Ubuntu – Download
Sei stanco di combattere contro Windows, le sue continue “bizze” e i virus che più di una volta ti hanno costretto a formattare il PC? Hai pensato di passare a Mac ma trovi troppo elevati i prezzi dei computer Apple? Allora ascolta il mio consiglio e prova Ubuntu. Scommetto che non te ne pentirai.
Ubuntu è una delle più famose distribuzioni del sistema operativo Linux: è gratuito, open source e (praticamente) immune ai virus che affliggono Windows. Inoltre è molto facile da usare e al suo interno include molte delle applicazioni che sicuramente hai imparato ad amare su Windows, come Firefox e LibreOffice. Senza contare il fatto che puoi installarci altri software molto noti, come VLC, Chrome, Audacity e GIMP.
Il sistema si può provare direttamente da una chiavetta USB o da un DVD senza modificare i file presenti sul PC. Questo significa che puoi testarlo a fondo, navigare su Internet, provare tutti i programmi che include (o eventualmente scaricarne di nuovi da Internet) per poi decidere se installare il sistema operativo sul PC o spegnere e tornare a Windows, come se nulla fosse mai successo. Che aspetti a dargli un’occhiata?
Indice
- Ubuntu download ISO
- Creare il disco d'installazione
- Come usare Ubuntu con VirtualBox
- Come usare Ubuntu su Windows
Ubuntu download ISO
La prima cosa che devi fare è scaricare l’immagine ISO del sistema operativo, ovvero il file necessario per creare la chiavetta USB o il disco di prova/installazione del sistema operativo: hai diverse strade da poter percorrere, a seconda dell’edizione alla quale sei interessato.
Prima di procedere, lascia che ti dia qualche indicazione in più sulle modalità di rilascio di Ubuntu. Attualmente, la distribuzione può essere ottenuta in due grandi versioni: quelle non LTS, pensate per l’introduzione e il testing di nuove funzionalità, rilasciate ogni sei mesi (solitamente ad aprile e ottobre) e supportate per i successivi nove mesi. Ci poi le versioni LTS (long-term support), più stabili e meno inclini a modifiche strutturali, rilasciate ogni due anni (nel mese di aprile degli anni pari) e supportate per i successivi cinque anni.
Per conoscere il mese e l’anno di rilascio di un’edizione di Ubuntu è sufficiente far riferimento al suo nome: per farti un esempio, il sistema operativo Ubuntu 24.04.1 LTS è stato rilasciato il mese di aprile (04) dell’anno 2024 (24), inoltre il numero 1 sta a indicare il numero progressivo di aggiornamento. D’altra parte, Ubuntu 24.10 è stato rilasciato il mese di ottobre (10) dello stesso anno (24).
Fatta questa dovuta precisazione, è arrivato il momento di spiegarti come scaricare le più recenti edizioni di Ubuntu attualmente supportate. Tutto ciò che devi fare è recarti su questa pagina del sito Internet ufficiale di Ubuntu e selezionare la versione del sistema operativo che intendi scaricare attraverso l’apposito menu a tendina sotto alla voce Configura il tuo download!.
A questo punto, nel secondo menu a tendina scegli se scaricare la versione Desktop (quella che si può impiegare per uso quotidiano del PC, per intenderci) o quella Server (quest’ultima è progettata specificamente per l’uso su server). Fatte le tue scelte, clicca sul pulsante Avvia il download e attendi che il file venga scaricato. In alternativa, potresti anche apporre il segno di spunta in corrispondenza della voce Download tramite torrent per procedere con il download tramite la rete Torrent.
Se, invece, desideri scaricare una delle versioni più datate di Ubuntu, allora puoi fare riferimento a questa pagina del sito di Ubuntu, all’interno della quale puoi trovare versioni che godono ancora del supporto standard e altre che hanno ancora il supporto di sicurezza esteso, ovvero la Extended Security Maintenance (ESM). Tuttavia, se stavi cercando la pagina Ubuntu download: 32 bit, ti informo che devi far necessariamente riferimento alla versione Ubuntu 16.04, dato che è l’ultima che funziona anche con processori a 32 bit.
