Come trasformare un monitor in TV
Da tempo hai in mente di piazzare un bel televisore nella tua camera ma, puntualmente, non trovi mai il tempo o l’occasione per poterne acquistare uno. Distrattamente, hai notato che il monitor del computer, quando non utilizzato, è ben allineato con il tuo letto o la tua poltrona e potrebbe benissimo diventare un TV, se solo avesse un sintonizzatore integrato.
Le cose stanno così? Allora fermati un attimo e presta molta attenzione a quanto sto per dirti: se seguirai attentamente i consigli che ti fornirò in questa guida, imparerai a trasformare un monitor in TV a tutti gli effetti, così da poter vedere i canali del digitale terrestre o del satellite senza dover per forza sostituire l’apparecchio in tuo possesso. L’unico requisito fondamentale è che il monitor in tuo possesso disponga di almeno una porta HDMI libera alla quale poter collegare uno degli “accessori” che avrò modo di consigliarti nel corso di questo tutorial.
Suppongo che, a questo punto, tu non voglia perdere un attimo in più: senza indugiare oltre, dunque, ritaglia qualche minuto del tuo tempo libero e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento. Sono sicuro che, al termine di questa lettura, sarai perfettamente in grado di valutare le soluzioni che mi appresto a elencarti, per poi scegliere quella più adatta al tuo caso. Detto ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buona fortuna per tutto!
Indice
Come trasformare un monitor in televisore con antenna
Ti piacerebbe utilizzare il tuo monitor come se fosse un televisore classico, in grado di ricevere i canali tramite l’antenna del digitale terrestre? La soluzione è molto più semplice di quella che credi: se lo schermo del computer è dotato di ingresso HDMI, puoi acquistare un decoder per il digitale terrestre dotato di porta HDMI.
Di apparecchi di questo tipo ne esistono davvero tantissimi, anche di dimensioni compatte: alcuni sono dotati di funzioni di base, altri dispongono di caratteristiche Smart, altri ancora sono in grado di leggere file da chiavette USB e dispositivi esterni, e così via. Tuttavia, prima di acquistare qualsiasi cosa, assicurati che il decoder offra supporto per lo standard di trasmissione DVB-T2, altrimenti non sarai in grado di ricevere i canali attualmente disponibili sulle frequenze del digitale terrestre. Se non sai cosa scegliere, leggi senza esitare la mia guida all’acquisto sui decoder per il digitale terrestre.
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Stesso discorso vale anche per la visione dei canali satellitari: anche in questo caso, devi dotarti di un decoder satellitare di uscita HDMI e compatibile con lo standard di trasmissione DVB-S2. A tal proposito, puoi collegare allo schermo sia i decoder proprietari delle Pay TV (ad es. quello di Sky), sia i decoder certificati tivùsat, per la visione dei canali trasmessi in chiaro tramite la Smart Card tivùsat.
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Fai attenzione, però: a meno che tu non disponga di un monitor dotato di altoparlanti integrati, dovrai necessariamente procurarti un secondo dispositivo tramite il quale riprodurre l’audio proveniente dal decoder, come per esempio un paio di casse o di cuffie con filo; tale dispositivo dovrà poi essere inserito nell’apposito ingresso per jack da 3.5 mm presente sul decoder, solitamente dedicato alle cuffie.
Una volta ottenuto il dispositivo, puoi utilizzarlo esattamente come se fosse collegato a un televisore classico: collega fisicamente il cavo dell’antenna digitale o dell’illuminatore all’apposito ingresso posto sul retro del decoder (denominato in genere RF-IN/ANT-IN, per il digitale terrestre, oppure LNB-IN, per la parabola), connetti quest’ultimo al monitore usando l’apposito connettore, alimenta tutti i dispositivi e accendili. Se il monitor non è dotato di altoparlanti, collega le due estremità del cavo AUX all’uscita cuffie del decoder, e all’ingresso omonimo posto sul dispositivo che hai scelto di utilizzare a mo’ di altoparlante.
Il monitor, una volta acceso, dovrebbe automaticamente selezionare la sorgente video utilizzata; se così non fosse puoi sempre utilizzare l’apposito tasto collocato sul dispositivo (denominato solitamente Source e residente nei pressi della scocca inferiore, spesso ben “nascosto) per cambiare l’uscita utilizzata.
