo al tempo; se il tuo approccio e il tuo profilo avranno “fatto breccia” stai pur sicuro che la risposta non mancherà e, dal tuo canto, potrai dunque iniziare a scoprire come si relaziona il tuo interlocutore. In caso contrario, se il tuo messaggio non ha sortito l'esito sperato, non è il caso di disperare: come detto sopra, gli utenti su Tinder non mancano di certo e i nuovi match sono sempre a portata di tap.
A tal proposito, ti invio anche a consultare il mio tutorial dedicato proprio a quest'ultimo argomento così come anche il mio approfondimento su come iniziare una conversazione su Tinder.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.