Recensione Dreame Bot L10s Ultra
Devo ammetterlo: su alcune cose sono un po' pigro e, quando possibile, demando determinate operazioni alla tecnologia. Capirai, dunque, la mia contentezza quando Dreame, nota azienda partner di Xiaomi impegnata nella realizzazione di elettrodomestici per la pulizia della casa, mi ha contattato per provare Dreame Bot L10s Ultra: un robot aspirapolvere e lavapavimenti in grado non solo di pulire e lavare i pavimenti in autonomia, ma anche di svuotarsi da solo e di lavare e asciugare in modo automatico i suoi panni di pulizia. Quasi un sogno per me, che ho sempre desiderato di vivere in una casa in grado di pulirsi da sola senza il mio intervento!
Questa “magia” è merito della stazione con cui viene fornito il robot, la quale include due serbatoi separati: uno da 2,5 litri per l'acqua pulita (che viene usata per pulire i moci con cui il robot lava i pavimenti) e uno da 2,4 litri dove invece viene convogliata l'acqua di scarico. Oltre a ciò, la base include un sistema di asciugatura dei moci con aria calda, che permette di avere i panni di pulizia asciutti e privi di cattivi odori in un paio d'ore, e un sistema di svuotamento automatico dello sporco che fa convogliare tutta la polvere raccolta dal robot in un sacchetto per la polvere monouso sigillato da 3 litri la cui autonomia, secondo le stime del produttore, consente di svuotare il robot per ben 60 giorni prima di dover cambiare sacchetto (operazione semplicissima, tra l'altro).
Al netto delle funzioni della stazione, abbiamo a che fare con un robot di fascia alta dotato di una potenza di aspirazione di ben 5.300 Pa, un sistema di lavaggio dei pavimenti all'avanguardia con panni che girano 180 volte al minuto per rimuovere anche le macchie più ostinate, un sistema di AI che utilizza una fotocamera RGB molto avanzata per mappare in maniera precisa gli ambienti (anche in 3D e su più piani) ed evitare e fficacemente gli ostacoli e un'ottima autonomia della batteria. Infine, da menzionare anche l'integrazione con sistemi come Amazon Alexa, Siri e Google Home, per comandare il robot con la voce. Insomma, davvero un concentrato di tecnologia! Che ne dici, allora, di mettere al bando le chiacchiere e di vedere più in dettaglio come mi sono trovato in questi giorni passati in compagnia di Dreame Bot L10s Ultra? Sei d'accordo? Perfetto, allora trovi spiegato tutto qui sotto!
Indice
Installazione e configurazione iniziale
Cominciamo dal mio primo impatto con Dreame Bot L10s Ultra, il quale arriva in una confezione abbastanza curata in cui c'è tutto quello che serve: il robot, la stazione di base con relativo cavo di alimentazione, la spazzola laterale da installare sul robot, la spazzola per la pulizia, un sacchetto di raccolta della polvere da 3l di ricambio (uno è già installato nella base), due moci con relativi supporti (da installare sul robot per lavare i pavimenti), il detergente per pavimenti multi-superficie di Dreame (attenzione a non usarne altri, poiché potrebbero danneggiare il dispositivo) e ovviamente il manuale utente (anche in italiano).
Il robot ha un design abbastanza classico ma piacevole, realizzato in plastica bianca di buona qualità con dettagli neri. Stesso discorso per la base, sulla quale però spicca lo sportellino centrale dove c'è il sacchetto di raccolta della polvere, che è caratterizzato da un'elegante tinta argentata. Le dimensioni della base (423 x 340 x 568 mm per 8,9 kg di peso) sono importanti ma meno “colossali” di quelle viste in altri prodotti simili. In particolare ho apprezzato come la stazione si presenti alta e “snella” anziché occupare eccessivo spazio in larghezza. Il robot ha invece dimensioni standard: 350 x 350 x 97 mm per 3,7 kg di peso.
La procedura di installazione e primo utilizzo è quantomai intuitiva. Dopo aver rimosso le varie protezioni in plastica sia dalla stazione che dal robot ho installato la spazzola laterale e i due supporti con i moci sotto il corpo di Dreame Bot L10s Ultra (i moci naturalmente vanno usati quando si intende usufruire della funzione di lavaggio dei pavimenti), quindi ho posizionato la stazione in una zona abbastanza libera da consentire il corretto transito del robot (diciamo 1,5 metri liberi davanti e 0,5 metri liberi ai due lati), ho connesso quest'ultima alla corrente usando il cavo in dotazione e ho riempito il serbatoio dell'acqua pulita (che si trova sulla destra aprendo lo sportello superiore della stazione) aggiungendo un po' della soluzione di pulizia fornita da Dreame. La stazione va poi accesa usando l'apposita levetta posta sul retro; il robot si accende invece premendo il tasto Power presente sulla sua parte frontale.
