Come usare VirtualBox
Ormai hai deciso di espandere le tue conoscenze sul mondo dei sistemi operativi per computer, dunque intendi mettere in pratica una serie di operazioni che ti permettono di ottimizzarli, intervenendo su aspetti molto delicati di essi. L’unico problema, però, è che hai paura degli errori che potresti commettere, rendendo di fatto inutilizzabile il computer e obbligandoti, nella migliore delle ipotesi, a ripristinare interamente la tua macchina.
Stai già pensando di demordere e di tenere a bada la tua sete di conoscenza? Non devi farlo, perché in questo e in molti altri casi può venirti in aiuto uno strumento estremamente utile: la cosiddetta macchina virtuale. Questa, di fatto, permette di creare un ambiente sicuro all’interno del computer fisico, su cui è possibile esercitarsi ed eseguire tutti gli esperimenti si desiderano: in caso di errore, c’è semplicemente bisogno di ricreare o ripristinare la macchina virtuale, senza ripercussioni per il sistema operativo in uso o per i file personali.
Uno dei migliori programmi gratuiti adatti allo scopo, di cui vado a parlarti nelle righe a venire, è VirtualBox: esso permette, di fatto, di creare una o più macchine virtuali in pochissimi clic e di utilizzarle e gestirle al meglio, grazie a una semplice interfaccia di configurazione adatta davvero a tutti. Il software, inoltre, è open source e si può installare su tutti i sistemi operativi più diffusi: Windows, macOS e Linux. Dunque cosa aspetti a passare all’azione? Seguendo con attenzione i miei consigli, scoprirai come usare VirtualBox al meglio e come avvalerti delle sue numerose funzionalità. Buona lettura e buon divertimento!
Indice
- Come usare VirtualBox su Windows 10
- Come usare VirtualBox: Mac
- Come usare VirtualBox con Ubuntu
- Come usare VirtualBox: creare e gestire una macchina virtuale
Come usare VirtualBox su Windows 10
Per usare VirtualBox su Windows 10 ed edizioni successive del sistema operativo (come Windows 11), devi innanzitutto scaricare e installare il programma sul computer. Dunque, collegati a questo sito Internet, clicca sul link Windows hosts collocato subito sotto la dicitura VirtualBox [x.y.z] platform packages e attendi che il file d’installazione del software venga completamente scaricato sul computer. A download ultimato, avvia il file ottenuto (ad es. VirtualBox-x.y.z-k-Win.exe) e clicca sul pulsante Avanti per 3 volte consecutive.
A questo punto, VirtualBox dovrebbe avvisarti circa la temporanea disconnessione dalla rete durante la procedura: per avviare il setup del programma, clicca sui pulsanti Sì, Installa e Sì e attendi ancora qualche secondo, affinché la procedura venga portata a termine. Per ultimare l’installazione del programma, rimuovi il segno di spunta dalla voce Avvia Oracle VM VirtualBox [versione] dopo l’installazione e premi sul pulsante Fine.
Come step finale, ti consiglio di installare anche il VirtualBox Extension Pack, ossia un componente aggiuntivo che consente di aggiungere delle interessanti funzionalità a VirtualBox, come per esempio il supporto alla cifratura del disco, ai dispositivi USB 3.0 e al controllo remoto tramite RDP; per riuscirci, collegati nuovamente alla pagina di download di VirtualBox, clicca sul link All supported platorms sottostante la voce VirtualBox x.y.z Oracle VM VirtualBox Extension Pack e attendi che il file dedicato (avente estensione .vbox-extpack) venga scaricato sul computer.
Per finire, clicca sul file appena ottenuto, attendi l’apertura di VirtualBox e, quando richiesto, clicca sul pulsante Installa; ora, scorri in basso la finestra successiva per giungere alla fine dei termini d’uso del software e clicca sui pulsanti Accetto, Sì e OK, per aggiungere il pacchetto di estensione.
Come puoi vedere, la finestra di VirtualBox è suddivisa in tre “parti” principali: la barra degli strumenti superiore, mediante la quale accedere rapidamente alle funzionalità correlate alle macchine virtuali e al programma stesso; la barra laterale di sinistra, nella quale sono elencate tutte le macchine virtuali realizzate; e il riquadro di destra, che mostra un’anteprima dello stato della macchina virtuale selezionata, unitamente al riepilogo delle sue impostazioni e alla lista delle istantanee create (se presenti).