Infine, se ti interessa provare o scoprire versioni non più supportate di Ubuntu, allora utilizza questa pagina Internet del sito di Ubuntu, che concede di effettuare il download delle immagini ISO dalla versione Ubuntu 4.10 (Warty Warthog) in poi.
Creare il disco d’installazione
Una volta ottenuta l’immagine ISO di Ubuntu, puoi usarla per installare il sistema operativo in un ambiente virtuale (analizzeremo questo aspetto in dettaglio, nel capitolo successivo di questa guida), oppure per realizzare una chiavetta USB o un DVD da impiegare per provare le funzionalità del sistema operativo o installarlo sul computer.
Per creare una chiavetta USB con Ubuntu, ti consiglio di avvalerti di un software come Rufus: per scaricarlo, collegati a questa pagina Internet, scorri leggermente in basso e clicca sul link in corrispondenza della voce Portatile per scaricare la versione portable del programma e, ultimato il download del file .exe del software, avvialo e clicca sul pulsante Sì, per ottenere gli aggiornamenti disponibili in automatico.
Fatto ciò, collega la chiavetta USB al computer, seleziona il suo nome dal menu a tendina Dispositivo/unità di Rufus, premi il pulsante SELEZIONA e scegli l’immagine ISO di Ubuntu che hai ottenuto in precedenza, avvalendoti del pannello visualizzato.
Infine, non ti resta che controllare l’esattezza dei dati (dovrebbe tutto compilarsi in modo giusto automaticamente) e cliccare sui pulsanti AVVIA e OK, per creare la chiavetta USB: ti faccio presente che, a seguito di questa procedura, tutti i file già presenti sulla chiavetta saranno eliminati. Per maggiori dettagli ti lascio alle mie guide su come usare Rufus e su come installare Ubuntu da USB.
Se, invece, preferisci realizzare un DVD, devi semplicemente masterizzare l’immagine ISO su di un disco vuoto, impiegando uno dei tanti programmi per masterizzare disponibili sulla piazza. Te ne ho parlato in modo molto più approfondito nella mia guida dedicata ai programmi per masterizzare gratis.
Una volta realizzato il supporto d’installazione, inseriscilo nel computer e riavvia il sistema. Ora, devi accedere alle impostazioni del BIOS/UEFI del tuo computer e concedere la priorità di avvio ai supporti USB oppure al lettore DVD. Fatto ciò, puoi procedere avviando il sistema operativo e dovresti così ritrovarti davanti al sistema operativo Ubuntu in modalità Live: quest’ultima consente di provare a fondo le caratteristiche della distribuzione in tutta sicurezza e senza influire in alcun modo sul disco del computer. Per avere maggiori dettagli sul da farsi, non esitare a leggere la mia guida su come accedere al BIOS.
Se, dopo aver testato il tutto, dovessi decidere di installare Ubuntu direttamente sul disco, ti invito a prendere visione del mio tutorial su come installare Linux, nel quale ti ho illustrato, tra le altre cose, tutte le precauzioni e le operazioni preliminari da eseguire per poter procedere in tutta sicurezza.
Come usare Ubuntu con VirtualBox
Non intendi installare Ubuntu sul computer ma preferiresti prima testarlo su una macchina virtuale realizzata con VirtualBox? In questo caso, hai almeno due strade da poter percorrere: creare un nuovo PC virtuale da avviare tramite ISO, oppure scaricare e usare un disco virtuale già pronto.
La prima, leggermente più lunga ma spesso più efficace, consiste nell’effettuare un’installazione virtuale del sistema operativo, su un ambiente dedicato, partendo dall’immagine ISO dello stesso (che puoi scaricare attenendoti alle istruzioni fornite nel capitolo iniziale di questa guida).
Per agire in tal senso, apri VirtualBox (se non lo hai ancora installato, consulta pure la mia guida su come usare VirtualBox) e avvia la creazione di una nuova macchina virtuale, cliccando sul pulsante Nuova. Giunto nella nuova finestra, assegna un nome alla macchina virtuale (ad es. Ubuntu), digitandolo nell’apposita casella di testo. Ora, premi sulla freccia in giù in corrispondenza della voce Immagine ISO e seleziona dunque il file ISO che hai scaricato tra i file presenti sul tuo PC.
