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Come togliere “Non sono un robot” da Google

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Da qualche giorno, ogni volta che cerchi di fare una ricerca su Google, finisci per incappare nel controllo di sicurezza del motore di ricerca: per proseguire ti viene infatti chiesto di selezionare precisi elementi all'interno di un'immagine oppure di cliccare all'interno di una casella di controllo. In teoria, questa verifica non dovrebbe impiegare più di una decina di secondi ma, a causa della scarsa velocità del tuo collegamento a Internet e di qualche problema collegato alla resa delle immagini, spesso non riesci a superarlo al primo colpo e finisci con il perdere, alle volte, diversi minuti.

Alla luce di quanto appena detto, avresti bisogno di sapere il prima possibile come togliere “Non sono un robot” da Google perché, in queste condizioni, usare il motore di ricerca di “Big G” è diventato quasi un incubo! A tal riguardo, ti dico fin da subito che, molto spesso, la comparsa di questo messaggio è la diretta conseguenza di un indirizzo IP valutato da Google - a ragione o per errore - come appartenente a un bot o a un spammer noto: per poter rimediare al problema, dunque, bisogna cambiare l'IP o, meglio ancora, far sì che esso venga cancellato dalle blacklist del colosso delle ricerche online.

Il tema di questa mia guida sarà, per l'appunto, spiegarti come fare a bypassare la conferma di sicurezza che viene visualizzata ogni volta in Google, applicando una serie di accorgimenti volti a far ritornare la situazione alla normalità e a consentirti di sfruttare nuovamente il celebre motore di ricerca com'eri solito fare fino a qualche tempo fa. Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!

Indice

Informazioni preliminari

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Prima di andare a vedere le procedure da attuare in dettaglio, mi sembra doveroso fornirti alcune importanti informazioni preliminari per spiegarti meglio in quali casi potrebbe apparire la schermata del reCAPTCHA di Google.

La prima causa scatenante potrebbe essere un traffico sospetto sulla tua rete, infatti, se vengono fatte molte richieste a Google (in sostanza molte ricerche) in pochissimo tempo dalla tua stessa rete, allora il tuo indirizzo IP potrebbe destare sospetti e Google potrebbe pensare che si tratti di un bot che effettua ricerche in automatico.

Un altro motivo per cui potresti ritrovarti davanti al reCAPTCHA di Google, è dovuto all'utilizzo di VPN, Proxy, della rete Tor o comunque a strumenti che camuffano l'indirizzo IP. In questi casi, a volte, Google potrebbe considerare il traffico come potenzialmente pericoloso e attivare la verifica.

Un'ulteriore situazione ancora in cui il reCAPTCHA potrebbe presentarsi, è quella in cui Google rileva una digitazione dei tasti o una compilazione di moduli in modo estremamente veloce. In questi casi, infatti, Google potrebbe ritenere che sia un bot a eseguire queste azioni automaticamente.

Detto ciò, nei prossimi paragrafi di questa mia guida, ti fornirò maggiori dettagli su queste e altre cause che potrebbero far comparire il reCAPTCHA di Google e poi, naturalmente, ti offrirò anche alcune soluzioni da attuare per fare in modo che quest'ultimo non appaia più.

Come eliminare “Non sono un robot” da Google

Dopo aver visto le cause più comuni che possono scatenare il reCAPTCHA di Google, andiamo ora a vedere assieme come eliminare “Non sono un robot” da Google. Ci sono diverse azioni pratiche che puoi intraprendere. Buon proseguimento.

Verificare indirizzo IP

recaptcha

L'indirizzo IP pubblico, se non ne avessi mai sentito parlare, è una sequenza di numeri (e lettere, se si parla di IPv6), mediante la quale ciascun router, smartphone, tablet e, in generale, qualsiasi dispositivo connesso viene identificato su Internet. In soldoni, l'indirizzo IP serve a identificare con precisione un dispositivo collegato a Internet e a far sì che i dati possano viaggiare con esattezza tra i vari device connessi alla grande rete.

In genere, l'indirizzo IP di un dispositivo cambia a ogni disconnessione e successiva riconnessione (in queste situazioni si parla infatti di IP dinamico); in alcuni casi, però, esso può rimanere statico ed essere associato a un preciso router o apparecchio di rete (puoi trovare più dettagli nella mia guida su come scoprire e visualizzare qual è il proprio indirizzo IP).

Dopo questa piccola spiegazione teorica, torniamo a noi: alcuni server, ma anche alcuni PC su cui sono presenti determinati programmi, possono essere impiegati per eseguire delle operazioni poco “lecite”, come l'invio di spam o l'esecuzione automatica di operazioni sequenziali.

