Come sostituire hard disk con SSD
Il tuo PC ha iniziato a rallentare in maniera vistosa a ogni avvio e ogni volta che apri un programma: su suggerimento di un tuo amico, hai deciso, dunque, di sostituire il tuo vecchio disco meccanico con una memoria a stato solido (SSD) in grado di offrire prestazioni nettamente migliori rispetto ai classici dischi dotati di braccetto elettronico.
Subito dopo l’acquisto, però, ti sei reso conto di non avere la più pallida idea di effettuare il cambio di unità, possibilmente senza perdere i dati né il sistema operativo già presenti all’interno del vecchio disco meccanico che ti appresti a cambiare. Davanti a questa evidente difficoltà, se me lo concederai, sarò ben lieto di darti una mano per risolvere tutto in maniera rapida e il più possibile indolore, sia per i tuoi dati, sia per il sistema operativo.
In questa guida, infatti, intendo illustrarti per filo e per segno come sostituire hard disk con SSD sia su un computer fisso che su un portatile, così da regalarti una velocità d’avvio del sistema e dei programmi decisamente più elevata rispetto a qualsiasi disco meccanico. Ti consiglio di leggere attentamente tutte le parti di questa guida, se necessario anche più volte, e di seguire alla lettera le istruzioni che mi appresto a fornirti: sono sicuro che il risultato non ti deluderà! Buona lettura e, soprattutto, buon lavoro!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come sostituire hard disk con SSD: installazione fisica
- Come sostituire hard disk con SSD senza perdere dati: clonazione disco
- Operazioni conclusive
Informazioni preliminari
Prima di entrare nel vivo di questa guida, lascia che ti elenchi quelle che sono le caratteristiche principali delle unità a stato solido. In primo luogo, a differenza di quanto avviene con gli hard disk, l’accesso ai dati in lettura e/o in scrittura su SSD non richiede lo spostamento di parti meccaniche: le informazioni sono accessibili alla medesima velocità, a prescindere dalla posizione che occupa, e ciò comporta una velocità di lettura, scrittura e accesso ai dati nettamente più elevata rispetto a quella di cui è dotato un disco meccanico.
Altri vantaggi derivanti dall’assenza di parti meccaniche sono una maggiore robustezza rispetto alle sollecitazioni esterne (non bisogna temere che un improvviso scossone o caduta del computer possa rovinare i dati custoditi nel disco) e un livello livello di silenziosità pressoché totale.
Va detto, però, che il ciclo di vita di un disco a stato solido dipende fortemente dal numero di letture e di scritture effettuate sul disco stesso: nonostante siano stati fatti molti progressi in tal senso, resta sempre valida la raccomandazione di evitare procedure di manutenzione/diagnostica sul disco (ad es. bonifica dello spazio disponibile) a meno che non siano strettamente richieste, al fine di preservare la durata nel tempo dell’unità.
Ancora, se stai leggendo questa guida in maniera preventiva e non hai ancora acquistato alcun disco SSD, devi tener conto della capienza dell’unità, del fattore di forma e del tipo di connettività caratteristici: per quanto riguarda lo spazio a disposizione, dovresti scegliere un SSD con una capienza almeno doppia rispetto allo spazio attualmente occupato sul disco meccanico da sostituire.
Il fattore di forma, poi, è particolarmente importante, soprattutto se ti appresti a sostituire il disco di un computer portatile. Nel momento in cui scrivo, i più diffusi form factor per le unità SSD sono quattro, e sono i seguenti.
- Unità disco da 2.5″: si tratta del fattore di forma più diffuso, che misura esattamente due pollici e mezzo. Ricorda molto una scatola rettangolare, molto sottile, ed è per compatibile con la quasi totalità delle schede madri e dei case per computer desktop, e con i portatili full-size di precedente generazione (oppure quelli da gaming).
