Come spendere Bitcoin
Nonostante esista già da diversi anni, in tempi piuttosto recenti hai sentito parlare del Bitcoin durante un’edizione del telegiornale: scommetto dunque che sei curioso di sapere come spendere Bitcoin dopo averli ottenuti e se, in qualche modo, un’abitudine del genere potrebbe portarti qualche vantaggio. Sono ben lieto di dirti che questa guida può soddisfare la tua curiosità; tuttavia, prima di entrare nel vivo della questione, trovo necessario spiegarti di cosa si tratti precisamente.
Il Bitcoin (o BTC) è una criptovaluta, cioè un tipo di moneta digitale, che può essere generata utilizzando la potenza di calcolo del computer. Si basa su un sistema open source, non dispone di una gestione centralizzata (dunque non esistono enti che ne controllino il traffico o il valore), e può essere scambiato tramite operazioni peer-to-peer, senza intermediari: di conseguenza, il Bitcoin è da considerarsi una valuta non tracciabile, anche se non propriamente “anonima” (Bitcoin utilizza una blockchain pubblica che registra tutte le transazioni. Anche se non viene registrata l’identità dell’utente, le transazioni sono pseudonime, il che significa che possono essere collegate a un individuo con analisi adeguate, soprattutto se l’utente non adotta pratiche di anonimato avanzate).
Ciò non significa però che essa possa essere impiegata soltanto in traffici che di legale hanno ben poco, anzi: è possibile effettuare pagamenti assolutamente in regola, tramite la summenzionata valuta, non soltanto in store su Internet ma anche in alcuni negozi fisici italiani! Non ci credi? Allora continua a leggere: sono sicuro che resterai sbalordito da quanto ti stai apprestando a scoprire!
Indice
Operazioni preliminari
Come accennato in precedenza, il Bitcoin è una valuta non gestita da ente centrale alcuno, la cui gestione è basata su un meccanismo open source peer-to-peer. Questo non significa che non possa comunque essere gestita in modo centralizzato, dato che puoi sempre lasciare i tuoi BTC su un exchange di criptovalute, oppure investire in Bitcoin tramite gli ETF su dei broker.
Detto questo, il modo migliore (anche se si potrebbe comunque dibattere su questo) per tenere le proprie crypto (qualunque esse siano) è quello di usare un wallet. Questi wallet sono portafogli digitali che servono per custodire le tue monete, ma non sono come un portafoglio classico.
Se per caso custodissi (per esempio) BTC su un Ledger (portafoglio hardware) e perdessi il supporto in questione, potresti comunque ripristinarlo su un altro device purché tu abbia la tua frase seed, ovvero una frase formate da tante parole a caso che devono essere inserite nell’ordine corretto per formare una sorta di codice di accesso per il tuo portafoglio.
Attenzione, questa frase non è la password, perché quella la imposti tu. Potremmo definirla come il codice identificativo del tuo wallet, come se andassi in un archivio a cercare dei dati che sono custoditi sotto il codice della frase seed. Questa frase permette di ripristinare il wallet nel caso sia andato perduto, nel caso si abbia perso la password d’accesso, nel caso l’abbiano rubato o qualunque altra occasione. Per questa ragione, devi mantenerla al sicuro e non farla mai vedere a nessuno!
Prima ancora di procurarsi Bitcoin, dunque è necessario possedere un wallet. Per capire quale ti serve, puoi fare questo sondaggio dalla pagina Bitcoin.org premendo sul pulsante Prossimo e rispondendo alle domande, oppure leggendo la mia guida ai migliori wallet crypto.
Una volta creato un portamonete, puoi riempirlo in due modi differenti: il primo consiste nella generazione diretta (in gergo mining) di Bitcoin, mentre il secondo prevede l’acquisto di criptovaluta da servizi terzi.
Volendo scendere nel dettaglio, il mining è la procedura di creazione di Bitcoin previa esecuzione di complicate operazioni matematiche, effettuate sfruttando il processore centrale del computer (CPU) o la sua unità di elaborazione grafica (GPU): si tratta comunque di elaborazioni estremamente complesse, che sfruttano una gran quantità di potenza di calcolo. Ciò significa, all’atto pratico, che per minare Bitcoin ormai viene richiesto hardware specializzato (ASIC) per essere economicamente fattibile. Minare con CPU o GPU è inefficiente e non redditizio da anni.
Trovi che ciò sia alquanto sconveniente? Non posso biasimarti, ma c’è un’altra alternativa altrettanto sconsigliabile. Mi riferisco al partecipare ai mining pool, ovvero aziende che mettono a disposizione hardware in affitto divisibile tra varie persone che possono partecipare tutte insieme anche senza conoscersi.
Questo mondo è molto complesso e pieno di truffe. Non tutti i mining pool sono fraudolenti, ma c’è davvero il rischio di farsi male e, anche nel caso si trovassero società affidabili, rimane comunque vero che è inefficiente come soluzione in quanto ci sono le trattenute che si tiene l’intermediario e altri fattori tecnici che potranno rendere molto presto l’hardware affittato obsoleto. Se non sai quello che stai facendo e non hai ben chiare le dinamiche del mining, te lo do come consiglio spassionato, lascia perdere questo metodo! Se necessiti di ulteriori chiarimenti riguardo il mining di Bitcoin, ti invito a consultare la mia guida specifica su come ottenere Bitcoin.