Quando questi dispositivi vengono stanati, i relativi indirizzi IP vengono segnalati come potenziai robot (o bot) e inseriti in una o più blacklist: queste ultime vengono utilizzate da vari servizi online, tra cui Google, per avere un'idea degli indirizzi innocui e di quelli potenzialmente nocivi e mettere a punto delle opportune strategie di difesa.

Se si visita una piattaforma da un indirizzo IP potenzialmente appartenente a un bot, essa può rispondere in modo differente: nel caso di Google, viene effettuato il famoso controllo di sicurezza “Non sono un robot”, che consiste nel selezionare una o più immagini contenenti elementi ben definiti da una serie di foto, oppure di centrare una casella di controllo posta solitamente in alto. In tal modo, il motore di ricerca riesce ad accertarsi che quell'indirizzo IP è al momento usato da un essere umano e che, almeno in linea teorica, non è nocivo.

Tuttavia, superare il controllo “Non sono un robot” non significa che l'indirizzo IP venga eliminato dalle blacklist, anzi: bastano davvero poche operazioni “strane” per finire nella lista nera degli indirizzi sospetti, ma uscirvi definitivamente è estremamente difficile, se non impossibile in alcuni casi.

blacklist

Per verificare se la comparsa del controllo di sicurezza di Google è causata dalla presenza del tuo IP in una blacklist, puoi avvalerti del sito Web What Is My IPAddress e in particolare di questa pagina del sito appena menzionato. Una volta entrato, clicca sul pulsante CHECK IP ADDRESS e dopo alcuni secondi, dovresti visualizzare poco in più in basso il risultato dell'analisi: qualora il tuo IP fosse “pulito”, tutti i risultati saranno contrassegnati da una spunta verde; altrimenti vedrai comparire un simbolo rosso in corrispondenza della blacklist in cui esso compare.

Qualora il controllo desse esito positivo, è molto difficile che Google smetta di mostrarti la richiesta di verifica anti-robot. Tuttavia, puoi prendere una serie di accorgimenti per tentare di migliorare la situazione ed evitare la comparsa del fastidioso messaggio in futuro.

Se hai un indirizzo IP di tipo dinamico, disconnettiti da Internet, disattivando la connessione dati del cellulare/tablet oppure spegnendo il router, e riconnettiti dopo alcuni minuti: a seguito di questa operazione, il tuo indirizzo IP pubblico cambierà e non dovresti più visualizzare il controllo di sicurezza su Google.

Se, invece, hai un indirizzo IP di tipo statico, contatta il tuo provider di servizi Internet e, dopo aver spiegato il tuo problema, concorda con quest'ultimo una soluzione da applicare. Nella maggior parte dei casi, sarà il gestore ad accertarsi della presenza dell'indirizzo IP nelle varie blacklist e, se questa non è giustificata da effettive violazioni, richiederne l'eliminazione. A tal riguardo, potrebbero tornarti utili le mie guide su come parlare con un operatore TIM, come chiamare un operatore Vodafone, come parlare con un operatore WINDTRE, come contattare Fastweb, come parlare con un operatore Linkem, come parlare con un operatore Tiscali e come parlare con un operatore iliad.

Disattivare VPN, proxy e non usare rete Tor

vpn

Un altro accorgimento che potresti adottare è quello di disattivare eventuali VPN, non utilizzare proxy e non navigare tramite rete Tor, se questi servizi non sono strettamente necessari.

Come forse già sai, infatti, utilizzando uno dei servizi appena menzionati, il tuo indirizzo IP pubblico viene camuffato e devi sapere che alcuni bot utilizzano questi strumenti per navigare in modo anonimo. Inoltre, quando utilizzi una VPN o un proxy, condividi lo stesso indirizzo IP con molte altre persone e se qualcun altro ha usato quell'IP per attività sospette o automatizzate, Google potrebbe etichettarlo come poco affidabile.

In genere, disattivare la VPN è abbastanza semplice, in quanto è sufficiente aprire il software che gestisce la connessione VPN e cliccare sul pulsante per interromperne il suo funzionamento. Ulteriori informazioni le puoi trovare nella mia guida su come disattivare VPN.

Per quanto riguarda il proxy, invece, questo può essere disattivato dalle impostazioni del browser oppure dalle impostazioni di rete del tuo computer. Su Windows, puoi farlo andando su Impostazioni > Rete e Internet > Proxy e disattivando eventuali configurazioni manuali. Su macOS, invece, puoi riuscirci andando su Impostazioni di Sistema > Rete (seleziona poi la tipologia di connessione) > Dettagli > Proxy e assicurati dunque che non ci siano proxy attivi.

