Recensione Dreame Bot L10 Pro
La mia passione per la tecnologia non è di certo un mistero. Amo tutto quello che ha a che fare con il mondo dell’elettronica e dell’informatica, e questa mia passione non si ferma al lavoro o allo svago personale. Mi piace usare prodotti smart anche quando devo prendermi cura della mia abitazione, dunque immaginerai quanto abbia accolto a braccia aperte l’invito da parte di Dreame di provare il suo robot aspirapolvere e lavapavimenti Dreame Bot L10 Pro per realizzarne una recensione.
Dreame è un’azienda partner di Xiaomi che realizza elettrodomestici dedicati alla pulizia della casa, come per l’appunto robot aspirapolvere e aspirapolvere senza fili, tutti contraddistinti da prezzi accessibili ma da una componentistica all’avanguardia: molti dei suoi modelli sono infatti definiti “flasgship killer”, termine mutuato dal mondo smartphone che contraddistingue prodotti in grado di offrire tecnologie normalmente ad appannaggio dei prodotti top di gamma ma a prezzi da medio di gamma. Ovvio, qualche rinuncia rispetto ai modelli che costano il doppio bisogna farla, ma parliamo nel complesso di prodotti estremamente validi.
Ora però non perdiamoci ulteriormente in chiacchiere e lascia che ti dia qualche informazione in più su questo Dreame Bot L10 Pro, le sue caratteristiche e il suo funzionamento. Ti dirò poi le mie impressioni finali sul prodotto, in modo che tu possa fare le tue valutazioni e capire se magari fa anche al caso tuo. Detto questo, non mi resta altro da fare, se non augurarti una buona lettura.
Indice
Caratteristiche e prezzo di Dreame Bot L10 Pro
Se sei d’accordo, direi di andare immediatamente al sodo e parlare delle caratteristiche di Dreame Bot L10 Pro. Come già accennato nelle battute iniziali di questa recensione, parliamo di un robot aspirapolvere e lavapavimenti 2-in-1 che concentra tanta tecnologia in un prodotto dal prezzo inferiore ai 400 euro: siamo dunque nella fascia media di mercato.
Tra i fiori all’occhiello del modello c’è sicuramente la telecamera con sensore LiDAR, la quale è in grado di eseguire una mappatura 3D dell’ambiente circostante e identificare efficacemente oltre 100 ostacoli, tra cui oggetti, pareti e sporgenze di vario genere, in modo da evitarli durante le opere di pulizie ed evitare cadute e collisioni. Le due ruote motrici e i sensori anticaduta fanno il resto, consentendo al robot di evitare ostacoli fino a 2 centimetri di altezza e di non cadere dalle scale (può mappare abitazioni con un numero massimo di tre piani). Manca il sensore a ultrasuoni, che in alcuni modelli top di gamma aiuta il robot a riconoscere quando si trova sui tappeti, ma posso già anticiparti che l’efficacia di Dreame Bot L10 Pro, nonostante questa mancanza, è più che buona anche su questo tipo di superficie (c’è anche una modalità specifica che aumenta la potenza di aspirazione automaticamente quando il robot si trova sui tappeti).
Per quanto riguarda le prestazioni, Dreame Bot L10 Pro ha 4 livelli di aspirazione regolabili, con una potenza fino a 4.000PA, ed è animato da una batteria integrata da 5.200 mAh che garantisce fino a 150 minuti di autonomia (indicativamente, può pulire fino a 250 m2 in modalità standard con ogni ricarica). Quando la carica sta per esaurirsi, si posiziona automaticamente sulla sua base di carica e riprende il lavoro appena possibile. Il serbatoio della polvere è di 570 ml ed è in grado di trattenere il 99,9% delle particelle.
Dispone poi di un serbatoio dell’acqua smart da 270 ml che permette di inumidire l’accessorio per la pulizia in dotazione secondo quelle che sono le necessità dell’utente. Lo strumento di pulizia, abbinato all’uso intelligente dell’acqua, assicura di liberarsi efficacemente anche delle incrostazioni di sporco che possono formarsi sui pavimenti (soprattutto quelli delle cucine, dove è facile sporcare mentre si preparano le varie pietanze).
Dreame Bot L10 Pro è anche molto semplice da usare. Basta installare l’app Mi Home, per Android o iOS/iPadOS, abbinare il robot al proprio smartphone o tablet tramite rete Wi-Fi e si può immediatamente iniziare a comandare la pulizia della propria abitazione, anche da remoto.
Grazie all’algoritmo avanzato SLAM, alla prima pulizia il robot provvede a eseguire una mappatura 3D della casa (Dreame Bot L10 Pro può distinguere fino a 3 piani), dopodiché si avrà la possibilità di comandare la pulizia (con, volendo, anche il lavaggio dei pavimenti) in tutta la abitazione o solo in determinate stanze, con anche la funzione per impostare delle aree sicure in cui il robot non deve operare e di comandare manualmente il dispositivo. Da sottolineare anche il supporto ad Alexa, che dà la possibilità di azionare e fermare il robot con la voce.