Finita l'installazione “fisica” del tutto bisogna configurare il robot nell'app Mi Home, che è disponibile gratuitamente sia per Android che per iOS/iPadOS). Una volta scaricata l'applicazione, l'ho dunque avviata, ne ho accettato le condizioni d'uso e ho effettuato l'accesso al mio account Mi (nel caso in cui non si fosse già in possesso di tale account, è possibile crearlo nel giro di pochi tap, anche collegandosi con i propri account Facebook o Apple).
Dopo aver fatto l'accesso, bisogna concedere all'app i permessi relativi all'uso di Bluetooth, posizione e dati della casa, dunque si può passare alla configurazione del robot vera e propria. È possibile associare un nuovo robot all'app semplicemente premendo il tasto + collocato in alto a destra e scegliendo se aggiungere un dispositivo “manualmente” (lasciando che questo venga rilevato in automatico o selezionandolo dalla lista dei device dispositivi) oppure scansionando il QR code presente sul robot (tipicamente sotto il coperchio). Io ho optato per quest'ultima opzione.
La procedura di associazione viene poi illustrata passo dopo passo dall'app, che rende ogni step veramente semplice. Per iniziare, viene chiesto di impostare la modalità di abbinamento sul robot tenendo premuti per circa tre secondi il tasto di pulizia di macchie e quello di ricarica, dunque bisogna inserire SSID e password della rete Wi-Fi in uso (è possibile usare solo reti a 2.4GHz o miste 2.4/5GHz) e, una volta accettate le condizioni d'uso, parte il processo di abbinamento del dispositivo. In questo frangente può essere richiesto di disconnettersi dalla rete Wi-Fi attuale e connettersi alla rete wireless generata dal robot.
Finita l'associazione, bisogna impostare abitazione e stanze per la gestione della casa nell'app (quest'ultima permette infatti di gestire più abitazioni e stanze e condividerle con altri membri della famiglia tramite Mi account), dare un nome al robot e scegliere le opzioni di condivisione del dispositivo con gli altri membri della famiglia.
Superato anche questo step, l'app dà alcuni consigli su come organizzare l'ambiente per la prima mappatura della casa, sul posizionamento della stazione e fornisce alcune informazioni su come funzionano svuotamento automatico e auto-pulizia e sistema di IA integrati in Dreame Bot L10s Ultra. In seguito chiede se si vogliono attivare le funzioni per riprendere automaticamente la pulizia in caso di ritorno alla base per mancanza di carica sufficiente e se attivare la modalità DND (per diminuire la rumorosità del robot).
Si può così passare alla mappatura rapida della casa, in base alla quale sarà poi possibile programmare al meglio la pulizia di tutti gli ambienti. Per avviare la suddetta procedura (che nel mio caso ha impiegato davvero pochi minuti) basta premere sulla voce apposita che compare nell'applicazione o andare in Gestione mappe > Crea mappa. Come consigliato dall'applicazione, in questa fase è importante non avere ostacoli sul pavimento, aprire le porte di casa e lasciare gli ambienti ben illuminati. In caso di abitazione strutturata su più piani (è supportata la creazione di mappe multipiano), è bene aggiungere delle barriere che impediscano al robot di cadere dalle scale (cosa che comunque non dovrebbe avvenire grazie al riconoscimento preciso degli ambienti eseguito dal dispositivo).
Terminata la mappatura iniziale della casa — che nella mia prova è risultata più che accurata — è possibile andare a perfezionare la mappa creata dal robot: per farlo, basta selezionare Gestione mappe nell'app, quindi la mappa creata da Dreame Bot L10s Ultra. Sarà così possibile unire e dividere gli ambienti e rinominarli.
Selezionando invece l'icona Area riservata nel menu principale è possibile impostare delle aree in cui il robot non deve pulire o lavare, così come dei muri virtuali.
Infine, premendo sul pulsante dedicato alla mappa 3D è possibile visualizzare una rappresentazione 3D della propria abitazione e dell'arredamento: nella schermata in questione, premendo sull'icona della matita, è possibile aggiungere elementi di arredamento e regolare le pareti.
Si fa tutto in pochissimi tap tramite gli strumenti visualizzati in fondo allo schermo: veramente facilissimo!