Per avviare la creazione di una macchina virtuale, clicca sul pulsante Nuova situata in alto e attieniti alle indicazioni che trovi in uno dei capitoli successivi di questa guida.
Come usare VirtualBox: Mac
Se, invece, il tuo è un Mac, puoi installare VirtualBox nel seguente modo: raggiungi la pagina di download del programma, clicca sulla voce OS X hosts situata nei pressi della dicitura VirtualBox [x.y.z] platform packages e attendi pazientemente che il pacchetto contenente il programma venga scaricato sul disco. A download completato, apri il file ottenuto (ad es. VirtualBox-x.y.z-OSX.dmg) e fai doppio clic sul file denominato VirtualBox.pkg, situato all’interno della finestra che si apre sulla scrivania.
Adesso, autorizza il Mac ad avviare l’installazione del software premendo sul pulsante Consenti (se richiesto), clicca sui bottoni Continua e Installa e immetti la password di amministrazione del Mac all’interno della nuova finestra che compare sullo schermo. Infine, clicca sul pulsante Installa software e attendi il completamento del processo, che potrebbe durare anche alcuni minuti.
Ora, per far sì che VirtualBox funzioni correttamente, devi autorizzare le estensioni di sistema aggiunte a macOS: clicca sul pulsante Apri le preferenze Sicurezza situato ella finestra che va ad aprirsi, in modo da accedere alla sezione Sicurezza e Privacy delle Preferenze di sistema, clicca sul simbolo del lucchetto serrato collocato in basso a sinistra e, per sbloccare la modifica delle impostazioni, digita la password del Mac e dai Invio.
A questo punto, premi sul pulsante Consenti collocato nei pressi dell’avviso relativo allo sblocco del software di sistema dello sviluppatore “Oracle America, Inc.” e riavvia il computer, premendo sul pulsante che ti viene mostrato; se preferisci riavviare il Mac in un secondo momento, premi invece sul pulsante Non adesso, tenendo presente che VirtualBox non funzionerà fino al successivo login nel sistema.
Una volta completato il setup del software, ti consiglio di configurare anche il pacchetto di estensioni per VirtualBox, che puoi scaricare e installare seguendo le stesse indicazioni già viste per Windows; per completare la procedura, ti verrà chiesta l’immissione della password del Mac. Superato anche questo step, procedi con la creazione della tua prima macchina virtuale, attenendoti alle indicazioni che trovi qui.
Come usare VirtualBox con Ubuntu
VirtualBox è disponibile nei repository ufficiali di Ubuntu e, di conseguenza, può essere installato tramite l’applicazione Ubuntu Software: dopo aver avviato quest’ultima, cerca il nome del programma usando l’apposita funzione e clicca sul risultato più pertinente, in modo da visualizzare la schermata riepilogativa del software. Infine, premi sul bottone Installa, inserisci la password del tuo account quando ti viene richiesto e premi sul bottone Autentica, in modo da autorizzare il download e l’installazione del programma.
Per scaricare e installare il pacchetto delle estensioni per il programma, attieniti alle medesime indicazioni già viste per Windows; infine, procedi con la creazione di una nuova macchina virtuale, così come trovi spiegato nel capitolo successivo di questa guida.
Come usare VirtualBox: creare e gestire una macchina virtuale
Come avrai sicuramente notato, l’interfaccia di VirtualBox è identica sia su Windows, che su macOS e Linux; dunque, a partire da questo momento, le procedure elencate si equivalgono su tutti e tre i sistemi operativi. Attenzione però: se hai un Mac con chip Apple Silicon (es. M1) non potrai installare Windows in macchina virtuale, in quanto si tratta di un sistema operativo basato su processori x86 (es. quelli Intel e AMD che si trovano tipicamente sui PC Windows) e al momento non ne esiste una versione stabile ufficiale destinata ai sistemi con chip Apple Silicon.
Ciò detto, avviare la creazione di una nuova macchina virtuale (o VM) è semplicissimo ma, prima di procedere, ritengo doveroso fare un paio di puntualizzazioni: in primo luogo, è possibile realizzare macchine virtuali che eseguono praticamente tutti i sistemi operativi basati su DOS, Windows e UNIX (quindi Linux, BSD e così via), sia a 32 che a 64 bit. Non è possibile virtualizzare i sistemi operativi macOS, almeno non in via ufficiale, per via delle restrizioni volute da Apple riguardo l’installazione dei suoi applicativi su hardware diverso da quello del Mac.