- Unità disco M.2: è il fattore di forma preferenziale per quanto riguarda i notebook compatti e i convertibili, ma può essere facilmente installato anche sulle schede madri per computer desktop di recente fattura. Si presenta come una scheda rettangolare, la cui lunghezza precisa dipende dalla capienza del disco stesso.
- Unità disco mSATA (o mini-SATA): riprende la forma dei dischi da 2.5″, pur presentandosi come una scheda di spessore molto ridotto. Le unità mSATA sono compatibili per lo più con i notebook non recentissimi e, con il tempo, sono state soppiantate con le unità di tipo M.2.
- Unità disco U.2: rassomiglia in tutto e per tutto a un disco SSD da 2.5″ di spessore ridotto. Non molto comuni e decisamente costose, le unità U.2 sono particolarmente adatte alle configurazioni server o workstation ad alte prestazioni, vista la notevole capienza che possono offrire e al sofisticato sistema di gestione (e dispersione) del calore di cui sono dotate. I dischi U.2 non sono adatti ai PC portatili.
Di fondamentale importanza poi è l’interfaccia di comunicazione caratteristica del disco. Nel momento in cui scrivo, due sono le interfacce principali: SATA e NVMe/PCIe. La prima è l’interfaccia di comunicazione più diffusa e disponibile su tutte le schede madri per computer desktop, oltre che su tantissimi notebook.
I dischi SATA sono disponibili con fattore di forma da 2.5″, M.2 e, come il nome stesso lascia intendere, mSATA; richiedono un cavo SATA proveniente da alimentatore/scheda madre (sui PC desktop), oppure un apposito slot di comunicazione (sui notebook).
L’interfaccia NVMe/PCIe è di generazione più recente e, all’atto pratico, permette di raggiungere prestazioni ben più elevate rispetto ai dischi SATA. Le unità PCIe/NVMe sono disponibili con formato di forma M.2 e U.2 e richiedono la presenza di uno slot PCI express (PCI-e) dedicato sulla scheda madre.
Sui computer desktop, quest’ultimo può essere di due tipi diversi, in base al tipo di scheda madre in propria dotazione: slot specifico per il disco, dotato di piccolo radiatore dedicato (heatsink), posto nelle immediate vicinanze del processore e a più alte prestazioni; oppure slot classico, pressoché uguale allo slot PCIe usato dalle moderne schede video discrete.
Chiaramente, in fase di scelta, devi tenere ben presente la tipologia di computer in tuo possesso (desktop, notebook classico o notebook slim) e conoscere alla perfezione le caratteristiche della scheda madre, al fine di scegliere il form factor e l’interfaccia di comunicazione più adatti al tuo caso.
In linea generale, il margine di scelta è ampio per i PC desktop, in quanto le schede madri moderne dispongono sia di connettività SATA, che di slot PCIe; al contrario, per i portatili dotati nativamente di hard disk meccanico, potresti dover necessariamente optare optare per un disco SSD da 2.5″ con interfaccia SATA, oppure per un’unità mSATA, in quanto le probabilità che il laptop sia totalmente sprovvisto di connettività NVMe sono estremamente elevate.
Ad ogni modo, per approfondire il discorso, ti consiglio di leggere la mia guida all’acquisto relativa ai migliori SSD, in cui ho avuto modo di approfondire l’argomento con dovizia di particolari.
Come sostituire hard disk con SSD: installazione fisica
Fatte tutte le doverose premesse del caso, lascia che ti spieghi come installare fisicamente il nuovo disco SSD in un computer fisso, in un notebook oppure all’interno di un box esterno, quest’ultimo da connettere al PC o al Mac tramite USB.
Come installare SSD in box esterno
Se, prima di procedere con la sostituzione fisica della memoria di massa, vuoi riversare l’intero contenuto dell’hard disk sul nuovo SSD e/o disponi di un computer che non prevede la presenza di due dischi contemporaneamente (ad es. un notebook, un Mac desktop non dotato di alloggiamenti secondari oppure un computer all-in-one), puoi posizionare temporaneamente quest’ultimo in un box USB esterno per dischi, così da poter clonare il sistema operativo e i dati in maniera efficace prima di effettuare la sostituzione vera e propria.