Passando oltre la procedura di mining, sappi che esistono dei servizi online che ti permettono di acquistare Bitcoin e si chiamano exchange. Il più famoso e utilizzato è sicuramente Binance, che permette di acquistare moneta digitale tramite l’interfaccia di compravendita, ma non è certo l’unico. Puoi trovare la procedura per registrarti e utilizzarlo nella mia guida su come usare Binance, ma ti lascio anche quella ai migliori exchange, nel caso cercassi altri nomi. Inoltre ti lascio anche quella su come comprare Bitcoin, nel caso ti servisse.
Come spendere Bitcoin in Italia
Ora che hai ben chiaro come fare a ottenere la moneta virtuale e come conservarla è arrivato finalmente il momento di capire come spendere Bitcoin in Italia. Come ti ho accennato all’inizio, esistono diverse possibilità per farlo: innanzitutto, puoi effettuare pagamenti in Bitcoin in una discreta quantità di esercizi commerciali fisici, che puoi localizzare attraverso i servizi QuiBitcoin e CoinMap, oltre che procurarti delle carte prepagate su cui effettuare ricariche in Bitcoin, da spendere poi in euro. Ecco tutto spiegato in dettaglio.
Negozi fisici
Nonostante la diffusione del Bitcoin sia relativamente bassa, esistono dei negozi fisici in cui poter effettuare pagamenti in Bitcoin: per offrire questo servizio, i commercianti devono avvalersi di provide che fanno da “intermediari” e si occupano di convertire la moneta digitale in valuta reale e depositarla sul conto del negoziante, effettuando dunque la transazione vera e propria.
Anche se i tempi di transazione possono un po’ meno efficienti e avere dei costi di transazione non nulli, alcuni negozi fisici italiani offrono questa possibilità: puoi localizzarli utilizzando QuiBitcoin, un servizio creato ad-hoc per la ricerca di esercenti che accettano pagamenti tramite il conio digitale in questione.
Utilizzare il servizio è molto semplice: collegati per prima cosa al sito Internet dedicato (oppure scarica l’app per Android direttamente da Google Play), dopodiché seleziona uno degli appositi pulsanti per visualizzare i negozi abilitati. Ad esempio, il pulsante Vicino ti permette di consultare la lista degli esercizi commerciali nelle zone limitrofe rispetto alla tua posizione, il pulsante Città mette a disposizione una ricerca per regione e comune o, ancora, il pulsante Mappa visualizza i negozi abilitati su una mappa divisa per zone. Se lo desideri, QuiBitcoin può mostrarti anche una lista di ATM abilitati alla conversione Bitcoin/euro: puoi accedervi facendo clic sul pulsante ATM.
Se cerchi qualcosa di molto più rapido, invece, puoi avvalerti di Coinmap.org: una volta collegato alla pagina Internet dedicata e premere il pulsante View map, cosicché avrai accesso a una mappa dell’Italia in cui sono segnalate le attività abilitate ai pagamenti tramite Bitcoin. Per accedere a una zona specifica, non devi far altro che localizzarla e ingrandirla con un doppio clic, finché non riesci a visualizzare il nome e la posizione del negozio di interesse.
Carte di debito
Immagina di avere a disposizione una carta che attinga al tuo saldo Bitcoin, ma che ti permetta di effettuare acquisti in euro su store fisici e virtuali. Ti sembra un sogno? Posso garantirti che non lo è: esistono infatti delle speciali carte di debito che permettono di fare quanto ti ho detto poc’anzi (o meglio, effettuano una conversione istantanea da Bitcoin a valuta fiat prima del pagamento). La notizia migliore è che, generalmente, appartengono a circuiti internazionali riconosciuti in tantissimi negozi fisici (ad esempio Visa/Mastercard) e possono essere richieste, oltre che in forma virtuale, anche in forma “fisica” (la classica carta in plastica, per intenderci).
Ma chi fornisce questo genere di carte? Gli exchange, ovvero quelle piattaforme che permettono a te e a tutti gli altri loro clienti di comprare criptovalute tramite la loro interfaccia. Non tutti gli exchange ne hanno una e occorre sempre ricordare che, queste piattaforme, non offrono alcuna garanzia sul denaro o sulle crypto che si hanno sul conto.
Sono centralizzati e ci sono stati casi in passato (uno su tutti FTX) dove sono stati usati impropriamente i fondi dei clienti. Ovviamente non voglio gettare fango sugli exchange, sono piattaforme eccellenti (almeno le principali) e i rischi sono minimi, ma è bene ricordare che ci sono. Detto questo, vediamo quali carte sono disponibili.