Dal punto di vista estetico, Dreame Bot L10 Pro si presenta con un look non troppo dissimile da quello di altri robot aspirapolvere e con una finitura elegante. È disponibile sia in colorazione nera (quella che ho provato io, che forse tende a trattenere un po’ troppo le impronte, ma non è certo un gran problema!), sia in colorazione bianca. Sulla parte frontale presenta tre tasti (accensione/spegnimento che funge anche da start/stop per le opere di pulizia, modalità di pulizia macchia e ritorno in carica) e il sensore laser LDS.
Davanti, invece, ci sono il tampone anti collisioni, il succitato sensore LiDAR e il sensore bordi, che permettono al robot di evitare efficacemente qualsiasi ostacolo e di mappare con precisione la casa in 3D. Sul retro, invece, ci sono l’uscita d’aria e l’altoparlante (tramite cui il robot fornisce le informazioni vocali su ciò che sta facendo, in lingua inglese). Sollevando il coperchio, si accede all’area in cui ci sono la spia del Wi-Fi, il tasto di reset e lo strumento di pulizia.
Sotto, infine, ci sono i sensori di dislivello, la rotella omnidirezionale, i sensori di ricarica, la spazzola principale, la spazzola laterale, le rotelle principali e il pulsante di sblocco per estrarre la spazzola principale.
Dreame Bot L10 Pro è disponibile su Amazon con prezzi generalmente compresi tra i 330 e i 390 euro e una garanzia di 2 anni.
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Nella confezione di vendita, oltre al robot, ci sono la base di ricarica con relativo cavo, lo strumento di pulizia, il serbatoio dell’acqua, il panno per lavare, la spazzola laterale e il manuale di istruzioni (anche in lingua italiana).
Come funziona Dreame Bot L10 Pro
Passiamo ora al lato pratico della questione e vediamo come funziona Dreame Bot L10 Pro. Appena arrivato il prodotto, ci ho messo davvero pochissimo a configurarlo: una volta estratto il robot dalla confezione, ho rimosso le pellicole protettive, installato le spazzole laterali e posizionato la base di ricarica collegandola all’alimentazione con il cavo in dotazione (bisogna assicurarsi che non ci siano oggetti a 0,5 metri di distanza su entrambi i lati e 1,5 metri di distanza dalla parte anteriore della base).
Posizionato il tutto, ho scaricato l’app Mi Home (disponibile per Android e iOS/iPadOS) sul mio smartphone e dopo averle conferito i permessi necessari, ho impostato il Paese/Regione su Italia. Dopodiché ho effettuato l’accesso con il mio account (se non si ha un account, lo si può creare rapidamente premendo sulla voce apposita o autenticandosi tramite account Facebook o Apple) e ho stabilito la connessione con il robot.
Ad accesso effettuato, per connettere il Dreame Bot L10 Pro, basta premere sul pulsante + collocato in alto a destra nell’app e scegliere se scansionare il QR code presente nella confezione del robot o se avviare la ricerca automatica del dispositivo. In ogni caso, è importante che sia disponibile una rete Wi-Fi a 2.4GHz e che lo smartphone/tablet in uso sia connesso alla stessa. Per rendere Dreame Bot L10 Pro “visibile” al dispositivo basta accenderlo e tenere premuti i tasti Spot e Dock (i due laterali) per tre secondi, fin quando il tasto centrale di accensione lampeggia piano.
Fatto questo, bisogna attendere il rilevamento del robot, confermare la connessione sullo smartphone/tablet e attendere qualche secondo affinché venga perfezionata la comunicazione (anche il robot si connette alla rete Wi-Fi di casa in questo frangente). Al termine, bisogna impostare una stanza nell’app (servirà poi a gestire i dispositivi smart dell’ecosistema e configurare le varie automazioni disponibili), assegnare un nome al robot e scegliere se condividere la casa o il dispositivo con altri membri della famiglia (per consentire loro di utilizzare i dispositivi smart dell’ecosistema Mi presenti in casa).
Superato anche questo step, bisogna accettare il contratto di licenza e l’informativa sulla privacy e consultare il rapido tutorial iniziale in cui viene spiegato come organizzare casa per una pulizia e una mappatura ottimale da parte del robot (in sostanza non bisogna lasciare oggetti sparpagliati per casa e non bisogna ostruire il passaggio del robot con la propria presenza), come posizionare la base di ricarica e viene proposto di attivare la funzione per riprendere la pulizia automaticamente in caso di interruzioni dovute alla mancanza di carica residua sufficiente e se attivare la modalità non disturbare (per diminuire il rumore emesso dal robot, che comunque è molto basso anche in modalità di funzionamento standard).