I case contenitivi possono essere acquistati in un qualsiasi negozio di articoli informatici e hanno costi per lo più contenuti; chiaramente, in fase di scelta, devi tener conto del fattore di forma e dell’interfaccia di comunicazione caratteristici dell’unità SSD in tuo possesso, onde evitare problemi di compatibilità.
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Laddove avessi in dotazione un disco SSD da 2.5″, puoi altresì evitare l’acquisto di un case dedicato e collegarlo al computer sfruttando, semplicemente, un cavo dati da SATA a USB.
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Ancora, tieni conto delle porte di connettività presenti sul computer: in alcuni casi, a meno che non sia in dotazione con il box acquistato, potresti aver bisogno di un adattatore da USB-A a USB-C, fondamentale se sul computer sono presenti esclusivamente porte di quest’ultima categoria.
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Una volta acquistato il case, installa l’unità a stato solido al suo interno seguendo le istruzioni sul manuale, richiudilo e collega il cavo USB “uscente” a una delle porte libere presenti sul portatile: se necessario, accendi il case spostando l’apposita levetta su ON e verifica che il disco venga riconosciuto dal sistema operativo del portatile (con molta probabilità, ti verrà chiesto di effettuare la formattazione iniziale: procedi tranquillamente con l’operazione).
Se il disco è riconosciuto correttamente, puoi passare alla fase di clonazione dei dati, altrimenti controlla che l’unità a stato solido sia correttamente installata nel case contenitivo.
Nota: puoi utilizzare questo “escamotage” per collegare l’SSD anche a quei computer che non prevedono la presenza di due dischi contemporaneamente, come per esempio alcuni Mac o gli all-in-one.
Come sostituire hard disk con SSD su PC fisso
L’installazione fisica del disco sul computer fisso dipende fortemente dal tipo di unità SSD che ti appresti a installare. Iniziamo dal caso più semplice, cioè dall’installazione di un disco SSD SATA: in questa fase, a meno che tu non abbia già provveduto a portare a termine la clonazione dei dati, oppure se intendi servirti del disco meccanico a mo’ di memoria di backup, non dovresti scollegare il disco dal case, né espellerlo.
A tal proposito, potresti aver bisogno di un nuovo cavo SATA da collegare alla scheda madre, con annesso cavo di alimentazione e di un telaio/bay da 3.5″**, utile a per tenere fermo il disco nel case. Laddove non disponessi dei componenti richiesti, puoi scegliere di acquistare un kit completo, da usare per lo scopo.
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Una volta ottenuto il necessario, devi smontare il pannello del case opposto alla scheda madre, fissare l’unità a stato solido al bay utilizzando le viti fornite, per poi posizionare quest’ultimo in uno degli slot da 3.5″ annessi al case del PC (in pratica, quelli predisposti a contenere dischi fissi e lettori ottici) e assicurarlo allo stesso, utilizzando le viti più grandi.
Quando hai finito, prendi il cavo SATA e collegane un’estremità all’SSD e l’altra all’apposito slot presente sulla scheda madre, quindi fornisci energia elettrica con uno dei cavi di alimentazione che “escono” dall’alimentatore del computer e il gioco è fatto; se disponi di una PSU modulare avrai bisogno, invece, di collegare un nuovo cavo.
Per quanto riguarda i dischi M.2 con interfaccia NVMe PCIe, le cose stanno in maniera abbastanza diversa: tali dischi, infatti, vanno agganciati direttamente all’apposito slot disponibile sulla scheda madre e non richiedono fissaggio supplementare.
Discorso più specifico va fatto se la scheda madre possiede uno slot PCIe espressamente dedicato a ospitare l’unità NVMe: quest’ultimo si trova generalmente nei pressi della CPU ed è coperto da un piccolo radiatore, solitamente avente la forma di una piastra metallica con impressa la dicitura M 2, Disk o simili.