- Crypto.com — una carta Visa che permette di pagare ovunque e anche di prelevare valuta fiat (Euro, Dollaro, Yen ecc.) da qualsiasi sportello ATM del mondo. Offre una serie di sconti e anche dei cashback sul denaro speso tramite la carta, ma non è uguale per tutti. Maggiore è la quantità di CRO in staking (ovvero quanta valuta nativa dell’exchange Crypto.com si blocca sulla piattaforma), maggiori sono i livelli di ricompensa. Si parte da un cashback dell’1% se si hanno bloccati almeno 400 dollari di CRO. Questo vuol dire essere doppiamente esposti all’exchange, sia con le crypto depositate che con l’investimento nella sua valuta, cosa che può essere impegnativa. Maggiori info qui. Per sapere in dettaglio come funziona Crypto.com, ti lascio alla mia guida sul tema.
- ByBit — carta simile alla precedente, ovvero di un exchange tra i più quotati del mercato, che mette a disposizione la carta dalla quale si possono spendere sia le valute fiat che le crypto detenute sull’exchange. Offre degli sconti speciali con partner selezionati e una percentuale di cashback che va dal 2 al 10% in base ai livelli VIP dell’utilizzatore. Come funzionano questi livelli è spiegato nella pagina ufficiale.
- Bitpanda — altra carta molto interessante è quella dello storico exchange Bitpanda, che ha una peculiarità tutta sua. Oltre alle solite crypto, premette anche di spendere azioni e altri asset investibili come le materie prime, cosa che potrebbe avere un certo fascino. Offre delle facili statistiche da consultare e permette prelievi gratuiti da tutti gli ATM entro i limiti del proprio account BEST (poi 1,5 euro a prelievo), ma va sottolineato che i prelievi gratuiti iniziano dal livello 3 di BEST. Il cashback in BTC arriva fino al 2%, ma anche qui, parte dal livello 3 di BEST. Che cos’è il BEST? Anche qui è il token nativo della piattaforma e il livello 3 parte da 5.000 BEST che, al cambio attuale, sono circa 4.000 dollari. Bitpanda si è sempre impegnata per la trasparenza e la facilità d’uso. Tutte le commissioni di trading sono completamente visibili nell’app, dando agli investitori ancora più controllo e sicurezza. Ad esempio, le commissioni di trading di Bitcoin e stablecoin partono da appena lo 0,99%, mentre Bitpanda Fusion offre tariffe basse fino allo 0,02% per i trader ad alto volume. Maggiori info qui. Maggiori info sui BEST e qui sulla carta.
- NEXO — anche questi exchange offre la sua carta che, come chicca, può funzionare sia come carta di debito che come carta di credito, quindi unica nel suo genere. Offre fino al 14% di interessi sul proprio saldo depositato e fino al 2% di cashback sugli acquisti, ama ci sono delle condizioni importanti da conoscere. Ci sono infatti 4 livelli di cliente, da Base a Platinum. Il base ha diritto a 200 euro di prelievi gratuiti al mese oltre a un cashback dello 0,5% in NEXO (il token nativo) e dello 0,1% in BTC. I livelli vanno in base alla percentuale di token NEXO rispetto al tuo portafoglio. Maggiori info qui.
Siti di e-commerce
Per quanto riguarda i siti di e-commerce che operano anche in Italia e che accettano pagamenti in Bitcoin, va citato sicuramente BitDials: un negozio online europeo a tema che accetta esclusivamente pagamenti tramite Bitcoin.
In realtà però, non è che ci siano troppe opportunità sotto questo punto di vista. Ci sono alcuni servizi come Twitch che permettono di dare la mancia in crypto, X ha più volte affermato di voler implementare qualcosa di simile, ma almeno per ora, non è ancora stato fatto nulla.
Come dici? Hai sentito che anche Steam fa parte degli store online che accettano Bitcoin? Per un periodo ciò è stato vero: a partire dalla fine del 2017, infatti, il colosso del gaming ha eliminato il conio digitale dai metodi di pagamenti accettati per via delle sue fortissime oscillazioni sul mercato. La stessa sorte è toccata a Microsoft, che ha eliminato il Bitcoin dai sistemi di pagamento durante i primi giorni del 2018.
Insomma, per quanto riguarda la spesa diretta con Bitcoin, ti suggerisco di affidarti agli esercizi singoli che hai trovato nella mappa che ti ho fornito nel capitolo dedicato. Per tutto il resto, la migliore opzione è una carta crypto che faccia da intermediario, in modo da avere anche il cashback.
Come spendere Bitcoin su Amazon
Se sei arrivato fin qui, vuol dire che hai ben recepito tutte le possibilità di spendere i Bitcoin in Italia. Sono sicuro, però, che a questo punto tu ti sia chiesto se è possibile spendere Bitcoin su Amazon: ebbene, la risposta è… ni!
Mi spiego meglio: sebbene le voci relative ai pagamenti su Amazon tramite questa criptovaluta si susseguano da tempo immemore, non è ancora possibile avvalersene per acquistare beni in modo “diretto”. Esistono, però, dei siti Internet che permettono di acquistare buoni Amazon da altri utenti, pagandoli in Bitcoin: è questo il caso di Paxful, che permette di portare a termine l’operazione in modo semplicissimo tramite una breve procedura guidata preceduta dalla registrazione al servizio.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.