Per concludere, se sono disponibili aggiornamenti firmware per il robot, l’app lo notifica e permette di scaricarli e installarli in un paio di tap.
A questo punto è tutto pronto per la prima pulizia della casa, la quale consentirà anche la mappatura automatica dell’ambiente, utile poi a effettuare/programmare le pulizie in singole stanze. Io ho premuto direttamente il tasto centrale del robot e lasciato il dispositivo al suo lavoro, ma avrei potuto anche avviare la pulizia dall’app selezionando il nome di Dreame Bot L10 Pro e poi il tasto ▶︎ (trattandosi della prima pulizia è disponibile solo l’opzione Tutto, in seguito si attivano le opzioni per pulire una sola camera o una sola zona, da delineare sulla mappa).
Sempre dall’app è possibile regolare la potenza e la modalità di pulizia: premendo sul pulsante Modalità pulizia è possibile scegliere tra 4 livelli di potenza (Silenzioso, Standard, Alta potenza o Turbo) e le impostazioni del flusso d’acqua (Leggermente asciutto, Standard o Bagnato). Nella mia esperienza, le velocità Standard e Alta potenza sono bastate per pulire a fondo i pavimenti di casa; per il lavaggio, la modalità Standard mi è sembrata altresì sufficiente per pulire bene l’abitazione.
Per utilizzare la funzione di lavaggio bisogna inumidire il panno di lavaggio in dotazione, strizzare l’acqua in eccesso, far scorrere il panno fino in fondo nel vano del serbatoio d’acqua (finché non si posiziona in maniera salda), dopodiché bisogna estrarre e riempire d’acqua il serbatoio del robot (aprendo il relativo coperchio), inserirlo nuovamente nell’apposito spazio (nella parte posteriore del Dreame Bot L10 Pro). Nel manuale è consigliato aspirare la polvere almeno tre volte prima di usare la funzione di lavaggio la prima volta, dunque così ho fatto.
Una volta terminata la pulizia, il robot si posiziona automaticamente sulla base di ricarica; come già detto prima, torna automaticamente sulla base anche in caso di carica residua non sufficiente a completare il lavoro, per poi riprendere la pulizia una volta carico (sempre se si sceglie di attivare la funzione apposita).
Durante la pulizia è possibile mettere in pausa Dreame Bot L10 Pro premendo sul pulsante ▮▮ all’interno dell’app o farlo tornare alla base, premendo sul pulsante Ricaricare. Inoltre, si può scegliere di comandare manualmente il robot premendo sul pulsante ⋮ (in alto a destra) e facendo tap sulla voce Controllo remoto.
Al termine di ogni giornata di pulizia è bene estrarre e svuotare il serbatoio raccogli-polvere dal robot (si trova sotto il coperchio frontale); è inoltre consigliato rimuovere la polvere in eccesso dal filtro e sciacquare con acqua corrente sia serbatoio che filtro, per poi lasciarli asciugare e installarli nuovamente nel robot. Vanno ovviamente pulite anche le spazzole e la superficie del robot, con particolare attenzione a dove si trovano i sensori. Per quanto riguarda il modulo di lavaggio, è consigliato svuotare l’acqua rimanente nel serbatoio d’acqua e lasciarlo asciugare, pulire e far asciugare il panno di lavaggio ed eventualmente pulire la bocchetta d’aria sul coperchio del serbatoio.
Sempre per quanto riguarda la manutenzione del robot, ho trovato davvero comoda la sezione Programma di servizio dell’app (accessibile dal menu ⋮) che mostra informazioni aggiornate in tempo reale sullo stato di filtro, spazzole e sensori, in modo da sapere quando sono da pulire/cambiare.
Una volta eseguita la mappatura della casa (in caso di casa su più piani, è possibile creare le mappare di un numero massimo di tre piani andando in Gestione mappe, attivando la funzione Mappe multi-piano e premendo sul pulsante per creare una nuova mappa), è possibile avviare o programmare le opere di pulizia selezionando stanze e/o aree precise in cui Dreame Bot L10 Pro deve operare.
Per avviare la pulizia immediata in una determinata stanza della casa, basta selezionarla dalla scheda Camera dell’app; per pulire, invece, una o più zone personalizzate bisogna selezionare la scheda Zona, delineare le zone di proprio interesse sulla mappa, dunque premere sul pulsante che compare su schermo per indicare il numero di volte in cui eseguire la pulizia e avviare la pulizia.