Dopo aver localizzato la posizione specifica dello slot NVMe, rimuovi le viti che assicurano il radiatore, solleva quest’ultimo e collega il disco SSD allo slot dedicato, avendo cura di rispettare accuratamente il verso dei connettori; successivamente, rimuovi la pellicola protettiva presente sulla parte non visibile del radiatore (così da esporne l’adesivo) e colloca quest’ultimo sul disco appena installato, rispettando il verso precedente.
Per finire, aggancia nuovamente le viti del radiatore in maniera opportuna, per assicurarlo ulteriormente; se hai difficoltà nell’effettuare l’installazione dell’unità NVMe, prova a cercare su Google frasi come installazione NVMe [marca e modello scheda madre]; se poi non ti senti sicuro a procedere in autonomia, chiedi assistenza a una persona esperta in materia.
A prescindere dal tipo di disco installato e dalla procedura di montaggio eseguita, concludi il tutto richiudendo il pannello del case e ricollegando nuovamente i cavi al PC.
Come sostituire hard disk con SSD su PC portatile
Laddove il PC in tua dotazione fosse un notebook e avessi già provveduto a effettuare la clonazione dei dati (oppure se preferisci ripartire da zero), devi installare il disco direttamente nello spazio preposto. Se possiedi un computer portatile non compatto, privo di scocca unibody oppure da gaming, è molto probabile che l’alloggiamento dedicato al disco sia accessibile tramite uno sportellino dedicato.
Dunque, spegni completamente il notebook, richiudilo, capovolgilo e, dopo averlo scollegato dall’alimentazione da rete elettrica, sgancia la batteria (se quest’ultima è rimuovibile); successivamente, individua lo sportellino dedicato al disco, rimuovi la vite che lo tiene chiuso usando un cacciavite e sollevalo delicatamente.
A questo punto, usando la linguetta o il meccanismo di sgancio, rimuovi il disco rigido presente e installa l’unità a stato solido nella medesima posizione, avendo cura di rispettare il verso del connettore SATA ed evitando di forzare l’inserimento: quest’ultimo, se il verso è esatto, dovrebbe richiedere soltanto una leggerissima pressione verso il baso.
Ad ogni modo, una volta posizionata l’unità SSD, posiziona nuovamente lo sportellino in maniera opportuna e assicuralo al notebook, avvitando nuovamente la vite. Se hai qualche difficoltà, prova a cercare su Google frasi come sostituire disco [marca e modello notebook], così da avere una chiara idea circa la posizione dello sportello dedicato.
Se, invece, possiedi un notebook unibody (quindi dotato di scocca monoblocco) e/o un portatile slim, le cose potrebbero complicarsi: in questo caso, potresti dover smontare completamente il computer, accedere direttamente alla scheda madre sostituire il disco meccanico con l’unità SSD. Va detto, però, che si tratta di un’eventualità non molto comune, in quanto i notebook slim sono nativamente dotati di unità a stato solido (principalmente per questioni di dimensioni).
Come sostituire hard disk con SSD senza perdere dati: clonazione disco
Una volta completato il collegamento del disco alla scheda madre oppure tramite USB, è possibile procedere con la seconda fase, quella della clonazione dei dati, da effettuare mediante un apposito software. Prima di procedere, ti conviene comunque ottimizzare lo spazio a disposizione, così da ridurre i tempi di copia e salvare solo ciò che è necessario: se hai bisogno di assistenza in questa fase, ti consiglio di dare un’occhiata al tutorial su come liberare spazio su disco, disponibile sul mio sito.
Macrium Reflect Home (Windows)
Per scaricare la versione di prova di Macrium Reflect Home, ottimo software per il backup e la clonazione dei dati, collegati a questo sito Web, clicca sul pulsante Free Trial e scegli l’architettura del tuo computer, servendoti del menu a tendina che va ad aprirsi (ad es. 64-bit o 32-bit). Adesso, compila il modulo proposto con i dati richiesti (nome, cognome, email e password), indica le tue preferenze circa l’invio di news e offerte intervenendo sull’apposita casella e premi sul pulsante Register, per creare subito un account gratuito.