Fatto ciò, clicca sul pulsante Avanti e imposta la quantità di RAM da dedicare a Linux: onde evitare malfunzionamenti e blocchi improvvisi, ti consiglio fortemente di non superare la metà della RAM complessiva disponibile. Ora, imposta anche il numero di processori e clicca ancora sul pulsante Avanti, apponi il segno di spunta accanto alla dicitura Crea un disco fisso virtuale ora, scegli quanto spazio dedicare all’ambiente e clicca sul pulsante Avanti e poi su Fine.
Tornato alla schermata principale di VirtualBox, fai doppio clic sul nome del computer virtuale appena creato (risiede a sinistra), in modo da avviarlo: se tutto è andato per il verso giusto, dovrebbe aprirsi una nuova finestra, dalla quale puoi cominciare a usare Ubuntu all’interno della macchina virtuale. Per qualsiasi dubbio o domanda, non esitare a leggere la mia guida su come virtualizzare Ubuntu.
Se preferisci velocizzare il tutto e saltare la fase di installazione di Ubuntu su VirtualBox, puoi scaricare e importare nel programma un disco virtuale preconfezionato, contenente il sistema operativo già pronto per l’uso.
Tra i tanti disponibili, ti consiglio di preferire quelli messi a disposizione dal sito OSBoxes, molto conosciuto in questo ambito: dopo esserti collegato alla pagina del portale dedicata a Ubuntu, individua quindi la versione del sistema operativo che preferisci, clicca sul pulsante VirtualBox ad essa corrispondente e poi sul pulsante Download, posto in corrispondenza della dicitura VirtualBox (VDI) 64 bit (oppure 32 bit), in modo da raggiungere la pagina dedicata di SourceForge, dalla quale si avvierà il download automatico del file.
A download ultimato, estrai il file .7z ottenuto in una cartella a piacere, apri VirtualBox e avvia la creazione di una macchina virtuale per Ubuntu, così come ti ho indicato in precedenza senza però selezionare un file ISO dal tuo PC, ovviamente. Giunto al punto in cui ti viene chiesto di configurare il disco, apponi il segno di spunta accanto alla dicitura Usa un file di disco fisso virtuale esistente, clicca sull’icona della cartella gialla, poi su Aggiungi in alto a sinistra, seleziona il file VDI di Ubuntu e clicca su Scegli. Per finire, clicca sui pulsanti Avanti e Fine e fai doppio clic sul nome della macchina virtuale appena realizzata, per avviare subito Ubuntu.
Generalmente, i sistemi operativi realizzati in questo modo sono pre-installati e pre-configurati: nel caso dei dischi di OSBoxes, puoi effettuare l’accesso al sistema inserendo lo username osboxes e la password osboxes.org.
Come usare Ubuntu su Windows
Su Windows 10 e Windows 11, è stato introdotto un componente denominato Sottosistema Windows per Linux o WSL che, come il nome stesso lascia intendere, consente di eseguire Linux in un ambiente virtuale totalmente integrato con Windows. Inoltre, alcune tra le più celebri distribuzioni di Linux – tra cui Ubuntu – possono essere scaricate, in pochi clic, dal Microsoft Store.
Per poter utilizzare WSL, devi innanzitutto attivare l’apposita funzionalità del sistema operativo: dunque, fai clic sul pulsante Start (il simbolo della bandierina che si trova nell’angolo inferiore sinistro dello schermo), sulla barra di ricerca di Windows, immetti la frase attiva o disattiva funzionalità di Windows nel campo di ricerca visualizzato e clicca sul risultato contraddistinto dalla dicitura Pannello di controllo, che dovrebbe essere il primo.
Se tutto è filato liscio, dovresti ora visualizzare la finestra dedicata alle funzionalità di Windows: localizza, al suo interno, le voci Sottosistema Windows per Linux e Virtual machine platform, apponi il segno di spunta all’interno della casella che si trova accanto a ciascuna di esse e premi il pulsante OK, in modo da installare tutto il necessario. Al termine del processo, riavvia il computer per attivare WSL.