In secondo luogo, prima di procedere, assicurati di avere a disposizione il file ISO del sistema operativo da virtualizzare: se non sai come procurartelo, puoi far riferimento ai miei tutorial su come scaricare Windows 11, come scaricare l’ISO di Windows 10, come scaricare Windows 8 e come scaricare Windows 7; puoi prelevare le ISO delle varie distribuzioni di Linux (Ubuntu, Linux Mint, Debian, Kali Linux, Arch Linux, Fedora e così via), invece, recandoti sui rispettivi siti Web ufficiali.
Detto ciò, vediamo insieme come procedere: per realizzare un nuovo computer virtuale che possa ospitare il sistema operativo “ospite” (denominato guest), clicca sul pulsante Nuova situato nella barra degli strumenti superiore di VirtualBox, digita il nome da assegnare alla macchina virtuale (ad es. Ubuntu 21.10) e, in seguito, seleziona il tipo (ad es. Linux) e la versione (ad es. Ubuntu 64 bit) del sistema operativo guest. Fatto ciò, clicca su pulsante Avanti e, servendoti della barra di regolazione e della casella che compare sullo schermo, indica il quantitativo di RAM da assegnare al computer virtuale. Mi raccomando: cerca sempre di restare al di sotto della metà dell’effettiva quantità di RAM fisica disponibile sul computer reale, altrimenti potresti bloccarlo completamente; in generale, dovresti tenerti al di sotto della barra colorata di verde.
Superato anche questo step, ti verrà chiesto di aggiungere un nuovo disco fisso virtuale alla macchina: apponi il segno di spunta accanto alla voce Crea subito un nuovo disco fisso virtuale e clicca successivamente sul pulsante Crea, in modo da accedere alla schermata di creazione. Ora, apponi il segno di spunta accanto alla voce VDI, premi sul pulsante Successivo, seleziona la casella accanto alla voce Allocato dinamicamente e clicca ancora sul pulsante Successivo, definisci la dimensione del tuo disco virtuale avvalendoti del cursore dedicato (oppure digita la sua dimensione nella casella accanto ad esso), e clicca sul pulsante Crea per due volte consecutive, in modo da aggiungere il disco e concludere la realizzazione del computer virtuale.
Se vuoi modificare altri parametri dell’hardware virtuale, fai clic sul nome della macchina virtuale appena creata (si trova a sinistra), poi sul pulsante Impostazioni e, in seguito, sulle voci Sistema (per le regolazioni di CPU e RAM), Schermo (per le regolazioni video), Audio (per quelle relative all’hardware sonoro) e Rete (per le impostazioni di rete). Sempre tramite la stessa finestra, puoi configurare eventuali dispositivi di archiviazione, l’accesso ai drive USB e alcune altre impostazioni avanzate. Se non hai esigenze particolari, ti consiglio di lasciare inalterati i parametri predefiniti, onde evitare malfunzionamenti futuri.
Una volta completata la creazione (e l’eventuale personalizzazione) della macchina virtuale, selezionala con un clic del mouse e premi sul pulsante Avvia, in modo da farla partire: se tutto è filato liscio, dovrebbe esserti mostrata la finestra che ti consente di associare un nuovo disco virtuale alla stessa. Quando ciò accade, clicca sul simbolo della cartella gialla, premi sul pulsante Aggiungi residente nella schermata successiva e serviti della finestra che compare in seguito per selezionare il file .ISO che contiene il sistema operativo da installare. In seguito, clicca sul supporto appena aggiunto, premi sul pulsante Scegli e avvia la macchina virtuale, premendo sul bottone dedicato.
Adesso, tutto ciò che devi fare è procedere seguendo le istruzioni mostrate a schermo, che sono assolutamente identiche a quelle che visualizzeresti durante un’installazione “reale” del sistema operativo: se hai bisogno di un aiuto più specifico sulle installazioni di Windows o Ubuntu, puoi far riferimento alle mie guide su come installare Windows 11 senza TPM (in modo da saltare la verifica dei requisiti minimi di sistema), come installare Windows 10, come installare Windows 7 e come installare Ubuntu.
Durante l’installazione del sistema operativo guest, e per tutta la sessione di utilizzo della macchina virtuale, il mouse potrebbe restare “intrappolato” nella schermata di VirtualBox, impedendoti di utilizzare il sistema operativo host installato sul tuo computer: per uscire da questa situazione e rilasciare il mouse, basta semplicemente pigiare il tasto Host di VirtualBox, che per impostazione predefinita corrisponde al pulsante CTRL/cmd di destra della tastiera.