A registrazione completata, apri l’email che nel frattempo ti è stata inviata da Macrium e clicca sul link presente al suo interno, in modo da attivare l’account; ora, attendi il caricamento della pagina di login, effettua l’accesso con le credenziali create poc’anzi e attendi che la barra di caricamento presente in fondo alla pagina raggiunga il 100%; al termine di quest’ultima procedura, il download del file d’installazione di Macrium Reflect Home dovrebbe essere avviato e portato a termine automaticamente.
A scaricamento completato, esegui il file ottenuto (ad es. reflect_home_setup_x64[XY].exe), clicca sul pulsante Sì e, per iniziare, scegli la lingua che preferisci, mediante il menu a tendina posto nella nuova finestra che va ad aprirsi; ora, clicca sul pulsante Avanti per due volte consecutive, accetta i termini di licenza selezionando la casella dedicata, clicca ancora sul pulsante Avanti per tre volte consecutive e inserisci l’email che hai usato per creare l’account, nel campo dedicato.
Ora, clicca sul pulsante Avanti ancora per due volte e completa il setup del programma, premendo sui bottoni Installa e Fine; se necessario, clicca sul pulsante Sì per riavviare il computer.
All’accesso successivo, esegui Macrium Reflect Home servendoti dell’icona che, nel frattempo, è stata aggiunta al menu Start e/o al desktop di Windows, clicca sul pulsante Sì e, dopo aver scelto il tema grafico che preferisci, premi sul pulsante OK. Giunto alla finestra iniziale del programma, clicca sulla voce Clona questo disco… sottostante l’icona dell’hard disk principale (quello da copiare), fai clic sulla voce Seleziona un disco in cui clonare… e clicca poi sul nome del disco SSD installato in precedenza.
A questo punto, apponi il segno di spunta sotto l’icona del disco sorgente, accertati che tutte le partizioni siano selezionate (altrimenti fallo tu), premi sul pulsante Avanti (per due volte consecutive) e verifica nuovamente che i nomi del disco sorgente e di quello di destinazione siano coerenti con il risultato che vuoi ottenere.
Quando sei pronto, consapevole che tutti i dati già presenti sul disco di destinazione verranno eliminati, premi sui bottoni Fine e OK e attendi che la barra di progresso generale raggiunga il 100%, segno che la clonazione è andata a buon fine. In teoria, durante la procedura, potresti continuare a usare il PC come di consueto; tuttavia, onde evitare incongruenze tra i dati archiviati e quelli copiati, il mio consiglio è quello di non effettuare alcuna operazione nel mentre.
Carbon Copy Cloner (macOS)
Se è tua intenzione clonare l’hard disk del Mac, ti consiglio di affidarti a Carbon Copy Cloner, una soluzione estremamente semplice da utilizzare e che, su macOS, ha ben pochi rivali: si tratta di un programma a pagamento (costa 35,35€), che però può essere provato gratuitamente per un periodo di 30 giorni.
Prima di spiegarti come usarlo, però, ritengo doveroso precisare un aspetto fondamentale della questione: alla veloce, non è possibile avviare con facilità un disco contenente un sistema operativo clonato se il Mac è dotato di chip Apple Silicon e/o equipaggiato con sistema operativo macOS Ventura o successivi, per via delle stringenti misure di sicurezza volute dal big di Cupertino.
Tuttavia, se possiedi un computer dotato di processore M1 o successivi, non è necessario effettuare alcuna sostituzione da hard disk a SSD, in quanto i computer di questo tipo vengono venduti “di serie” con a bordo unità a stato solido. Se, invece, il tuo Mac è abbastanza datato e dispone di di hard disk meccanico, puoi usare il software in questione per completare la clonazione dei dati.