Funzioni principali e impressioni d'uso
Dopo aver limato qualche dettaglio nella mappa iniziale generata dal robot, ho iniziato a testare a fondo Dreame Bot L10s Ultra divertendomi a usare un po' le varie funzioni di questo interessante prodotto… d'altronde si fa tutto comodamente dall'app e viene proprio voglia di “giocherellare” con le varie impostazioni!
Nella schermata principale, oltre alla mappa dell'abitazione (visualizzata al centro), ci sono le statistiche relative ad area di pulizia, tempo di esecuzione e carica della batteria (in alto). Di lato invece ci sono i pulsanti per impostare la modalità di pulizia, le impostazioni di auto-pulizia e visualizzare/personalizzare la mappa 3D.
Il pulsante ⋮ in alto a destra consente di accedere alle impostazioni più avanzate mediante le quali è possibile regolare le impostazioni del dispositivo (es. voce e volume, notifiche, protezione bambini, modalità DND e altro ancora), le impostazioni per la pulizia dei tappeti (il robot riconosce i tappeti e può regolare l'aspirazione in modo da trattarli al meglio), la pulizia programmata in base a giorni e orari; è poi possibile visualizzare la cronologia della pulizia, avviare il controllo remoto per comandare il robot dallo smartphone e molto altro ancora.
In fondo alla schermata, invece, ci sono i pulsanti per scegliere di pulire una stanza, tutto l'appartamento o una zona da selezionare liberamente sulla mappa. Ai lati ci sono poi i pulsanti per impostare la frequenza di pulizia (x1, x2 o x3) e impostare un'area riservata dove non far aspirare la polvere e/o lavare il robot. Andando ancora più giù si trovano i bottoni per gestire le mappe, avviare la pulizia (il simbolo ▶) e comandare la carica del robot facendolo tornare alla base.
Per prima cosa, dunque, mi sono addentrato nel menu Modalità pulizia e ho regolato le varie impostazioni disponibili: è possibile scegliere la modalità di pulizia impostandola su spazzamento, lavaggio o spazzamento e lavaggio; la potenza di aspirazione su tre livelli; il grado di umidità del panno di lavaggio (anche questo impostabile su tre livelli) e i tempi di pulizia (cioè se fare una, due o tre passate). Volendo, è possibile andare su Pulizia personalizzata e impostare delle preferenze diverse per ogni stanza della casa. Andando invece su Sequenza di pulizia è possibile indicare l'ordine di pulizia delle stanze.
Io sul lungo periodo mi sono trovato bene con le impostazioni predefinite: spazzamento e lavaggio con una passata, potenza di aspirazione standard e livello medio di umidità dei moci.
Sono poi passato alle impostazioni di auto-pulizia, dov'è possibile attivare o disattivare la pulizia automatica dei moci e lo svuotamento automatico del serbatoio dello sporco, regolare il numero di m2 trattati dopo i quali il robot deve pulire i moci, il tempo di asciugatura dei moci con aria calda (2, 3 o 4 ore) e la frequenza dello svuotamento dello sporco (dopo 1, 2 o 3 sessioni di pulizia). Anche qui ho lasciato tutto come da impostazioni di fabbrica.
Bene. L'app è facilissima da usare, ma come si è comportato Dreame Bot L10s Ultra nelle pulizie? Te lo dico immediatamente, premettendo che ho testato il robot in un appartamento di circa 802 strutturato su un solo piano e con pavimento in piastrelle (non posso dunque dire come si comporta sul parquet, anche se non dovrebbero esserci problemi di sorta). Per quanto riguarda i tappeti, ne ho un paio di media altezza. Da sottolineare, poi, che ho un gatto a pelo lungo, quindi il robot se l'è dovuta vedere con peli svolazzanti, briciole di crocchette e altri “residui” che chi ha animali domestici in casa può trovare facilmente sul pavimento.
Ebbene, il sistema di aspirazione da 5.300 Pa di Dreame Bot L10s Ultra con le spazzole gestite in maniera intelligente in base allo sporco da trattare hanno fatto sì che ogni residuo di polvere, peli di animali e briciole venisse rimosso senza problemi dal pavimento. Ottimo anche il lavoro svolto sui tappeti: sebbene non abbia tappeti particolarmente alti (sui quali spesso i robot hanno problemi) e non possa dare un'opinione precisa al riguardo, mi è sembrato tutto perfetto. Il grado di rumorosità durante la pulizia è nella media, per nulla fastidioso (secondo il produttore la rumorosità minima del robot è di 59 dB). Il sistema di IA e la telecamera RGB con luce 3D hanno evitato che il robot si incastrasse da qualche parte o “inciampasse” in qualche ostacolo presente sul pavimento: direi dunque che anche il riconoscimento degli ostacoli è promosso al 100%.