Su macOS e iOS/iPadOS è presente anche una funzione denominata Relay Privato di iCloud (solo per chi ha un piano a pagamento di iCloud), che funziona in maniera simile a una VPN e potrebbe causare la comparsa del messaggio “Non sono un robot” di Google. Per disattivarlo temporaneamente, su macOS fai clic destro sulla freccia circolare nella barra degli indirizzi e clicca su Ricarica e mostra l'indirizzo IP; su iOS/iPadOS, invece premi sull'icona del menu nella barra degli indirizzi, poi su … > Mostra indirizzo IP.

Per avere maggiori approfondimenti su questi argomenti, ti invito caldamente a leggere le mie guide su come funziona VPN, su cos'è il server proxy e su come usare Tor.

Evitare ricerche troppo veloci

google ricerca immagini

Come ti ho già accennato nelle righe precedenti, potrebbe succedere che effettuando molte ricerche su Google in un lasso di tempo ridotto, la tua attività venga rilevata come sospetta e questo chiaramente fa comparire il reCAPTCHA di Google.

Evitare che ciò accada è dunque abbastanza semplice: basta non fare troppe ricerche dallo stesso indirizzo IP, che include chiaramente non solo il tuo dispositivo, ma anche tutti gli altri collegati al tuo router (stiamo comunque parlando di un numero veramente molto elevato di ricerche e il problema potrebbe presentarsi, magari, se una pagina viene “refreshata” a ripetizione).

Ad ogni modo, nel prossimo capitolo di questa guida vedremo che questo fenomeno a volte potrebbe essere causato da malware o da altri file malevoli all'interno del tuo dispositivo.

Verificare presenza di estensioni sospette e malware

chrome

Dopo aver attuato tutti i precedenti consigli, non sei ancora riuscito a risolvere il problema perché, nel giro di qualche settimana, il controllo anti-robot è comparso anche sui nuovi indirizzi IP? In questo caso, potresti aver contratto un trojan ed essere finito in una botnet, ossia in un sistema di computer collegati che, all'oscuro dell'utente, svolgono operazioni illecite.

In altre parole, potresti essere stato usato inconsapevolmente come bot e Google, ahimè, potrebbe averti scoperto e contrassegnato come indirizzo potenzialmente dannoso.

In casi come questo, il primo step da compiere è verificare la presenza di eventuali estensioni sospette nel browser del computer e disattivarle immediatamente: per procedere, se impieghi Google Chrome, clicca sul simbolo dei tre puntini in alto a destra, vai su Estensioni e poi su Gestisci estensioni. Nella successiva schermata, individua eventuali estensioni installate e, se ne rilevi qualcuna che non conosci o che non ti serve (ti ricordo che meno estensioni installi, meglio è), clicca su Rimuovi in corrispondenza della stessa e poi ancora su Rimuovi nel popup che è apparso.

Se usi Microsoft Edge, clicca sul simbolo del puzzle che risiede in alto a destra e poi sulla voce Gestisci estensioni, situata nel menu che compare. Ora, utilizza la nuova scheda visualizzata per cercare eventuali componenti aggiuntivi a te sconosciuti e, se li trovi, rimuovili subito cliccando sul pulsante Rimuovi e poi ancora su Rimuovi.

Su Firefox, invece, devi cliccare sull'icona ☰ collocata in alto a destra e poi sulla voce Estensioni e temi situata nel menu che compare: se noti qualche estensione che non dovrebbe essere lì, clicca prima sul pulsante [] corrispondente al suo riquadro e poi sulla voce Rimuovi, che compare nel menu visualizzato e infine ancora su Rimuovi per confermare.

Se il tuo browser è Safari, recati nel menu Safari > Impostazioni, seleziona la scheda Estensioni nella finestra che si apre e, dopo aver individuato il componente aggiuntivo “sospetto”, selezionalo con un clic e premi il pulsante Disinstalla. Ti faccio comunque presente che l'eventualità di incappare in componenti aggiuntivi e/o toolbar nocivi, su Mac, è decisamente rara.

Come togliere Non sono un robot da Google

Dopo aver provveduto a eliminare manualmente eventuali componenti aggiuntivi sgraditi, ti consiglio di effettuare una seconda scansione alla ricerca di eventuali residui, impiegando strumenti quali AdwCleaner o Anti-Malware di MalwareBytes, dei quali ti ho parlato, nel dettaglio, all'interno della mia guida su come eliminare le toolbar dal browser (validissima anche per tutte le altre estensioni nocive).

Come ulteriore misura di sicurezza, ti consiglio di effettuare un'analisi antivirus approfondita del computer, dello smartphone o del tablet, alla ricerca di malware che non coinvolgono direttamente il browser ma anche gli altri componenti del sistema operativo: se non sai come procedere, ti rimando alla lettura dei miei tutorial su come pulire il PC da virus gratis e su come togliere i virus dal cellulare, nei quali ti ho spiegato tutto con dovizia di particolari.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.