Detto ciò, per scaricare la versione di prova di Carbon Copy Cloner, collegati al sito Internet del programma, premi sul pulsante Download 30-Day Trial e, a seconda del sistema operativo presente sul tuo computer, premi sul pulsante di Download, relativo all’edizione di macOS che stai usando (ad es. Download CCC 6 se utilizzi macOS 10.15, 11, 12 o 13 o Download CCC 5 se utilizzi macOS 10.13, 10.14, 10.15 oppure 11).
A download completato, apri l’archivio .zip ottenuto, premi sul pulsante Apri e poi sul bottone Sposta nella cartella Applicazioni, che compare sullo schermo; adesso, clicca sul pulsante Accetto, scegli la modalità di recapito degli aggiornamenti, premi successivamente sul bottone Prova e attendi che la finestra principale del programma venga mostrata sullo schermo.
A questo punto, puoi mettere in pratica la clonazione del disco del Mac: fai clic sul pulsante Seleziona origine, scegli il disco principale del computer (quello da cui copiare i dati), clicca successivamente sul pulsante Seleziona destinazione e scegli l’unità SSD su cui clonare il disco. Se ti viene richiesto, consapevole che l’operazione cancellerà tutti i dati presenti sull’unità SSD, premi sul pulsante Inizializza [nome disco], per formattare il disco in maniera opportuna; in questa fase, potresti dover premere sul pulsante Consenti, in modo da autorizzare l’inizializzazione.
Superato anche questo step, premi sul disco di destinazione, seleziona la voce Assistente per la copia avviabile legacy… dal menu che ti viene proposto e clicca poi sul pulsante Consenti a CCC di inizializzare “Backup”, residente nel riquadro Clone del sistema avviabile usando il replicatore APFS proprietario di Apple; per dare inizio alla copia dei dati, clicca sul pulsante Avvia.
Sulle edizioni più recenti di macOS, potrebbe ora esserti richiesto di accordare l’accesso completo al disco: quando ciò avviene, fai doppio clic sul simbolo del pesciolino, richiama la finestra delle Impostazioni di sistema e sposta su ON tutte le levette relative a CCC/Carbon Copy Cloner, così da garantire al software l’accesso completo al disco. Se richiesto, premi sul pulsante Esci e riapri e reimposta i dischi sorgente, destinazione e le opzioni di clonazione legacy, così come visto poco fa.
Anche in questo caso, l’operazione di copia potrebbe durare anche diverse decine di minuti: una volta completato il tutto, verrai avvisato da un messaggio di notifica. Se desideri ottenere ulteriori informazioni sulle funzionalità di Carbon Copy Cloner, ti invito a consultare la mia guida specifica su come clonare hard disk Mac.
Operazioni conclusive
Una volta completata la clonazione dei dati, puoi finalmente sostituire l’hard disk con un SSD in modo concreto, facendo sì che il computer si avvii dall’unità a stato solido, così come ti ho spiegato in precedenza. A sostituzione avvenuta, devi far sì che il computer si avvii dal nuovo disco, anziché da quello vecchio: se si tratta di Windows, devi intervenire dal sistema BIOS/UEFI, così come ti ho spiegato nella mia guida specifica sull’argomento.
Se, invece, il tuo è un Mac, devi selezionare il nuovo disco recandoti nel pannello Impostazioni di sistema > Generali > Disco di avvio, ma fa’ attenzione: come chiaramente spiegato nelle linee guida di Apple, potresti dover altresì disattivare alcune opzioni di sicurezza, altrimenti il disco non si avvierà.
Laddove lo desiderassi, una volta appurato il corretto avvio del nuovo disco SSD, puoi altresì formattare l’hard disk meccanico precedentemente in uso, per servirtene come dispositivo di backup interno, oppure scollegarlo dal computer, per poterne usufruire a mo’ di unità esterna: la scelta sta a te!
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.