Una volta avviato il sintonizzatore, puoi utilizzare il telecomando fornito in dotazione per regolare le impostazioni iniziali (lingua, regione e ordinamento LCN/orientamento parabola) e avviare la ricerca dei canali, che avverrà in maniera del tutto automatica. Dopo qualche minuto, sarai in grado di vedere i canali TV senza problemi, esattamente come faresti su un “normale” televisore. Se noti dei problemi durante la fase di sintonizzazione dei canali, ti consiglio di leggere la guida specifica che ho dedicato all’argomento.
Come dici? Vorresti trasformare un monitor VGA in TV, poiché lo schermo in tuo possesso non è munito di porta HDMI? In teoria si può fare, in quanto esistono degli appositi adattatori in grado di trasformare la seconda estremità di un cavo HDMI in un’estremità di tipo VGA.
Tieni pero presente che, a differenza di quanto succede con HDMI, la tecnologia VGA è in grado di trasmettere soltanto il segnale video e non quello audio. Pertanto, anche se disponi di un monitor con speaker integrati, dovrai comunque collegarlo al decoder tramite cavo AUX.
Come trasformare un monitor in Smart TV
Oltre ai canali del digitale terrestre e della piattaforma satellitare, desideri poter vedere sul monitor anche i contenuti on-demand e i video presenti su Internet, senza disporre di un vero e proprio computer? Allora questa è la sezione più adatta a te: di seguito, infatti, ti mostrerò alcuni dispositivi utili a trasformare un semplice monitor in uno Smart TV di ultima generazione, così da poter riprodurre qualsiasi tipo di contenuto multimediale disponibile sul Web.
Prima di continuare, ritengo doveroso chiarire un aspetto fondamentale della questione: tutti i dispositivi dei quali mi accingo a parlarti non dispongono di uscita per la trasmissione separata dell’audio; pertanto, potrai servirtene soltanto se sul monitor in tuo possesso sono presenti degli altoparlanti integrati.
Google Chromecast
Iniziamo da Chromecast: se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di una specie di “saponetta” HDMI messa in commercio da Google, la quale consente sia di ricevere contenuti da app e dispositivi compatibili con il protocollo Google Cast, sia di installare le applicazioni tramite lo store di app integrato. Nel momento in cui scrivo, Chromecast è disponibile in due versioni, entrambe dotate di telecomando e di Play Store: quella HD, che supporta la riproduzione di contenuti con risoluzione fino a 1080p con HDR; e quella 4K, che supporta la riproduzione di contenuti con risoluzione fino a 4K con HDR ed è disponibile in diverse colorazioni.
Google TV Chromecast con (HD) Bianco Ghiaccio - Intrattenimento in str...
In commercio, potresti altresì imbatterti nelle vecchie varianti di Chromecast, aventi forma circolare e prive di telecomando integrato: per quanto a oggi funzionanti, esse offrono supporto per la sola trasmissione dei contenuti da smartphone, tablet e browser Google Chrome e potrebbero non ricevere più aggiornamenti da Google, pertanto te le sconsiglio.
Chiarito ciò, per configurare Chromecast, è sufficiente collegare il dispositivo allo schermo (e a una fonte di alimentazione esterna, anche USB), scaricare l’app ufficiale Google Home disponibile per Android, iOS e iPadOS e procedere con la configurazione guidata, seguendo le indicazioni che ti vengono proposte.
A configurazione completata, puoi utilizzare il Play Store integrato per scaricare le applicazioni di streaming che preferisci (ad es. RaiPlay, Mediaset Infinity, discovery+ e così via), oppure trasmettere i contenuti mediante una delle tantissime applicazioni per Chromecast disponibili. Per saperne di più, ti invito a prendere visione della guida in cui ti spiego, nel dettaglio, come funziona Chromecast.
Amazon Fire TV
Valida alternativa al Chromecast di Google sono i dispositivi appartenenti alla famiglia Fire TV di Amazon: se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di apparecchi che possono essere collegati a qualsiasi ingresso HDMI libero presente su televisori, monitor con speaker e altri apparecchi della categoria.
I lettori della famiglia Fire TV sono davvero tantissimi, e variano in base alle caratteristiche che li contraddistinguono: Fire TV Stick Lite, che supporta contenuti con risoluzione massima 1080p e dotato di telecomando con funzioni di base; Fire TV Stick, che differisce dall’edizione precedente per la presenza del telecomando completo; Fire TV Stick 4K (senza supporto al Wi-Fi 6) e 4K Max (con supporto al Wi-Fi 6), che supportano risoluzione massima pari a 4K con HDR; e Fire TV Cube, che unisce le caratteristiche dei Fire TV Stick a quelle dei dispositivi della linea Amazon Echo.