È possibile anche impostare delle zone vietate in cui il robot non deve operare: per farlo, basta premere sul pulsante Zona vietata, scegliere se impostare un muro virtuale, una zona vietata al robot in maniera assoluta o una zona no-mocio (ossia una zona in cui inibire la sola funzione di lavaggio del pavimento) e usare gli indicatori sulla mappa per specificare le proprie preferenze.
In alternativa, è possibile impostare una pulizia programmata andando nel menu ⋮ dell’app e selezionando la voce apposita. È dunque possibile creare varie programmazioni impostando raggio di pulizia (tutta la casa o singole stanze), orario di inizio, numero di ripetizioni, modalità di pulizia (potenza) e impostazioni del flusso d’acqua.
Le scene intelligenti, sempre accessibili dal menu ⋮ dell’app, permettono invece di impostare delle situazioni in cui automatizzare il comportamento di Dreame Bot L10 Pro e di altri dispositivi smart dell’ecosistema Xiomi in base a varie condizioni (se succede questo, fai questa cosa). Per farti un esempio pratico, è possibile far scattare la pulizia o mettere in pausa Dreame Bot L10 Pro dopo la scadenza di un timer, ma le possibilità sono davvero tantissime.
Infine, ti segnalo una “chicca”: installando la skill di Dreame nell’app Alexa (come ti ho spiegato nel mio tutorial su come funziona Alexa) sono riuscito a comandare Dreame Bot L10 Pro con la voce semplicemente dicendo cose del tipo “accendi robot Dreame” al mio Amazon Echo (è possibile rinominare il robot in modo da rendere i comandi vocali più semplici da pronunciare).
Per il resto, non credo ci sia molto da aggiungere, anche perché l’app Mi Home è molto intuitiva. Andando nel menu ⋮ si trovano infatti tutte le funzioni a portata di dito: in Impostazioni dispositivo è possibile attivare o disattivare funzioni del robot come prevenzione degli ostacoli 3D al alta precisione, rinforzo tappeti (per aumentare la potenza dell’aspirazione sui tappeti in modo automatico), ripresa pulizia dopo interruzioni per ricarica, modalità non disturbare, pulizia mocio automatica, regolazione volume e altro.
Sempre nel menu principale è possibile consultare la cronologia delle pulizie effettuate, localizzare il robot in caso di “smarrimento”, aggiornarne il firmware e così via.
Insomma, tutte le funzioni sono a portata di mano e sufficientemente intuitive per essere usate anche dai meno avvezzi in fatto di nuove tecnologie. Non credo avrai bisogno del mio aiuto per usarla, nel caso in cui decidessi di acquistare anche tu un Dreame Bot L10 Pro!
Valutazioni finali
Al termine della mia prova, non posso che promuovere Dreame Bot L10 Pro. In passato ho avuto modo di testare sia robot aspirapolvere/lavapavimenti appartenenti alla stessa fascia di prezzo, sia robot di fasce di mercato superiori, e devo dire che il “confronto” regge ottimamente in entrambi i casi.
Rispetto ai robot di fascia media, con cui Dreame Bot L10 Pro si scontra direttamente, ci sono caratteristiche come il sensore LiDAR e l’efficace funzione lavapavimenti che lo rendono un prodotto sicuramente degno di nota. Rispetto ai modelli top di gamma, per ovvi motivi non si può fare un confronto diretto, ma posso dire che per un normale utilizzo domestico le differenze in termini di efficacia della pulizia sono minime. Certo, il lavaggio dei pavimenti, trattandosi di un modello 2-in-1, non va a sostituire completamente quello che si può fare con il classico mocio o con un robot dedicato unicamente a questa funzione, ma nel complesso non ci si può lamentare.
L’autonomia della batteria mi è sembrata più che sufficiente, ma non avendo una casa strutturata su più piani non ho potuto “stressarla” a dovere; per lo stesso motivo non ho potuto testare come si deve il comportamento di Dreame Bot L10 Pro su lunghe scalinate, anche se un paio di scalini li ho in casa e li ha sempre superati senza ribaltarsi. Stesso discorso per i tappeti: ne ho solo uno su cui ho testato il robot e, al massimo in un paio di passate, ha rimosso tutte le briciole che avevo posizionato volontariamente sulla superficie.
Sul fronte “smart” ho poco da dire, visto che parliamo di un prodotto facente parte dell’ecosistema Xiaomi e quindi con un’app realizzata più che degnamente (magari con qualche traduzione non perfetta dei menu italiani, ma roba di poco conto) e facile da usare per tutti.
Insomma, se sei alla ricerca di un robot aspirapolvere e non vuoi spendere cifre folli, ti consiglio di tenere d’occhio questo modello, anche perché con l’offerta giusta potresti portartelo a casa a meno di 350 euro e, considerata anche la funzione di lavapavimenti integrata, non è facilissimo trovare di meglio a queste cifre!
Articolo realizzato in collaborazione con Dreame.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.