Una volta completata la procedura di setup, puoi utilizzare il tuo sistema operativo virtuale esattamente faresti su un computer “fisico”: ciascuna macchina virtuale può essere avviata previa pressione del pulsante Avvia nella schermata principale di VirtualBox, e deve essere spenta utilizzando la procedura prevista dal sistema operativo (ad es. Start > Pulsante Arresta > Arresta il sistema per Windows). Se lo desideri, puoi espandere la tua macchina virtuale a schermo intero previa pressione della combinazione di tasti Host+F.
Ti segnalo che puoi salvare lo stato di una macchina virtuale in qualsiasi momento, creando un’istantanea della stessa: puoi riuscirci richiamando il menu Macchina > Crea istantanea… visibile nella finestra della macchina virtuale, oppure premendo la combinazione di tasti Host+T. Le istantanee così create verranno poi visualizzate (e rese avviabili) dalla schermata principale di VirtualBox.
Nota: è possibile, tramite VirtualBox, importare ed esportare macchine e applicazioni virtuali complete di impostazioni, dischi e dispositivi, generalmente sotto forma di file con estensione .ovf oppure .vbox. Per riuscirci, clicca sul pulsante Strumenti del programma e poi sul pulsante Importa, per aggiungere un’intera applicazione virtuale, oppure Aggiungi, per caricare una macchina virtuale pre-esistente.
Installare le guest additions
Per migliorare l’esperienza d’uso del sistema operativo virtuale, ti consiglio di installare le Guest Additions, ossia una serie di componenti aggiuntivi che consentono di ampliare le funzioni della macchina virtuale, con caratteristiche come l’accelerazione 3D, la condivisione degli appunti e la funzione per usare cartella condivisa VirtualBox.
Dunque, una volta completata l’installazione del sistema operativo virtuale, avvialo e serviti del menu Dispositivi > Inserisci l’immagine del CD delle Guest Additions di VirtualBox (se hai attivato la visuale a tutto schermo, puoi richiamare quest’ultimo menu spostando il cursore del mouse sul bordo centrale inferiore della macchina virtuale) per scaricare i file necessari e aggiungerli, sotto forma di CD-ROM virtuale, al sistema in esecuzione; ora, se richiesto, conferma la volontà di eseguire il contenuto del disco all’interno del sistema operativo virtuale e attieniti alle indicazioni che vedi sullo schermo, per completare l’installazione dei componenti richiesti. Infine, riavvia il sistema operativo virtuale per rendere effettive le modifiche.
Condividere appunti e dispositivi
Nonostante la macchina virtuale sia un’entità separata dal sistema operativo installato sul computer e dalle periferiche fisiche di cui esso dispone, è possibile, su richiesta, condividere dispositivi, cartelle e appunti per semplificare il lavoro: ad esempio, è possibile collegare un dispositivo USB fisico al computer e utilizzarlo tramite la macchina virtuale, oppure utilizzare il copia/incolla tra i sistemi operativi ospite e residente come se fossero una cosa sola. Tieni comunque presente che le modifiche apportate tramite la macchina virtuale ai dispositivi esterni e/o alle cartelle condivise sono effettive e non possono essere annullate.
Detto ciò, per collegare un dispositivo a una macchina virtuale in esecuzione, serviti del menu Dispositivi del programma; per collegare device fisici già connessi al computer, spostati con il mouse su una tra le voci Lettori Ottici, USB (per dispositivi USB) o Webcam, e fai clic sul dispositivo da connettere; per quanto riguarda, invece, la condivisione di file e cartelle, sempre dal menu Dispositivi, seleziona le voci Cartelle Condivise > Impostazioni Cartelle condivise… e fai clic sull’icona a forma di cartella con il simbolo + collocato a destra, per configurare una nuova directory condivisa.
Infine, puoi attivare la condivisione degli appunti recandoti, sempre tramite il menu Dispositivi, sulla voce Appunti condivisi. Hai a disposizione quattro opzioni differenti: l’opzione Disabilitato impedisce la condivisione degli appunti, da Guest a Host ti permette di copiare dalla macchina virtuale e incollare sul sistema operativo residente, da Host a Guest ti permette di effettuare l’operazione inversa, e Bidirezionale ti permette di fare entrambe le cose.
Nota: per collegare rapidamente dispositivi esterni alla macchina virtuale, quando esegui quest’ultima in finestra o modalità scalata, puoi servirti delle icone rapide presenti nella barra di stato del programma.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.