Amazon Fire TV Stick con telecomando vocale Alexa (con comandi per la ...
Amazon Fire TV Cube | Lettore multimediale per lo streaming con contro...
In maniera del tutto simile al Chromecast, una volta collegato alla porta HDMI del monitor, il dispositivo è subito pronto all’uso poiché, salvo diversa indicazione, è associato allo stesso account Amazon usato per acquistarlo; ad ogni modo, per eseguirne la configurazione e collegarlo a Internet, è sufficiente utilizzare il telecomando fornito in dotazione.
Tutti i dispositivi della famiglia Fire TV dispongono di sistema operativo interno, basato su Android: grazie ad esso, è possibile installare le app multimediali e iniziare così la visualizzazione di qualsiasi contenuto video presente sul Web, in particolare con i servizi compatibili nativamente (Amazon Prime Video e Netflix). Altra caratteristica è la presenza di un telecomando wireless dedicato, che permette di navigare tra i menu e di selezionare le varie app.
Se vuoi approfondire il discorso su Amazon Fire TV Stick, ti invito a prenderti giusto qualche altro minuto di tempo e leggere la mia guida specifica sul tema, in cui ti ho spiegato nel dettaglio come collegare correttamente il dispositivo, come installare nuove app, come riprodurre l’intero schermo del telefono o del tablet e tanto, tanto altro ancora.
Apple TV
Se utilizzi spesso dei dispositivi Apple (iPhone e iPad), può essere una buona idea dotare il tuo monitor di un Apple TV: il box multimediale di casa Apple, infatti, è compatibile con il protocollo AirPlay e progettato per integrarsi alla grande con qualsiasi altro dispositivo dell’ecosistema Apple, da cui può ricevere, tramite connessione di rete, ogni tipo di contenuto audio/video; inoltre, tutti gli Apple TV prodotti negli ultimi anni dispongono di App Store interno, grazie al quale è possibile scaricare le proprie applicazioni preferite, incluse quelle per lo streaming dei programmi TV.
Nel momento in cui scrivo, sul sito di Apple è disponibile Apple TV 4K, un dispositivo dotato di telecomando, store interno di applicazioni e in grado di riprodurre contenuti fino alla risoluzione massima 4K con supporto HDR e Dolby Vision, fino a 60 fps. Due sono le versioni disponibili: Apple TV 4K da 64 GB, che costa 169 euro e supporta la connettività Wi-Fi; e Apple TV 4K da 128 GB, che costa 189 euro e aggiunge al modello precedente il supporto per la connettività Ethernet, per una serie di funzioni di domotica avanzate e per la tecnologia Thread. In commercio, inoltre, si può trovare ancora la vecchia versione del dispositivo Full HD.
Apple 2022 Apple TV 4K Wi‑Fi con 64GB di archiviazione (3ª generazione...
Anche in questo caso, la configurazione del dispositivo è pressoché immediata: basta collegarlo al televisore tramite cavo HDMI (non incluso), accendere entrambi i dispositivi e procedere con la configurazione guidata tramite il telecomando, seguendo le indicazioni che compaiono sullo schermo. Per approfondimenti, leggi con attenzione la guida in cui ti spiego, nel dettaglio, come funziona Apple TV.
Altri dispositivi interessanti
Quelle di cui ti ho parlato finora sono i più conosciuti e apprezzati dispositivi per lo streaming attualmente in commercio, ma non sono gli unici: per esempio, se sei o intendi diventare cliente TIM e/o sei interessato ai contenuti offerti dal servizio TIMVISION, puoi collegare al monitor anche il decoder TIMVISION Box, il quale non soltanto dispone di store di app interno, ma anche di ingresso per l’antenna del digitale terrestre, tramite la quale riprodurre i propri canali TV preferiti.
Altra interessante categoria di dispositivi sono i TV box Android: si tratta di piccole “scatolette” che eseguono versioni complete di Android, generalmente dotati di Play Store, sui quali è possibile installare app di streaming come Kodi, RaiPlay, Infinity e molto altro. Fai attenzione, però: se sul sistema operativo in esecuzione sul TV Box sono stati sbloccati i permessi di root, lo streaming da alcune applicazioni ufficiali potrebbe essere bloccato alla sorgente.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.