Giunto nuovamente al desktop di Windows, se hai installato anche la Virtual machine platform, devi impostarla come predefinita: apri dunque una finestra di PowerShell (che puoi richiamare facendo clic destro sul pulsante Start e cliccando sulla voce Terminale, situata nel menu che compare), digita al suo interno il comando wsl –set-default-version 2
e premi il tasto Invio della tastiera, per applicare la modifica.
Concluso questo passaggio, sei pronto per installare Ubuntu, scaricando una delle versioni disponibili del sistema operativo direttamente dal Microsoft Store. Quindi, apri il Microsoft Store, digita Ubuntu nella barra di ricerca in alto e una volta individuata l’edizione che preferisci, clicca sul link dedicato alla stessa e premi il bottone Ottieni, per scaricarla e installarla. Ultimata l’installazione di Ubuntu, puoi eseguire il sistema operativo cliccando sull’icona che, nel frattempo, è stata aggiunta al menu Start.
A seguito di questa operazione, Windows configurerà e preparerà l’ambiente Linux per la prima esecuzione e, quando opportuno, ti chiederà di indicare il nome utente e la password di amministrazione del sistema. Superato anche questo step, ti verrà mostrata la shell testuale di Ubuntu, subito pronta per essere usata.
Ci tengo però a dirti che non tutte le applicazioni per Ubuntu su WSL sono nativamente disponibili con un’interfaccia grafica, infatti, per far fronte alla cosa, puoi installare un server grafico di terze parti, come Xming, che puoi scaricare da questo sito Web. A download ultimato, clicca sul pulsante Next per sei volte consecutive e poi sui bottoni Install e Finish, per ultimare il setup. Se necessario, autorizza il server ad accedere alla rete locale, facendo clic sul pulsante Consenti.
Adesso devi indicare a Linux di usare Xming per eseguire i programmi dotati di interfaccia grafica: per riuscirci, richiama la shell testuale aperta in precedenza e impartisci i comandi export DISPLAY=:0.0
ed echo “export DISPLAY=:0.0” > $HOME/.bashrc
, entrambi seguiti dalla pressione del tasto Invio.
Finalmente sei pronto a installare un ambiente grafico per Linux! A tal riguardo, il mio consiglio è quello di usare il desktop Xfce, particolarmente leggero e ben compatibile con Xming; in realtà, potresti anche scaricare l’ambiente desktop predefinito di Ubuntu, basato su GNOME 3, ma andresti con ogni probabilità incontro a errori e malfunzionamenti di complessa risoluzione, provocati dall’incompatibilità del componente grafico.
Ad ogni modo, per installare l’intero ambiente Xfce, impartisci il comando sudo apt update && sudo apt install xfce4 x11-apps lightdm
all’interno della shell testuale di Ubuntu, premi il tasto Invio e inserisci, se necessario, la password amministrativa specificata in precedenza; attendi dunque pazientemente che i file necessari vengano scaricati e installati e, quando richiesto, indica di voler usare Lightdm come gestore finestre predefinito.
Conclusa l’intera procedura, puoi avviare Xfce digitando il comando xfce4-session
, seguito dalla pressione del tasto Invio, all’interno della shell testuale di Ubuntu. Attendi qualche istante e dovresti così subito ritrovarti davanti all’interfaccia grafica di Ubuntu.
Se ritieni che questa modalità d’impiego sia troppo “limitante” per quelli che sono i tuoi scopi, puoi sempre eseguire il desktop standard di Ubuntu su macchina virtuale, oppure, dopo aver provato il sistema operativo in versione Live, installarlo accanto a Windows: ti ho parlato di quest’ultima possibilità nella mia guida su come installare Ubuntu su Windows.
Infine, ci tengo a segnalarti il fatto che alcuni programmi, come ad esempio GIMP, Audacity, Blender e molti altri, possono essere avviati con WSL con tanto di interfaccia grafica senza la necessità di installare pacchetti grafici aggiuntivi (naturalmente bisogna sempre prima installare il programma). Per ulteriori dettagli, ti rimando a questa pagina del sito Internet ufficiale di Microsoft.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.