Il sistema di lavaggio dei pavimenti mi ha colpito positivamente, sia per l'efficacia (i 180 giri al minuto dei moci hanno consentito una facile rimozione anche delle macchie più ostiche che tipicamente si formano sul pavimento della cucina, dove è facile versare bevande appiccicose), sia per l'efficienza: Dreame Bot L10s Ultra provvede infatti a sollevare automaticamente i panni di pulizia per evitare il formarsi di aloni o la caduta accidentale di gocce d'acqua. Un sistema studiato davvero ottimamente!
Capitolo autonomia: Dreame Bot L10s Ultra ha una batteria da 5.200 mAh con un'autonomia dichiarata dal produttore è di 210 minuti in sola aspirazione e 160 minuti in aspirazione e lavaggio. Credo di poter confermare queste stime, dal momento che con le impostazioni standard sono riuscito a pulire e lavare tutta casa senza problemi.
Ma veniamo alle “magie” della stazione. Dopo la pulizia, Dreame Bot L10s Ultra torna sulla sua base, dove si ricarica e viene “rimesso a nuovo”. Dal serbatoio di 2,5 litri con l'acqua pulita (che secondo le stime del produttore assicura un'autonomia in pulizia di 200 m2) parte infatti un flusso d'acqua che pulisce i moci.
L'acqua di scarico va poi a finire nel serbatoio da 2,4 litri per l'acqua sporca (che va poi svuotato). Contestualmente viene anche riempito nuovamente con dell'acqua pulita il serbatoio interno al robot di (80 ml).
Partono poi il processo di asciugatura dei panni di pulizia, la cui durata è di circa 2 ore (impostazioni standard), e quello di svuotamento automatico del serbatoio della polvere (di 350 ml) del robot. Lo sporco va poi a finire nel sacchetto per la raccolta della polvere da 3 litri che, come detto, assicura un'autonomia di circa 60 giorni prima di richiedere una sostituzione.
Il lavaggio dei moci dura 2-3 minuti e, anche se è un po' rumoroso, dura così poco che non dà alcun fastidio. Lo svuotamento dello sporco, invece, è parecchio più rumoroso ma dura anche pochi secondi (una decina), quindi assolutamente nessun problema. Magari non è consigliato farlo andare a notta fonda, ma per il resto non dà fastidio.
Insomma, come accennato anche nelle battute iniziali di questa recensione, Dreame Bot L10s Ultra è un robot che fa davvero tutto da sé. Certo, un minimo di manutenzione ordinaria per la pulizia delle spazzole, lo svuotamento del serbatoio dell'acqua sporca ecc. va fatta (c'è riportato tutto nel manuale con le tempistiche consigliate) ma parliamo di pochissima roba a fronte di una comodità assoluta nella pulizia quotidiana della casa.
Valutazioni finali
Giunti a questo punto della recensione credo che il mio parere su Dreame Bot L10s Ultra sia abbastanza chiaro. Nei giorni passati in compagnia di questo robot tutto-fare mi sono sentito davvero libero da qualsiasi incombenza relativa alla pulizia della casa, e questo per me è un risultato impareggiabile!
Certo, potrei dire che una base così grande può “farsi sentire” in una casa non grandissima e che forse gradirei una fase di svuotamento automatico leggermente più silenziosa, ma sarebbe davvero cercare il pelo nell'uovo in un prodotto che mi è sembrato impeccabile in quello che era il suo scopo: pulire casa da cima a fondo lasciando all'utente la libertà di occuparsi di tutt'altro, senza noie o distrazioni di sorta.
Vale quindi il prezzo che costa? Per me sì, ma ovviamente parliamo di un prodotto top di gamma non alla portata di tutti. Bisogna ponderarne bene un eventuale acquisto in base a quelle che sono le proprie disponibilità, le proprie esigenze e le proprie priorità in termini di pulizia della casa, ma di sicuro nel novero dei robot di fascia alta è uno tra i migliori (almeno per quello che ho potuto testare personalmente).
Puoi trovare maggiori informazioni su Dreame Bot L10s Ultra sul sito ufficiale e acquistarlo su Amazon.
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Se, invece, ritiene che Dreame Bot L10s Ultra sia fuori portata per quelle che sono le tue necessità, posso consigliarti di dare uno sguardo ad altri modelli del produttore decisamente più economici ma egualmente validi (con qualche ovvia rinuncia sulle funzioni, oltre che sulla base con svuotamento automatico), ad esempio Dreame Bot D10 Plus o Dreame T30.
Articolo realizzato in collaborazione con Dreame.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.